venerdì 28 novembre 2025

La dirigenza si è già seduta al tavolo con Mike per il rinnovo.

Maignan è stato particolarmente performante, ha avuto un riflesso felino sul colpo di testa di Thuram, con una paratona a mano aperta, concede il bis su Lautaro con un'altra paratona e se il Milan rimane a galla e poi arriva alla vittoria finale, è per grandissima parte merito suo, si esalta e si supera nella doppia respinta sul rigore di Calhanoglu, una preparazione psicologica devastante, devo dire che lo facevo anch’io da ragazzo tra i dilettanti negli anni 70, si è piazzato “spiazzato” da un lato, concedendo più spazio da una parte, invitando il turco a tirare in quel lato, poi accorcia velocemente la porta e para.

Maignan so che non parla più con Furlani, so pure che da qualche tempo tutti stanno parlando con il portiere e che Allegri in particolare è quello che sta cercando di convincerlo a restare, non ne faccio una questione di soldi per Mike, deve sentirsi rispettato e vuole fare parte di un progetto serio, chiaramente, economicamente adesso, bisogna partire da una base di almeno sei milioni.

Non credo che andrà alla Juventus, se questi non mettono sul piatto almeno 8 milioni, cifra che il Milan non gli darà mai, così come l’Inter e penso che il Chelsea, ma ancora di più, Barcellona e Bayer Monaco, possano spingere anche a dieci milioni e per Maignan, le prospettive soldi a parte, sono differenti di Juventus, Inter e Milan, l’errore è stato fatto l’anno scorso, che non lo hanno più rinnovato a cinque più bonus, anche per non perderlo a zero.

Se devo essere sincero, io non rinnoverei un portiere di 31 anni a queste cifre, piuttosto programmerei il futuro e comunque farlo andare via a zero è una follia, ma una cosa è certa, non firmerà quel accordo che era stato raggiunto verbalmente a febbraio scorso e poi c’è il caso Gimenez, oramai e da tempo è al capolinea, a lui pare sia interessato il West Ham, le difficoltà di Gimenez ancora a secco in campionato e apparso molto sfiduciato in questa prima parte della stagione.

È da sempre che Allegri non ha smesso mai di chiedere un altro centravanti, anzi per l’esattezza, non ha smesso mai di chiedere Vlahovic, il Milan è ormai convinto a tornare a gennaio sul mercato, per prendere un grande attaccante, che sia ancora tra le prime in classifica o no, che sia in piena lotta per lo scudetto o per un posto in Champions, non voglio pensare che a gennaio siamo di nuovo fuori da tutto.

Al momento sembra che gli occhi siano puntati su Franculino, è il nome che piace molto in questo momento a Casa Milan e anche se si è parlato di un grande attaccante, spunta il nome di Franculino, boh! giocatore classe 2004, che in questa annata ha già segnato 19 gol con la maglia del Midtjylland, ma non gioca in un grande campionato, ci sono tutti i presupposti che diventi un grande attaccante, ma quando? Si ambienterà? Anche Gimenez segnava a raffica prima di arrivare al Milan.

Centravanti della Guinea-Bissau, ha anche il passaporto portoghese e potrebbe quindi essere tesserato da comunitario, la valutazione del suo cartellino è già piuttosto alta, i danesi chiedono 40 milioni, ma potrebbero essere spesi male come quelli di Nkunku, anche se parte di questi soldi, ce li potrebbe dare il West Ham o il Sunderland, squadra attualmente settima in Premier League, che sta cercando un attaccante per gennaio e starebbe insistendo con l’agente Pimenta per Gimenez.

Il Sunderland vorrebbe proporre al Milan un prestito oneroso, con obbligo di riscatto a determinate condizioni, in caso di cessione di Gimenez, il sostituto dovrebbe essere Mateo Pellegrino, classe 2001 del Parma, valutato tra i 20 e i 25 milioni, l'alternativa è Panichelli dello Strasburgo, il Milan come tutte le squadre italiane, non comprerà un centravanti italiano e giocatori italiani in genere, non perché non ce ne sono, anzi, diversi di loro sono forti, tant’è che li comprano le squadre straniere, ma perché costano troppo, il doppio rispetto a quelli stranieri ed è di questo che si dovrebbe occupare Gravina.

Il presidente della FIGC deve occuparsi della crisi del calcio italiano, perché le dinastie miliardarie nel calcio non ci sono più e prendono sempre più piede i fondi americani, anche il Real Madrid sta aprendo le porte a nuovi investitori, perché chi è sostenibile va avanti e gli altri inseguono, sembra che la crisi del calcio italiano, possa essere risolta con uno stage, per aiutare Gattuso a preparare i play off per la qualificazione al Mondiale 2026.

È sicuramente un tema importante e attuale, ma non può essere considerato come la panacea, io potrei essere favorevole, se si fossero fatte tutte le riforme necessarie per il calcio italiano, ma in queste condizioni, in questo stato delle cose, non lo ritengo inutile, ma dannoso per le squadre di club, fermare i campionati per rimediare a anni di inefficienze della FIGC, è una cosa che non si può sentire, non è possibile fermare sempre e continuamente il campionato.

