giovedì 8 settembre 2022

Non siamo ancora una grande squadra.

Troppo giocatori con poca esperienza, per potere essere una grande squadra, una tra le prime 16 in Europa, il Milan purtroppo alterna prestazione buone a prestazioni meno buone, che è nella natura della squadra giovane, ciò non toglie che una grande squadra, una partita con il Salisburgo la soffre e poi la vince, poteva accadere se Leao non avesse preso il palo, ma il Milan aveva fatto troppi errori per meritarsi la vittoria.

Il Milan è la squadra italiana più europea all’interno del nostro campionato, ma quando gioca in Europa dimostra di dovere ancora crescere, ha dei grandissimi margini di miglioramento, non per nulla e tra le più giovani squadre della Champions League, però commette errori di inesperienza e anche il suo allenatore in Europa ha poca esperienza.

Il Milan ha cambiato poco, ma quel poco che ha cambiato lo deve ancora inserire in un meccanismo ben collaudato e poi ci sono quei piccoli episodi, che dimostrano la mancanza di un pizzico di personalità e che al momento stanno dimostrando anche in Italia, con i pareggi fuori casa o per lo meno, con un’anomala alternanza di risultati, la mancanza in campo di gente di personalità come Ibra, Kjaer e Kessie.

A livello di personalità queste assenze si fanno sentire, nonostante tutti i buoni propositi, l'atteggiamento alla prima in Europa in stagione, non è stato dei migliori, in Champions le squadre sono tutte forti e veloci, contro gli austriaci è stata una partita tosta, dura e complicata, il Salisburgo non ha creato tantissimo, ma quando l'ha fatto è stato pericoloso.

Il Milan non ha giocato il suo miglior calcio, anche se non ha giocato male, ma poteva fare meglio sicuramente e dovrà giocare ai suoi massimi livelli, la prossima partita contro la Dinamo Zagabria, partita fondamentale per la qualificazione.

Sinceramente dopo il derby, mi aspettavo una grande prova, ma devo ammettere che l’esordio in Champions ha un fattore psicologico diverso, anche se il “dazio” lo avevamo pagato l'anno scorso, di buono c’è che il Milan è sempre bravo a reagire, di brutto c’è che il Milan ora gioca ogni 3 giorni e al contrario di quanto possa sostenere la dirigenza milanista, non li trovo pronti per questo tour de forze.

Devo dire non sempre per colpa loro, in attacco per esempio, abbiamo Leao (ma va ancora a corrente alternata), Giroud (in alcune partite si perde), Origi (non è ancora pronto), Rebic (sempre con il mal di schiena) e Ibra (lungo degente), ma se qui li posso giustificare, non li giustifico a centrocampo, dove praticamente giocano sempre Tonali e Bennacer.

Non è possibile per i due centrocampisti giocare ogni tre giorni, si tratta di partite ad alta intensità e dobbiamo preservarli un po' di più per la Champions, per tanto mi aspetto che in partite come quella con la Sampdoria, sia dato molto più spazio alle seconde linee, a Pobega, a Vranckx e a Adli, questi ultimi fra l’altro nemmeno in lista Champions e qui torno sempre alle mie fissazioni, quando si fanno due competizioni e si vuole arrivare in entrambe fino in fondo, devi avere due squadre, una per il campionato e una per la Champions.

A De Ketelaere gli va dato tempo per inserirsi, non è lo stesso discorso di Paquetà, con il brasiliano non c’era una squadra, non c’era una società e non c’era un allenatore, per il belga il discorso è diverso, come Dest all’esordio assoluto con il Milan, è arrivato da nemmeno una settimana ed è chiaro che deve ancora integrarsi, da quello che so, il Milan non lo ha preso per disperazione, ma potrebbe essere il nuovo titolare, nel ruolo di Calabria.

Purtroppo dobbiamo aspettare che assimilino il modo di giocare del Milan e che si conoscano meglio le caratteristiche dei compagni, poi è un Milan che nelle ultime sei partite è andato sotto quattro volte, segno che deve essere più attento e determinato.

La squadra comunque è consapevole di quando gioca bene e quando no, sa di non avere fatto bene sulle seconde palle, di essere stata poca lucidità nelle giocate tecniche e che doveva essere più veloce in fase di impostazione, sa che doveva essere più compatta, in modo da recuperare di più sulle seconde palle e sbagliare di meno. 

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