lunedì 30 settembre 2019

Ma che colpa abbiamo noi.


Cosa abbiamo fatto di così grave noi tifosi del Milan per meritarci sette anni di sfortuna, quest’anno addirittura le bordate di fischi sono arrivati alla sesta giornata di campionato, non so quanto peggio abbia fatto questo Milan nella storia della società, ma i tifosi non ne possiamo più di anni zero e di un Milan sempre più brutto e più umiliante, sterile, con giocate illogiche e tanta confusione.

Contro la Fiorentina si salva solo Leao, a riprova che chiunque arriva non ha la capacità di modificare l’apatica conduzione demenziale, di un Milan che nei loro personaggi fondamentali, non riesce a trovare il bandolo della matassa da dipanare, avanzando per tentativi, con l’interprete di spicco di questa farsa kafkiana che è proprio Giampaolo.

San Siro si svuota alla sesta di campionato e dopo il 3 a 0 di Ribery, la Curva Sud si è già svuotata in segno di protesta, cose che succedevano di rado e comunque quasi a fine campionato, non c’è più sopportazione, tanti troppi gli anni di illusione e bocconi amari, questo sembra avviarsi già da adesso ad un disastro storico, pari se non peggiore della famosa banda del buco, che ci portò per la seconda volta e sul campo in serie B.

Dal tracollo non si salva nessuno e non sono d’accordo che il progetto giovani al Milan non si può fare, ci sono giovani e giovani, se continui con Suso e Calhanoglu non si può fare, se ognuno gioca per i fatti suoi perché i concetti sono troppo complicati non si può fare, se non prendi un paio di parametri zero alla Ribery non si può fare, ma se fai una buona programmazione e non prendi un integralista si può fare.

Perché potremo anche non vincere tutte partite, potremo anche non entrare in Europa, ma uno straccio di gioco potremmo averlo, potremmo divertirci più di una squadra con vecchi scarponi, potremmo essere la rivelazioni come Atalanta, Torino, Cagliari o Sassuolo, vero che il Milan è il Milan, ma così non siamo Milan e neanche “Milanicchio” e fa bene la Sud a cantare “Questa società non ci merita”, perché una società che rappresenta il Milan deve fare qualcosa.

Da ottant’anni non succedeva che dopo sei giornate il Milan avesse sei punti (era l’era dei due punti), ha eguagliato la partenza della stagione 1938-39, ha rimediato già quattro sconfitte su sei gare e non si può continuare a difendere tutto e tutti, non si può continuare a vedere Paquetà e Bonaventura in panchina, non si può continuare a vedersi deprezzati calciatori come Romagnoli, Calabria e Piatek.

Servono un paio di parametri zero? I giocatori non sono adatti al 4-3-1-2 e nemmeno al 4-3-3? Non è possibile un progetto giovani o Giampaolo non è l’allenatore per il progetto? L’obiettivo è la Champions? l’allenatore non è da Champions? Quando lo prenderemo mai un allenatore da Milan? Al momento il progetto è evidentemente fallito, ma serve anche rivedere la programmazione che porti ai risultati sportivi e se serve prendere qualcuno esperto per rinforzare la squadra, sempre che sia in grado di “interpretare” i concetti di Giampaolo.

Non è con il buonismo o con le frasi di circostanza che si risolvono i problemi, servono interventi diretti, forti e decisi, Giampaolo è stato confermato, ma se non vince sabato contro il Genoa, che succede? L’organico potrebbe essere più adatto ad un altro modulo? quanto tempo serve per capire a quale? E da chi bisogna partire? al Milan serve il bel gioco, ma di più contano i risultati, la sensazione è che non sappiano cosa fare.

La posizione di Giampaolo ora comincia davvero a essere in bilico, gioca con un modulo di riferimento che non è il suo, per cercare di far giocare a tutti i costi Suso, ma la manovra non è fluida lo stesso e Giampaolo dovrà cominciare a utilizzare l’organico al completo, perché fiducia a parte il Milan quanto potrà aspettare ancora? La sensazione è che deve cambiare qualcosa prima della sosta.

Diciamocelo chiaramente il problema è Suso che da trequartista non funziona, ma Suso non può condizionare un’intera squadra e se l’altro problema è Piatek, il trequartista lo può fare Paquetà dietro a Leao che è pronto e forte fisicamente e a Rebic, che può fare la seconda punta, interno può giocare Bonaventura e Krunic, ci si attende ora una reazione immediata, apportando gli opportuni correttivi.

Credo che Giampaolo stia pagando il salto di “categoria” e che il Milan si stia guardando attorno, pare che ci sia stato un sondaggio con Spalletti e che Allegri se non fosse per l’ingaggio avrebbe buone possibilità di ritornare, come in altre occasioni mancano le alternative, per questo si pensa anche a Ranieri e Garcia.  



Diavolo di un Palermo



Il Palermo infila la quinta vittoria, non è stata una vittoria bella, armonica e fluida, ma i rosa si confermano squadra decisamente solida e concreta, viaggiando a punteggio pieno dopo cinque giornate e guidando meritatamente il proprio girone, cinque partite dove il Palermo vince sempre, in scioltezza o come contro il Messina tenendo botta, colpendo cinicamente al momento giusto. 

Brutta la partita giocata dai rosa al “Franco Scoglio” di Messina, un avversario ostico e di caratura, ha reso vita dura al Palermo, subendo per buoni tratti la supremazia dei peloritani, soffrendo per la prima volta in stagione e costruendo una vittoria pesantissima, difendendo anche con un po' di fortuna, la precisa esecuzione balistica di Ficarrotta.

Il Palermo rischia un paio di volte dall’ex Carbonaro e con la traversa colpita da Carrozza, l’assenza di Santana ha penalizzato il gioco del Palermo, in personalità, estro e tecnica, hanno prevalso agonismo, accortezza e densità, il Palermo si è difeso con applicazione, ordine e un po' di cattiveria agonistica, portando a casa un risultato importante.

Il Palermo supera così, quello che alla vigilia era considerato un vero e proprio esame di maturità, lo ha fatto senza brillare, ma i rosa dimostrano già, coesione, compattezza, cinismo, agonistico e carattere, ma ha ancora ampi margini di miglioramento.

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