Abbiamo fatto quasi più soste che partite, bisogna ridurre le squadre in modo da cambiare il calendario, raggruppiamo in 20 giorni, un mese le partite della Nazionale e facciamo in quel periodo quelle 4/5 partite per le qualificazioni della Nazionale, già ci fermiamo 2/3 volte per le qualificazioni, ci fermiamo per andare a giocare la supercoppa in Arabia, vorremmo cominciare a fare giocare (Milan Como a Perth) alcune partite di campionato a 15/20 ore d’aereo, pensando esclusivamente all’aspetto economico, ora ci dobbiamo fermare ancora una volta a Marzo, per fare i play off, che non avremmo dovuto fare.

Per qualsiasi cosa dobbiamo interrompere il campionato, già intasato di per se, non è questo il modo di ragionare, i calendari e le riforme si studiano prima di creare danni, si vede che chi ci governa, non ha mai giocato a calcio, non conosce le dinamiche tecniche di squadre e società, spezzettare il campionato non è un bene per nessuno e la ripresa dopo la sosta è sempre problematica.

Il numero di gare è salito in modo esponenziale per tutte le competizioni, sia quelle di club sia quelle delle nazionali, questo ha creato un numero di partite altissimo, soprattutto per i giocatori delle nazionali e ha determinato un maggior numero di infortuni, si discute sempre sulla riorganizzazione dei campionati e delle nazionali e non è fermare il campionato a metà stagione la soluzione, ripeto, bisogna ridurre il numero delle squadre e dedicare un periodo specifico alle Nazionali, concentrare tutto in quel periodo.

Trovo encomiabile il pensiero di Marotta, è giusto che i club si mettano a disposizione, per agevolare la qualificazione dell’Italia al Mondiale, è vero che la nazionale è un patrimonio del movimento calcistico e che l’Italia non può non partecipare per la terza volta ai Mondiali, ma non dobbiamo pensarci ogni quattro anni, quando facciamo l’ennesima figura di merda e pensiamo di risolvere tutto con uno stage. 

giovedì 27 novembre 2025

Il Milan, l'ammazzagrandi.

 

Una piccola nota a margine, magari a rigore di regolamento, il pestone di Pavlovic sul piede di Thuram è rigore, per me è un rigorino e anche Paparesta la pensa come me: "Thuram ha messo la palla in area, ha fatto la giocata senza nessun impedimento, il fallo caso mai è stato dopo, sempre se quello si può considerare fallo, per me aveva fatto bene l’arbitro a fare proseguire.

Se tutte le volte che un giocatore in area si libera del pallone e si scontra con un avversario, cosa che succede 80 volte su 100, o che sia uno step on foot o una spinta, ci sarebbero 10 rigori a partita, quando il giocatore fa la giocata senza condizionamenti, la giocata è fatta, non è fallo e non è un'imprudenza, questo è il gioco del calcio, è un gioco di contatti e i contatti devono essere valutati nel contesto, le azioni vanno interpretate e capite, non si può usare solo il protocollo e basta.

Comunque, se pur disastrato, il Milan di quest'anno è diverso da quello della passata stagione, sta cambiando la mentalità, l'atteggiamento tattico, l’ordine in campo, la voglia e lo spirito di volere essere protagonista, poi se può seriamente lottare per lo scudetto, dipenderà tutto dal problema evidente che c’è davanti, manca un centravanti e potrebbe essere favorito, dal fatto che non fa le coppe e che in classifica nessuno eccelle.

La scorsa stagione, tutte le volte che il Milan perdeva la palla erano problemi, ora invece sono tutti ordinati e attenti, si aiutano tutti uno con l’altro, dal primo all'ultimo minuto, il Milan è in una situazione ideale e dopo il passo falso contro la Cremonese, ha infilato 11 risultati utili consecutivi, eppure, per cercare di centrare l'obiettivo finale (quarto posto) e magari sognare un po' più in grande (lo scudetto), è necessario allungare la rosa.

Nel mercato estivo, il Milan ha fatto una rivoluzione e ha ridotto la rosa a soli 19 giocatori di movimento, una decisione azzardata, che si è già palesata, quando Allegri ha avuto fuori mezza squadra, per questa ragione è necessario che a gennaio arrivi qualche rinforzo, tre o anche un paio di colpi, un centrale di difesa, un esterno di centrocampo e un centravanti, sono sicuro che Tare è già al lavoro, perché il giovanissimo Odogu rimane un prospetto molto futuristico.

Sarebbe meglio se accanto a De Winter ci fosse anche qualche altro elemento affidabile all'interno del reparto, a centrocampo serve un rincalzo per Saelemaekers, Athekame deve crescere anche lui e ora starà pure fuori per un po' di tempo per infortunio e infine c'è la questione centravanti, serve una punta d'area di rigore e Tare avrebbe già avviato da tempo, contatti con intermediari e agenti.

Dopo una stagione come quella dell'anno scorso, le cose a Milanello, stanno procedendo abbastanza bene, con un secondo posto a due punti dalla vetta, con undici risultati utili consecutivi, dopo la prima è unica sconfitta contro la Cremonese, però è necessario rinforzare la squadra, che ora può crescere ancora e candidarsi come una delle pretendenti per la vittoria dello scudetto/quarto posto.

