martedì 15 ottobre 2019

Aspettiamo di ripartire


Si va contro il Milan per partito preso, qualche anno fa queste stesse persone che oggi criticano il Milan e la sua dirigenza criticavano: Berlusconi, Galliani, Fassone e Mirabelli, è chiaro che queste critiche erano rivolte per il loro comportamento “fallimentare”, quindi non ci si deve stupire se poi qualcuno tira fuori una storia di serie D e nemmeno delle difficoltà che i dirigenti attuali hanno ad operare.

Intanto non sono passati un mese e mezzo come dicono tutti, ma 111 giorni per l’esonero di Giampaolo, che sono quasi quattro mesi e in un campionato che ne dura dieci, quattro mesi sono quasi la metà del tempo a disposizione, se con lo stesso tempo la mano dell’allenatore si vede sia nella Juventus che nell’Inter, perché nel Milan si doveva vedere fra quattro anni la mano di Giampaolo?

La verità è che ognuno di noi ha un suo modo di divertirsi e a quanto pare molti si divertono a criticare il Milan qualsiasi cosa faccia, mentre altri li appoggiano per sentirsi importanti, meno male che ci sono persone che nella loro fede riescono a restare obiettivi come Ielpo, indiscutibilmente conoscitore di calcio, professionista serio e affermato fuori dall’ambiente, parlo di Ielpo perché condivido in pieno il suo pensiero.

Giampaolo inspiegabilmente ha mostrato dei limiti, ha avuto la sua grande occasione ma non l’ha sfruttata, sono mancati gioco e risultati per potere attribuire tutto alla mancanza di esperienza dei dirigenti, in fondo lui ha avuto la stessa squadra di Gattuso, quindi già collaudata e amalgamata, che un “maestro” come lui doveva migliorare in uno schiocco di dita, non è vergogna dire che Giampaolo non è un allenatore da Milan.

Giampaolo è stato troppo integralista, non tanto sul modulo o sui propri concetti di gioco, quanto sull’utilizzo dei giocatori, perché in realtà ha cercato di cambiare, ma sempre con gli stessi uomini e anche le scelte sono state incomprensibili, giocatori fuori ruolo e a mio avviso, non per logica ma per dispetto, un allenatore bravo deve saper nascondere i difetti della squadra e dei propri calciatori, mettendo tutti nelle condizioni migliori.

Anch’io come Ielpo l'avrei cambiato anche prima, non si capivano i concetti su come schierava la squadra, posso essere d’accordo che non aveva i giocatori adatti al suo gioco, ma doveva cambiare gioco in funzione dei giocatori, tolgo gli “insostituibili” e metto gli altri più adatti al gioco.

Se decido di giocare con la difesa a 3, aggiungo Duarte e faccio fuori Calabria per dire, non faccio giocare Calabria o Hernadez da difensore centrale e comunque non lascio fuori quelli con più qualità per adattarne altri, in nome del fatto che non hanno ancora acquisito i concetti, come se chi andava in campo avesse capito qualcosa.

Pioli come allenatore è diverso, anche se neanche lui brilla per gioco e risultati, spero che sia intelligente e parta dai giocatori e non dal modulo, certo sarebbe stato meglio ripartire da uno come Spalletti, il Milan avrebbe bisogno di un condottiero, come dice Ielpo, speriamo che Pioli lo sia, del resto sul mercato degli allenatori oltre a Spalletti che ha fatto una stupidata, non c'erano altre alternative e a Giampaolo non lo seguiva nessuno.

Tutti i ben pensanti avevano sempre chiesto di sentire parlare Gazidis, come se andare in giro a raccontare i propri problemi o meglio piangersi addosso, fosse stato un atto di sapienza e la risoluzione dei problemi, i panni sporchi si lavano in casa e i problemi della pentola li conosce i mestolo che gli gira dentro, se al Milan non parlano, si tratta di dirigenti scarsi perché non parlano, quando parlano, sono dirigenti scarsi perché non si sentono dire quello che vorrebbero.

Le dichiarazioni di Gazidis, erano la fotografia della condizione finanziaria in cui Elliott ha preso il Milan, gli e lo hanno chiesto sempre e lui ha risposto senza volere offendere nessuno, ecco perché non parla, perché poi come è normale la verità disturba e anch’io penso che non è come dice Berlusconi, proprio la Serie D magari no, ma la Serie C la rischiavamo sul serio, non è poi una questione di categoria, ma che era ed è evidente, il fatto che il Milan fosse in una situazione finanziaria difficile, se non disperata.

Se Elliott invece di prendere il Milan, avesse chiesto indietro i soldi, il Milan sarebbe fallito sicuramente e poi non so come sarebbe finita, in questa situazione poi ci sono regole di FPF più rigide e tutto diventa più complicato, se Galliani dice che sono stati costretti a vendere il Milan, vuol dire che qualche debituccio c’era (e lo sappiamo) e mancavano le risorse per continuare, quindi dopo il passaggio cinese, il pericolo della serie D possibilmente sarebbe stato reale.

Berlusconi però deve dimenticare che se il Milan è in queste condizioni è anche per gli ultimi anni della sua gestione, che non sono stati meno disastrosi di questi, a parte il fatto che è stato lui a vendere il Milan a un cinese misterioso e non ad altri acquirenti, che aveva promesso di passare il Milan in "mani sicure" e invece Mr. Li ha dato al Milan un anno da incubo e non aveva nemmeno la possibilità di iscriversi al campionato.

Anche l’avvocato Cantamessa, quando dice che non può raccontare molte cose del passaggio a Yonghong Li, non è che esclude totalmente Berlusconi dal suo contributo nella difficile situazione finanziaria attuale,  dicendo che tecnicamente (di fatto magari no) Gazidis avrebbe ragione e poi c’è Fabbricini, ex commissario straordinario della FIGC, che in quel momento ha espresso preoccupazione sul futuro del Milan e che dopo Berlusconi il rischio di andare a picco era concreto, ora la società si è riassestata.

Il Milan di oggi non è favorito per il quarto posto, ci sono quattro squadre nettamente più forti: Juventus, Inter, Napoli e Atalanta e poi ci sono Roma e Lazio che sono a livello dei rossoneri, se il Milan non da una scossa fortissima (anche a livello di top player), difficilmente può arrivare al quarto posto, però è importante che il Milan ci creda fino alla fine e l’esonero di Giampaolo mi sembra evidente.

l rientro di Caldara e la nuova considerazione per Brescianini, sono le novità che potrebbero aiutare il Milan a restare in scia, per potere poi a gennaio intervenire ancora per migliorare l’organico, dopo avere visto e capito però, di che pasta sono fatti i nuovi acquisti, nuovi perché poco “usati”, ma vecchi perché sono al Milan già da quattro mesi.

Nessun commento:

Posta un commento