giovedì 11 dicembre 2025

Con il Torino, approcciato la ripresa da grande squadra.

Il Milan ha battuto in rimonta il Torino per 3 a 2 e si è ripreso la vetta della classifica, a pari punti con il Napoli, ma i rossoneri al momento hanno il vantaggio dello scontro diretto vinto, la rimonta inizia grazie a un eurogol di Rabiot, che è pure il primo tiro del Milan, effettuato al 24esimo e poi completa la rimonta Pulisic con una doppietta da subentrato.

La prima mezz'ora è da incubo per i rossoneri, che vanno sotto per 2 a 0 dopo un quarto d’ora e perdono Leao per infortunio, l’unico tra gli attaccanti in campo, che avrebbe potuto segnare, nel secondo tempo la reazione della squadra di Allegri (ancora squalificato) è stata da grande squadra, è stata una vittoria pazzesca, con il Milan che è riuscito a ribaltare il risultato e a vincere, grazie a un clamoroso e commovente Pulisic.

È stata una serata molto emozionante e meglio di così non poteva essere, visto che nel secondo tempo si è vista un'altra squadra, una squadra di carattere, così come dovrebbe essere sempre, nel primo tempo il Milan è partito troppo timido, ha subito il Torino e due gol, prima che il grande gol di Rabiot desse morale e un nuovo approccio alla partita.

Il secondo tempo, il Milan lo ha cominciato da grande squadra, ha tenuto più la palla, ha pressato su tutti i palloni e ha trovato l'imbucata per completare la rimonta, grazie a un Pulisic, che meno male che aveva la febbre, l’americano è un grande giocatore, bravo e si mette sempre a disposizione della squadra, è con Modric e Rabiot, il giocatore che fa la differenza e quando non è in campo si sente, specialmente in una squadra monca, con Leao e Nkunku, che lì davanti fanno ciò che possono (poco).

Il Milan ha bisogno di un nuovo centravanti a gennaio, per approfittare del momento positivo e del primo posto in classifica, ora che Allegri ha riportato la disciplina che prima mancava, con un centravanti importante, il Milan potrebbe raggiungere i traguardi che ci aspettiamo, Gimenez potrebbe essere il sacrificato, per potere arrivare alla punta che manca e serve al Milan.

Tare sembra abbia in mente tre colpi, per provare a inseguire il sogno scudetto, purtroppo qualcosa non è andata tra il Milan e Gimenez, che non ha reso secondo le aspettative e sicuramente il sacrificato nel prossimo calciomercato invernale sarà lui, anche perché l'obiettivo della dirigenza per gennaio è chiaro, portare a Milanello un difensore centrale, un esterno destro e una prima punta, un attaccante alla Giroud, come aveva detto Tare quest’estate.

Anche e soprattutto contro il Torino, il Milan ha dimostrato di avere una squadra monca, senza una prima punta e comunque senza attacco, inteso proprio come funzionalità di reparto, l'unica prima punta è Gimenez, ma per tutta una serie di motivi, il messicano non si è “integrato”, Leao come prima punta fa quel che può e personalmente non lo considero decisivo, Nkunku ha molti limiti e li trasferisce alla squadra, però non si può pensare di andare avanti con una rosa così striminzita.

Basta che ai rossoneri manchi un giocatore e il Milan vai in grande difficoltà, perché ha una rosa molto ridotta e nonostante il fatto che ci sia solo il campionato, rimane sempre ridotta dal punto di vista numerico, intervenire a gennaio sul mercato è obbligatorio, sicuramente i dirigenti hanno cominciato già a fare qualche ricerca in questo senso, per una questione di classifica e di morale, oltre alla maturità della questa squadra, che può dimostrare di essere in grado di reggere la responsabilità di stare lassù insieme alle altre grandi.

In grado di puntare a entrare in Champions, l’obiettivo che Allegri giustamente continua a precisare, anche se sono sicuro, come tutti del resto, che la grande ambizione non è stata messa da parte, quell’ambizione che può arrivare strada facendo, ma l’obiettivo fondamentale è quello della Champions, come dico io, bisogna puntare al 100 per avere sicuramente l’80, anche se il difficile comincia adesso, che ci sono partite alla portata dal punto di vista teorico, ma dal punto di vista pratico poi vedremo.

Queste partite influenzeranno il cammino del Milan in campionato e saranno fondamentali, non lo dico da tifoso, ma da addetto ai lavori, il Milan a questo punto è obbligato ad andare avanti, se poi a gennaio dovesse prendere i giocatori che servono, dovrà provare a vincere lo scudetto, visto che ha solo questa competizione, in questo momento i valori di Inter e Napoli sono nettamente superiori a quelli del Milan, ma se i rossoneri completano la rosa e con una sola competizione, ci può provare.