Certo, deve riuscire a giocare in maniera diversa e soprattutto lo deve fare con le squadre più piccole, che non concedono spazi, quindi non c’è la possibilità di sfruttare il contropiede e costruire ripartenze diventa più complicato, deve crescere inevitabilmente dal punto di vista della manovra, per diventare grande, almeno in Italia.

Questo è il salto di qualità, che deve fare Allegri per essere competitivo, non possiamo sperare di vincere tutte le partite con un tiro parato in maniera non preciso dal portiere avversario, con l’attaccante che se la trova la e segna quasi a porta vuota e ringraziare il proprio portiere, per essere stato autore di alcune parate miracolose e di un rigore neutralizzato in due tempi in maniera eccezionale, tre parate mostruose e due pali, quante altre volte si potrà ripetere?

Elogi da tutti per Maignan, ma a detta di Allegri, il merito è anche di Claudio Filippi, un grande preparatore dei portieri e il migliore a preparare i portieri sui rigori, la forma del portiere francese è uguale a quella dell’anno dello scudetto, quando allora era allenato da Dida, questo ricorso storico alimenta sogni proibiti, che vanno dallo scudetto, all’inizio di un nuovo ciclo vincente e quindi alla possibilità che Maignan resti e lo faccia alla grande.

Il Milan visto quest’anno, soprattutto quando gioca contro le grandi, è un corpo unico che sa bene cosa fare, come farlo e quando farlo e se non è prima in classifica è per i troppi punti lasciati per strada contro le piccole, la bella vittoria contro l’Inter, rilancia il Milan al secondo posto, i punti che ha sono quelli che merita, ma ora bisogna dare continuità, specialmente nelle due gare contro la Lazio, una di campionato e una di coppa Italia, dove il Milan vuole essere anche protagonista.

Brutti ma vincenti e ora la dirigenza deve provare a tornare da Maignan per il rinnovo, una questione spinosissima e complicatissima, il portiere francese ha richiesta da tutta l’Europa che conta e che da svincolato può ottenere quegli 8/10 milioni che chiede, in questi mesi Allegri e Filippi hanno parlato con Maignan e la società confida nell’amore che ha il portiere per il Milan, per convincerlo a restare, con cifre attorno ai sei milioni più bonus.

martedì 25 novembre 2025

È tornato “Magic Mike”.

Bella partita, soffertissima da parte di un Milan sempre più “allegriano” e fortunatissimo, che è riuscito ad avere la meglio su una squadra forte come l’Inter, guidata da un allenatore (Chivu) bravo e simpatico, i rossoneri sostanzialmente hanno fatto una buona partita, sotto l’aspetto della maturità e della forza del gruppo, che si è aiutato (escluso Leao e Fofana) e si è sacrificato, si è difeso all’estremo, con le unghia e con i denti, attaccando quando poteva farlo e difendendosi quando dovevano difendersi.

Non è che adesso come gioca Allegri mi piace, per niente, però adesso le partite hanno un patos diverso, emozioni, speranze e non rassegnazione, quella che avevamo negli ultimi anni di Pioli, fortunati senz’altro, brutti da vedere, chiusi nella nostra metà campo, quasi area, senza potere uscire con una azione manovrata, ma alla fine, questa squadra in contropiede, alla vecchia maniera, palla lunga e pedalare, con le ripartenze, riesce a creare tanta pericolosità, che alla fine, al netto di un basso possesso palla, riesce a giustificare la vittoria.

Ripeto, questo modo di giocare non mi piace, ma in giro non ci sono allenatori migliori o così sgamati, ho sempre detto che avrei preferito giocare male, pur di vincere qualche partita e restare attaccati al treno scudetto fino a marzo, tanto che adesso non posso turarmi indietro, del resto, non siamo spettacolari, giochiamo da piccola provinciale e va bene così, però adesso a fine partita siamo più contenti, specialmente se vinciamo i derby e siamo tra i primi in classifica.

100esima vittoria di Allegri sulla panchina del Milan, un bellissimo traguardo per lui, che dal Milan era stato mandato via in malo modo, da allora non è cambiato molto, però ha tantissima esperienza in più e forse, se gli avessero fatto una squadra più completa, avremmo visto pure un Milan piacevole, è chiaro che sono contento, soffro maledettamente e credo che non sono l’unico, però è una sofferenza diversa rispetto agli ultimi anni di Pioli.

Vincere è bello, poi vincere il derby ancora di più e se sei secondo in classifica ancora meglio, sono vittorie un po' rubate, ma se pensiamo al punto bassissimo in cui siamo precipitati e dal quale Tare e Allegri stanno cercando di farci uscire, se pensiamo che Furlani ci fa giocare con una rosa ridotta (ancor di più dagli infortuni), fatta da ragazzini e ex infortunati di lungo corso, è chiaro che le vittorie valgono doppie e vanno festeggiate.

