Higuain ha una rabbia e una determinazione, che non pensavo
potesse avere dopo la “retrocessione” dalla grande Juventus al piccolo Milan,
pensavo che potesse avere lo stesso rigetto che ha avuto Bonucci e che poi è
culminato con il ritorno in bianconero, Higuain non ha l’arroganza e la presunzione
di uno Juventino “doc”, è un signore, modesto e un grande campione.
Grazie sinceramente alla Juventus per averci donato un “gioiello”
di queste dimensioni ed essersi ripresa un capitano senza coraggio, Higuain è
milanista dentro, ha tutte le qualità per far parte di questo gruppo e della
storia del Milan, così come è successo ad Inzaghi.
Vittoria a parte con il Dudelange, è arrivato a Milanello e
ha comincianto a prendere per mano la squadra, anche se alla prima in Europa
League, i rossoneri hanno fatto una gran fatica e senza il gol dell’argentino sarebbe
stata una figuraccia epocale, una mazzata tremenda per una squadra giovane e in
crescita.
Alla fine ci ha pensato Higuain a levare il Milan dai guai,
come faceva Pippo ai tempi belli, tre punti soffertissimi che preannuncia un’Europa
League complicata, se giocata con così tante seconde linee, visto che questa trasferta
era la più agevole del girone, a Siviglia col Betis e ad Atene con
l’Olympiacos, sarà una cosa ben diversa.
Intanto non si è
trattato di un esperimento, Gattuso ha
fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi allenatore, che trovandosi difronte un
avversario abbordabile e avendo una decina di calciatori utilizzati pochissimo,
ha privilegiato la possibilità di dare minutaggio alle seconde linee,
confidando sul fatto che anche se riserve, (Reina, Caldara, Romagnoli, Laxalt Bakayoko e Higuain non li chiamerei riserve), si potesse
avere ragione degli avversari.
Gattuso con il suo rivoluzionato undici di partenza, voleva
testare le seconde linee e cercare di sfruttare la loro voglia di mettersi in
mostra, ma a parte i tre punti e qualche nota di merito per Caldara, Castillejo e Bakayoko, l’esperimento non è
perfettamente riuscito.
Il Milan comunque inaugura positivamente
il girone di Europa League con una vittoria, piuttosto speriamo che non debba
pesare il fatto di avere superato il Dudelange solamente con un gol di scarto,
la squadra nonostante la prestazione non sia stata esaltante e il Milan avrebbe
dovuto chiuderla prima, Higuain oltre al gol, ha avuto almeno altre due
occasioni e poi c’è anche un palo colpito da Borini.
Il turnover è una ghiotta opportunità per scalare le gerarchie, ma non tutti sono
riusciti a sfruttarla, per tanti la prova non è
stata del tutto positiva e molti giocatori non hanno convinto, come ad
esempio Bertolacci, che non è riuscito a creare superiorità numerica né a
dialogare con i compagni, anche se le motivazioni e la voglia di mettersi in
mostra avrebbero dovuto spingere chi gioca poco a dare qualcosa in più.
Così non è stato e tra i peggiori oltre a Bertolacci, ci
sono Abate, José Mauri e anche Borini se vogliamo, tra i nuovi bene Bakayoko sull’arco
dei 90 minuti, ha recuperato diversi palloni e si è fatto sentire e Castillejo,
un po' fumoso ma molto incisivo nel secondo tempo, regalando gli assist ad Higuain
per il gol e a Borini per il palo.
Ora permettetemi di dedicare due righe di omaggio
al 'maestro' Tabarez, ha conquistato l'ammirazione del mondo intero conducendo
l'Uruguay a Russia 2018 nonostante la malattia che lo costringe in sedia a
rotelle o con il supporto di una stampella, i milanisti e gli addetti ai
lavori, abbiamo avuto da sempre ammirazione e rispetto per un uomo, una persona
che abbiamo considerato sempre “il” maestro, di calcio ed ora anche di vita.
l'Uruguay gli rende l’onore che merita, rinnovando
a lui e a tutto il suo staff tecnico il contratto per altri quattro anni, fino
ai Mondiali di Qatar 2022, quando il tecnico avrà 75 anni e ci piace ricordare
che questo è il quinto contratto di Tabarez come ct della Celeste, il quarto
consecutivo, infatti l'ex tecnico di Milan siede sulla panchina della sua
nazionale dal 2006.
Negli ultimi dodici anni, l'Uruguay si è
qualificato in tutte e tre le Coppe del Mondo e in Russia ha ottenuto il
miglior risultato, nel 2011 ha vinto la Coppa America, è il più longevo ct di
tutti i tempi con 185 partite in panchina e quattro mondiali giocati con la
stessa nazionale, il calcio non è mai riconoscente, ma per “il maestro” si.
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