Milan-Como non si giocherà più a Perth, ma regolarmente a San Siro, in una delle due finestre infrasettimanali prenotate dai play off di Champions League (17 o 24 febbraio) e quindi non in campo neutro, in questo caso il Milan accumulerà due partite da recuperare. 

martedì 9 dicembre 2025

Senza nulla da recriminare e un rimpianto per avere abbandonato il primo obiettivo.

 

Il primo tempo è stato molto brutto, anzi il più brutto primo tempo da quando è tornato Allegri, soprassiedo su Pioli, su Fonseca e su Conceicao, come sempre meglio il secondo tempo, ma una cosa è importante da rimarcare, che c’è un netto divario tra i titolari e le riserve, sicuramente non è occasionale, ma è strutturale e ora, che tutte le energie devono essere messe in campionato, le sole energie non bastano.

Serve accelerare i ritmi in campo e fare le partite invece di subirle, in attesa del mercato di gennaio, che deve essere decisivo almeno per il centravanti, il calendario è fitto, serve rimanere concentrati ed essenzialmente ricorrere al mercato di gennaio, la partita di coppa Italia con la Lazio, se caso mai ce ne fosse stato bisogno, ribadisce che al Milan serve almeno una punta centrale, perché anche stavolta, è stata una partita in cui il Milan è stato preso come sempre a pallonate.

La squadra rossonera non riesce ad avere a lungo il controllo della gara e quando riesce ad avere un momento di dominio, perde la concentrazione necessaria e rischia di prendere il gol, così come è successo all’olimpico, la Lazio ha fatto ancora una volta la partita, come avevano fatto gli altri avversari prima, anche se rispetto al dominio che ha avuto, la Lazio è stata poco pericolosa.

Anche la Lazio come il Milan, ha grossi problemi in attacco, ma il Milan è stato ancora meno pericoloso della Lazio, che ha meritato di vincere la partita, pure per avere impegnato più seriamente Maignan, ma le parate del portiere del Milan stavolta ma non sono bastate, il Milan non può pensare di arrivare nei primi quattro posti, se ogni volta, dopo avere subito l’avversario per tutto il primo tempo, effettua il primo tiro in porta una quindicina di minuti dopo l’inizio del secondo tempo e poi poco altro, ma fuori dalla luce della porta.

Provedel ha fatto solo una parata, questa partita ha detto che sul piano della rosa, c'è una bella differenza tra i titolari e le alternative e non è perché le alternative giocano poco, ma perché non sono al massimo della condizione, fanno più fatica dei titolari, perché il loro livello qualitativo almeno al momento è di gran lunga differente, manca la punta centrale senza se e senza ma e non è questione di giocare poco.

Non si può prescindere, bisogna prendere una punta centrale, né Pulisic e né Leao fanno quel ruolo, Leao si impegna, ha voglia, sostanzialmente segna, ma non è funzionale perché non è il suo ruolo, contro la Lazio per esempio Leao non è pervenuto, non è stata la serata di Rafa, cosa che comunque succede spesso, può e deve fare meglio, ma ciò non toglie che serve la prima punta, anzi due, perché Nkunku continua a essere imbarazzante.

Nkunku adesso è davvero un caso, per lui non ci sono più alibi che tengano, l’ex Chelsea è assolutamente un ectoplasma in entrambe le fasi, il dubbio è, quasi una certezza, che questa estate siano stati bruciati 37 milioni, più quelli di Estupinan, che non si muove mai in sincrono con la squadra e con la palla, ha fatto un primo tempo ampiamente insufficiente, dove ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare e spesso è posizionato male con il corpo.

Menomale che Allegri ha trovato le buone prestazioni di Bartesaghi, la trattativa per il terzino sinistro colombiano classe 2005 Arizala, potrebbe essere indirizzata a portare a Milanello la riserva del Nazionale Under 21, c’è la conferma dell'accordo tra Milan e Deportivo di Medellin per una cifra attorno ai 3 milioni, più una clausola sulla futura rivendita, il giocatore aveva proposte dall'Inghilterra e dal Belgio, il suo arrivo potrebbe dare il via libera alla cessione di Estupinian.

Finalmente Jashari, il suo “ritorno” in campo dopo un lungo infortunio, è stato discreto e in crescendo, manca ancora il ritmo partita, ma cresce nel corso della gara e fa intravedere cose interessanti in impostazione e se a centrocampo c’è l’imbarazzo della scelta, anche in difesa la coperta è corta, praticamente l’unica riserva è De Winter, ancora troppo timido e che pasticcia negli appoggi.

Impostare non è il suo mestiere e nel primo tempo fa venire i brividi a tutti, meglio nel secondo tempo, quando compie anche un paio di salvataggi, Maignan continua a essere decisivo, posizionato quasi sempre in maniera perfetta, non può nulla sulla girata di testa di Zaccagni.

