Sabato prossimo un altro test per il
Milan, per tornare grande e competitivo, c’è bisogno di passare indenne anche
questo ostacolo con l’Atalanta, per continuare la lotta al quarto posto Champions,
il Milan in realtà fino ad oggi, non ha perso gli scontri diretti (escluso
Fiorentina), ha perso giustamente contro le prime tre, ma quello che lo tiene
ancora pericolosamente legato alle concorrenti, è l’incapacità di portare a casa
l’intera posta con le piccole.
Non sono in contraddizione rispetto ad una
settimana fa, quando contro la Roma ho parlato di bocciatura all’esame di maturità, perché una squadra che vuole
tornare sul tetto del mondo, come sta provando a fare l’Inter, si mette al
quarto posto, ci mette 4/5 punti di vantaggio e poi se lo gestisce, non tiene
tutti con l’ansia per altro giustificata fino alla fine.
Non parliamo poi di organico scarso o ridotto
dagli infortuni, perché sappiamo tutti che non è così, Gattuso si è
intestardito su tante scelte e poi come dice Antonini, una squadra che deve
scegliere tra Calabria e Conti e aggiungo, tra Biglia e Bakayoko, tra Piantek e
Cutrone, non mi sembra una squadra scarsa, è chiaro che se non metti un
vantaggio sulle altre quando puoi, resti sempre una squadra “normale”.
Quando metti tra te e le altre quel
margine che ti permette di non soffrire tutte le partite, di non trovarti dal
quarto all’ottavo posto nel giro di un niente, non avrai mai quella
consapevolezza di potertela giocare fino in fondo, la vittoria contro il
Cagliari è stata bella nel risultato, netta e meritata, la cosa più importante
è stata che almeno i sardi non ci hanno presi a pallonate come spesso accade.
Speriamo che questa partita abbia segnato
un’inversione di tendenza, sotto l’aspetto mentale e della convinzione, che
possa indicare almeno un cambio di mentalità, perché finché Paquetà non
giocherà dieci metri più avanti, finché Suso continuerà a tirare e a non
servire Piatek, finché ci sarà Calahnoglu in campo, non si vedrà gioco neanche
cambiando la mentalità.
I tanto criticati arrivi di Paquetà e
Piatek, con tocchi di prima e giocate veloci, hanno velocizzato i tempi di
gioco che il Milan, se lo facessero pure Suso e Calhanoglu (lo dico da sempre),
avremmo ancora di più un Milan vicino alla sua reale dimensione, perché sono
armi importanti, rispetto al lento, stucchevole e banale possesso palla,
finalmente soluzioni alternative, per una squadra che palleggia, ma che deve poi
anche alzare il pallone e verticalizzare.
Un esempio è Calabria, che oltre a fare in
maniera perfetta le due fasi, ha fatto il cross per Paquetà, il cross che come
quelli che dovrebbero fare Suso e Calhanoglu, se l’allenatore li prendesse a
calci in culo, invece di coccolarseli, il ritorno di Biglia ora dovrà
rappresentare un miglioramento della qualità del gioco e della gestione dei
palloni a centrocampo, a lasciargli materialmente il posto credo che sarà
Paquetà,
Se così fosse, perderemo un uomo di
qualità tra i pochi presenti, il miglioramento forse saebbe a centrocampo, ma non
migliorerebbe sicuramente la fase offensiva, per fare segnare di più il Milan, per
riempire meglio l’area come vuole Gattuso, serve almeno un giocatore che
fornisca assist e gol, nel caso specifico serve un ritorno di Suso e Calhanoglu
ai vecchi splendori.
Uno dei problemi di Gattuso è quello di
riempire l’area di rigore, a questo punto avvicinando Paquetà a Piatek, nel
ruolo di Calhanoglu o nel 4-2-3-1, avremo sicuramente un miglioramento della
fase offensiva e il Milan avrebbe tutte le possibilità di spuntarla nella lotta
a cinque-sei per il quarto posto, ma deve razionalizzare meglio alcuni aspetti.
Situazione Palermo: due gruppi sono in concorrenza per acquistare
la società, potrebbero e devono acquistarla entro mercoledì 13, in quanto se
entro il 16 di febbraio non arrivano i soldi degli stipendi, si passa a -4 in
classifica, il Palermo necessita di 5,4 milioni entro sabato per non incorrere
in penalizzazioni, ecco perché si stanno accelerando i tempi con la York
Capital Management e il gruppo Carisma.
La proprietà inglese, nonostante la situazione attuale, non
sembra volersi discostare dalla richiesta già fatta a Follieri, richiesta
che York Capital Management non intende assecondare e che probabilmente non va bene
nemmeno al gruppo Carisma, dato che non vedono il motivo che possa giustificare
una plusvalenza dai 10 di euro di valutazione iniziale.
Ora dico io, c’era già la soluzione pronta con Follieri, perché
bisogna per forza speculare fino all’ultimo centesimo? Chi sbaglia paga, hanno
sbagliato e adesso fanno come l’aretino Pietro, una mano davanti e una nel di
dietro, ma quando la smetteranno di ciucciare la mammella del Palermo?
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