Da martedì dobbiamo pensare alla Lazio, perché se no, la vittoria del derby non serve a niente, dobbiamo continuare a vincere, se vogliamo continuare a seguire la strada che ci porta al famoso marzo e dobbiamo arrivarci nelle migliori condizioni e per migliori intendo anche l’arrivo del centravanti, a parte che abbiamo giocato in nove (succede quasi sempre), perché Leao, ditemi quello che volete, ma ha fatto e fa, sempre troppo poco per quanto è forte.

Non è stata una prova di grande sacrificio e applicazione assoluta, non riesce a riuscito a vincere un duello e a tenere la palla, non ha avuto o non si è creato occasioni per calciare in porta, questo è quello che deve fare il centravanti e a noi manca ed è mancato ancora di più nel derby, è vero che è lui a ribaltare il campo nell’azione che porta al gol vittoria di Pulisic, però giocare con lui è difficile, perché fa quello che vuole lui.

Non è come Pulisic, che invece è quello che segue i dettami di Allegri, l’altro desaparecidos è Fofana, quest’anno non ha fatto mai una partita sufficiente, sembra appesantito, distratto, anche lui ha perso tutti i palloni che sono transitati dalle sue parti, ha difficoltà fisiche, non corre, non va né all’indietro e né in avanti, con e senza la palla, tanto che l’Inter ha avuto la superiorità a centrocampo e nella nostra area.

Manca in presenza e intensità, anche se conduce la transizione da cui nasce il gol della vittoria, credendo nel rimbalzo offensivo positivo sulla giocata di Leao, non capisco come mai è stato preferito a Ricci, in una sorta di scelta alla Estupinian contro il Parma e perché non è stato sostituito prima, per raggiungere gli obiettivi bisogna essere squadra e se Leao fa quello che vuole e Fofana quello che può, non siamo squadra fino in fondo.

Mancano alcuni tasselli per essere gruppo squadra, anche Leao e Fofana devono mettere in campo tutto quello che hanno, perché i risultati non vengono solo per fortuna, ma anche a seguito di una buona partita da parte di tutti, in questo dobbiamo migliorare, perché l'attenzione deve essere sempre più alta e sono gli avversari a costringere i rossoneri a tenerla alta, se no, non portiamo a casa gli obiettivi.

Il derby era molto importante per l'Inter e per il Milan, la vittoria dei rossoneri candidano la squadra di Allegri, chiaramente per lo scudetto, o per lo meno per il quarto posto, che il Bologna le insidia prepotentemente, l’Inter resta perfettamente in corsa per lo scudetto e per conto mio non ne esce ridimensionata, il Milan potrebbe e dovrebbe beneficiare degli impegni delle altre in Europa.

Da martedì si penserà alla Lazio con più consapevolezza e con molta più pressione, Pulisic segna, Maignan para e il Milan batte un'altra big, ma la Lazio, con i suoi 18 punti, è una “piccola” o una big? Con quale atteggiamento l’affronterà il Milan? La squadra è già matura o serve ancora tempo? 

domenica 23 novembre 2025

Una vittoria per dimenticare Parma e restare tra le prime.

Il derby, nonostante siamo a novembre, può indirizzare le sorti del Milan in campionato, una vittoria permetterebbe ai rossoneri di portarsi di nuovo in testa alla classifica e continuare a pensare in grande, facendo alzare l'asticella delle ambizioni e imponendo alla società di intervenire concretamente sul mercato, sognare lo scudetto perché no, ma la cosa più importante, è tenere a distanza il Bologna per il quarto posto.

Un pareggio non sarebbe da buttare via, mentre la sconfitta segnerebbe un altro tipo di classifica, di obiettivi e di ambizioni diverse, che metterebbero in discussione il quarto posto e in pericolo l’Europa in generale, 5 punti di distacco dalla prima già a novembre, con le prime che non hanno nessuna intenzione di mollare, sarebbero un bel problema, ma non tanto dal punto di vista psicologico, alla fine, sono i 2 punti lasciati a Parma che mettono pressione al Milan.

Quindi, il risultato del derby potrà essere importante, anche in chiave mercato di gennaio, anche se il Milan dovesse essere fuori dalla lotta scudetto, credo che la squadra verrà rinforzata comunque, per ottenere il quarto posto, obiettivo minimo di quest’anno e che non può essere fallito, anche perché, l'appetito vien mangiando e questo Milan, in alto in classifica ci può e ci deve stare, quindi, uno sforzo da parte della Società (Furlani) sarebbe auspicabile.

Difensore e attaccante, sono i rinforzi che servono a prescindere dallo scudetto, sono la priorità, perché questi due giocatori mancano da quest’estate, bisogna cogliere le opportunità e questo Milan è un’opportunità di rilancio ed sarebbe sbagliato pensare di potere andare avanti così verso la Champions, senza migliorare l’organico, trovo improbabile, che Nkunku E Gimenez possano svoltare e cominciare a segnare a valanga, non si può nemmeno sperare che Leao e Pulisic lo facciano e non abbiano mai momenti di appannamento.

Sul messicano e anche sul francese, serviranno riflessioni profonde e decisioni forti, abbiamo bisogno di un centravanti con caratteristiche diverse, mentre in difesa la coperta è corta, non ci può essere la contemporanea indisponibilità di due centrali, che andiamo in difficoltà a livello numerico, bisogna completare il mercato estivo, che nonostante è durato 3 mesi, non siamo riusciti a completarlo, con un vero centravanti e un vero difensore affidabile.

