Il Milan ha battuto il Rio Ave in una serata poi diventata nottata difficile, è stata una serata di grandissima sofferenza e una partita al cardiopalma, il Milan si è qualificato ai gironi di Europa League, ma con grande difficoltà, una qualificazione acciuffata all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero, del secondo tempo supplementare e dopo una serie infinita di calci di rigore, con i portoghesi che hanno sfiorato più volte il passaggio del turno, fallendo per ben tre volte l’occasione per vincere e passare.
A calci e morsi, a spizzichi e bocconi, il primo obiettivo stagionale è stato raggiunto e il Milan torna a partecipare ad una competizione europea, ma che sofferenza! un primo tempo decisamente deludente, nel secondo tempo è andata un po' meglio, soprattutto per la sostituzione di Castillejo (imbarazzante) con Brahim Diaz, che ha dato un po' di vivacità, anche se è durata solo una manciata di minuti, il tempo per segnare il gol con Saelemaekers.
A quel punto la partita sembrava essere
in discesa e invece non solo abbiamo permesso al Rio Ave di pareggiare a
arrivare ai tempi supplementari, ma gli abbiamo concesso pure la possibilità di
portarsi in vantaggio, vantaggio che hanno difeso con le unghie e con i denti
fino alla fine, sinceramente mi sembrava una maledizione, ma poi al 121° quando
ho visto quello sciagurato mani in area portoghese, ho pensato che invece lassù
qualcuno ci ama.
E ha continuato a proteggerci anche durante
gli errori sui calci di rigore, ora posso dirlo: era destino che dovevamo qualificarci
ai gironi di Europa League, i tempi supplementari poi sono stati vera
sofferenza, cominciati male per il gol preso al primo minuto e continuati
peggio perché il Milan non riusciva a reagire, il Milan era stanco e faticava a
fronteggiare gli avversari, Pioli sembrava giocare con loro, avevamo bisogno
dei cambi come il pane, Hernandez, Saelemaekers, Kessie, no ne avevano più,
eppure Pioli non si decideva a mandare in campo i sostituti.
Quando ormai tutti gli sforzi fatti nel finale della stagione
scorsa sembravano finiti con l'eliminazione, una mano divina ha guidato quella
del portoghese sul pallone e in collaborazione con il freddo e glaciale Calhanoglu,
dagli 11 metri ha rimesso in navigazione, una nave che stava affondando,
portandosi negli abissi tutti i sogni dei tifosi e i programmi di Maldini, ma
per meritarci questa vittoria, dovevamo passare dalla forca dell'infinita
sequenza dei calci di rigori e alla fine la differenza l’ha fatta Donnarumma
parando il rigore decisivo.
Dall'inferno al paradiso, passando da
purgatorio, una qualificazione e una partita rocambolesche, che evitano al
Milan la prima delusione e la prima umiliazione, perché questo sarebbe stato e
non poteva essere diversamente, nonostante le assenze e tutte le attenuanti del
caso, questa qualificazione porta entusiasmo, visibilità e anche 15 milioni, da
utilizzate sul mercato per rinforzare l’organico milanista, che ha palesemente
dimostrato, che senza Ibra non può andare da nessuna parte.
Mercato che dovrà
portarci almeno un grande difensore centrale, forse si riproverà ancora con Milenkovic oppure no (la trattativa è finita),
forse si riproverà con Tomiyasu (dicono che è forte tanto quanto Milenkovic) ma
il Bologna e anche il Milan non si schiodano dalle loro posizioni e allora
forse si andrà su Pezzella (che non
intende rinnovare e che piace a Pioli), di sicuro non si andrà su Nastasic che il Milan ha mollato, restano vive le
piste Nacho del Real Madrid (in prestito secco) e Rudiger, oppure il
tesoretto si metterà da parte e si utilizzerà con calma più avanti.
Non convincono i prestiti di Nacho e Rudiger (per me il preferito), è ancora giovane, conosce molto bene la Serie A e ha un’esperienza internazionale importante, a parte che anche lui può giocare a destra o con i tre in difesa, sembra che la priorità però sia diventato Dalot, terzino destro del Manchester United che il club inglese vuole cedere in prestito secco senza diritto di riscatto e poi ci sarebbe Bakayoko.
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