domenica 23 giugno 2024

L’Italia siamo noi.

Così come canta in un noto spot televisivo Franceso De Gregori, la storia siamo noi, l’Italia siamo noi, noi con le nostre grandi contraddizioni e con le riforme mancate, l’Italia dei commissari tecnici improvvisati e di chi basta vincere qualcosa, per sentirsi arrivato, fortunatamente negli ultimi anni, non abbiamo più preso i vari Donadoni, i Ventura e così via, ma abbiamo preso due buonissimi allenatori, che si sono fatti coinvolgere in questa situazione, di vorrei ma non posso che dura da almeno 20 anni.

Come diceva un mio amico di quando ero un ragazzetto: “Ora vengo e mi spiego”, Gravina che non è quel mio amico di cui vi dicevo, giustamente sostiene che: "Per il progetto Spalletti serve pazienza", la stessa che serviva per il progetto Mancini, non è colpa di nessuno, se davanti alle tante difficoltà e alle promesse non mantenute, poi il “Mancio” abbia preferito i soldi dell’Arabia, a vittima sacrificale, non bastava il coraggio di lanciare i vari Pafundi e Janto, per sperare che dall’altra parte il “carrozzone” del calcio facesse anche la sua parte.

Mancini è un caso passato oramai, però per me resta un buon allenatore e l’ideale come commissario tecnico, anche Spalletti è un ottimo allenatore, ma non è detto che possa essere ugualmente un ottimo commissario tecnico, perché come ho sempre detto più volte, i ruoli sono diversi, da commissario tecnico hai pochi giorni per mettere assieme giocatori, che insieme durante l’anno non giocano e che giocano un calcio diverso tra loro, fermo restando, che sia Mancini che Spalletti hanno questi giocatori e non ne possono scegliere altri.

L’Italia è questa, composta da buoni giovani e qualche discreto anziano, non abbiamo campioni e non abbiamo fuori classe, solo dei buoni “gregari” e come ho sempre detto in passato, per ovviare alla differenza di cifra tecnica con le altre nazionali, l’unica arma che abbiamo a disposizione e l’organizzazione di gioco, ecco quindi il perché delle nazionali costruite sui blocchi, quello dell’Inter in questo caso, ma devono giocare tutti insieme e devono giocare allo stesso modo, per essere più facile l’amalgama devono avere un comune filo conduttore.

L’unico errore che attribuisco a Spalletti, è quello di essere ancora allenatore, di volere plasmare la nazionale a sua immagine, come ha sempre fatto ottimamente nei club, quindi fare giocare a 4 Bastoni, Calafiori e Di Marco, fare una linea di trequartisti con Chiesa, Frattesi e Pellegrini, al di là di non avere toccato palla contro la Spagna, non basta cambiare un uomo (il peggiore) per reparto, dobbiamo rivedere un po' l’atteggiamento tattico in campo.

Io non sono interista, ma a parte i debiti, tutti all’Inter hanno fatto qualcosa di eccezionale, oggi Darmian non è inferiore a Calafiori che pure è il calciatore del momento, ma se Darmian sostituisce Di Lorenzo, cambia poco, dobbiamo giocare a 3 dietro, ma con Bastoni, Buongiorno e Calafiori, che sono abituati a giocare a 3, 5 a centrocampo, ma con Darmian a destra e Di Marco a sinistra e chi se ne frega se Di Lorenzo è più bravo di tutti gli altri, però è fuori ruolo, vale per Di Lorenzo, così come vale per chiunque altro.

Barella e Frattesi farebbero le mezze ali come nell’Inter e Jorginho sarebbe il Calhanoglu azzurro, in avanti due attaccanti mobili (qui è molto più complicato), Scamacca e Raspadori per esempio, per non lasciare solo l’attaccante bergamasco e Chiesa? Vale lo stesso discorso per Di Lorenzo, ma se vogliamo far giocare per forza quelli considerati i “migliori”, come dice Gravina, dobbiamo avere pazienza, perché c’è tantissimo lavoro da fare, Spalletti è uno dei migliori allenatori, il migliore disponibile in questo momento, ha una sua filosofia che io condivido, ma dobbiamo avere la consapevolezza, che l’Italia è questa.

Parliamo sempre di giovani, fatto salvo che poi non li valorizziamo mai, è innegabile che Spagna, Francia e Germania, hanno un progetto sportivo ben definito e noi dopo tanti anni ancora stiamo parlando delle riforme, necessarie e che non vuole nessuno, Yamal a 16 anni gioca nel Barcellona, che gioca per vincere il campionato e la Champions, mentre i nostri under 17 campioni d'Europa, non riescono a trovare spazio nemmeno in squadre che lottano per non retrocedere, non sarà sicuramente colpa del CT azzurro.

Forse neanche la Spagna ha fuoriclasse, ma è stata superiore a noi per qualità nei singoli e di squadra, ha interpretato al meglio la sua filosofia di gioco, hanno in nazionale gente che ha un livello formativo molto diverso dai nostri, Yamal, Williams, Pedri, non sono dei “fenomeni” e non hanno niente in più di Camarda, dal 2010 con Sacchi e Viscidi, si è lavorato sulle nazionali giovanili e i risultati si vedono, abbiamo disputato cinque finali, smentendo che l'Italia non ha né i talenti e nemmeno gli insegnanti.

Poi, se non li facciamo giocare, preferendovi tanti stranieri che non hanno nulla in più dei nostri, ma sono solo più convenienti economicamente, così il calcio italiano sarà sempre quello inferiore a gli altri, mentre noi rimandiamo le riforme, che potrebbero darci più coraggio, la Spagna i suoi giovani li ha valorizzati e subito quello che risalta è, un Milan senza italiani convocabili in Nazionale e qui riprendo un vecchio discorso fatto qualche tempo fa, mi pare per Buongiorno.

Ne parlava anche Pellegatti l’altro giorno, che se per Cambiaso, per dire così uno a caso, ti chiedono 25 milioni e con la stessa cifra puoi prendere Pulisic, il Milan, come tante altre squadre, compreranno sempre all’estero, impoverendo tecnicamente ed economicamente il calcio “Nazionale”, tutto questo è chiaramente figlio delle mancate riforme, di seguito riporto le parole di Pellegatti:

"Si parla di un Milan senza matrice italiana. Però io capisco le scelte degli ultimi anni di non prendere italiani. Contro la Spagna abbiamo visto la Nazionale e il livello medio, sul piano tecnico dominata. E i giocatori italiani costano tutti tanto, ti chiedono subito 30-40 milioni. Per la stessa cifra vado a prendere un giocatore straniero. Ha più intensità e si misura in campionati più competitivi del nostro. Per Cambiaso ti chiedevano 25 milioni, allo stesso prezzo mi tengo Pulisic". 

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