 

Scusate il ritardo, ma mi sono preso un lungo ponte dell’Immacolata.

venerdì 5 dicembre 2025

Vittoria importante nella crescita della squadra, ma resta il problema della rosa corta.

 

Al di là di quelle che possano essere le reali ambizioni del Milan, è evidente che il problema della rosa corta resta, problema che si deve risolvere a gennaio e non si può rimandare a giugno, il Milan non fa mai più di tre cambi, perché ha poche scelte nelle alternative e a livello numerico in certe posizioni, ha poche scelte anche qualitative.

Io così come Gasperini e altri, sono per i tre cambi, perché 5 cambi e fatti magari nell’ultima mezzora stravolgono la partita e il lavoro settimanale, però i 5 cambi ci sono e c’è chi li utilizza tutti, quindi, nell'epoca dei 5 cambi, farne solo 3, perché le scelte sono poche e poco qualitative, equivale ad avere uno svantaggio rispetto a gli avversari

La colpa non è di Allegri, anche se si è preso lui l’onere della rosa ristretta, l’ha avallata (che poteva fare) e comunque sta facendo bene, è la dirigenza che deve prendere coscienza della situazione e gli deve permette di avere tante scelte valide tra le riserve, il Milan ha a disposizione in panchina soltanto 6 giocatori di movimento, di cui uno è Odogu e altre volte gli è andata anche peggio, contro i 12/13 della panchina delle altre squadre. 

Tra un mese apre il mercato di gennaio e servirà completare la rosa, andando a colmare alcune lacune evidenti, serve un centrale che possa rappresentare un'alternativa a Gabbia, che non può essere Odogu, ho sentito sempre parlare di un interesse per Gila della Lazio, in occasione della partita di coppa Italia l’ho guardato meglio, non è un fuoriclasse, ma è un buon giocatore, penso che al Milan ci può stare, però non credo che sia superiore a quelli che abbiamo.

Ora che Bartesaghi si sta imponendo sulla sinistra, serve però un quinto di destra che possa far rifiatare Saelemaekers e sostituirlo senza abbassare il livello, in questo ruolo non è mai filtrato nessun nome e non credo che sia qualcuno che possa rientrare anticipatamente dal prestito (Chukwueze) e poi c’è il problema centravanti, a parte le prestazioni poco incoraggianti di Gimenez, sembra che il messicano si sia convinto a cambiare maglia a gennaio.

Bisogna aggiungere giocatori alla rosa, ma non tanto così per prenderli e che poi non servono, servono rinforzi veri e utili, le vittorie sicuramente ci fanno crescere, ma siamo solo all'inizio di questo nuovo progetto, dobbiamo continuare a migliorare, specialmente ed essenzialmente sul piano del gioco, altrimenti si torna alle montagne russe degli scorsi anni, non possiamo dopo 13 partite, continuare ad avere enormi difficoltà a fare la partita, gli avversari ci pressano senza darci linee di passaggio, poi nella ripresa, quando le squadre si allungano e gli avversari calano, il Milan crea le situazioni favorevoli per il gol.

Dobbiamo continuare a lavorare e mantenere questa umiltà, questa voglia di strappare il pallone all'avversario, dobbiamo continuare a giocare di squadra, ma migliorando nel gioco, approfittando dell’entusiasmo generale e dei calciatori, che stanno mettendo tutto in campo, non si tirano mai indietro e sono diventati tutti importanti.

Rabiot rispetto anche all'ultimo anno alla Juventus è cresciuto moltissimo, ha uno strapotere fisico importante ed è pure un uomo squadra, dà a tutta la squadra una forza mentale clamorosa, fisicamente è imponente, spezza le linee mediane avversarie e dà la carica, Saelemaekers ha un’abnegazione assoluta, aiuta Tomori e Fofana e in avanti si mette sempre nelle condizioni di fare male agli avversari, Modric continua a fare prestazioni da fenomeno, non solo la qualità delle scelte che fa, ma anche le posizioni che occupa in campo, quando le occupa e come le occupa.

Il campionato è molto equilibrato e a oggi non si può indicare una squadra che sicuramente lo vincerà, il Milan è la, poi quando sarà il momento vediamo, ma l’importante è stare la fino alla fine, coppa Italia a parte, il Milan ora sarà impegnato a Torino, contro un Torino che viene da due sconfitte consecutive, una delle trasferte più complicate.

Poi ci saranno una serie di gare in campionato, sulla base “abbordabili”, contro Sassuolo, Verona, Cagliari, Genoa e Fiorentina, un treno di partite da sfruttare il più possibile, anche se sarà interrotto dalla Supercoppa, una dei tre obiettivi del Milan, bisogna raccogliere più punti possibile in campionato e sappiamo che con le “piccole è più duro”, per rimanere tra le prime, poi se riuscissimo a vincere un’altra supercoppa meglio.

