martedì 4 giugno 2019

Diamo tutto per scontato.


Sembra che siano oramai solo da ufficializzare, prima ci sarà l’annuncio di Maldini come direttore tecnico e poi quello di Giampaolo come allenatore, via via di seguito arriveranno le nomine del responsabile del settore giovanile, l’allenatore della primavera, le prime cessioni e i primi acquisti, in settimana tutto prenderà forma e comincerà l’era Maldini-Giampaolo, a meno di clamorosi risvolti.

Le qualità di Giampaolo sono riconosciute da tutti e da sempre se vogliamo, la sua è stata una carriera ai margini, che ora con la maturità sembra si sia definitivamente affermata, magari bada troppo al gioco e un po’ meno al risultato a tutti i costi, ma come ci ha insegnato Sarri, si può vincere anche giocando bene, magari regalando qualche punto durante la stagione.

Credo comunque che i punti che perderemo per strada saranno sempre meno di quelli persi da Gattuso, con una differenza, che li perderemo divertendoci, perché ci abbiamo provato e non perché abbiamo rinunciato, credo che Giampaolo sia pronto per un incarico più prestigioso e per la politica di questo Milan.

Con Giampaolo, torniamo con le dovute distanze all’era Sacchi, Giampaolo è applicazione, rispetto del lavoro e della filosofia di un calcio propositivo, votato all’attacco, mai speculativo, tutto il contrario del calcio di Gattuso, a Coverciano le sue lezioni fanno sempre il pienone e Sacchi lo definisce "un maestro", ripeto, sembra avere raggiunto la continuità e la maturità che gli è mancata.

Per quelli che sono i programmi del Milan, Giampaolo dovrebbe essere l’allenatore giusto, Maldini e Gazidis lo stimano e ne condividono l’idea di vedere un Milan che giochi sempre tenendo il pallone, senza nascondersi, che attacchi con tanti uomini, partendo però da una fase difensiva solida, organizzata, moderna e un allenatore che insegna calcio e trasmette tanto ai calciatori.


Sembra pure che non ci sarebbe nessun dubbio e che Giampaolo passerà dal 4-3-3 al 4-3-1-2, in maniera che si possa mettere Paquetà nelle sua posizione abituale di trequarti alle spalle (in questo caso) dei due centravanti (Cutrone, Piatek o Andrè Silva), il nuovo modulo sarà un problema per gli attaccanti esterni, che se non sono duttili come Calhanoglu (se non farà la riserva di Paquetà, potrebbe completare la trasformazione in mezzala) e Borini, dovrebbero andare via.

Tra questi ci sarebbero Suso e Castillejo di difficile impiego tattico e a questo punto con le loro cessioni, si potrebbero finanziare alcuni acquisti, così come Rodriguez che non è il tipo di terzino che piace a Giampaolo, in quella posizione potrebbe essere rivisto e corretto Conti.

In avanti con le due punte, Cutrone finalmente avrebbe più spazio, mentre a centrocampo dalla Samp potrebbe arrivare 25enne belga Praet, un pupillo di Giampaolo, che potrebbe fare trio con Calhanoglu (Bonaventura) e Sensi, da più parti dato oramai in rossonero, l’assenza di un altro regista favorirebbe la conferma di Biglia, l’unico centrocampista rimasto ovvero Kessie, potrebbe essere ceduto per pagare parte del debito, anche se arrivare a Praet non sarà facile, con l'Arsenal che ha già avviato una trattativa con la Samp.

A completare la difesa con Conti e Calabria, dovrebbero essere confermati Musacchio e Romagnoli (se non verrà sacrificato), in un modo o nell’altro, il 23enne centrale danese Andersen sempre della Samp, potrebbe prendere il posto di Musacchio o Romagnoli, la Samp vorrebbe ricavare complessivamente 45-50 milioni dalla loro cessione, i profili sono interessanti e in linea con i costi di Grazidis.

Anche il quarto attaccante Vieira, potrebbe arrivare dalla Samp, anche se già si dice che il tecnico vorrebbe rilanciare Schick, ma queste sono cose più profonde e poi le manovre sul mercato dipenderanno molto dalla decisione UEFA, di sicuro ci sarà una riduzione del tetto degli ingaggi e i 6 milioni di euro all'anno di Donnarumma, non rientrano nella filosofia del nuovo Milan.

Con un'offerta da 60 milioni di euro, con Plizzari in ascesa e la garanzia di Reina, Donnarumma potrebbe lasciare il Milan, con direzione Paris Saint-Germain o Manchester United, “raccomandati” caldamente da Nicolato, commissario tecnico della Nazionale italiana Under 20, ci sarebbero poi Plizzari e Gabbia, ecco le sue parole sul portiere: "Plizzari al posto di Donnarumma? Queste valutazioni spettano al Milan, ha giocato poco, tranne che a Terni e adesso gli serve più continuità, Donnarumma è un grande portiere, Plizzari ha un grande futuro davanti a sé"

Se l’Italia Under 20 è tra le magnifiche otto del Mondiale di categoria, è grazie anche alla difesa, ancora una volta ermetica, il terzo “clean sheet” consecutivo porta anche la firma di Gabbia, impeccabile regista difensivo che al Mondiale sta coronando un’annata da grande protagonista, dopo una brillante trafila nel settore giovanile del Milan e 30 presenze stagionali tutte da titolare, nella Lucchese in serie C.

A brevissimo dovrebbe anche arrivare il direttore sportivo, il primo della lista è Tare ma non è facile liberarsi da Lotito e poi pare che lo stesso Tare sia molto legato alla Lazio, il secondo nome della lista è Sartori, ma dopo avere fatto le fortune prima del Chievo e poi dell'Atalanta, così come Gasperini, Percassi non lo lascerà andare via, anche in proiezione della Champions.

Così si pensa alle alternative che potrebbero affiancare Maldini, il profilo deve essere con esperienza nel calcio italiano, una pista porta a Bigon (non lo ritengo da Milan), mentre le altre sono un po' più suggestive, Osti sarebbe perfetto per continuare a lavorare con Giampaolo e l’altra suggestione sarebbe Boban, attuale vicesegretario della FIFA.

D’accordo il Milan ai milanisti, ma Boban non ha nessuna esperienza da direttore sportivo, se si trattasse di altri incarichi dirigenziali, possibilmente si, come Costacurta per esempio, chiamato ad un ruolo di accompagnatore della squadra e a proposito sposo la sua tesi sul nuovo stadio di Milano e sull'eventuale demolizione di San Siro, fare in pratica uno stadio molto simile a San Siro ma con l'efficienza di uno stadio moderno.

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