lunedì 11 febbraio 2019

Adesso viene il bello.


Sabato prossimo un altro test per il Milan, per tornare grande e competitivo, c’è bisogno di passare indenne anche questo ostacolo con l’Atalanta, per continuare la lotta al quarto posto Champions, il Milan in realtà fino ad oggi, non ha perso gli scontri diretti (escluso Fiorentina), ha perso giustamente contro le prime tre, ma quello che lo tiene ancora pericolosamente legato alle concorrenti, è l’incapacità di portare a casa l’intera posta con le piccole.

Non sono in contraddizione rispetto ad una settimana fa, quando contro la Roma ho parlato di bocciatura all’esame di maturità, perché una squadra che vuole tornare sul tetto del mondo, come sta provando a fare l’Inter, si mette al quarto posto, ci mette 4/5 punti di vantaggio e poi se lo gestisce, non tiene tutti con l’ansia per altro giustificata fino alla fine.

Non parliamo poi di organico scarso o ridotto dagli infortuni, perché sappiamo tutti che non è così, Gattuso si è intestardito su tante scelte e poi come dice Antonini, una squadra che deve scegliere tra Calabria e Conti e aggiungo, tra Biglia e Bakayoko, tra Piantek e Cutrone, non mi sembra una squadra scarsa, è chiaro che se non metti un vantaggio sulle altre quando puoi, resti sempre una squadra “normale”.

Quando metti tra te e le altre quel margine che ti permette di non soffrire tutte le partite, di non trovarti dal quarto all’ottavo posto nel giro di un niente, non avrai mai quella consapevolezza di potertela giocare fino in fondo, la vittoria contro il Cagliari è stata bella nel risultato, netta e meritata, la cosa più importante è stata che almeno i sardi non ci hanno presi a pallonate come spesso accade.

Speriamo che questa partita abbia segnato un’inversione di tendenza, sotto l’aspetto mentale e della convinzione, che possa indicare almeno un cambio di mentalità, perché finché Paquetà non giocherà dieci metri più avanti, finché Suso continuerà a tirare e a non servire Piatek, finché ci sarà Calahnoglu in campo, non si vedrà gioco neanche cambiando la mentalità.

I tanto criticati arrivi di Paquetà e Piatek, con tocchi di prima e giocate veloci, hanno velocizzato i tempi di gioco che il Milan, se lo facessero pure Suso e Calhanoglu (lo dico da sempre), avremmo ancora di più un Milan vicino alla sua reale dimensione, perché sono armi importanti, rispetto al lento, stucchevole e banale possesso palla, finalmente soluzioni alternative, per una squadra che palleggia, ma che deve poi anche alzare il pallone e verticalizzare.

Un esempio è Calabria, che oltre a fare in maniera perfetta le due fasi, ha fatto il cross per Paquetà, il cross che come quelli che dovrebbero fare Suso e Calhanoglu, se l’allenatore li prendesse a calci in culo, invece di coccolarseli, il ritorno di Biglia ora dovrà rappresentare un miglioramento della qualità del gioco e della gestione dei palloni a centrocampo, a lasciargli materialmente il posto credo che sarà Paquetà,

Se così fosse, perderemo un uomo di qualità tra i pochi presenti, il miglioramento forse saebbe a centrocampo, ma non migliorerebbe sicuramente la fase offensiva, per fare segnare di più il Milan, per riempire meglio l’area come vuole Gattuso, serve almeno un giocatore che fornisca assist e gol, nel caso specifico serve un ritorno di Suso e Calhanoglu ai vecchi splendori.

Uno dei problemi di Gattuso è quello di riempire l’area di rigore, a questo punto avvicinando Paquetà a Piatek, nel ruolo di Calhanoglu o nel 4-2-3-1, avremo sicuramente un miglioramento della fase offensiva e il Milan avrebbe tutte le possibilità di spuntarla nella lotta a cinque-sei per il quarto posto, ma deve razionalizzare meglio alcuni aspetti.



Situazione Palermo: due gruppi sono in concorrenza per acquistare la società, potrebbero e devono acquistarla entro mercoledì 13, in quanto se entro il 16 di febbraio non arrivano i soldi degli stipendi, si passa a -4 in classifica, il Palermo necessita di 5,4 milioni entro sabato per non incorrere in penalizzazioni, ecco perché si stanno accelerando i tempi con la York Capital Management e il gruppo Carisma.

La proprietà inglese, nonostante la situazione attuale, non sembra volersi discostare dalla richiesta già fatta a Follieri, richiesta che York Capital Management non intende assecondare e che probabilmente non va bene nemmeno al gruppo Carisma, dato che non vedono il motivo che possa giustificare una plusvalenza dai 10 di euro di valutazione iniziale. 

Ora dico io, c’era già la soluzione pronta con Follieri, perché bisogna per forza speculare fino all’ultimo centesimo? Chi sbaglia paga, hanno sbagliato e adesso fanno come l’aretino Pietro, una mano davanti e una nel di dietro, ma quando la smetteranno di ciucciare la mammella del Palermo?


Nessun commento:

Posta un commento