martedì 18 giugno 2024

Da questa prima apparizione ufficiale di Ibra, non mi aspettavo nulla di più.

Come dice anche Mattioli: "L'intervista di Ibra mi sembra un falso”, ha detto cose che non sono da lui, è stato un perfetto aziendalista, ci ha detto in poche parole, che lui è il portavoce di Cardinale e di quello che gli altri (Furlani) decidono, gli altri hanno fatto parlare lui, per evitare clamorose contestazioni pubbliche, nel corso della stessa conferenza stampa, ha recitato il copione che ha imparato in questi sei mesi e nell’occasione, ha anche annunciato Fonseca, subito dopo la società ha emesso un comunicato ufficiale.

Io sono stato tra i pochi che lo scorso anno, non erano soddisfatti di niente del Milan post scudetto e quest’anno sono tra i tanti delusi e disamorati, Ibra ha parlato di un gruppo tecnico che “studia” tutte le situazioni (L’algoritmo?) e che le scelte sono ponderate, io non sono convinto di quello che sta facendo la dirigenza attuale, per come è stato liquidato Pioli, non doveva esserci proprio continuità, il gap con l’Inter è immenso e non si può scegliere di “continuare” a tenerlo su questi livelli.

A Ibra gli hanno fatto mettere la faccia, come garanzia della scelta di Fonseca, nella consapevolezza di uno scarsissimo gradimento del tecnico molto chiacchierato, è toccato a Ibra spiegare la scelta fatta da Furlani (perché solo uno con la sua arroganza e incompetenza poteva fare) e poi toccherà a lui difenderla quando verrà il tempo delle crisi di risultati.

Io non condivido nulla fino ad adesso di quello che ha fatto questa nuova dirigenza, però dobbiamo essere obiettivi, Fonseca in qualunque modo deve essere tutelato, non può il Milan partire con un allenatore sfiduciato dai tifosi e lasciato solo dalla società, chi meglio di Ibra può proteggerlo, specialmente nelle prime settimane di lavoro, poi Ibra può spiegare quanto vuole la scelta (imposizione) di Fonseca e il perché del no a Conte (mai cercato), ma non convince nessuno, nemmeno lui.

Dice: “Abbiamo studiato bene, abbiamo messo dei criteri su cosa cerchiamo e cosa vogliamo (che si faccia l’allenatore e basta e che costi poco): con tanti pensieri abbiamo scelto Fonseca per portare la sua identità di quei giocatori che abbiamo, per come vogliamo che gioca la squadra con un gioco dominante e offensivo. Volevamo portare qualcosa di nuovo ai giocatori: abbiamo studiato come allena, come gioca, come prepara le partite (come ubbidisce senza parlare). Portare qualcosa di nuovo anche a San Siro, dopo cinque anni. Con questi giocatori che abbiamo è quello che si sposa il più possibile (per continuare a restare mediocri). Fonseca è l'uomo giusto, siamo molto fiduciosi e ci crediamo tanto". 

Certo, non potevamo aspettarci che Ibra ci dicesse: Fonseca non piace a nessuno, ma Furlani ha insistito e non abbiamo potuto fare a meno di assecondarlo, sul: “sennò non era un allenatore da Milan”, voglio subito dissentire, che è un allenatore da Milan lo deve dimostrare, non basta sedersi in panchina a San Siro per esserlo, Giampaolo, Inzaghi, Gattuso e Brocchi, giusto per citare gli ultimi, il fatto che abbiano allenato a Milanello, non gli ha dato il pedigree di allenatore da Milan e non sarà nemmeno Furlani a certificarlo tale. 

“Ai tifosi posso dire che arriva qualcosa di nuovo, un calcio diverso rispetto a prima (ammettendo che quello di Pioli, tanto difeso non andava): dominante, offensivo, con equilibrio per la difesa (speriamo che sia veramente così), è stato scelto Fonseca anche perché il Diavolo avrà una squadra più giovane di quest'anno (è questo il nocciolo, altri “bebè” da svezzare per fare plus valenze) e il portoghese ha l'esperienza giusta per guidare un gruppo con un'età media così bassa”. 

