Furono gli altri, gli italiani, a diventare olandesi
come mentalità, come spirito di squadra, come disponibilità, come generosità,
come altruismo, e il ruolo della società, in questo processo di rivoluzione, fu
fondamentale. Berlusconi, in un momento un po’ delicato, convocò i giocatori e
disse: 'Io ho piena fiducia in Arrigo. Chi di voi lo seguirà, resterà. Chi non
lo seguirà, andrà via'. Chiaro, no? Ecco, auguro al prossimo allenatore
del Milan, che sia Thiago Motta o un altro, di avere dei dirigenti come quelli
che ho avuto io".
Alla fine come sempre, Arrigo ha dato la giusta morale
a questi anni di Pioli al Milan e a questa nuova dirigenza, che a mio avviso ha
bisogno di essere guidata, in un campo di competenze che non è il loro, quando
augura al prossimo allenatore di avere dirigenti come quelli che ha avuto lui,
è fuori di dubbio che Furlani e Moncada non sono Galliani e Braida, così come
sottolinea l’importanza di un gruppo italiano, che ti danno lo spirito di
squadra e di appartenenza.
Se pur il Milan di Berlusconi avesse tanti stranieri,
non dimentichiamo che diceva sempre: “Il Milan ai milanesi”, Baresi, Maldini,
Costacurta, Tassotti, Evani, Colombo, Filippo e Giovanni Galli, Seba Rossi ecc.
erano tutti italiani e molti di loro lombardi, quindi l’appello di Sacchi è:
cambiamo allenatore, ma cambiamo pure la dirigenza e creiamo un gruppo italiano
che dia identità e appartenenza alla squadra.
Il casting per la panchina del Milan è
sicuramente arrivato ad un punto di svolta, è impensabile che stiano ancora lì
a tergiversare, Lopetegui nei colloqui che ha avuto con i dirigenti rossoneri, ha convinto sia
Furlani che Cardinale, e Furlani sembra avere già deciso di puntare su Lopetegui, lo
spagnolo ha dato la sua preferenza al Milan, nonostante l'offerta più ricca del
West Ham.
Lopetegui ha certamente
maggiore esperienza internazionale, rispetto a Fonseca e Van Bommel, ha
frequentato panchine di alto livello e ottenuto più risultati, come per
esempio la vittoria dell'Europa League 2019-2020 dopo aver battuto l'Inter
di Conte in finale, è bravo a lavorare con i giovani e sembra quindi che la
scelta sia fatta, anche se per il momento non c'è ancora nessun accordo
definitivo o firma tra le parti.
Lopetegui quindi non ha ancora
scalzato: Fonseca, Domenico Tedesco, van Bommel, Galtier e Thiago Motta, anche
perché il parere è stato più che mai unanime e compatto, i tifosi
preferirebbero un allenatore diverso, un nome condiviso da quasi tutti i
rossoneri e preferito da Ibra è Conte e per questo Ibra è pronto a mettere in discussione il rapporto con
RedBird, quindi ci saranno in arrivo novità
sulla scelta del nuovo allenatore? Penso che le prossime settimane saranno
decisive, Ibrahimovic è tornato a spingere sul profilo italiano e per me ha
fatto bene, chiaramente non si tratterebbe di un profilo italiano qualunque, ma
verrebbe fuori da una lista ristretta a: Conte, Thiago Motta, Sarri e
Gasperini, se Ibrahimovic è quello che ha maggiore voce in capitolo, è certo
che la scelta finale dovrà essere accettata all’unanime da tutta la dirigenza
milanista, quello che non mi convince, è che la lista dei papabili non si sia
ancora ridotta al minimo essenziale.
Il Milan di Furlani, Scaroni e Moncada però, sembra andare in un’altra direzione e se Ibra non potrà affermare la sua scelta, allora capirà che al Milan è solo un parafulmine nelle mani di Cardinale e in questo caso potrebbe anche dire già addio al Milan, perché Ibrahimovic è tornato, ma non per fare il testimonial, è tornato perché vuole incidere su tutte le scelte e sul nome dell’allenatore in primis, quindi non accetterà mai l’allenatore proposto da Furlani e se a lui non va bene, Ibra è entrato a stagione in corso e sta cercando di capire come deve muoversi, ecco perché al momento non parla.
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