Allegri anche se non lo dice vuole un centravanti a gennaio, ma con caratteristiche ben precise, intanto che abbia presenza fisica, sul quale la squadra si possa appoggiare e che sappia fare gol, di nomi ne girano diversi, ma bisogna vedere la fattibilità dell’operazione, Fullkrug è finito ai margini del West Ham e sembra il nome più accreditato, sicuramente in prestito con diritto di riscatto, in attesa di capire se Gimenez ha chiuso con i rossoneri e se Lewandowski può chiudere la sua carriera al Milan.

Sicuramente a gennaio e forse mai, Furlani andrà a cercare calibri pesanti a gennaio, è più probabile, come succede sempre da tanti anni, che il centravanti da doppia cifra e che resti almeno 5 anni al Milan arrivi a giugno, magari non questo, certo, vedere Jorgen Strand-Larsen, attaccante norvegese in forza al Wolverhampton, che è passato per un anno dalla Primavera del Milan allenata da Lupi (un altro errore imperdonabile), ci fa storcere il muso.

L’attaccante norvegese non sarà un fulmine di guerra, aveva faticato a mettersi in luce con Lupi, ma non è stato l’unico e non è stato riscattato per soli 200mila euro, il ragazzo si era anche integrato bene e questa è la testimonianza, di quanto Furlani non capisce di calcio e se vogliamo anche di finanza applicata la calcio, perché 200 mila euro li avresti ripresi comunque, perché si trattava di un profilo educato e professionale e che aveva imparato pure la lingua italiana immediatamente.

Non sarebbe stato il centravanti del futuro, ma magari ci sarebbe servito come riserva o pedina di scambio, invece è tornato al Sarpsborg, è passato al Groningen dove si è messo in luce ed è stato acquistato dal Celta Vigo, dove è arrivata la consacrazione con parecchi gol e poi il salto nella Premier League per circa 30 milioni, con i Wolves che ne hanno rifiutati 50 dal Newcastle, contro l’Italia ha dimostrato le sue qualità ed è un rimpianto per una squadra, che cerca disperatamente da anni un centravanti, speriamo che Tare metta fine a tutta questa serie di errori.

La Nazionale di Gattuso, un altro che piange e prende le parti a Gravina e a tutto il consiglio federale, alla lega serie A e a tutti gli interessi personali, messi prima del calcio e dell’Italia, facendo finta di non capire che siamo allo sbando, in una discesa incontrollata e incontrollabile, dove non basta mettere un freno o mettere un paio di pezze ogni tanto,  bisogna ripartire da zero, quindi azzerare Gravina, il consiglio federale e adeguare ai tempi anche il nostro calcio, come hanno fatto le nazionali minori che ci hanno superato. 

lunedì 17 novembre 2025

Aspettando il derby.

 

Gattuso interrompe il suo record di cinque vittorie consecutive e l’Italia chiude il suo girone di qualificazione ai prossimi mondiali, con una pesante sconfitta contro la Norvegia per 4 a 1, devo dire che la Nazionale del primo tempo non è stata poi male, però, come abbiamo visto nel secondo tempo, la Norvegia nel primo tempo non ha giocato.

Nella ripresa è scesa in campo invece la Norvegia brillante e spietata, che siamo abituati a vedere e capace di ribaltare l’iniziale vantaggio italiano, con una prestazione di grande intensità, dopo una buona partenza, l’Italia si è sciolta nel secondo tempo, subendo per tutta la ripresa Haaland e compagni, che si sono regalati la qualificazione diretta al Mondiale (non era mai stata a rischio).

L’Italia termina al secondo posto del girone, la classifica ha rispettato il livello delle squadre in campo, purtroppo dobbiamo accettare che siamo secondi alla Norvegia e a tantissime altre squadre nel mondo, tanto che siamo costretti a giocarci l’accesso alla fase finale tramite i playoff, un percorso, come abbiamo visto già in passato, tutt’altro che semplice.

La partita ha dimostrato che Gattuso non è migliore di Spalletti, che resta tra i migliori allenatori italiani, la differenza è che Spalletti stava sul cazzo a molti e Gattuso forse no, perché adesso viene il bello, ho visto a fine partita tanta gente delusa e non per il risultato, quindi, sicuramente Gattuso dovrà lavorare molto sulla solidità della squadra e sull’aspetto mentale, dopo un ko che ha lasciato amarezza tra tifosi e sottolineo tra i giocatori.

Gattuso è un allenatore mediocre, come Ventura, Donadoni e altri che sono serviti a mettere una pezza alle mancate dimissioni dei presidenti FIGC che si sono succeduti, è inutile per me, continuare a mettere pezze senza fare le riforme necessarie, sbandierate e mai fatte, senza le dimissioni in blocco di Gravina e di tutto il consiglio federale e poi partire da un progetto di rilancio del calcio italiano.

Il nostro calcio altro non è che lo specchio della Nazionale, se riusciamo a rimettere in piedi il calcio italiano, di conseguenza rimetteremo in piedi automaticamente la nazionale e non è disputando a Perth Milan-Como che miglioriamo il nostro calcio, a parte che non si può sentire Gattuso dire, che la partita è cambiata quando abbiamo iniziato ad impaurirci.