È chiaro che per fare tutto questo, serve che il Milan acceleri i ritmi troppo lenti e si dia uno straccio di gioco, cercando di sfruttare il rimanente calendario senza big match, per arrivare al mercato di gennaio nelle posizioni alte, in modo che la dirigenza intervenga sul mercato per innalzare la quantità e la qualità della rosa, intanto sembra fatta per il terzino 20enne colombiano Araiza.

lunedì 1 dicembre 2025

Mancano 48 punti per entrare in Champions.

Il Milan vince ancora una volta di corto muso e i 3 punti, pesantissimi, alimentano l’obiettivo minimo stagionale, l’obiettivo irrinunciabile e quindi, anche se giochiamo male, se vinciamo di culo, tutto quello che volete, pur storcendo il muso, l’unica cosa che importa è arrivare in Champions, tutto il resto, almeno per quest’anno è noia, il sogno scudetto? È un sogno, quando ci svegliamo vediamo.

Intanto il primato, anche se momentaneo, è un grandissimo risultato, per quello che siamo e da dove siamo partiti, il primo tempo come sempre è stato molto deludente, non abbiamo tirato mai porta, a parte il miracolo iniziale di Maignan, neanche loro lo hanno fatto, però hanno giocato bene ed era un piacere, vedere l’armonia tattica della squadra di Sarri, anche in un momento non molto bello della loro storia.

Il secondo tempo poi è andato meglio, è stato più equilibrato, gli avversari si sono aperti un poco e il Milan ne ha approfittato, stavo dicendo “e il Milan ha cominciato a giocare”, ma quale gioco, questa è una cosa che dobbiamo sicuramente migliorare, almeno sotto l’aspetto dell’organizzazione di gioco, siamo la squadra più scarsa di tutte, ma sicuramente la più sgamata, non possiamo però accontentarci, dobbiamo arrivare alle vittorie con meno sofferenza.

Siamo comunque il Milan ed è doveroso aspettarsi molto di più sotto il punto di vista della proposta tecnica, bene in difesa, dove a calci e morsi ce la siamo cavata, bene Maignan (l’ennesima paratona), bene il centrocampo (Fofana fa troppi errori) e alla fine bene pure Leao (primo tempo a parte) ma il reparto avanzato con Nkunku (apparso in crescita) non è riuscito a fare male alla Lazio, mentre sulla sinistra, si è visto un Bartesaghi in grande crescita, autore di una prova 'da veterano'.

In crescita clamorosa, partita dopo partita (i giovani bravi in Italia ci sono, basta farli giocare), contro la Lazio abbiamo ammirato un grande Bartesaghi in crescita costante, confermato titolare, ha risposto con una prestazione ordinata e di grande personalità, tanta sostanza e tanta qualità, bravissimo nella gestione della partita, ha tenuto botta nell’assalto finale della gara, ormai è il titolare, è un giocatore che sta dimostrando di essere in grado di vestire la maglia del Milan.

Sta crescendo ed è un giocatore con poche partite nelle gambe, ma è sicuramente affidabile e di grande prospettiva, oramai è più di una semplice alternativa, cresce, convince e per certi versi stupisce, che un giovane prodotto del settore giovanile del Milan, stia vivendo un momento così brillante della sua breve carriera, sta mostrando solidità, personalità e un equilibrio sorprendente tra fase difensiva e di spinta offensiva.

La sua crescita sta convincendo tutto l'ambiente rossonero e soprattutto Allegri, che ne ha elogiato maturità e attenzione tattica, che comunque vanno migliorate, perché Bartesaghi non è un giocatore già fatto e finito, corre, contrasta, accompagna l'azione, dà ampiezza, energia e letture sempre più pulite, ha identità, freschezza, prospettive e il fatto che arrivi dal settore giovanile, la sua ascesa è ancora più significativa. 

Il finale di partita con la Lazio è pazzesco, la chiamata del Var al 95esimo è stata sorprendente e inopportuna, è stato bravo Collu in mezzo a tanta confusione, generata anche dalla chiamata del Var, a non assegnare il rigore, nonostante il parere del più esperto Di Paolo (al Var), il mani di Pavlovic non è mai punibile e per me non c'è neanche il fallo di Marusic, non è possibile però, che ogni tocco di mano in area debba essere sempre rigore, poi magari gli arbitri si trovano a prendere una decisione sbagliata, per un fallo non punibile, ma suggerito dal Var e commettono errori ancora più grossi.

Non c’è il fallo per trattenuta su Marusic e quindi non c’è rigore neanche in quel caso, ma non è neanche fallo di Marusic su Pavlovic, si intrecciano e si strattonano a vicenda, se no, bisogna dare anche qua 30 rigori a partita, tornando al fallo di mano, a parte che il pallone calciato da Romagnoli è da distanza ravvicinata, impatta sul gomito fuori sagoma, ma è senza movimento verso la palla, è pure di spalle e il braccio si muove, spinto da Marusic nel tentativo di divincolarsi, io sinceramente le trattenute le punirei tutte, così finirebbero, ma deve valere sempre e per tutti.

