Sembra che siano oramai solo da
ufficializzare, prima ci sarà l’annuncio di Maldini come direttore tecnico e
poi quello di Giampaolo come allenatore, via via di seguito arriveranno le
nomine del responsabile del settore giovanile, l’allenatore della primavera, le
prime cessioni e i primi acquisti, in settimana tutto prenderà forma e
comincerà l’era Maldini-Giampaolo, a meno di clamorosi risvolti.
Le qualità di Giampaolo sono riconosciute
da tutti e da sempre se vogliamo, la sua è stata una carriera ai margini, che ora
con la maturità sembra si sia definitivamente affermata, magari bada troppo al
gioco e un po’ meno al risultato a tutti i costi, ma come ci ha insegnato
Sarri, si può vincere anche giocando bene, magari regalando qualche punto
durante la stagione.
Credo comunque che i punti che perderemo
per strada saranno sempre meno di quelli persi da Gattuso, con una differenza, che
li perderemo divertendoci, perché ci abbiamo provato e non perché abbiamo
rinunciato, credo che Giampaolo sia pronto per un incarico più prestigioso e
per la politica di questo Milan.
Con Giampaolo, torniamo con le dovute
distanze all’era Sacchi, Giampaolo è applicazione, rispetto del lavoro e della filosofia
di un calcio propositivo, votato all’attacco, mai speculativo, tutto il
contrario del calcio di Gattuso, a Coverciano le sue lezioni fanno sempre il
pienone e Sacchi lo definisce "un maestro", ripeto, sembra avere
raggiunto la continuità e la maturità che gli è mancata.
Per quelli che sono i programmi del Milan,
Giampaolo dovrebbe essere l’allenatore giusto, Maldini e Gazidis lo stimano e
ne condividono l’idea di vedere un Milan che giochi sempre tenendo il pallone,
senza nascondersi, che attacchi con tanti uomini, partendo però da una fase
difensiva solida, organizzata, moderna e un allenatore che insegna calcio e
trasmette tanto ai calciatori.
Sembra pure che non ci sarebbe nessun
dubbio e che Giampaolo passerà dal 4-3-3 al 4-3-1-2, in maniera che si possa
mettere Paquetà nelle sua posizione abituale di trequarti alle spalle (in
questo caso) dei due centravanti (Cutrone, Piatek o Andrè Silva), il nuovo
modulo sarà un problema per gli attaccanti esterni, che se non sono duttili
come Calhanoglu (se non farà la riserva di Paquetà, potrebbe completare la
trasformazione in mezzala) e Borini, dovrebbero andare via.
Tra questi ci sarebbero Suso e Castillejo
di difficile impiego tattico e a questo punto con le loro cessioni, si
potrebbero finanziare alcuni acquisti, così come Rodriguez che non è il tipo di
terzino che piace a Giampaolo, in quella posizione potrebbe essere rivisto e
corretto Conti.
In avanti con le due punte, Cutrone finalmente
avrebbe più spazio, mentre a centrocampo dalla Samp potrebbe arrivare 25enne
belga Praet, un pupillo di Giampaolo, che potrebbe fare trio con Calhanoglu
(Bonaventura) e Sensi, da più parti dato oramai in rossonero, l’assenza di un
altro regista favorirebbe la conferma di Biglia, l’unico centrocampista rimasto
ovvero Kessie, potrebbe essere ceduto per pagare parte del debito, anche se
arrivare a Praet non sarà facile, con l'Arsenal che ha già avviato una
trattativa con la Samp.
A completare la difesa con Conti e
Calabria, dovrebbero essere confermati Musacchio e Romagnoli (se non verrà
sacrificato), in un modo o nell’altro, il 23enne centrale danese Andersen
sempre della Samp, potrebbe prendere il posto di Musacchio o Romagnoli, la Samp
vorrebbe ricavare complessivamente 45-50 milioni dalla loro cessione, i profili
sono interessanti e in linea con i costi di Grazidis.
Anche il quarto attaccante Vieira, potrebbe
arrivare dalla Samp, anche se già si dice che il tecnico vorrebbe rilanciare Schick,
ma queste sono cose più profonde e poi le manovre sul mercato dipenderanno molto
dalla decisione UEFA, di sicuro ci sarà una riduzione del tetto degli ingaggi e
i 6 milioni di euro all'anno di Donnarumma, non rientrano nella filosofia del
nuovo Milan.
Con un'offerta da 60 milioni di euro, con Plizzari
in ascesa e la garanzia di Reina, Donnarumma potrebbe lasciare il Milan, con
direzione Paris Saint-Germain o Manchester United, “raccomandati” caldamente da
Nicolato, commissario tecnico della Nazionale italiana Under 20, ci sarebbero
poi Plizzari e Gabbia, ecco le sue parole sul portiere: "Plizzari al
posto di Donnarumma? Queste valutazioni spettano al Milan, ha giocato poco,
tranne che a Terni e adesso gli serve più continuità, Donnarumma è un grande
portiere, Plizzari ha un grande futuro davanti a sé"
Se l’Italia Under 20 è tra le magnifiche
otto del Mondiale di categoria, è grazie anche alla difesa, ancora una volta
ermetica, il terzo “clean sheet” consecutivo porta anche la firma di Gabbia,
impeccabile regista difensivo che al Mondiale sta coronando un’annata da grande
protagonista, dopo una brillante trafila nel settore giovanile del Milan e 30
presenze stagionali tutte da titolare, nella Lucchese in serie C.
A brevissimo dovrebbe
anche arrivare il direttore sportivo, il primo della lista è Tare ma non è
facile liberarsi da Lotito e poi pare che lo stesso Tare sia molto legato alla Lazio,
il secondo nome della lista è Sartori, ma dopo avere fatto le fortune prima del
Chievo e poi dell'Atalanta, così come Gasperini, Percassi non lo lascerà andare
via, anche in proiezione della Champions.
Così si pensa alle alternative che potrebbero
affiancare Maldini, il profilo deve essere con esperienza nel calcio italiano,
una pista porta a Bigon (non lo ritengo da Milan), mentre le altre sono un
po' più suggestive, Osti sarebbe perfetto per continuare a lavorare con
Giampaolo e l’altra suggestione sarebbe Boban, attuale vicesegretario
della FIFA.
D’accordo il Milan ai milanisti, ma Boban non ha nessuna
esperienza da direttore sportivo, se si trattasse di altri incarichi
dirigenziali, possibilmente si, come Costacurta per esempio, chiamato ad un
ruolo di accompagnatore della squadra e a proposito sposo la sua tesi sul nuovo
stadio di Milano e sull'eventuale demolizione di San Siro, fare in pratica uno stadio molto
simile a San Siro ma con l'efficienza di uno stadio moderno.
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