Oramai sembra certo, che il coach del Milan a fine stagione lascerà i
rossoneri, è importante per me sottolineare che Pioli, non è solo l’allenatore,
ma è il coach del Milan all’americana, in estete si sono riempiti tutti la
bocca per questa promozione e lui se ne vantava a scapito della cacciata di
Maldini, non è per parlare di Maldini, perché purtroppo orami è acqua passata,
ma perché in quell’occasione io ho espresso la mia contrarietà per il ruolo che
gli avevano assegnato.
In quella occasione ho pure detto che Pioli non doveva stare troppo
tranquilli, perché questi sono americani e alla prima difficoltà te la fanno
pagare, Pioli invece con questo titolo si è sentito al sicuro e onnipotente,
non lo hanno mandato via a dicembre perché a loro non interessava e non è detto
che se nel nuovo allenatore non trovano la loro convenienza, non lo mandino più
via, Furlani sperava che contro la Roma passava il turno e lo teneva ancora un
altro anno, ecco perché non c’è ancora il nome di un allenatore, quindi l’addio
e le sue modalità, sono ancora tutte da studiare, ma non sarà una separazione
con tensioni.
Con l’incarico di coach, mi riallaccio alle parole del maestro Sacchi, che
si può criticare quanto si vuole, ma lui il calcio lo conosce, Pioli ha sempre
detto che ha avallato tutti gli acquisti che sono stati fatti, secondo me non è
così, gli acquisti sono stati fatti da Furlani, su suggerimento di Moncada, per
certi versi come è giusto che sia, dal direttore sportivo e dal direttore
tecnico, perché nel riassetto dell’organigramma, Furlani ha preso il posto di
Maldini e Moncada quello di Massara.
Quindi il coach, contava ancora meno di un allenatore qualsiasi, per
Furlani e Moncada, avere fatto re un cavaliere, era il modo per potere operare a
loro piacimento, al Milan non prendono Conte, Spalletti, Sarri o Gasperini,
perché loro, la rosa non se la fanno fare, ecco perché mi riallaccio alle
parole di Sacchi: "Gli acquisti dell’estate passata sono tutti farina
del sacco di Pioli, oppure c’è anche la mano dei dirigenti che allenatori non
sono? Se questi giocatori li ha voluti tutti Pioli, mi arrendo”.
“Se invece, come credo, li hanno presi i dirigenti, è un altro discorso.
Chi ha valutato il temperamento e le doti morali di questi giocatori? Un
allenatore o dei dirigenti che allenatori non sono mai stati? Per questa
ragione dico che al Milan tutti si devono fare un bell’esame di coscienza: i
dirigenti, l’allenatore, i giocatori. È molto facile scaricare l’allenatore, di
solito è la prima cosa che viene in mente ai proprietari", ecco
perché si stanno cercando figure di tecnici mediocri.
Allora a cosa serve cambiare tecnico, se poi gli acquisti continueranno a farli loro, senza sapere cosa serve all’allenatore e se l’allenatore è nelle condizioni di perseguire gli obiettivi della società, ma a proposito, quali obiettivi? Perché questo di preciso non lo sappiamo, l’intuizione sembra essere, che vogliono continuare con questa mediocrità, che tutto quello che fanno è tutto di guadagnato, basta arrivare quarto, ora che i posti in Champions sono di più, ancora meglio.
Il principale candidato a sostituire Pioli è Lopetegui, che però non
scalda il cuore di Ibrahimovic e nemmeno quello dei tifosi, Lopetegui è stato incontrato più volte dal padrone del
pastifico Furlani o chi per lui, ma non da Ibrahimovic, a Furlani piace per la
sua metodologia di lavoro, ma che non ha prodotto grandi risultati e ancora meno
ne produrrà in un calcio che non conosce, allora perché no Gasperini? A Furlani
piace perché si presenta bene e quindi Sarri non va bene.
Piace perché non ha detto: “io voglio questo giocatore o quest’altro” ed
è questo quello che piace a Furlani, così può fare come vuole e può risparmiare
quanto vuole, Lopetegui sposerebbe la filosofia sparagnina del club, avrebbe un
contratto di 4 milioni all’anno, che sono meno di quelli che danno a Pioli, però
ha un’offerta dal West Ham che gli offre molto di più e pare, dopo avere capito
che al Milan in generale non piace a nessuno, che l’abbia accettata.
Decide Cardinale, ma spero che Ibra conti più di Furlani, ne parleranno per
il derby, ma al Milan serve un profilo di maggiore appeal, senza dimenticare
che gli allenatori stranieri, non hanno mai incantato in Italia, Terim, Carlos Bianchi e Tabarez, giusto per citarne alcuni, sono stati grandissimi allenatori fuori dalle mura
italiane e qui da noi hanno fallito miseramente.
Il calcio in Italia è molto difficile, è molto difensivo, molto tattico e
occorre molta strategia, serve gente affidabile per riuscire a ottenere grandi
risultati in Italia, come hanno fatto: Mourinho,
Boskov e Eriksson, la
stessa cosa detta per Lopetegui vale per Van Bommel,
fatto salvo che almeno Mark ha già giocato in Italia, è un ex ed è seguito
molto da Ibrahimovic, ma non capisco cosa c’entrano Gallardo e
Galtier.
Se proprio vogliamo considerare che la scelta venga fatta da Ibra e che
possa ricadere su un suo ex compagno di squadra, Ibra la farà con chi ha già
dimostrato di valere e due sono i nomi: uno è Xavi, che a me scalda tanto il
cuore e l’altro è Thiago Motta (ottima scelta Zlatan), Xavi lascerà il Barcellona
a fine stagione, ha dimostrato mettendo in campo anche in Champions tanti
minorenni o giù di lì, di sapere lavorare con i giovani, anche lui è secondo
nella Liga spagnola, ma dietro al Real Madrid e non con 14 punti di distacco, anche
lui come Van Bommel l'anno scorso ha vinto lo scudetto con una squadra
improvvisata.
Quest'anno è arrivato ai quarti di Champions League, uscito solo perché è rimasto in dieci nella partita più importante con il PSG, senza dimenticare che aveva vinto l’andata a Parigi, Thiago Motta invece sarebbe l’ideale, perché conosce bene il calcio italiano, ma che aspettando di salvare Pioli da un destino certo, ce lo siamo lasciti sfuggire e adesso su di lui c'è in vantaggio la Juventus.
Per Pioli, sembra essersi fatto sotto il Napoli, devo dire che per il coach
sarebbe la destinazione ideale, resterebbe in Italia e in un grande club, c’è
una squadra e un ambiente da ricostruire come ha fatto al Milan, quest’anno
forse no, ma giocherebbe le coppe, c’è una squadra comunque competitiva e poi
lui a De Laurentis non direbbe di no a nessun suo desiderio, per quanto
riguarda l’ultimo anno di contratto, andrebbe via consensualmente con una buonuscita
e a Napoli potrebbe avere lo stesso stipendio di 4.5 milioni.
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