giovedì 24 gennaio 2019

In vista della doppia sfida.


Piatek al Milan era l’unica operazione possibile a gennaio in queste condizioni, se si tratta di un’operazione positiva si vedrà con il tempo, ma considerato quello che ha dato Higuian in termini di rendimento, Piatek non dovrebbe fare peggio e poi comunque dalla sua parte ci sono i 22 anni di età, che oltre ad averne 9 in meno del Pipita, consento un grande margine per il suo miglioramento.

Non dimentichiamo che l’arrivo di Piatek è stato senza che il Milan ci rimettesse soldi (per i paletti UEFA non si poteva fare) e se vogliamo migliorando i bilanci proprio in funzione de FPF, un Piatek libero di testa e carico per il momento speciale che sta attraversando, è forse o sicuramente migliore di un Higuain spento e malinconico.

Come dice Graziani forse il Milan non era adatto per lui, ma anche lui ci ha messo del suo in questa brutta avventura, per me Piatek non una scommessa, se gestito bene per me può esplodere gradatamente in un imminente futuro, per me può confermarsi e quei 35 milioni spesi oggi, magari fra qualche anno li varrà tutti, magari senza diventare tra i migliori al mondo.

Se fosse rimasto al Genoa e avesse fatto altri 7-8 gol (e li avrebbe fatti), in estate lo avrebbero venduto al Real, al Napoli o alla Roma per 60 e il Milan a quelle cifre non avrebbe potuto prenderlo, spero che con Paquetà cambi qualcosa nel gioco del Milan e che Piatek possa confermarsi un cecchino formidabile.

Intanto Gattuso è passato definitivamente al 4-3-3, motivo per cui non hanno speso altri soldi per una terza punta centrale, questa variazione tattica è anche dovuta a Paquetà, che da mezzala, tende ad accentrarsi fino ad arrivare a giocare sotto la prima punta, ecco perché penso che Gattuso stia pensando seriamente di schierarsi prima o poi con il 4-2-3-1.

È un modulo che può affrontare con solo due punte in organico (manca pure la coppa), ti permette di avere contemporaneamente in squadra: Suso, Paquetà e Calhanoglu (o Carrasco), senza doverli adattare ad altri ruoli, di avere al momento numericamente anche i sostituti (Laxalt, Castilleyo e Borini) e di potere avere soluzioni anche a centrocampo con Biglia, Kessie, Bkayoko e Mauri (o Baselli), in fin dei conti sono questi i calciatori del Milan.

Comunque, dopo Piatek, pare che il Milan abbia chiuso anche per l'arrivo dal Monaco di Leroy Abanda Mfomo, terzino sinistro classe 2000 che firmerà un contratto di 4 anni e mezzo, seguendo i dettami di Gazidis e imitando la tanta decantata Juventus, investendo quindi sui giovani talenti, prima che esplodano e poi non si possono più comprare, tra questi il Milan sta trattando anche Bergwijn, attaccante e esterno del PSV e Groeneveld del Bruges.

La formula resta quella del prestito con diritto di riscatto fissato a 20 milioni, Piatek lo pagheranno con il riscatto di Andrè Silva, l’olandese lo pagherebbero con i soldi della cessione di Çalhanoglu, per il quale il Lipsia è disposto a chiudere a 18 milioni, ma il Milan è vigile anche per il centrocampo, non molla Sensi che difficilmente si potrà fare a gennaio e tiene d'occhio anche Tonali del Brescia, anche lui però per la prossima estate, anche se il ragazzo è nel mirino di diversi club italiani e stranieri.

Nel mercato di gennaio il rinforzo in mezzo al campo potrebbe essere uno tra Diawara del Napoli, Sensi e Duncan del Sassuolo, ma potrebbe anche essere Praet della Sampdoria, è ancora giovane (classe 1994), duttile e ha qualità, solo che è un perno fisso della Sampdoria, mentre per Lorenzo Pellegrini della Roma, c'è forte l’interesse del PSG, forse Baselli invece potrebbe essere la soluzione.

Si dovrebbe muovere però anche il mercato in uscita, bisogna fare spazio e alleggerire il monte ingaggi, il Frosinone ha preso Simic in prestito secco e il Bologna sta trattando Laxalt e Halilovic, con il secondo c’è pure avviata una trattiva con i turchi, restano sulle balle Montolivo e Bertolacci, mentre il giovane Abanda arriva e si aggrega alla Primavera e con lui anche Djalò.

Per rispondere a chi dipinge per il Milan scenari devastanti, di una sconfitta imbarazzante nel caso Higuain, di un azzardo tecnico ed economico sull’operazione Piatek, che a novembre lo volevano Juventus e Napoli e che è diventato subito un bidone (senza neanche giocare) appena lo ha preso il Milan, dico che con i rossoneri comunque quarti, non è vero che sulla carta il Milan si è indebolito.

Sono stati ceduti al momento: Simic ed Higuain, mentre sono stati acquistati: Paquetà (anche lui seguito dalla Juventus), Piatek, Andrea Conti, Biglia, Caldara, Strinic e due giovani talenti Djalò e Abanda, con le stesse modalità con cui la Juventus si è assicurato, qualche anno fa Pogba e poi Bentancur, mi pare che non ci siamo indeboliti e che non abbiamo sforato con l’UEFA. 

La nostra proprietà è molto forte e può fare cose incredibili, il Milan può e deve crescere, ha obiettivi importanti, deve tornare ad avere un modello finanziario sostenibile, ma i paletti e le restrizioni imposte al momento dalla UEFA, ci puniscono invece di aiutarci con un percorso che ci faccia tornare in alto, ma non per raccomandazione, perché non si può limitare una proprietà forte ad investire per il futuro.

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