Non serviva l’intervento del Var, bastava un check e lasciare proseguire, Collu alla fine ha salvato la faccia al Var per una chiamata assurda, non c'è fallo di Marusic su Pavlovic e il serbo non commette fallo di mano, è stata una review cervellotica e sbagliata, complicando la vita a Collu e non era facile per l’arbitro dopo essere stato richiamato, però è stato bravo a valutare l'estrema vicinanza del giocatore, che Il braccio non si muove verso la palla e che Pavlovic è di spalle, Collu ha preso la decisione giusta, ma ha sbagliato ad assegnare il fallo in attacco, che è esagerato.  

venerdì 28 novembre 2025

La dirigenza si è già seduta al tavolo con Mike per il rinnovo.

Maignan è stato particolarmente performante, ha avuto un riflesso felino sul colpo di testa di Thuram, con una paratona a mano aperta, concede il bis su Lautaro con un'altra paratona e se il Milan rimane a galla e poi arriva alla vittoria finale, è per grandissima parte merito suo, si esalta e si supera nella doppia respinta sul rigore di Calhanoglu, una preparazione psicologica devastante, devo dire che lo facevo anch’io da ragazzo tra i dilettanti negli anni 70, si è piazzato “spiazzato” da un lato, concedendo più spazio da una parte, invitando il turco a tirare in quel lato, poi accorcia velocemente la porta e para.

Maignan so che non parla più con Furlani, so pure che da qualche tempo tutti stanno parlando con il portiere e che Allegri in particolare è quello che sta cercando di convincerlo a restare, non ne faccio una questione di soldi per Mike, deve sentirsi rispettato e vuole fare parte di un progetto serio, chiaramente, economicamente adesso, bisogna partire da una base di almeno sei milioni.

Non credo che andrà alla Juventus, se questi non mettono sul piatto almeno 8 milioni, cifra che il Milan non gli darà mai, così come l’Inter e penso che il Chelsea, ma ancora di più, Barcellona e Bayer Monaco, possano spingere anche a dieci milioni e per Maignan, le prospettive soldi a parte, sono differenti di Juventus, Inter e Milan, l’errore è stato fatto l’anno scorso, che non lo hanno più rinnovato a cinque più bonus, anche per non perderlo a zero.

Se devo essere sincero, io non rinnoverei un portiere di 31 anni a queste cifre, piuttosto programmerei il futuro e comunque farlo andare via a zero è una follia, ma una cosa è certa, non firmerà quel accordo che era stato raggiunto verbalmente a febbraio scorso e poi c’è il caso Gimenez, oramai e da tempo è al capolinea, a lui pare sia interessato il West Ham, le difficoltà di Gimenez ancora a secco in campionato e apparso molto sfiduciato in questa prima parte della stagione.

È da sempre che Allegri non ha smesso mai di chiedere un altro centravanti, anzi per l’esattezza, non ha smesso mai di chiedere Vlahovic, il Milan è ormai convinto a tornare a gennaio sul mercato, per prendere un grande attaccante, che sia ancora tra le prime in classifica o no, che sia in piena lotta per lo scudetto o per un posto in Champions, non voglio pensare che a gennaio siamo di nuovo fuori da tutto.

Al momento sembra che gli occhi siano puntati su Franculino, è il nome che piace molto in questo momento a Casa Milan e anche se si è parlato di un grande attaccante, spunta il nome di Franculino, boh! giocatore classe 2004, che in questa annata ha già segnato 19 gol con la maglia del Midtjylland, ma non gioca in un grande campionato, ci sono tutti i presupposti che diventi un grande attaccante, ma quando? Si ambienterà? Anche Gimenez segnava a raffica prima di arrivare al Milan.

Centravanti della Guinea-Bissau, ha anche il passaporto portoghese e potrebbe quindi essere tesserato da comunitario, la valutazione del suo cartellino è già piuttosto alta, i danesi chiedono 40 milioni, ma potrebbero essere spesi male come quelli di Nkunku, anche se parte di questi soldi, ce li potrebbe dare il West Ham o il Sunderland, squadra attualmente settima in Premier League, che sta cercando un attaccante per gennaio e starebbe insistendo con l’agente Pimenta per Gimenez.