Gattuso e i giocatori devono chiedere scusa ai tifosi, a La Russa e agli italiani tutti, poi è inutile che il CT, cerchi di trovare aspetti positivi in vista dei playoff, abbiamo fatto quel primo tempo, solo perché la Norvegia non ha giocato, quindi non possiamo considerarlo un pregio che può consentirci di superare i play off, quelli magari li passiamo, ma a maggior ragione, poi non abbiamo nessun motivo per figurare al Mondiale.

Il 4 a 1 di San Siro contro la Norvegia, ha certificato il grande momento di difficoltà generale del calcio italiano, che non può essere superato dal passaggio da Spalletti a Gattuso, quando cambieremo i vertici del calcio italiano e comprendiamo cosa dobbiamo fare, allora sì, che abbiamo buone possibilità di tornare tra le più grandi nazionali d’Europa e del mondo.

Quindi non lamentiamoci se i tifosi si sono disinnamorati della nazionale, che così come è organizzata, pure con queste continue rotture (di palle) del campionato e con tutti gli infortuni che si porta dietro, l’unica cosa frizzante di questa sosta di novembre per la nazionale, sono le voci di calciomercato, perché si avvicina la sessione di gennaio e i club cominciano a capire le necessità della propria squadra.

A dare i primi segnali è il Milan, a cui serve un attaccante da prendere a gennaio, un attaccante che abbia presenza fisica, che riempia l’area, sul quale la squadra si possa appoggiare nei momenti di necessità e che sappia fare possibilmente anche i gol, di nomi ne sono girati diversi, l’ultimo è il ritorno del nome di Fullkrug, finito ai margini del West Ham e che verrà proposto in giro almeno per l’Europa.

Sembra che Furlani voglia provare a rinviare a giugno il problema dell’attaccante con Lewandowski, anche con l’eventuale cessione di Gimenez, mentre pare che non sono stati fatti sondaggi con il Manchester United per Zirkzee, per me al momento al Milan non serva e i Red Devils non aprono al prestito con diritto, sembra che nel prossimo mercato invernale, in casa rossonera l'unico innesto dovrebbe essere l’attaccante.

Servirebbe un rinforzo anche in difesa, Gabbia, Tomori e Pavlovic stanno facendo bene, ma De Winter è l’unica alternativa ai tre titolari, il giovane Odogu non sta trovando spazio e finirà sicuramente in prestito, numericamente serve un altro difensore e si starebbe valutando il clamoroso ritorno d Thiago Silva, il brasiliano ha compiuto 41 anni a settembre, ha il contratto in scadenza con il Fluminense a giugno 2026 e non ha mai nascosto la voglia di tornare.

venerdì 14 novembre 2025

A Parma un Milan simil Pioli.

A Parma è sembrato un Milan edizione Pioli, è stato molto simile al Milan dell’ex tecnico degli anni post scudetto, un Milan ondivago, pericoloso per sé e per gli avversari allo stesso tempo, una cosa che Allegri avrà preso sicuramente male, ripeto non mi entusiasmo del gioco di Allegri, ma oggi è una questione di singoli: Estupinian, De Winter e il centravanti, di squadra che non gioca in “armonia”, di modulo e di sistema di gioco, meno male che siamo in una buona posizione di classifica, che può permetterci, una volta recuperati tutti i titolari, di mettere mano seriamente a quanto detto, per entrare tra le prime quattro, visto che Bologna, Como e Juventus non si sono ancora arrese.

Quella con il Parma è stata una partita, dove il Milan era partito bene, ha giocato la prima mezz'ora da grande squadra, ha trovato subito il gol con Saelemaekers e il raddoppio su rigore con Leao, poi a quel punto il Milan ha staccato la spina ed è una cosa che non può essere accettabile, per una squadra qualsiasi, a maggior ragione per una squadra con un blasone come quello dei rossoneri, che ha la partita in mano e deve fare il terzo gol per chiudere la partita.

Questo vuol dire che manca ancora qualcosa per essere una grande squadra e per poter lottare per vincere il campionato, in più, se il Milan non si sistema a gennaio, non lotterà per lo scudetto e né tanto meno per le posizioni di vertice e se continuerà contro le piccole a portare a casa pochissimi punti, Allegri avrà il tempo e il modo per potere lavorare, ma con questi calciatori, credo che abbia già fatto il massimo, serve qualcun altro giocatore a gennaio.

È ovvio che questa è una squadra che deve ancora completarsi, anche questa estate, nonostante l’arrivo di Tare, ci sono stati tantissimi problemi e incongruenze, l’arrivo di Rabiot ha cambiato tante cose, Allegri e i giocatori sono stati bravissimi, è chiaro che questa squadra deve ancora consolidarsi, il Milan dopo le ultime stagioni fallimentari, ha l’obiettivo di tornare tra le prime quattro in campionato, il tecnico dovrà lavorare sul rimanere concentrati per novanta minuti e questo non sempre accade.

