Dopo quasi 70 anni, era precisamente dal
1954-1955, che il Milan non riusciva ad ottenere in Serie A, 8 vittorie nelle
prime 9 partite di campionato, così il Milan 2021-2022, ha confermato il record
assoluto, come miglior partenza del club di sempre.
Importantissima vittoria, dopo che all'intervallo sembrava già messa
in cassaforte e poi invece è stata messa in discussione da un Bologna in 9
uomini e da un approccio sbagliato del Milan nel secondo tempo, è stato un
errore pazzesco, definiamolo di gioventù, ma che nelle ultime partite ricorre
troppo spesso (Atalanta, Verona, Bologna).
Sarebbe pure ora che non accadesse più, specie se sei con un uomo in più e in vantaggio di due gol, una
squadra di dimensione europea, nel secondo tempo entrare in campo, fa altri due
gol in un quarto d’ora, mette ko l'avversario e poi fa entrare in campo chi non
gioca mai o gioca poco e fa rifiatare gli indispensabili.
Il Milan invece, si è comportato da squadretta di
provincia e ha smesso di giocare, per non parlare che dopo il pareggio rossoblù
e con due uomini in più, il Milan non è riuscito a capire, che bisognava disperdere
quella uniforme massa umana messa al limite dell’area, allargando il gioco
sulle fasce.
Complimenti al Bologna che ha fatto una grande
partita, ma gli ultimi blackout mentali del Milan, vanno
analizzati in maniera profonda (come secondo me anche questi infortuni
ricorrenti), a parte i 3 punti e il primo posto in classifica, c’è poco da
essere contenti, è evidente che il Milan con tante assenze dei titolarissimi,
con le seconde linee (ed anche terze) ha pagato il dislivello qualitativo, che a
questo punto deve essere rimodulato.
C’è troppa differenza tra i titolari e le alternative, per fortuna
torna Theo Hernandez e ci saranno contro il Torino anche Kessie e Pellegri, non
ci sarà Rebic, mentre la speranza è quella di avere Brahim Diaz, se si
negativizzasse per tempo, Bologna ci ha regalato un’ottima prova di
Ballo-Tourè, diversa da quella di Porto, stavolta è stato sempre propositivo e
pericoloso sulla fascia sinistra, Ibra è stato decisivo, ma è molto indietro di
condizione.
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