domenica 27 gennaio 2019

Il Milan che vorrei.


In attesa di giorni migliori questo è il Milan che vorrei, un Milan che nonostante tutti i suoi limiti tecnici, che tra partenze ed infortuni, vinca con le piccole e pareggi con le grandi, tranne qualche piccola eccezione, il Milan di questo inizio di stagione, quello che ancora non ha un gioco convincente, che subisce sempre l’avversario, ma che ha coraggio e determinazione, che vince con il Genoa e pareggia con il Napoli.

Questo pareggio fa ben sperare, contro il Napoli è stato fatto un altro piccolo passo in avanti a livello di crescita collettiva e mentale, forse si sono compattati ancora di più con la partenza del supponente Higuain, oppure grazie ad un Paquetà in più, ma per almeno un tempo di gioco, il Milan ha fatto decisamente meglio del Napoli.

Dicevo, sarà pechè magari Higuain era diventato un peso o perché finalmente c’è un po' di qualità, ma il Milan ora comincia anche a giocare a calcio, non crea ancora tante occasioni, ma la speranza è che con l’arrivato di Piatek si possa creare qualche occasione in più, magari imbeccato proprio da Paquetà e dal ritrovato Conti, con questo non significa che abbiamo il quarto posto assicurato, ma nella corsa Champions ci siamo a pieno titolo pure noi.

Peccato per il calo del secondo tempo, fisico non credo, forse mentale, ma lo sappiamo che in una squadra giovane questo può succedere (non sarebbe la prima volta), magari è subentrata un po’ di “paura”, ricordandosi quanto successo all’andata, dopo avere fatto un’ottima gara.

Seconda partita senza prendere gol, la fase difensiva comincia a funzionare, il Milan ha saputo chiudere molto bene gli attacchi partenopei e il resto poi lo ha fatto Donnarumma, tornato agli standard dei primi anni, la fase offensiva invece continua a non convincermi, gli attaccanti hanno sempre pochi palloni da trasformare in gol, mancano ancora quei o quel calciatore che smarca gli attaccanti.

Troppi mediani e pochi centrocampisti di qualità, Suso è sempre lo stesso, Calhanoglu mi stupisce perché non è stato ancora ceduto, continua a sbagliate decisioni vicino all'area, gioca in una posizione che non è la sua, è un trequartista e comunque non si capisce perché continua a giocare sempre e comunque (altri non giocano più per molto meno), è egoista, non segna e non fa gioco, sbaglia tantissimo e poi mi sembra spesso di giocare in dieci, temo che Paquetà se continua a non giocare nella sua posizione, possa fare la stessa fine.

Paquetà deve essere libero di muoversi sulla trequarti, a ridosso dell'area avversaria, per rendere pericolosa la fase offensiva del Milan e innescare i compagni, così lontano può solo continuare a deliziarci con le sue giocate, senza però incidere in maniera efficace sulle partite, gioca troppo lontano dalla porta, il suo calcio è inequivocabilmente da trequartista.

La paura è che come Calhanoglu, Paquetà lontano dalla porta e senza palla possa intristirsi, la famosa saudate per intenderci (atteggiamento di nostalgico rimpianto, caratteristica spirituale del popolo portoghese, specialmente nelle loro manifestazioni artistiche), per fargli superare il normale periodo di ambientamento, deve essere aiutato anche e specialmente tatticamente.

Mancano oramai gli ultimi quattro giorni di mercato, il Milan dovrebbe fare un centrocampista e un attaccante esterno, forse non li farà entrambi ma qualcosa farà, l’obiettivo principale dovrebbe essere l’esterno offensivo titolare, mandando in frantumi la possibilità di vedere Paquetà nel suo ruolo e sembra che si tratti dell’ex Deulofeu, il Watford non apre però al prestito con diritto, ma ad un prestito oneroso con obbligo.

Al di là dei discorsi sui cavalli di ritorno, Deulofeu ha fatto bene e sarebbe l’esterno che manca, l’arrivo dell’esterno però andrebbe a determinare una situazione dove: uno tra Calhanoglu e Paquetà farà la mezzala (per Gattuso Calha tutta la vita) e l’altro andrà in panchina, insieme con Kessie, chiaramente non appena rientra Biglia e si vorrà continuare con il 4-3-3.

Io vedrei bene come tre di centrocampo, Kessie, Biglia e Bakayoko con Paquetà avanti, ma se bisogna cedere il passo a Deulofeu o a chi per lui, meglio Bakayoko, Biglia e Paquetà, certo avere in panchina Kessie, Calabria, Calhanoglu, Cutrone, Castillejo, Abate e poi magari anche Musacchio, voglio ancora vedere chi dice che il Milan non ha l’organico per il quarto posto.



Non dovrebbero esserci problemi.



Seconda sconfitta consecutiva in campionato per il Palermo di Stellone, terza complessiva, anche se obiettivamente il Palermo ha meritato la sconfitta, al termine di una gara giocata sottotono, piena di errori collettivi e di squadra, ma non dovrebbe essere messa in dubbio, la possibilità della promozione diretta in A.

Chiaramente a patto che non si continui a giocare in questo modo, non è sicuramente possibile e ammissibile, se si vuole ottenere la promozione nella massima serie, punto di partenza della nuova società, spero che Stellone (non lo considero un grande tecnico) sappia, riprendere in mano la situazione, anche perché dietro la pattuglia delle pretendenti è folta e agguerrita.

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