martedì 19 febbraio 2019

L’azzardo segna ancora


L’azzardo segna ancora e ha segnato in 5 partite tanti gol, quanti ne ha fatto Higuain nelle 16/17 partite in maglia rossonera, spero che chi è così bravo da anticipare sentenze, possa rendersi conto che sarebbe meglio occuparsi alla cronaca rosa.

Parto da una frase del mio ultimo Blog: “Speriamo che questa partita abbia segnato un’inversione di tendenza, sotto l’aspetto mentale e della convinzione, che possa indicare almeno un cambio di mentalità” e il Milan contro L’Atalanta ha giocato una partita esaltante, dove l’Atalanta ha provato seriamente a vincere e forse ci sarebbe pure riuscita, se non fosse stato per questo incredibile Piatek, difficile da contenere.

L’importantissimo pareggio a fine del primo tempo sul filo del fischio arbitrale, è una prodezza incredibile, roba alla Van Basten e poi il gol che chiude la partita è da attaccante d’area purissimo, uno stacco imperioso su cross da calcio d’angolo e colpo di testa ad anticipare 5 o 6 atalantini, portiere compreso.

Ancora una volta, Paitek e Paquetà hanno trascinato il Milan alla vittoria, finalmente i rossoneri hanno il bomber per andare in Champions, segna di piede e di testa, di destro e di sinistro, di fino e in acrobazia, senza togliergli i giusti meriti, altro che Higuain.

Piatek è l’attaccante che serviva a trasformare in gol, quei pochi palloni che arrivano dentro l’area e per cui Higuain è “scappato”, esalta un collettivo che ha ancora qualche carenza e lo fa giocare con maggiore sicurezza e con poche pressioni, il Milan non ha ancora un grande gioco, ma soffre e vince.

Quello che al momento rende straordinario il rendimento di Piatek è il fatto che segna tutte le volte che tocca la palla, contro l’Atalanta ha segnato una doppietta con i primi due tiri in porta, al Milan ha fatto 6 gol su 8 tiri nello specchio della porta e poi la qualità e la quantità di Paquetà, fanno il resto.

A volte, forse, è troppo lezioso, ma Lucas è un grandissimo calciatore, evitiamoli i paragoni scomodi e ingombranti, lui e lui e Kakà è Kakà, soprattutto per caratteristiche tecnico-tattiche, di sicuro Paquetà gioca con una tranquillità disarmante per la sua età e per il breve periodo in cui è al Milan, il suo gioco è fatto di continui colpi di prima e aperture con cambi di campo.

C’è da dire però, che spesso non è supportato da alcuni compagni, Suso continua ad avere una presenza sempre più sbiadita, soffrendo sempre più la pressione degli avversari, ha giocato indiscutibilmente una delle sue partite meno brillanti, mentre sembra redivivo Calhanoglu, un salvataggio fenomenale su un avversario lanciato a rete e stavolta oltre al lavoro in fase difensiva, ha trovato finalmente pure il gol.

Milan quarto in classifica e in ottima forma, su questo non nego che i meriti sono tutti dello staff di preparatori atletici di Gattuso, il Milan in tutta sincerità sta molto bene fisicamente, l'idea di gioco non è molto chiara, anche se nelle ultime uscite, merito anche del nuovo arrivo Paquetà, è cambiata qualcosa, ha un maggiore peso offensivo e negli ultimi mesi sta subendo pochissimi gol.

Serve ancora migliorare qualcosa e soprattutto sulle corsie laterali, Piatek e Cutrone sono sempre pronti a trasformare in reti tutto quello che arriva, solo che arriva poco e da soli non possono “riempire l’area” come dice Gattuso, gli attaccanti esterni milanisti devono diventare più incisivi e segnare di più, Calabria gioca con qualità, cattiveria e applicazione, ma lo stesso non si può dire di Rodriguez, che poche volte va in avanti a scodellare palloni come quello del gol del pareggio di Piatek.

Per consolidarsi al quarto posto ed insidiare il terzo dell’Inter, ma non lo dico per megalomania, sarebbe solo per avere più certezze nella conquista di un posto Champions, serve proprio cambiare marcia sulle fasce, perché se si vuole andare nell’Europa importante, non si può andare avanti solo con i gol di Piatek e di Cutrone, Suso e Calhanoglu devono dare di più a livello realizzativo.

Il Milan stavolta ha superato l’esame di maturità, ad un mese dal derby e calendario alla mano, per il Milan è tutt’altro che impossibile, arrivare a giocarcelo alla pari, ma alla pari o no, stavolta il derby lo vorremmo vincere e senza doverci difendere ad oltranza, ora che la difesa tiene bene e l’attacco fa il suo, il centrocampo poi, Kessiè e Bakayoko sono devastanti, fanno un pressing ossessivo su tutto e tutti, la classifica adesso sorride e sembra un Milan pronto a tornare nell’Europa che conta dopo 5 anni d’assenza.

Con l'arrivo di Piatek e Paquetà il Milan è cambiato, non so se fosse questa l'idea di gioco di Gattuso, ma è quello che ho predicato da settembre, forse si sarebbe potuto fare anche con Higuain, ma ora non ha più importanza, l’importante è che in un modo o nell’altro ci siamo arrivati, ora facciamo meno possesso palla fine a sé stesso e giocate più rapide, con più verticalizzazioni per gli attaccanti.

Il nuovo Milan è molto “capelliano”, difesa insuperabile, compattezza dei reparti e ribaltamento veloce in avanti, pochi tocchi, maggiore rapidità e molte più verticalizzazioni, gioco semplice ed efficace, dove il centrocampo fisico con Kessie e Bakayoko sta funzionando alla grande.

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