lunedì 22 aprile 2024

Buongiorno, mi manda Jorge Mendes, sono qua per la panchina del Milan.

 

Oramai sembra certo, che il coach del Milan a fine stagione lascerà i rossoneri, è importante per me sottolineare che Pioli, non è solo l’allenatore, ma è il coach del Milan all’americana, in estete si sono riempiti tutti la bocca per questa promozione e lui se ne vantava a scapito della cacciata di Maldini, non è per parlare di Maldini, perché purtroppo orami è acqua passata, ma perché in quell’occasione io ho espresso la mia contrarietà per il ruolo che gli avevano assegnato.

In quella occasione ho pure detto che Pioli non doveva stare troppo tranquilli, perché questi sono americani e alla prima difficoltà te la fanno pagare, Pioli invece con questo titolo si è sentito al sicuro e onnipotente, non lo hanno mandato via a dicembre perché a loro non interessava e non è detto che se nel nuovo allenatore non trovano la loro convenienza, non lo mandino più via, Furlani sperava che contro la Roma passava il turno e lo teneva ancora un altro anno, ecco perché non c’è ancora il nome di un allenatore, quindi l’addio e le sue modalità, sono ancora tutte da studiare, ma non sarà una separazione con tensioni.

Con l’incarico di coach, mi riallaccio alle parole del maestro Sacchi, che si può criticare quanto si vuole, ma lui il calcio lo conosce, Pioli ha sempre detto che ha avallato tutti gli acquisti che sono stati fatti, secondo me non è così, gli acquisti sono stati fatti da Furlani, su suggerimento di Moncada, per certi versi come è giusto che sia, dal direttore sportivo e dal direttore tecnico, perché nel riassetto dell’organigramma, Furlani ha preso il posto di Maldini e Moncada quello di Massara.

Quindi il coach, contava ancora meno di un allenatore qualsiasi, per Furlani e Moncada, avere fatto re un cavaliere, era il modo per potere operare a loro piacimento, al Milan non prendono Conte, Spalletti, Sarri o Gasperini, perché loro, la rosa non se la fanno fare, ecco perché mi riallaccio alle parole di Sacchi: "Gli acquisti dell’estate passata sono tutti farina del sacco di Pioli, oppure c’è anche la mano dei dirigenti che allenatori non sono? Se questi giocatori li ha voluti tutti Pioli, mi arrendo”.

“Se invece, come credo, li hanno presi i dirigenti, è un altro discorso. Chi ha valutato il temperamento e le doti morali di questi giocatori? Un allenatore o dei dirigenti che allenatori non sono mai stati? Per questa ragione dico che al Milan tutti si devono fare un bell’esame di coscienza: i dirigenti, l’allenatore, i giocatori. È molto facile scaricare l’allenatore, di solito è la prima cosa che viene in mente ai proprietari", ecco perché si stanno cercando figure di tecnici mediocri.

Allora a cosa serve cambiare tecnico, se poi gli acquisti continueranno a farli loro, senza sapere cosa serve all’allenatore e se l’allenatore è nelle condizioni di perseguire gli obiettivi della società, ma a proposito, quali obiettivi? Perché questo di preciso non lo sappiamo, l’intuizione sembra essere, che vogliono continuare con questa mediocrità, che tutto quello che fanno è tutto di guadagnato, basta arrivare quarto, ora che i posti in Champions sono di più, ancora meglio.

Il principale candidato a sostituire Pioli è Lopetegui, che però non scalda il cuore di Ibrahimovic e nemmeno quello dei tifosi, Lopetegui è stato incontrato più volte dal padrone del pastifico Furlani o chi per lui, ma non da Ibrahimovic, a Furlani piace per la sua metodologia di lavoro, ma che non ha prodotto grandi risultati e ancora meno ne produrrà in un calcio che non conosce, allora perché no Gasperini? A Furlani piace perché si presenta bene e quindi Sarri non va bene.

Piace perché non ha detto: “io voglio questo giocatore o quest’altro” ed è questo quello che piace a Furlani, così può fare come vuole e può risparmiare quanto vuole, Lopetegui sposerebbe la filosofia sparagnina del club, avrebbe un contratto di 4 milioni all’anno, che sono meno di quelli che danno a Pioli, però ha un’offerta dal West Ham che gli offre molto di più e pare, dopo avere capito che al Milan in generale non piace a nessuno, che l’abbia accettata.

Decide Cardinale, ma spero che Ibra conti più di Furlani, ne parleranno per il derby, ma al Milan serve un profilo di maggiore appeal, senza dimenticare che gli allenatori stranieri, non hanno mai incantato in Italia, Terim, Carlos Bianchi e Tabarez, giusto per citarne alcuni, sono stati grandissimi allenatori fuori dalle mura italiane e qui da noi hanno fallito miseramente.

Il calcio in Italia è molto difficile, è molto difensivo, molto tattico e occorre molta strategia, serve gente affidabile per riuscire a ottenere grandi risultati in Italia, come hanno fatto: Mourinho, Boskov e Eriksson, la stessa cosa detta per Lopetegui vale per Van Bommel, fatto salvo che almeno Mark ha già giocato in Italia, è un ex ed è seguito molto da Ibrahimovic, ma non capisco cosa c’entrano Gallardo e Galtier.

Se proprio vogliamo considerare che la scelta venga fatta da Ibra e che possa ricadere su un suo ex compagno di squadra, Ibra la farà con chi ha già dimostrato di valere e due sono i nomi: uno è Xavi, che a me scalda tanto il cuore e l’altro è Thiago Motta (ottima scelta Zlatan), Xavi lascerà il Barcellona a fine stagione, ha dimostrato mettendo in campo anche in Champions tanti minorenni o giù di lì, di sapere lavorare con i giovani, anche lui è secondo nella Liga spagnola, ma dietro al Real Madrid e non con 14 punti di distacco, anche lui come Van Bommel l'anno scorso ha vinto lo scudetto con una squadra improvvisata.

Quest'anno è arrivato ai quarti di Champions League, uscito solo perché è rimasto in dieci nella partita più importante con il PSG, senza dimenticare che aveva vinto l’andata a Parigi, Thiago Motta invece sarebbe l’ideale, perché conosce bene il calcio italiano, ma che aspettando di salvare Pioli da un destino certo, ce lo siamo lasciti sfuggire e adesso su di lui c'è in vantaggio la Juventus.

Per Pioli, sembra essersi fatto sotto il Napoli, devo dire che per il coach sarebbe la destinazione ideale, resterebbe in Italia e in un grande club, c’è una squadra e un ambiente da ricostruire come ha fatto al Milan, quest’anno forse no, ma giocherebbe le coppe, c’è una squadra comunque competitiva e poi lui a De Laurentis non direbbe di no a nessun suo desiderio, per quanto riguarda l’ultimo anno di contratto, andrebbe via consensualmente con una buonuscita e a Napoli potrebbe avere lo stesso stipendio di 4.5 milioni.

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