Il Sunderland vorrebbe proporre al Milan un prestito oneroso, con obbligo di riscatto a determinate condizioni, in caso di cessione di Gimenez, il sostituto dovrebbe essere Mateo Pellegrino, classe 2001 del Parma, valutato tra i 20 e i 25 milioni, l'alternativa è Panichelli dello Strasburgo, il Milan come tutte le squadre italiane, non comprerà un centravanti italiano e giocatori italiani in genere, non perché non ce ne sono, anzi, diversi di loro sono forti, tant’è che li comprano le squadre straniere, ma perché costano troppo, il doppio rispetto a quelli stranieri ed è di questo che si dovrebbe occupare Gravina.

Il presidente della FIGC deve occuparsi della crisi del calcio italiano, perché le dinastie miliardarie nel calcio non ci sono più e prendono sempre più piede i fondi americani, anche il Real Madrid sta aprendo le porte a nuovi investitori, perché chi è sostenibile va avanti e gli altri inseguono, sembra che la crisi del calcio italiano, possa essere risolta con uno stage, per aiutare Gattuso a preparare i play off per la qualificazione al Mondiale 2026.

È sicuramente un tema importante e attuale, ma non può essere considerato come la panacea, io potrei essere favorevole, se si fossero fatte tutte le riforme necessarie per il calcio italiano, ma in queste condizioni, in questo stato delle cose, non lo ritengo inutile, ma dannoso per le squadre di club, fermare i campionati per rimediare a anni di inefficienze della FIGC, è una cosa che non si può sentire, non è possibile fermare sempre e continuamente il campionato.

Abbiamo fatto quasi più soste che partite, bisogna ridurre le squadre in modo da cambiare il calendario, raggruppiamo in 20 giorni, un mese le partite della Nazionale e facciamo in quel periodo quelle 4/5 partite per le qualificazioni della Nazionale, già ci fermiamo 2/3 volte per le qualificazioni, ci fermiamo per andare a giocare la supercoppa in Arabia, vorremmo cominciare a fare giocare (Milan Como a Perth) alcune partite di campionato a 15/20 ore d’aereo, pensando esclusivamente all’aspetto economico, ora ci dobbiamo fermare ancora una volta a Marzo, per fare i play off, che non avremmo dovuto fare.

Per qualsiasi cosa dobbiamo interrompere il campionato, già intasato di per se, non è questo il modo di ragionare, i calendari e le riforme si studiano prima di creare danni, si vede che chi ci governa, non ha mai giocato a calcio, non conosce le dinamiche tecniche di squadre e società, spezzettare il campionato non è un bene per nessuno e la ripresa dopo la sosta è sempre problematica.

Il numero di gare è salito in modo esponenziale per tutte le competizioni, sia quelle di club sia quelle delle nazionali, questo ha creato un numero di partite altissimo, soprattutto per i giocatori delle nazionali e ha determinato un maggior numero di infortuni, si discute sempre sulla riorganizzazione dei campionati e delle nazionali e non è fermare il campionato a metà stagione la soluzione, ripeto, bisogna ridurre il numero delle squadre e dedicare un periodo specifico alle Nazionali, concentrare tutto in quel periodo.

Trovo encomiabile il pensiero di Marotta, è giusto che i club si mettano a disposizione, per agevolare la qualificazione dell’Italia al Mondiale, è vero che la nazionale è un patrimonio del movimento calcistico e che l’Italia non può non partecipare per la terza volta ai Mondiali, ma non dobbiamo pensarci ogni quattro anni, quando facciamo l’ennesima figura di merda e pensiamo di risolvere tutto con uno stage. 

giovedì 27 novembre 2025

Il Milan, l'ammazzagrandi.

 

Una piccola nota a margine, magari a rigore di regolamento, il pestone di Pavlovic sul piede di Thuram è rigore, per me è un rigorino e anche Paparesta la pensa come me: "Thuram ha messo la palla in area, ha fatto la giocata senza nessun impedimento, il fallo caso mai è stato dopo, sempre se quello si può considerare fallo, per me aveva fatto bene l’arbitro a fare proseguire.

Se tutte le volte che un giocatore in area si libera del pallone e si scontra con un avversario, cosa che succede 80 volte su 100, o che sia uno step on foot o una spinta, ci sarebbero 10 rigori a partita, quando il giocatore fa la giocata senza condizionamenti, la giocata è fatta, non è fallo e non è un'imprudenza, questo è il gioco del calcio, è un gioco di contatti e i contatti devono essere valutati nel contesto, le azioni vanno interpretate e capite, non si può usare solo il protocollo e basta.

Comunque, se pur disastrato, il Milan di quest'anno è diverso da quello della passata stagione, sta cambiando la mentalità, l'atteggiamento tattico, l’ordine in campo, la voglia e lo spirito di volere essere protagonista, poi se può seriamente lottare per lo scudetto, dipenderà tutto dal problema evidente che c’è davanti, manca un centravanti e potrebbe essere favorito, dal fatto che non fa le coppe e che in classifica nessuno eccelle.

