Nel secondo tempo
l'approccio è stato diverso, il ritmo è
stato più alto e ha costruito su quelle basi la vittoria, il Milan è cresciuto in fiducia e alla fine ha
meritato i tre punti, ma anche se Sacchi lo riconosce come quasi perfetto e
molto vicino al suo Milan, io trovo che ha un gioco approssimativo, basato per
lo più sui singoli: Leao, Giroud, Pulisic, Reijnders
e Theo.
Ammetto che la squadra è stata profondamente cambiata e che
serve tempo, ma di contro ritengo che il Milan non abbia, quella ferocia, quella fame, quell’organizzazione, che lo
renda candidato allo scudetto, tranne se l’Inter non si suicida un’altra volta,
il primo tempo e parte del secondo, è stato molto equilibrato, dopo il gol di Pulisic il Milan si è imposto e la
Lazio comunque è rimasta in partita, fino al gol do Okafor.
La Lazio ha avuto un atteggiamento molto difensivo, a tratti quasi
rinunciatario e vorrei vedere il Milan con squadre che non rinunciano a giocare,
come Real o PSG per esempio, certo, al momento quello che parla è il primo
posto in classifica, i 18 punti su 21, fatti con un
calendario non facile, è sicuramente un avvio convincente.
Il salto di
qualità fatto dal Milan è stato notevole, ma resto scettico, ancora una volta è
sato decisivo Leao, è vero che lui è un calciatore del Milan, ma siamo sempre e
comunque, dipendenti da un calciatore fuori classe quanto vuoi, ma anche
incostante, che ci dice quanto sia ancora indispensabile Leao per questa
squadra, una squadra dove è tornato a brillare Tomori e dove si sta affacciando
timidamente Adli.
Il giocatore
“trascurato” per troppo tempo da Pioli, a favore dei suoi pupilli Krunic e
Diaz, chiaramente deve ancora crescere in questo suo nuovo ruolo e già divide,
ci sono tanti giudizi discordanti, per alcuni è il peggiore dei rossoneri, non
si smarca e ha un raggio d’azione limitato, alcuni dei sui lanci sono mollicci,
altri, ma pochi sono interessanti e chiedono un pizzico di coraggio in più
nella costruzione.
Alla prima da
titolare a San Siro, Adli al contrario di quanto fatto vedere contro il
Cagliari, ha messo subito in mostra l'aggressività e la grinta
necessaria per giocare davanti alla difesa, il franco-algerino non ha messo in
campo solo la sua classe, i suoi tocchi precisi e i suoi lanci geometrici, ma ha
messo anche tanto fisico, Pioli dopo un anno di panchina lo elogia e ora
lo considera uno dei titolari.
I compagni lo
hanno sempre stimato e supportato, anche Maldini e Massara lo facevano, ma il
giudizio più severo e quello del competentissimo e dal palato estremante fine,
del pubblico di San Siro, quando uno stadio del genere, si alza alla sua uscita
dal campo, applaudendo a scena aperta, ogni commento è superfluo e mette tutti
d’accordo.
Adli è uscito con la standing ovation, alla prima
da titolare a San Siro non ha tremato e anche stavolta ha cucito il gioco con i
tempi giusti, solo che in più stavolta ha picchiato, è in fiducia e si vede, è
sua, l’imbucata per Leao in occasione del gol del vantaggio.
Ancora una prova convincente
anche per il suo antagonista Musah, l’americano ha l’argento vivo addosso e
domina nella sua zona di competenza, è molto utile con gli inserimenti e le
sovrapposizioni, fa bene anche un’altra riserva, Pobega entra e si trova in un
centrocampo totalmente inedito, come al solito, ci mette cuore e polmoni, lo
stesso fa Reijnders, ma con tanta qualità in più, nel primo tempo è un po'
sotto tono, ma nel secondo tempo alza il livello della sua prestazione.
Pulisic è il migliore in campo con Adli, anche lui fa tante giocate di qualità e anche lui esce tra gli applausi, Okafor si rivela cecchino infallibile e puntuale, bravo ad attaccare il corridoio centrale da centravanti vero, tutto questo adesso, dovrà essere dimostrato e riproposto, in una delle prove del nove che aspettano il Milan in questo mese d’ottobre, a cominciare già per mercoledì.
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