sabato 28 aprile 2012

Con Cassano e Boateng ....

Al Meazza il Milan si trovava difronte la squadra che aveva subito più reti in questo campionato (62) anche sè con un allenatore nuovo (De Canio il quarto cambio in stagione), ma almeno nel primo tempo è stato un Milan come tanti altri già visti quest'anno, una squadra che per come sta giocando adesso lo scudetto è una cosa impossibile anche se tutto può succedere, anzi per Allegri succederà.
Allegri nel secondo tempo ha un'intrapendenza mai vista e soli 5 minuti dall'inizio del secondo tempo doppio cambio, fuori El Shaarawy che aveva avuto solo qualche sprazzo (meglio dell'ultimo Robinho) e dento Cassano la genialità che fin qui è mancata (anche perchè con Allegri i giocatori tecnici non giocano) e ancora via Van Bommel una statua di sale e dentro Boateng la forza e il coraggio di questa squadra.
Con Cassano e Boateng anche se non sono in forma eccellente e tutta un'altra cosa e si è rivisto il vero e vecchio Milan, il Milan che manovra e inserisce a turno al tiro Cassano, Ibrahimovic, Nocerino e Boateng, ma resta sempre un Milan incompleto mancante di una prima punta su cui appoggiarsi per aggirare la folta e compatta difesa genoana.
E' il minuto 80 ed è il momento di prendere in giro Maxi Lopez con i soliti 10 minuti, così esce Antonini ed entra il biondo argentino e udite, udite Allegri cambia addirittura modulo (forse ha capito che gli stanno segando le gambe della sua panchina), Emanuelson torna a fare quello per cui è stato comprato (il terzino messo in quel ruolo da Van Basten), due mediani davanti la difesa; Muntari e Nocerino (i ruoli per cui sono nati), una linea di 3 mezze punte, Boateng,Ibrahimovic e Cassano (visto che oramai ad Ibrahimovic piace giocare fuori dall'area) e una punta centrale che raccolga i cros, che faccia le sponde, che dia fastidio ai difensori avversari.
Poi arriva il gol della Juventus e l'espulsione di Jankovic ed è forse per questo che il Milan segna, l'unica fatto rilevante è che il Milan ha continuato a palesare tutta la sua difficoltà tutte le volte che recuperata palla, non riesce a ripartire per la mancanza di movimento senza palla.
Il Genoa con De Canio è stato dignitoso, in pochi giorni il tecnico è riuscito a rendere la squadra più compatta e meno penetrabile, con un centrocampo di sostanza e due fasce creative che avrebbe meritato pure di andare in vantaggio su rigore per il braccio largo di Nesta.
Matematicamente il Milan non è ancora condannato al passaggio del titolo e quindi non c'è ragione di mollare, anche perchè le voci di un avvicendamento in panchina sono sempre più insistenti, con Capello che preferirebbe il Milan alla Nazionale, con Berlusconi che vorrebbe a Milano il "cigno di Utrecht" Van Basten e con Galliani che potrebbe averla vinta su tutti, portando con due anni di ritardo a Milanello il suo collega pelato Luciano Spalletti. 

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