sabato 16 ottobre 2021

Milan, mai una gioia.

Stavamo andando che era una meraviglia, anche se tartassati dagli infortuni per i due nostri fuoriclasse e tac, arriva l'infortunio di Maignan (questa è una iettatura di Raiola), il portiere ha avuto un problema al polso sinistro ed è stato operato in artroscopia, i tempi di recupero saranno lunghi, si presume un suo rientro dopo la sosta natalizia e il Milan ha già fuori pure il terzo portiere Plizzari per tre mesi, non potendo stare per tutto questo tempo con il solo Tatarusanu, il Milan si è cautelato con Mirante.

Di Mirante se ne era già parlato in estate, come terzo portiere, poi la scelta è caduta su Plizzari, ma adesso gioco forza, il Milan è dovuto intervenire sul mercato degli svincolati e a portato Mirante a Milanello, in pratica con due mesi di ritardo, Mirante è stato un buonissimo portiere e al di là dell'età, ha fatto vedere ancora buone cose l’anno scorso nella Roma, non è Maignan e nemmeno Donnarumma, ma è un portiere affidabile e poi penso che almeno per le prime partite il titolare sarà Tatarusanu.

In sincerità Tatarusanu non mi ispira nessuna fiducia, sarà per questo suo comportamento distaccato, o per quella micidiale partita di un anno fa contro la Roma, ma non mi sento tranquillo, anche se poi nelle coppe (Italia e Europa League), ha fatto dei buoni interventi, ma gli avversari non si chiamavano Porto, Atletico e Liverpool, speriamo in un altro miracolo di Pioli, in questo caso di Dida.

Come se non bastasse c’è la positività al Covid-19 di Theo Hernandez, in pratica è la prima “vittima” di Rabiot, che è stato il primo a risultare positivo al coronavirus nella Francia, ma a Theo si aggiunge anche Brahim Dìaz, risultato positivo al tampone, mentre tutto il gruppo squadra è stato testato con esito negativo.

Il Milan aveva già i suoi problemi, con una impossibile sequenza di infortuni e a questi di devono aggiungere anche quelli rimediati nelle nazionali, fisici o di Covid, le partite per le nazionali, ai club creano un danno sistematico e stavolta l’indisponibilità di giocatori fondamentali per il Milan, non è imputabili allo staff atletico e medico rossonero.

Come diceva Courtois, oramai si giocano troppe partite, molte più partite dell’indispensabile, il calendario tra partite di campionato, di coppe e di nazionale è troppo fitto ed è vero che molte partite, svolte nel segno di dare a tutti una possibilità di partecipare, in realtà sono fatte solo per intascare più soldi dalle sponsorizzazioni.

In effetti è vero che guadagnano una barca di soldi, ma è pure vero che i giocatori, giocano senza mai fermarsi un attimo, senza potersi allenare come dovrebbero e a questo poi devi mettere la particolare circolazione del virus, che aggiunge altre indisponibilità agli infortuni ricorrenti.

È chiaro che questa cosa andrebbe rivista, anzi, andrebbe riscritto tutto il pianeta calcio, dal var disuguale per tutti, agli ingaggi stratosferici, dai procuratori strozzini, allo spezzatino dei calendari, dalle troppe partite, alla sostenibilità tecnica ed economica dell’azienda calcio.

Si gioca troppo e non solo … Sarri si lamenta di tutto e di tutti, però lui è quello che fino a qualche anno fa calcava i palcoscenici del calcio minore e più di tutti, sente la mancanza di passione e di romanticismo nel calcio del terzo millennio.

Troppo soste per le nazionali, in cui ci si allena per due settimane a ranghi ridotti, senza uno scopo, senza l’obiettivo (la partita) e poi troppe partite compresse nel giro di pochi giorni (7 partite in 19 giorni), adesso il calcio è questo e forse non è più il “calcio”, quello della passione, ma è quello delle multinazionali, dei fondi d’investimento, delle sponsorizzazioni, dei soldi a valanga e di uno spettacolo mediocre.

Stavolta devo dargli ragione, abbiamo ecceduto anche in questo sport, come abbiamo ecceduto ovunque, come dice Sarri: “Non siamo di fronte al calcio come uno sport, ma di fronte a uno show dove si cerca di spremere soldi ovunque".

A proposito di soldi l'agente Giovanni Branchini, ha parlato della tendenza dei calciatori a liberarsi a parametro zero, dicendo, che quando un giocatore sta in un club oltre dieci anni, non c’è nulla di criminale volere cambiare”, ma Calhanoglu e Kessie non sono al Milan da 10 anni, per giustificare nel loro comportamento la voglia di cambiare.

È vero! il Milan ha accettato con grande signorilità (noi siamo signori da 100 anni, altri no), che Donnarumma se ne andasse ed è vero anche che sono stati più i media a calcare la mano, ma quello sui cui dobbiamo riflettere, è il fatto che ci sia una tendenza ad andare via a zero, come una cosa assodata, a favore chiaramente degli agenti, che sono oramai i "padroni del calcio" e sono stati l’unici, che anche in pandemia, hanno incassato cifre astronomiche.

È chiaro che Branchini difende la categoria e il loro operato, tutti dicono di voler cambiare le regole ma alla fine non le cambia nessuno, invece di fare più partite per rastrellare più soldi e fare arricchire molti giocatori e tantissima gente che si limita a “ricattare le società”, smettiamola di prendere tempo, la riforma del calcio è un tema urgente, che non può essere più rimandata, perché le società non possono reggere a lungo questi costi eccessivi.

Tra tanta gente che non rinnova per raggiungere l’eldorado, ufficialmente Saelemaekers ha prolungato il suo contratto di due anni, fino al 30 giugno 2026, forza Maldini, lasciamo perdere i perditempo e prolunghiamo tutte le scadenze 2023 e 2024.

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