Allegri dovrà lavorare parecchio sull’aspetto mentale, il gruppo deve alzare l’asticella e compiere il passo decisivo, speriamo che presto vedremo il vero Milan, la rosa è molto corta e le scelte sono limitate, bisogna alzare la qualità dell’attacco e migliorare quelle della difesa, a gennaio il Milan deve investire, per giocarsi le sue carte fino all’ultima giornata di campionato e penso che per questo basterebbero un paio di rinforzi mirati, per migliorare la squadra.

Il Milan non può tirarsi indietro, nell’apportare dei correttivi ad alcune situazioni estive che non stanno rendendo, De Winter non dà le certezze dei tre titolari, Athekame non è un rincalzo di livello per Saelemaekers ed Estupinan, che non è il titolare di Bartesaghi, il mercato di gennaio deve mettere a posto ciò che manca, due o tre tasselli funzionali.

Lewandowski ha un contratto in scadenza a giugno ed è un pensiero del Milan, con il Barcellona Lewandowski ha a suo favore, la clausola per estendere di un anno il contratto attualmente in essere in via unilaterale, a gennaio è difficilissimo che l’idea Lewandowski possa prendere corpo, la prossima estate magari potrebbe essere percorribile, Lewandowski vuole essere ancora protagonista in Europa e potrebbe seguire Modric in Italia e nel Milan, che potrebbe essere la casa per un altro fuoriclasse, certo, c’è da prendere in considerazione l’ingaggio e la durata contrattuale, ma Tare  ci sta pensando e Furlani sarà ovviamente attento, per gennaio è più probabile l’arrivo di Icardi in rottura col Galatasaray.

Il Milan in estate non è riuscito a prendere un altro difensore di livello e negli ultimi giorni ha portato a Milanello Odogu, 10 milioni di investimento per il futuro, ma se trova pochissimo spazio (solo 11 minuti in Coppa Italia contro il Lecce), l’investimento si perde, per questo il Milan sta valutando di cederlo in prestito a gennaio, per dargli la possibilità di giocare con continuità e di crescere.

Una riflessione particolare la volevo fare su Conte, è sicuramente un grande allenatore, ma non è tra i più grandi, perché non è capace di gestire le due competizioni e specialmente in Champions non riesce a farsi valere, a parte che un grande allenatore non può fare il piangino per ogni cosa, non può crearsi sempre dei falsi alibi per nascondere i suoi limiti o errori, sinceramente pensavo fosse cambiato, ma l’esperienza non ha avuto il sopravvento sulla sua natura.

Come dice Costacurta, quello che arriva è una comunicazione parziale, una comunicazione non convincente, francamente devo dire che con queste continue comunicazioni un po' “criptate” sta annoiando un po' e non è così che funziona, onestamente io non ne posso più, prenda esempio da Chivu, che parla poco, chiaro e conciso. 

lunedì 10 novembre 2025

Il Milan si butta via un’altra volta.

Buttati via altri due punti, meno male che non gareggiamo per lo scudetto, però, così, a lungo andare un pensierino allo scudetto si ci poteva fare, non è questione di punti, di classifica o di scudetto, è una questione di maturità, di personalità, premetto che ancora Allegri come gioca non mi piace, però l’unica cosa che posso obiettare al tecnico rossonero, è quella di avere preferito Estupinan a Bartesaghi.

Non si può e non si deve fare tornare in partita il Parma, dopo che il Milan era avanti di 2 gol e in perfetto controllo della partita, non si possono regalare sempre punti con le piccole, dopo averlo già fatto per ben due volte, per una squadra che vuole puntare a qualcosa di importante, non può di certo permettersi di regalare punti, 7 per l’esattezza persi contro Cremonese, Pisa e Parma e almeno questa partita doveva essere vinta.

Prendere 2 gol da una squadra che ne aveva fatti in tutto questo scorcio del campionato cinque, per una squadra di Allegri è un sacrilegio, senza contare che i ducali hanno preso pure un palo e Del Prato si è mangiato due gol fatti, la partita è cambiata con l'errore incredibile di Estupinan, certo adesso non si può incolpare solo l’esterno, se per 20 minuti del secondo tempo non abbiamo visto palla, in fin dei conti, abbiamo giocato con almeno tre giocatori in meno.

De Winter ha ripetuto la prestazione insufficiente fatta contro la Roma, ha sofferto il duello con Cutrone e non solo e ha sempre avuto paura, anche di sbagliare, cosa che lo ha condizionato per tutta la partita, Nkunku ha dimostrato che non è Gimenez il problema, ma il sistema di gioco, perché non ha preso una palla neanche lui, anche stavolta isolato e poco partecipe, almeno il messicano gioca per la squadra, Nkunku non ha dato mai l’idea di essere in partita, è stato troppo molle e poco convinto.

Non metto in dubbio che ha tanta qualità, anche se per ora non si vede, ma comunque non è un centravanti e non riesce ad incidere in nessun modo, Nkunku non sta facendo meglio di Gimenez, 40 milioni a oggi spesi malissimo, contro il Parma è stata l’ennesima prova incolore, passaggi all'indietro e poco altro.