"Conte? Non ne abbiamo discusso perché il criterio che abbiamo tenuto (fa tutto lui e per i dirigenti non c’è spazio), con tutto il rispetto a lui, non era quello che cercavamo. Perché non abbiamo scelto Conte? Per quello che cercavamo e per i nostri criteri (zitto e lavora con quello che ti diamo), il nome di Conte non è uscito. Dipende che materiale hai e che materiale puoi dare. Il miglior match per la nostra squadra era Paulo Fonseca (non parla, non pretende nulla e cosa importantissima; costa poco). Non dico che porti un allenatore e cambi undici giocatori, ma in questo caso era importante per noi prendere un allenatore che va bene per la squadra che abbiamo e migliorare il collettivo e individualmente (basterà fare qualche punto in più e arrivare tra le prime cinque)", Il Milan ha un allenatore, non è un manager".

Furlani ha vinto su gli altri, sono curioso di sapere chi aveva indicato Lopetegui e poi ha dovuto inchinarsi a Furlani, la scelta è stata così forte, che non sono servite le “dimissioni” di De Zerbi, Xavi, Conceicao e in ultimo Terzic, che ha deciso di lasciare il Borussia Dortmund, questo sì che un altro profilo veramente vincente, ha preso il Dortmund nella seconda metà della stagione 2020-21 e ha vinto la Coppa di Germania, nel 2022/23, arrivando secondo in campionato, perdendo il titolo per differenza reti in favore del Bayern Monaco, nella stagione da poco conclusa il Dortmund ha chiuso quinto, ma è arrivato in finale di Champions.

La squadra che ha vinto lo scudetto non era favorita e non era così competitiva come oggi (vero solo la prima parte, ma quella di oggi non è per niente competitiva), da quando è entrato RedBird i risultati sono positivi (lo erano meglio con Elliott) e ci dà la possibilità di allargarci di più (buttare i soldi solo per Leao) e di fare di più economicamente (passare da un allenatore da 4 milioni e mezzo a uno da 2 e mezzo), chi non ha ambizione (per il Milan) non deve essere qua, (difatti chi c’è, è per ambizioni personali).

Poi finalmente la verità: "Non siamo soddisfatti come non lo sono i tifosi, però Fonseca (un mediocre) con questi giocatori (mediocri) è quello che si sposa meglio, parliamo tutti i giorni con Fonseca e condividiamo idee e strategie (al punto tale che non abbiamo ancora preso nessuno). Vogliamo collegare l'U23 con la prima squadra (ecco), lavoro vicino a Cardinale e faccio (loro fanno) operazioni con Moncada e Furlani.

"Ci rinforzeremo. Non siamo contenti dopo l'ultimo anno, vogliamo essere più forti, per essere competitivi per gli obiettivi che abbiamo che sono i trofei, non solo in Italia ma anche in Europa. C'è stato un periodo tra 2011 e 2023 in cui il Milan in Europa non era il Milan. Le ambizioni e gli obiettivi sono non solo per il presente ma anche per il futuro. Ogni anno si gioca per i trofei: il Milan non vince, il Milan fa la storia (si fa storia con i secondi posti a 20 punti dalla prima?).

Questa è la differenza tra noi e altri (almeno 20 punti e il fatto che loro vincono trofei e fanno storia). Chi entra in Milan deve avere la stessa ambizione di vincere e fare la storia, e chi dentro al Milan non ha queste ambizioni non avrà spazio (comincia a cacciare Scaroni). Poi nessuno ha detto che noi siamo soddisfatti (e allora tutta questa menata sul Pioli?): siamo arrivati secondi (ancora) e in Europa League non abbiamo fatto bene (un eufemismo per non dire che si è fatto male). Però dopo un campionato si valuta cosa è funzionato e cosa no (e si prende un allenatore peggiore), dove possiamo migliorare. Ma qua non c'è limite, vogliamo essere più forti (speriamo)". 

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