Solo così si è potuto sbloccare la trattativa, il calciatore non
vede l’ora di tornare a Milanello, per lui il ritorno in rossonero è una grande
occasione e per farlo, ha scelto anche di ridursi lo stipendio, Bakayoko è il mastino del
centrocampo, che a Pioli farà comodo per alternarlo a Kessie e sostituirlo
quando “il presidente” andrà in coppa d’Africa.
Bakayoko
è la perfetta alternativa a Kessie, come frangiflutti davanti alla difesa,
sempre che Kessie si decida a firmare e che il Milan non debba cederlo al
Tottenham, perché a quanto pare gli Spurs sono
pronti ad accontentare le richieste dell'ivoriano, nonostante le parole
rassicuranti del mediano rossonero, il rinnovo non è ancora arrivato.
C’è
stato un incontro con il d.s. Paratici e Atangana agente di Kessié, sono stati
offerti al calciatore 8 milioni netti per cinque anni e la solita maxi
commissione al procuratore, anche questa faccenda sembra avviarsi al risultato scontato
delle due precedenti, con Donnarumma e Calhanoglu.
Nonostante
l'offerta, il Milan sembra ancora in vantaggio, ma io oramai sono scettico,
difficilmente Elliott pareggerà l’offerta e difficilmente Atangana si
accontenterà di rinunciare a quanto offerto a lui dagli Spurs, credo che non
sia il caso di insistere ancora, come fatto con gli altri due e di mettersi
d’accordo sulla cifra del cartellino, per non perdere pure lui a zero.
Tra i tanti rinnovi
che tengono banco in casa Milan, c’è ancora da affrontare anche quello di
Romagnoli, visto che Pioli ha parlato di alcune
soluzioni tattiche e fra queste, quella di un Milan a 3 dietro e uno di questi
è Romagnoli, però deve rinnovare, se no, non ha senso tenerlo per poi perdere a
zero anche lui la prossima estate.
L’arrivo di
Bakayoko farà partire Pobega in prestito secco al Torino, ma il mercato non
finisce qui, non può finire qui, perché ci deve essere spazio almeno per un
altro colpo, meglio se fossero due, ma il secondo dipende dalla cessione di
Castillejo.
Oramai la scelta del trequartista è stata
fatta, il nome è quello di Jesus Corona, ma tra il Milan e il Porto c'è ancora tanta
distanza, i due club danno delle valutazioni molto diverse, i lusitani chiedono
13/15 milioni nonostante il contratto in scadenza nel 2022, mentre il Milan si è
fermato a 10 milioni, se la distanza non sarà colmabile, i rossoneri potrebbero
virare con decisione sul 23enne Faivre del Brest.
Il giocatore come Adli (i costi restano
alti, 13 milioni), può essere schierato in diversi ruoli e come Corona può fare
il trequarti e l’esterno destro, Messias resta sullo sfondo, ma come ultima
spiaggia o più verosimilmente come sostituto di Castillejo, è vero che manca sempre
meno alla fine del mercato, ma è anche vero che il Milan ha già speso 60,7 milioni e a questa cifra bisognerà aggiungere una
ventina di milioni tra un anno, nel caso in cui si riscattino i prestiti di
Florenzi, Pellegri e Bakayoko.
Saldo che
lieviterà ulteriormente se dovessero arrivare Adli e Corona
oppure Faivre, in quanto il Milan è deciso a chiudere queste due operazioni,
Messias si pagherebbe con la cessione di Castillejo, intanto ha esordito Florenzi, che da a
Pioli molte soluzioni tattiche, può giocare al posto di Calabria sulla linea dei quattro difensori, al posto di Saelemaekers alto
a destra o come centrocampista di fascia.
In difesa, Kjaer è sempre semplicemente perfetto, chiama i
compagni alle posizioni giuste e anche quando deve “menare” lo fa con mestiere,
ha un feeling pazzesco con Tomori e difficilmente può essere “accantonato”,Tomori
nei duelli aerei e in velocità è insuperabile e copre molto bene le “falle” di
Theo, anche lui non è facilmente “accantonabile”, la difesa a 3 potrebbe ancora
di più rendere ermetica la squadra, specie con Maignan alle loro spalle.
Ma se l’ex promessa del calcio italiano, che
Mancini ha già fatto esordire in Nazionale, dimostrerà di avere smaltito tutti
i suoi infortuni, potrà recuperare il tempo perduto e ritagliarsi uno spazio
come seconda punta al fianco di Ibra o di Giroud, sperando che non sia come Leao,
che ancora una volta è partito bene, ma si è perso nella lunga distanza, Rebic
si fa saltare con troppa facilità in fase di non possesso e ha solo dei lampi
isolati.
Ecco perché è auspicabile un cambio di modulo, un modulo che comprenda Pellegri con Ibra o Giroud (anche in prospettiva del prossimo anno), Diaz o Corona dietro le due punte, Calabria (che spinge bene sulla fascia ed è prezioso nel ribattere le conclusioni avversarie) o Florenzi a desta con Theo Hernandez sulla sinistra nel centrocampo a 4, con Kessie e Bennacer indispensabili centrali, della difesa a 3 ne abbiamo già parlato.
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