martedì 28 maggio 2024

Smettiamola con i paragoni forzati.

 

“Anche quando è arrivato Pioli, lo scetticismo era generale”, allora, fare questo tipo di paragone per farci piacere per forza Fonseca non va bene, so che nostro malgrado ce lo dovremo far piacere, ma come è stato per Lopetegui, non è l’uomo o l’allenatore che contestiamo, ma le ambizioni della proprietà, poi per carità, magari arriva al Milan e ci resta otto anni e poi vince quanto Sacchi o Capello, però dire che Pioli ha lavorato benissimo e che Fonseca è allo stesso livello, no.

Dire che Pioli e quindi Fonseca sono allenatori europei di prima fascia, è un offendere la nostra intelligenza, di allenatori di primissima fascia ce ne sono solo 3: Klopp, Guardiola e Ancelotti, poi, i vari Tuchel, Luis Enrique, Pochettino, Arteta, ten Hag, Flick, Nagelsmann, Conte ecc, questi sono di prima fascia, uno di questi volevamo al Milan, Pioli e Fonseca sono di un livello medio-alto di seconda fascia e siccome il Milan non può essere di un livello medio-alto, non da Milan, è matematico.

Intanto Pioli arriva al Milan da disoccupato, tra lo scetticismo generale, perché veniva dalle dimissioni con la Fiorentina e due anni prima dall’esonero con l’Inter, con cui aveva allenato 5 mesi, era noto per non riuscire ad allenare mai più di 2 anni la stessa squadra, dal 2011 al 2019,  colleziona 5 esoneri uno dietro l’altro e il primo a Palermo, avviene prima che cominciasse il campionato, quando arriva da noi, nell’ottobre 2019 deve andare alla Sampdoria e se non fosse stato per il mancato accordo per la buonuscita tra Spalletti e l’Inter, lui un piede a Milanello non lo avrebbe mai messo.

Comincia malissimo e se non fossero arrivati Kjaer e Ibra, a fine campionato sarebbe andato via, oltre a Kjaer e Ibra, lo salvano Maldini e Boban da Rangnick e siccome Spalletti non si era ancora liberato dall’Inter, hanno fatto valere l’opzione del prolungamento di un anno, aspettando Spalletti, quell’anno ha fatto bene, con il raggiungimento del secondo posto in era covid e il conseguente ritorno in Champions, visto che Spalletti non si liberava, Maldini decide di fargli altri due anni di contratto, poi allungati dopo lo scudetto.

Il terzo anno è in pratica il proseguimento del secondo, vince meritatamente lo scudetto, ma grazie anche al suicidio dell’Inter, però durante tutto il campionato, con i tifosi che lo inneggiano a: “Is on fire”, diventa presuntuoso e ha molti scontri con Maldini, che una volta conquistato lo scudetto e cambiando proprietà, pensa, che dopo avere rispettato il patto con i tifosi: “Lo scudetto in tre anni” e con i conti finalmente a posto, sia arrivato il momento del salto di qualità, che Cardinale mantenendo Pioli, non ci ha fatto fare.

Un salto di qualità che stiamo aspettando ancora adesso e sono passati due anni, l'esonero o la rescissione consensuale, doveva essere il modo per fare il tanto atteso salto di qualità e con Fonseca e Furlani non lo facciamo, è questo il motivo del contendere, quindi, qui non si sta dicendo che Fonseca e peggiore o migliore di Pioli, si dice che Fonseca non è un allenatore di primo livello e che il Milan non farà nemmeno per quest’anno e per i prossimi tre, quel tanto agognato salto di qualità.

Pioli nel 2019, si è trovato al momento giusto al posto giusto, ma dopo lo scudetto del 2022, Pioli non era più l’uomo giusto, nei tre anni precedenti era cresciuto, ma non è mai arrivato ad essere un allenatore di prima fascia, ha avuto dei grandi meriti, per cui è stato pagato profumatamente, passando dal milione e ottocento mila, a quattro milioni e mezzo e non si può discutere che dopo lo scudetto, non abbiamo vinto nessun altro trofeo, anzi, non ci siamo andati nemmeno vicini e siamo usciti sempre troppo presto dalla lotta scudetto.

È questa seconda parte, che Maldini aveva previsto e che non ci soddisfa, è questa seconda parte che vogliamo eliminare e ripeto, non la eliminiamo con l’arrivo di Fonseca, “Anche quando è arrivato Pioli, lo scetticismo era generale”, ma il Milan di oggi non è più la squadra di cinque anni fa quando è arrivato Pioli, le ambizioni sono cambiate e devono cambiare anche i protagonisti.

Oggi c'è un Milan evoluto e ambizioso, gli obiettivi sono cambiati, le aspettative sono alte, il quinquennio di Pioli è da 6, non di più, dopo lo scudetto, quando è rimasto da solo (perché Maldini lo ha mollato), si sono visti i suoi limiti, perché va fatta la separazione netta tra le stagioni, in quelle prima dello scudetto è un Pioli, in quelle dopo lo scudetto è un altro Pioli, dove si sono viste tutte le sue lacune tecniche e dove ha perso l'umiltà.

Maldini di questo se ne era accorto, l’umiltà aveva lasciato spazio alla presunzione e si poteva riscontrare nelle parole delle interviste, in campo nelle formazioni, in molte scelte senza senso, nel suo talebano 4-2-3-1, Pioli è arrivato, come allenato non potrà andare oltre a quello che ha fatto con il Milan, per me tornerà il Pioli che prima non aveva vinto nulla, vedremo cosa farà e cosa vincerà dopo.

Andava già esonerato quando lo aveva chiesto Maldini, ma se non è stato fatto, sicuramente andava fatto un anno fa, in questi cinque anni, escluso lo scudetto del 2022, Pioli è stato sconfitto e con lui il Milan, in tutte le 8 competizioni in cui ha partecipato, ora c’è Fonseca, vedremo cosa farà e cosa vincerà, anche lui, escluso lo scudetto con lo Shaktar non ha vinto nulla.

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