La scorsa stagione, tutte le volte che il Milan perdeva la palla erano problemi, ora invece sono tutti ordinati e attenti, si aiutano tutti uno con l’altro, dal primo all'ultimo minuto, il Milan è in una situazione ideale e dopo il passo falso contro la Cremonese, ha infilato 11 risultati utili consecutivi, eppure, per cercare di centrare l'obiettivo finale (quarto posto) e magari sognare un po' più in grande (lo scudetto), è necessario allungare la rosa.

Nel mercato estivo, il Milan ha fatto una rivoluzione e ha ridotto la rosa a soli 19 giocatori di movimento, una decisione azzardata, che si è già palesata, quando Allegri ha avuto fuori mezza squadra, per questa ragione è necessario che a gennaio arrivi qualche rinforzo, tre o anche un paio di colpi, un centrale di difesa, un esterno di centrocampo e un centravanti, sono sicuro che Tare è già al lavoro, perché il giovanissimo Odogu rimane un prospetto molto futuristico.

Sarebbe meglio se accanto a De Winter ci fosse anche qualche altro elemento affidabile all'interno del reparto, a centrocampo serve un rincalzo per Saelemaekers, Athekame deve crescere anche lui e ora starà pure fuori per un po' di tempo per infortunio e infine c'è la questione centravanti, serve una punta d'area di rigore e Tare avrebbe già avviato da tempo, contatti con intermediari e agenti.

Dopo una stagione come quella dell'anno scorso, le cose a Milanello, stanno procedendo abbastanza bene, con un secondo posto a due punti dalla vetta, con undici risultati utili consecutivi, dopo la prima è unica sconfitta contro la Cremonese, però è necessario rinforzare la squadra, che ora può crescere ancora e candidarsi come una delle pretendenti per la vittoria dello scudetto/quarto posto.

Certo, deve riuscire a giocare in maniera diversa e soprattutto lo deve fare con le squadre più piccole, che non concedono spazi, quindi non c’è la possibilità di sfruttare il contropiede e costruire ripartenze diventa più complicato, deve crescere inevitabilmente dal punto di vista della manovra, per diventare grande, almeno in Italia.

Questo è il salto di qualità, che deve fare Allegri per essere competitivo, non possiamo sperare di vincere tutte le partite con un tiro parato in maniera non preciso dal portiere avversario, con l’attaccante che se la trova la e segna quasi a porta vuota e ringraziare il proprio portiere, per essere stato autore di alcune parate miracolose e di un rigore neutralizzato in due tempi in maniera eccezionale, tre parate mostruose e due pali, quante altre volte si potrà ripetere?

Elogi da tutti per Maignan, ma a detta di Allegri, il merito è anche di Claudio Filippi, un grande preparatore dei portieri e il migliore a preparare i portieri sui rigori, la forma del portiere francese è uguale a quella dell’anno dello scudetto, quando allora era allenato da Dida, questo ricorso storico alimenta sogni proibiti, che vanno dallo scudetto, all’inizio di un nuovo ciclo vincente e quindi alla possibilità che Maignan resti e lo faccia alla grande.

Il Milan visto quest’anno, soprattutto quando gioca contro le grandi, è un corpo unico che sa bene cosa fare, come farlo e quando farlo e se non è prima in classifica è per i troppi punti lasciati per strada contro le piccole, la bella vittoria contro l’Inter, rilancia il Milan al secondo posto, i punti che ha sono quelli che merita, ma ora bisogna dare continuità, specialmente nelle due gare contro la Lazio, una di campionato e una di coppa Italia, dove il Milan vuole essere anche protagonista.

Brutti ma vincenti e ora la dirigenza deve provare a tornare da Maignan per il rinnovo, una questione spinosissima e complicatissima, il portiere francese ha richiesta da tutta l’Europa che conta e che da svincolato può ottenere quegli 8/10 milioni che chiede, in questi mesi Allegri e Filippi hanno parlato con Maignan e la società confida nell’amore che ha il portiere per il Milan, per convincerlo a restare, con cifre attorno ai sei milioni più bonus.

martedì 25 novembre 2025

È tornato “Magic Mike”.

Bella partita, soffertissima da parte di un Milan sempre più “allegriano” e fortunatissimo, che è riuscito ad avere la meglio su una squadra forte come l’Inter, guidata da un allenatore (Chivu) bravo e simpatico, i rossoneri sostanzialmente hanno fatto una buona partita, sotto l’aspetto della maturità e della forza del gruppo, che si è aiutato (escluso Leao e Fofana) e si è sacrificato, si è difeso all’estremo, con le unghia e con i denti, attaccando quando poteva farlo e difendendosi quando dovevano difendersi.

