lunedì 2 ottobre 2023

Ancora una partita con il cuore in gola.

Il Milan mi ha tenuto in ansia per tutti i 90 e passa minuti, per me ancora una volta non ha fatto una grande partita, non che la Lazio meritasse qualcosa di più, ma penso che il Milan ne sia uscito con un pizzico di fortuna, come al solito ci sono stati un po' di errori dei singoli, se devo dirla tutta, a me il Milan non mi ha convinto completamente, così come sotto l’aspetto difensivo.

Nel secondo tempo l'approccio è stato diverso, il ritmo è stato più alto e ha costruito su quelle basi la vittoria, il Milan è cresciuto in fiducia e alla fine ha meritato i tre punti, ma anche se Sacchi lo riconosce come quasi perfetto e molto vicino al suo Milan, io trovo che ha un gioco approssimativo, basato per lo più sui singoli: Leao, Giroud, Pulisic, Reijnders e Theo.

Ammetto che la squadra è stata profondamente cambiata e che serve tempo, ma di contro ritengo che il Milan non abbia, quella ferocia, quella fame, quell’organizzazione, che lo renda candidato allo scudetto, tranne se l’Inter non si suicida un’altra volta, il primo tempo e parte del secondo, è stato molto equilibrato, dopo il gol di Pulisic il Milan si è imposto e la Lazio comunque è rimasta in partita, fino al gol do Okafor.

La Lazio ha avuto un atteggiamento molto difensivo, a tratti quasi rinunciatario e vorrei vedere il Milan con squadre che non rinunciano a giocare, come Real o PSG per esempio, certo, al momento quello che parla è il primo posto in classifica, i 18 punti su 21, fatti con un calendario non facile, è sicuramente un avvio convincente.

Il salto di qualità fatto dal Milan è stato notevole, ma resto scettico, ancora una volta è sato decisivo Leao, è vero che lui è un calciatore del Milan, ma siamo sempre e comunque, dipendenti da un calciatore fuori classe quanto vuoi, ma anche incostante, che ci dice quanto sia ancora indispensabile Leao per questa squadra, una squadra dove è tornato a brillare Tomori e dove si sta affacciando timidamente Adli.

Il giocatore “trascurato” per troppo tempo da Pioli, a favore dei suoi pupilli Krunic e Diaz, chiaramente deve ancora crescere in questo suo nuovo ruolo e già divide, ci sono tanti giudizi discordanti, per alcuni è il peggiore dei rossoneri, non si smarca e ha un raggio d’azione limitato, alcuni dei sui lanci sono mollicci, altri, ma pochi sono interessanti e chiedono un pizzico di coraggio in più nella costruzione.

Per altri il giudizio è come quello mio, dà un senso compiuto al gioco del Milan, è molto più regista di Krunic, io lo paragono molto a Pirlo, deve crescere in quel ruolo e in esperienza, nonché nel calcio italiano, visto che in un anno lo ha solo visto praticamente da fuori, per me è difficile oggi trovare un regista così, poi può piacere, come non piacere, ma ha delle belle verticalizzazioni da cinquanta metri, calibrate sul compagno e utili a superare la prima linea di pressing.

Alla prima da titolare a San Siro, Adli al contrario di quanto fatto vedere contro il Cagliari, ha messo subito in mostra l'aggressività e la grinta necessaria per giocare davanti alla difesa, il franco-algerino non ha messo in campo solo la sua classe, i suoi tocchi precisi e i suoi lanci geometrici, ma ha messo anche tanto fisico, Pioli dopo un anno di panchina lo elogia e ora lo considera uno dei titolari.

I compagni lo hanno sempre stimato e supportato, anche Maldini e Massara lo facevano, ma il giudizio più severo e quello del competentissimo e dal palato estremante fine, del pubblico di San Siro, quando uno stadio del genere, si alza alla sua uscita dal campo, applaudendo a scena aperta, ogni commento è superfluo e mette tutti d’accordo.

Adli è uscito con la standing ovation, alla prima da titolare a San Siro non ha tremato e anche stavolta ha cucito il gioco con i tempi giusti, solo che in più stavolta ha picchiato, è in fiducia e si vede, è sua, l’imbucata per Leao in occasione del gol del vantaggio.

Ancora una prova convincente anche per il suo antagonista Musah, l’americano ha l’argento vivo addosso e domina nella sua zona di competenza, è molto utile con gli inserimenti e le sovrapposizioni, fa bene anche un’altra riserva, Pobega entra e si trova in un centrocampo totalmente inedito, come al solito, ci mette cuore e polmoni, lo stesso fa Reijnders, ma con tanta qualità in più, nel primo tempo è un po' sotto tono, ma nel secondo tempo alza il livello della sua prestazione.

Pulisic è il migliore in campo con Adli, anche lui fa tante giocate di qualità e anche lui esce tra gli applausi, Okafor si rivela cecchino infallibile e puntuale, bravo ad attaccare il corridoio centrale da centravanti vero, tutto questo adesso, dovrà essere dimostrato e riproposto, in una delle prove del nove che aspettano il Milan in questo mese d’ottobre, a cominciare già per mercoledì. 

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