martedì 31 luglio 2018

Manca solo l’ufficialità e la buonuscita.


Partita a due facce quella del Milan nella seconda gara di ICC con il Tottenham, i rossoneri perdono per 1 a 0 ma sostanzialmente nel primo tempo sono stati padroni del campo, nel secondo tempo la squadra è calata dal punto di vista fisico e il Tottenham è uscito alla distanza.
Buone le trame di gioco nel primo tempo, Suso dimostra molto dinamismo e di essere già in forma campionato, due gli assist per Cutrone e la difesa del Tottenham tenuta sempre in ansia, i carichi di lavoro chiaramente si fanno sentire, ma nelle prossime partite bisognerà aumentare l’autonomia delle gambe.
Nel primo tempo Reina fa in pratica da spettatore perché il Tottenham non tira mai verso la porta, prende il gol al 47° sul suo palo, ma il tiro è deviato da Musacchio, il Milan dimostra di seguire alla lettera i dettami del suo allenatore, ma non è brillante come è normale che sia in questo periodo.
Buone idee e qualche spunto interessante nel secondo tempo per Halilovic, molto bene Calhanoglu quando dopo un primo tempo da mezzala, passa dietro Cutrone nel 4-2-3-1 e fa il regista avanzato dettando i tempi della manovra, bene pure Kessie che con Suso sulla destra funziona alla grande, anche se resta sempre poco lucido sotto porta, dove ha le qualità per fare male.
Male Abate, apatico in fase di spinta e in difficoltà nel ripiegamento e con lui Borini, che prima si divora il gol del vantaggio e poi rimane apatico in zona offensiva, è evidente per tutti che i carichi di lavoro si facciano sentire e con loro anche le assenze.
Nella sostanza è il solito Milan, Cutrone contro lo United aveva fatto la boa pura e non gli era arrivato mezzo pallone da calciare in porta, contro gli Spurs gliene arrivano solo tre, troppo pochi e ripeto a parte le assenze, il Milan ha bisogno di più qualità, se no non basterà la davanti nemmeno Higuain.
A proposito di Higuain al Milan, è solo questione di dettagli (buonuscita), complimenti a Leonardo per la maxi operazione Higuain-Caldara-Bonucci, era una operazione difficile e molto complessa, l’affare comunque è troppo avanzato per pensare ad un clamoroso stop, l’accordo tra Bonucci e la Juve esiste, così come quello tra Higuain, Caldara e il Milan e tutti hanno la volontà di chiudere.
Higuain potrebbe dare al Milan la possibilità concreta di lottare per il quarto posto, ma per risolvere il problema del gol dei rossoneri è necessario che il “Pipita” venga rifornito bene e spesso e prendendo spunto dal secondo tempo con il Tottenham (4-2-3-1), non sarebbe malvagio sistemargli dietro Calhanoglu e ai lati Suso e Bernard.
Una cosa è certa, non si parla di un’altra punta e quindi non ci sarà un attacco a due punte, con un bomber dal curriculum di Higuain che in cinque anni ha realizzato 111 in serie A ed è sempre stato determinante in tutte le squadre in cui ha giocato, diventa indispensabile avere gente che lo metta nelle condizioni di segnare.
Ecco perché bisognerebbe acquistare una mezzala e un esterno, Bernard che fra l’altro è a costo zero ed è solo una questione di abbassare le commissioni degli agenti e Rabiot, il cui contratto con il PSG scade a giugno 2019 e ci sono già stati dei contatti con la madre-agente del centrocampista.
Poi sarà il turno delle cessioni, con Higuain il Milan avrebbe in organico 5 attaccanti e almeno due se non tre dovranno partire, Bacca vuole tornare al Villarreal e ci andrà, così come Kalinic andrà all’Atletico Madrid in prestito oneroso con obbligo di riscatto a 20 milioni dopo un certo numero di presenze, resta ancora indefinito solo il destino di Andrè Silva.
Nel frattempo Gustavo Gomez è andato al Palmeiras in prestito con obbligo di riscatto per circa sei milioni, anche per Plizzari è previsto un futuro immediato lontano dal Milan, il portiere classe '99 protagonista con la maglia dell'Under 19 agli Europei deve andare a giocare e per crescere potrebbe farlo al Verona in prestito e anche Gabriel potrebbe tornare a Napoli.
Al Milan servono soldi e fin qui Leonardo è stato bravo a non vendere nessun big per pagare la campagna di rafforzamento, ma forse un sacrificio bisognerà farlo e questo potrebbe essere Suso, si parla di una offerta di 18 milioni di euro più il cartellino di Perotti come contropartita tecnica, non c’è ancora niente di ufficiale ma potrebbe succedere.

Tuccio 2010

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