Si va contro il Milan per partito preso, qualche anno fa
queste stesse persone che oggi criticano il Milan e la sua dirigenza criticavano:
Berlusconi, Galliani, Fassone e Mirabelli, è chiaro che queste critiche erano
rivolte per il loro comportamento “fallimentare”, quindi non ci si deve stupire
se poi qualcuno tira fuori una storia di serie D e nemmeno delle difficoltà che
i dirigenti attuali hanno ad operare.
Intanto non sono passati un mese e mezzo come dicono tutti,
ma 111 giorni per l’esonero di Giampaolo, che sono quasi quattro mesi e in un
campionato che ne dura dieci, quattro mesi sono quasi la metà del tempo a disposizione,
se con lo stesso tempo la mano dell’allenatore si vede sia nella Juventus che
nell’Inter, perché nel Milan si doveva vedere fra quattro anni la mano di Giampaolo?
La verità è che ognuno di noi ha un suo modo di divertirsi
e a quanto pare molti si divertono a criticare il Milan qualsiasi cosa faccia,
mentre altri li appoggiano per sentirsi importanti, meno male che ci sono
persone che nella loro fede riescono a restare obiettivi come Ielpo,
indiscutibilmente conoscitore di calcio, professionista serio e affermato fuori
dall’ambiente, parlo di Ielpo perché condivido in pieno il suo pensiero.
Giampaolo inspiegabilmente ha mostrato dei limiti, ha avuto la sua grande occasione ma non l’ha sfruttata,
sono mancati gioco e risultati per potere attribuire tutto alla mancanza di
esperienza dei dirigenti, in fondo lui ha avuto la stessa squadra di Gattuso,
quindi già collaudata e amalgamata, che un “maestro” come lui doveva migliorare
in uno schiocco di dita, non è vergogna dire che Giampaolo non è un allenatore
da Milan.
Giampaolo è stato troppo integralista, non tanto sul modulo
o sui propri concetti di gioco, quanto sull’utilizzo dei giocatori, perché in
realtà ha cercato di cambiare, ma sempre con gli stessi uomini e anche le
scelte sono state incomprensibili, giocatori fuori ruolo e a mio avviso, non
per logica ma per dispetto, un allenatore bravo deve saper nascondere i difetti
della squadra e dei propri calciatori, mettendo tutti nelle condizioni
migliori.
Anch’io come Ielpo l'avrei
cambiato anche prima, non si capivano i concetti su come schierava la squadra,
posso essere d’accordo che non aveva i giocatori adatti al suo gioco, ma doveva
cambiare gioco in funzione dei giocatori, tolgo gli “insostituibili” e metto gli
altri più adatti al gioco.
Se decido di giocare con la difesa a 3, aggiungo
Duarte e faccio fuori Calabria per dire, non faccio giocare Calabria o Hernadez
da difensore centrale e comunque non lascio fuori quelli con più qualità per
adattarne altri, in nome del fatto che non hanno ancora acquisito i concetti,
come se chi andava in campo avesse capito qualcosa.
Pioli come allenatore è diverso, anche se neanche lui
brilla per gioco e risultati, spero che sia intelligente e parta dai
giocatori e non dal modulo, certo sarebbe stato meglio ripartire da uno come
Spalletti, il Milan avrebbe bisogno di un condottiero, come dice Ielpo,
speriamo che Pioli lo sia, del resto sul mercato degli allenatori oltre a
Spalletti che ha fatto una stupidata, non c'erano altre alternative e a
Giampaolo non lo seguiva nessuno.
Tutti i ben pensanti avevano sempre chiesto di sentire
parlare Gazidis, come se andare in giro a raccontare i propri problemi o meglio
piangersi addosso, fosse stato un atto di sapienza e la risoluzione dei problemi,
i panni sporchi si lavano in casa e i problemi della pentola li conosce i
mestolo che gli gira dentro, se al Milan non parlano, si tratta di dirigenti
scarsi perché non parlano, quando parlano, sono dirigenti scarsi perché non si
sentono dire quello che vorrebbero.
Le dichiarazioni di Gazidis, erano la fotografia della
condizione finanziaria in cui Elliott ha preso il Milan, gli e lo hanno chiesto
sempre e lui ha risposto senza volere offendere nessuno, ecco perché non parla,
perché poi come è normale la verità disturba e anch’io penso che non è come
dice Berlusconi, proprio la Serie D magari no, ma la Serie C la rischiavamo sul
serio, non è poi una questione di categoria, ma che era ed è evidente, il fatto
che il Milan fosse in una situazione finanziaria difficile, se non disperata.
Se Elliott invece di prendere il Milan, avesse chiesto
indietro i soldi, il Milan sarebbe fallito sicuramente e poi non so come sarebbe
finita, in questa situazione poi ci sono regole di FPF più rigide e tutto
diventa più complicato, se Galliani dice che sono stati costretti a vendere il
Milan, vuol dire che qualche debituccio c’era (e lo sappiamo) e mancavano le
risorse per continuare, quindi dopo il passaggio cinese, il pericolo della
serie D possibilmente sarebbe stato reale.
Berlusconi però deve dimenticare che se il Milan è in
queste condizioni è anche per gli ultimi anni della sua gestione, che non sono
stati meno disastrosi di questi, a parte il fatto che è stato lui a vendere il Milan
a un cinese misterioso e non ad altri acquirenti, che aveva promesso di passare
il Milan in "mani sicure" e invece Mr. Li ha dato al Milan un anno da
incubo e non aveva nemmeno la possibilità di iscriversi al campionato.
Anche l’avvocato Cantamessa, quando dice
che non può raccontare molte cose del passaggio a Yonghong Li, non è che
esclude totalmente Berlusconi dal suo contributo nella difficile situazione
finanziaria attuale, dicendo che
tecnicamente (di fatto magari no) Gazidis avrebbe ragione e poi c’è Fabbricini,
ex commissario straordinario della FIGC, che in quel momento ha espresso
preoccupazione sul futuro del Milan e che dopo Berlusconi il rischio di andare
a picco era concreto, ora la società si è riassestata.
Il Milan di oggi non è favorito per il quarto posto, ci
sono quattro squadre nettamente più forti: Juventus, Inter, Napoli e Atalanta e
poi ci sono Roma e Lazio che sono a livello dei rossoneri, se il Milan non da
una scossa fortissima (anche a livello di top player), difficilmente può
arrivare al quarto posto, però è importante che il Milan ci creda fino alla
fine e l’esonero di Giampaolo mi sembra evidente.
l rientro di Caldara e la nuova considerazione per Brescianini,
sono le novità che potrebbero aiutare il Milan a restare in scia, per potere
poi a gennaio intervenire ancora per migliorare l’organico, dopo avere visto e
capito però, di che pasta sono fatti i nuovi acquisti, nuovi perché poco “usati”,
ma vecchi perché sono al Milan già da quattro mesi.
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