Non è che adesso come gioca Allegri mi piace, per niente, però adesso le partite hanno un patos diverso, emozioni, speranze e non rassegnazione, quella che avevamo negli ultimi anni di Pioli, fortunati senz’altro, brutti da vedere, chiusi nella nostra metà campo, quasi area, senza potere uscire con una azione manovrata, ma alla fine, questa squadra in contropiede, alla vecchia maniera, palla lunga e pedalare, con le ripartenze, riesce a creare tanta pericolosità, che alla fine, al netto di un basso possesso palla, riesce a giustificare la vittoria.

Ripeto, questo modo di giocare non mi piace, ma in giro non ci sono allenatori migliori o così sgamati, ho sempre detto che avrei preferito giocare male, pur di vincere qualche partita e restare attaccati al treno scudetto fino a marzo, tanto che adesso non posso turarmi indietro, del resto, non siamo spettacolari, giochiamo da piccola provinciale e va bene così, però adesso a fine partita siamo più contenti, specialmente se vinciamo i derby e siamo tra i primi in classifica.

100esima vittoria di Allegri sulla panchina del Milan, un bellissimo traguardo per lui, che dal Milan era stato mandato via in malo modo, da allora non è cambiato molto, però ha tantissima esperienza in più e forse, se gli avessero fatto una squadra più completa, avremmo visto pure un Milan piacevole, è chiaro che sono contento, soffro maledettamente e credo che non sono l’unico, però è una sofferenza diversa rispetto agli ultimi anni di Pioli.

Vincere è bello, poi vincere il derby ancora di più e se sei secondo in classifica ancora meglio, sono vittorie un po' rubate, ma se pensiamo al punto bassissimo in cui siamo precipitati e dal quale Tare e Allegri stanno cercando di farci uscire, se pensiamo che Furlani ci fa giocare con una rosa ridotta (ancor di più dagli infortuni), fatta da ragazzini e ex infortunati di lungo corso, è chiaro che le vittorie valgono doppie e vanno festeggiate.

Da martedì dobbiamo pensare alla Lazio, perché se no, la vittoria del derby non serve a niente, dobbiamo continuare a vincere, se vogliamo continuare a seguire la strada che ci porta al famoso marzo e dobbiamo arrivarci nelle migliori condizioni e per migliori intendo anche l’arrivo del centravanti, a parte che abbiamo giocato in nove (succede quasi sempre), perché Leao, ditemi quello che volete, ma ha fatto e fa, sempre troppo poco per quanto è forte.

Non è stata una prova di grande sacrificio e applicazione assoluta, non riesce a riuscito a vincere un duello e a tenere la palla, non ha avuto o non si è creato occasioni per calciare in porta, questo è quello che deve fare il centravanti e a noi manca ed è mancato ancora di più nel derby, è vero che è lui a ribaltare il campo nell’azione che porta al gol vittoria di Pulisic, però giocare con lui è difficile, perché fa quello che vuole lui.

Non è come Pulisic, che invece è quello che segue i dettami di Allegri, l’altro desaparecidos è Fofana, quest’anno non ha fatto mai una partita sufficiente, sembra appesantito, distratto, anche lui ha perso tutti i palloni che sono transitati dalle sue parti, ha difficoltà fisiche, non corre, non va né all’indietro e né in avanti, con e senza la palla, tanto che l’Inter ha avuto la superiorità a centrocampo e nella nostra area.

Manca in presenza e intensità, anche se conduce la transizione da cui nasce il gol della vittoria, credendo nel rimbalzo offensivo positivo sulla giocata di Leao, non capisco come mai è stato preferito a Ricci, in una sorta di scelta alla Estupinian contro il Parma e perché non è stato sostituito prima, per raggiungere gli obiettivi bisogna essere squadra e se Leao fa quello che vuole e Fofana quello che può, non siamo squadra fino in fondo.

Mancano alcuni tasselli per essere gruppo squadra, anche Leao e Fofana devono mettere in campo tutto quello che hanno, perché i risultati non vengono solo per fortuna, ma anche a seguito di una buona partita da parte di tutti, in questo dobbiamo migliorare, perché l'attenzione deve essere sempre più alta e sono gli avversari a costringere i rossoneri a tenerla alta, se no, non portiamo a casa gli obiettivi.

Il derby era molto importante per l'Inter e per il Milan, la vittoria dei rossoneri candidano la squadra di Allegri, chiaramente per lo scudetto, o per lo meno per il quarto posto, che il Bologna le insidia prepotentemente, l’Inter resta perfettamente in corsa per lo scudetto e per conto mio non ne esce ridimensionata, il Milan potrebbe e dovrebbe beneficiare degli impegni delle altre in Europa.

Da martedì si penserà alla Lazio con più consapevolezza e con molta più pressione, Pulisic segna, Maignan para e il Milan batte un'altra big, ma la Lazio, con i suoi 18 punti, è una “piccola” o una big? Con quale atteggiamento l’affronterà il Milan? La squadra è già matura o serve ancora tempo?