lunedì 24 settembre 2018

Piaccia o no, il Milan non può più sbagliare.


Dopo Milan – Dudelange, Maldini ha parlato di mentalità e personalità, una cosa su cui Gattuso deve provare a lavorare tanto, perché alcune qualità se non ce li hai non le puoi allenare e quello che preoccupa è il fatto di non riuscire a dare continuità di gioco e di risultato, Cagliari, Atalanta e poi le altre, doveva essere il filotto per portarci in alto in attesa degli scontri diretti per capire cosa siamo e invece incassiamo il secondo pareggio consecutivo che dopo la sconfitta di Napoli, cambia gli obiettivi.
Il Milan sta giocando un buon calcio, ma come la scorsa stagione gioca solo 45 minuti, i primi o i secondi, ma se quest’anno si vuole uscire dai sesti, settimi o ottavi posti, serve assolutamente continuità, è inutile girarci intorno, perché così com’è partito il Milan è deludente, solo una vittoria quando dovevano essere due, in pratica i due pareggi e contro il Napoli e la Roma ci potevano e dovevano stare due pareggi.
Cinque punti in quattro partite e cinque punti di ritardo dal posto Champions accendono un campanello d’allarme, questa è la classifica dopo cinque giornate, i primi due posti se li stanno opzionando la Juventus e il Napoli: Juventus 15; Napoli 12; consideriamo Fiorentina 10; Sassuolo 10; SPAL 9 delle meteore, ma la Lazio ha 9 punti, la possiamo considerare la terza pretendente e se per lo stesso motivo di Fiorentina, Sassuolo e Spal, scartiamo: Udinese 8 e Sampdoria 7, non possiamo scartare l’Inter a 7 punti, in pratica a 3 punti dal terzo posto.
Milan e Roma sono in evidente crisi, due crisi diverse ma in ritardo con programmi e ambizioni e se il buon giorno si vede dal mattino, anche quest’anno dovremo lottare per entrare in Europa, quello che non capisco è come mai squadre come Fiorentina, Sassuolo, Spal, Udinese, Sampdoria e Parma, pur con organici nettamente inferiori e con il cambio di alcuni tecnici e qualche rivoluzione, per non parlare dell’impatto con un campionato nuovo, siano già al massimo e abbiano già una loro continuità.
Inspiegabile poi come il Milan durante la stessa gara si trasformi, capisco da una partita all’altra, ma no nella stessa partita, a Napoli si è sciolto improvvisamente e inspiegabilmente dopo 50 minuti, con la Roma nel secondo tempo ha subito il ritorno dei giallorossi, con il Cagliari nei primi 20 minuti non è sceso in campo, con l’Atalanta nel secondo tempo si è fatto impaurire da Zapata, così è sicuro che non si torna in Champions.
Il problema è la continuità di gioco e questo per me è legato alla personalità dei giocatori, nel secondo tempo Biglia e Calhanoglu sono scomparsi, anche la mancanza di cinismo sotto porta è una questione di personalità ed è sempre questione di personalità subire sette gol in quattro partite.
Il campionato è iniziato da poco, ma il Milan non può più sbagliare, nelle prossime due trasferte (Empoli giovedì e Sassuolo domenica), si deve tornare a vincere, portare sei punti per rimettere in piedi la classifica ed evitare di attardarsi troppo per i primi quattro posti, il Milan, finora, ha raccolto meno di quello che meritava e alla lunga, questi punti persi peseranno.
La zona Champions è già lontana? se vogliamo arrivare nei primi quattro posti dobbiamo migliorare quello che succede da quattro giornate a questa parte, dare continuità alle prestazioni, ora bisogna fare di più, il tempo non manca perché mancano ancora tantissime partite, ma a condizione che le partite si chiudano se no diventa un problema, oggi quello che conta è diventato vincere.
Gattuso può spiegare come vuole la sostituzione di Bonaventura, ma doveva uscire Calhanoglu per Bakajoko e Jeck doveva venire avanti nel tridente e dopo un poco doveva tirare fuori Biglia e mettere Borini, per un 4-4-2 con Borini-Kessie-Bakajoko e Bonaventura, poi fuori Suso e dentro Castillejo in coppia con Higuain per velocizzare il contropiede.
Al Milan manca una terza punta e nella sessione invernale di mercato bisognerà provvedere per non rischiare di compromettere la stagione, magari cedendo uno tra Mauri e Borini, sostituendolo con un profilo più duttile in attacco, anche Halilovic potrebbe già lasciare il Milan a gennaio per andare al Girona.
Sono tornati tanti ex e non capisco perché non fanno rientrare anche Filippo Galli, l’ex responsabile del settore giovanile del Milan, ha lavorato benissimo con la primavera, che ora è una squadra senza più certezze e senza identità, è vero che l’allenatore è stato promosso da lui in emergenza per sostituire Gattuso, ma non ha dimostrato nulla e andava cambiato, se fosse restato lui lo avrebbe fatto.

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