lunedì 16 maggio 2022

Ancora novanta minuti e sarà scudetto.

 

La lotta per lo scudetto si è fermata a Milano, in un modo o nell’altro Milano sarà ancora, per il secondo anno consecutivo campione d’Italia, Milano si prende la scena e domenica ci sarà una grande festa per le strade e allo stadio, non sono stati ancora definiti i colori della coreografia, di chi festeggerà e di chi resterà a guardare deluso, ma una cosa è certa, ci saranno due pullman scoperti pronti ad aspettare le squadre, ma uno solo andrà in giro per Milano e chiaramente spero che sia quello dai colori rossi e nero.

È una sfida tosta, tra due squadre in ottima forma fisica e mentale, sarà pure retorica o scaramanzia, fate voi, ma questa è una delle volte in cui servirebbero due scudetti, perché veramente lo meritano entrambe le squadre, l’Inter nel suo insieme è più forte, il Milan ha quei due punti in più che compensano il divario tecnico tra le due squadre, la storia purtroppo si ricorderà solo di una, di quella che ha vinto lo scudetto, magari dopo essere arrivati a pari punti.

È naturale che a essere ricordati vorremmo essere noi, questo scudetto può essere il premio per Pioli, Maldini, Massara, Gazidis ed Elliott, chiuderebbe il cerchio per chi va via come Ibra e Kessie, sarebbe un bel regalo di benvenuto al nuovo acquirente chiunque esso sia, vero è che lo meriterebbero anche quelli dell’Inter, ma loro lo hanno già vinto lo scorso anno e poi si sono già consolati con la coppa Italia e la supercoppa, almeno questo fatelo vincere a noi.

Milano da 2 anni sugli scudi, ma non può vincere tutto sempre la stessa squadra, lasciate che lo scudetto e i 100 milioni vengano al Milan e che si prenda pure qualcosa, che se la merita, sta dimostrando tutta la sua forza, la sua maturità, la sua capacità (finalmente) di mutare dentro la stessa partita, ha ritrovato lo spirito di una volta, quel senso di appartenenza che fa la differenza e con il quale si può fare qualsiasi cosa.

Domenica questo Milan si gioca la storia e il lavoro di due anni e mezzo, deve arrivare alla partita decisiva, mentalmente perfetto, senza incertezze e continuare a giocare per attaccare a viso aperto, lo scudetto si deciderà veramente al photofinish, con il Milan a Reggio Emilia per il 19esimo scudetto e l’Inter in casa per il 20esimo.

Il primo posto ti permette di essere ricordato nella storia e negli almanacchi, ti dà la possibilità di andare in Champions come testa di serie e ti porta quei 100 milioni per comprare un centravanti di caratura internazionale, per elevare notevolmente l’attacco e il gioco della squadra, giusto per fare un esempio, uno sulla falsariga di Osimhen, che andrà via da Napoli, ma per i soldi della premier, anche se di attaccanti simili ce n’è sono pochi in giro.

Per noi lo scudetto avrebbe anzitutto il valore di alzare un trofeo dopo diversi anni, una bella sensazione che i cugini hanno provato lo scorso anno, ci metterebbe a pari con gli scudetti, per continuare il ciclo milanese, che ha finalmente spezzato la decennale egemonia juventina, per due squadre che continueranno a dividersi lo stadio e aumentare l'appeal e il valore del marchio Milan.

Credo che il Milan sia pronto per vincere lo scudetto, cosa che non era lo scorso anno, non nascondo che ho un po' di paura per quest’ultima partita, prima ci hanno gufato con la fatal Verona, adesso ci gufano con il 5 maggio, ma al di là del fatto che bisogna pensare ad un altro tipo di attacco, sia negli uomini che nella concezione stessa, nelle ultime partite ho visto un Milan finalmente consapevole di essere tornata una grande squadra nel panorama nazionale e sullo slancio di questa stagione, scudetto o no, ora il Milan può crescere anche in europa.

Il primo tempo della partita contro l’Atalanta è stato povero di contenuti tecnici, contratto per l’importanza della posta in palio anche per l’Atalanta, che rischia di restare fuori dall’Europa, confermando per tanto la fine di un ciclo, nel secondo tempo la svolta della partita, è stata quella che Pioli ha fatto da qualche gara e che io chiedo da due anni, un 4-3-3 con il vertice basso e un attaccante “mobile” alla Osimhen, o tipo Immobile se volete.

Fuori Saelemaekers che non è mai stato un attaccante esterno, ma può essere una buona mezzala e Giroud, con Rebic che va a strappare al suo posto, quello che al momento è di Leao e il portoghese che va a fare l’Osimhen, togliendo il riferimento fisso in attacco e sfruttando gli spazi che i bergamaschi concedevano alle nostre ripartenze, ed è proprio così che nasce l’1 a 0, non solo non da più punti di riferimento, ma gli attaccanti esterni possono tagliare immediatamente per la punta e inserirsi a sua volta negli spazi, senza dovere aspettare che la difesa avversaria si sistemi.

Quello spazio che trovano anche Tonali e Krunnic, ora che abbiamo messo in soffitta “il sottopunta”, quello spazio che ha trovato Theo Hernandez per il raddoppio, che personalmente ritengo giocatore più adatto per il 3-4-3, poi una menzione particolare va a Kalulu. che è diventato insuperabile, con Tonali e Leao, bisogna anche blindare il soldato Kalulu.

Intanto sembra confermato l’orario dell’ultima partita, che dovrebbe essere alle 15.00 di domenica, si preannuncia un’invasione di tifosi milanisti a Reggio Emilia, anche se non ci saranno i biglietti per tutti, però servirà tutta la spinta dei tifosi, anche di quelli fuori dallo stadio, per poterci giocare bene il nostro jolly.

In tribuna oltre allo staff dirigenziale al completo, c’erano anche Galliani e Nesta, nella mattinata la squadra primavera si è salvata dalla retrocessione in primavera 2,  complimenti intanto ai ragazzi, al bomber Nastri e al tecnico Terni, chi sa se la presenza di Nesta non è stata casuale, o se Maldini e Massara non lo hanno invitato per affidargli la squadra primavera, lui non è uno specialista della categoria, però hanno detto un gran bene di lui come allenatore, forse con la primavera, potrebbe avere più fortuna e rientrare a casa come ha fatto Dida.

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