mercoledì 19 giugno 2019

Esibizionisti forcaioli.


Questi sono alcuni giornalisti e opinionisti, persone che godono delle disgrazie degli altri al punto tale, da negare fortemente la realtà e gridare menzogne, alzando sempre più il tono della voce per imporre le loro false verità, persone per niente obiettive e che mentono sapendo di mentire, ma che hanno un solo scopo nella vita: diffamare il Milan ovunque e comunque.

Ho visto e sentito di appuntamenti con Guardiola, di contratti già firmati, di scudetti già vinti da squadre che non hanno ancora fatto mercato, e chiaramente di un Milan allo sbando, inetto e senza dignità, di una prossima vendita tra 2019 e il 2020, dell’acquisto di calciatori sconosciuti (sono stati tali prima anche tanti campioni) e di pressapochisti, perché rinunciare a fare le coppe è da peggiori società dilettantistiche.

Meno male che in Italia c’è gente seria e preparata, che già quasi un mese fa spiegava e consigliava la volontaria esclusione del Milan dalle coppe, come un atto di saggezza e il Milan che non è così stupido come lo vogliono dipingere,  ha ascoltato i consigli del Dottor Bellinazzo, autorevole giornalista de Il Sole 24 Ore e si sta prendendo l'esclusione dall'Europa League quest’anno, per avere un po' di tempo in più per il pareggio di bilancio ed evitare di restare fuori dalle coppe la prossima stagione, che potrebbe essere e noi ce lo auguriamo, quella della Champions.

Anche il Direttore Xavier Jacobelli, che non è un urlatore seriale di schifezze anti Milan per partito preso, ha ritenuto l'eventuale esclusione del Milan dall'Europa League previo accordo con la UEFA, una scelta saggia e che è anche per merito di Boban, giudicato da molti uno che non capisce di calcio e che al Milan non si sa a cosa possa servire, che ha intessuto rapporti importanti con la Uefa, come se in una società di calcio ci sia bisogno solo di chi compra e vende.

La situazione dopo tanti mesi, pare che sia arrivata al punto, il Milan è pronto ad accettare l’esclusione dalla prossima Europa League, in cambio di un allungamento del periodo per risanare il debito (fatto da Li e Berlusconi), ad oggi fissato al termine della stagione 2020-21, è vero che non è bella figura per una squadra come il Milan, rinunciare a fare le coppe, ma voglio ricordare a tutti, che questa gente è qui per provare ad evitare la cancellazione del Milan, a mio avviso cosa ancora più brutta e non per colpa di Elliott.

Comunque va detto che il Milan non rinuncerebbe, di sua spontanea volontà alla partecipazione all’Europa League, ma accetterebbe senza “ricorsi” in un accordo di dilazione del debito, di essere escluso in maniera di spurgare due trienni, per poter ripartire da un percorso ben preciso e non per vendere la società a Natale, il percorso del Fair Play attraverso controlli cadenzati, che Elliott ha indicato e che Gazidis sta provando a realizzare, per necessità, ma solo per necessità, si prenderanno giocatori giovani e a basso costo, con la speranza che ci vada bene.

Non è vergogna cadere in disgrazia e poi fin qui il Milan non ha rubato niente a nessuno, anche quando si fosse qualificato in Europa League al posto di un’altra, Gattuso ha subito riparato al torto facendoci uscire subito, ora il Milan vuole pagare le colpe degli altri, chiudere ogni pendenza per le violazioni del fair play finanziario delle ultime quattro stagioni e ottiene in cambio un anno in più per raggiungere l’equilibrio di bilancio.

Chi tardi paga, non è un cattivo pagatore, la linea guida per altro è contenuta anche nei regolamenti Uefa, per cui Elliott non può essere responsabile di quanto accaduto prima del suo arrivo, d’altra parte, l’Uefa non poteva far finta di nulla e non constatare che nell’ultimo triennio di gestione Galliani-Berlusconi e anche nell’anno “cinese” la società Milan aveva palesemente violato le regole per cui le spese possono salire con la crescita dei ricavi e il risultato deve essere in equilibrio sostanziale (non oltre i 30 milioni di rosso nel triennio).

I vantaggi di questa soluzione sono evidenti, quindi è un Milan saggio e non sprovveduto, perché l’accordo prevede che il Milan ritiri il suo ricorso al TAS e in cambio ottiene dall’Uefa di avere un anno in più di tempo per arrivare al pareggio di bilancio e quindi può avere una maggiore elasticità di spesa, specialmente in questo calciomercato, con il ritorno in Uefa torneranno i paletti del FPF, con la speranza di tornare in Champions e poi con lo stadio nuovo, dovrebbe rimettersi tutto a suo posto, con un ringraziamento particolare ai “gufi”.

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