Estupinan ha fatto un errore inaccettabile a questi livelli, è in vantaggio sul pallone, siamo al 48esimo con il Milan in vantaggio di due reti e non si può perdere un pallone in quella maniera, è una cosa orribile per un giocatore che ha quasi 28 anni, è un errore che può commettere un ragazzino inesperto e poco importa, se a inizio ripresa si è riscattato facendo un miracolo quasi sulla linea di porta a Maignan battuto.  

Ciò non toglie, che anche se il Parma è riuscito ad accorcia a fine del primo tempo, la squadra rossonera non doveva smettere di giocare e consegnarsi completamente agli avversari, blackout preoccupante? Ma come mai sempre con le piccole e poi, se continuiamo ad avere problemi di testa, quand’è che maturiamo? A campionato finito? E ancora, su chi servirà lavorare? Perché comunque c’è pure molto da lavorare. 

Dietro abbiamo subito troppo e davanti abbiamo sbagliato tanto e se certi gol non si possono subire, alcuni gol non si possono sbagliare e il Milan nella parte finale del secondo tempo ne ha sbagliati almeno tre clamorosi, alla ripresa del campionato c’è il derby contro l'Inter e la pausa stavolta potrebbe servire per recuperare giocatori importanti nelle migliori condizioni, Pulisic, Rabiot e finalmente anche Jashari, uno degli acquisti più costosi che non si è ancora visto.

La necessità di un difensore di livello è inderogabile, come è inderogabile anche una punta di valore, che sicuramente non sarà facile trovare nel mercato di gennaio e se dopo 11 partite i due centravanti sono fermi a zero gol, allora è sicuro che c’è un problema enorme da risolvere al più presto, perché il Milan ha già perso troppi punti con Pisa, Cremonese e Parma, uno step in attacco va fatto, perché oltre ai gol, vanno gestiti alcuni momenti importanti della partita, come tenere palla e fare salire la squadra, meno male che siamo rimasti in una buona posizione di classifica, il campionato è lungo, mancano ancora tanti punti e speriamo di entrare tra le prime quattro.

Voglio riportare un commento di Daniele Galloppa allenatore a interim della Fiorentina, sulla squadra allenata da Pioli, ha criticando la superficialità difensiva e la mancanza di concretezza in attacco, ha sottolineato la delusione dei giocatori, ma anche la loro voglia di reagire, ha evidenziato che la squadra deve diventare più matura, gestire meglio i cali fisici e curare i dettagli nei momenti cruciali, cause principali, gli errori difensivi e l'incapacità di concretizzare le numerose occasioni create.

In pratica, niente di più e niente di meno, di come era il Milan di Pioli nel post scudetto. 

sabato 8 novembre 2025

Strategie per l'attacco del Milan.

 

A novembre sarebbe prematuro parlare mercato, ancor di più di trattative, credo che di sondaggi e contatti, però il Milan ne ha sicuramente avute sul fronte attaccante, Gimenez ha un contratto fino al 2029 ed è arrivato da meno di un anno, è costato quasi 30 milioni, ma non riesce ad essere funzionale, a giugno, anzi fino a settembre, si era parlato di uno scambio con Dovbyk, ma alla fine non se n’è fatto niente.

Dovbyk è un altro centravanti in crisi d’identità e devo dire che forse è stato meglio così, che le due società non hanno trovato l’accordo sulla formula, ai rossoneri conviene secondo me dare in prestito secco Gimenez, per poterlo recuperare e pare che lo scambio potrebbe andare comunque in porto a gennaio, forse per entrambi i giocatori cambiare aria, potrebbe essere l’occasione per rilanciarsi e magari per tornare a essere decisivi.

È vero che non si poteva prevedere una situazione del genere, ora bisogna rimediare però al più presto (a gennaio) a una rosa ridotta, a oggi sono 3 i ruoli scoperti dove intervenire, in difesa, dove serve un rinforzo di livello, di quantità e di qualità, sugli esterni, dove l’unico giocatore di qualità è Saelemaekers e serve un altro che garantisca un livello alto, Bartesaghi cresce bene, ma deve fare ancora degli step importanti.

Gli inizi di Estupinan e di Athekame non sono stati incoraggianti e un innesto potrebbe risultare molto utile, poi c'è il problema del centravanti, una situazione incredibile, che non permette al Milan di decollare, Allegri aveva già chiesto un attaccante con caratteristiche diverse da Gimenez e sicuramente nemmeno a quelle di Nkunku, per cui sono stati spesi quaranta milioni, per un giocatore che non serviva. 

A gennaio servirà rimediare, con l'acquisto di un centravanti d'area di rigore, è chiaro che a gennaio è difficile trovare quello che ti serve, ma un tentativo va fatto, Dovbyk sembra essere la pezza scelta per gennaio, anche se la dirigenza starebbe seguendo anche altri profili, si parla di Panichelli dello Strasburgo, di Burkardt dell'Eintracht e di Meité del Rennes, classe 2007 franco-ivoriano, che però in questo avvio di stagione, ha messo a segno un gol e un assist in 9 partite con la Bretagna. 

Gimenez fa fatica ad ingranare e in vista del mercato di gennaio, qualcosa in attacco potrebbe e dovrebbe muoversi in attacco, Panichelli sembra essere “caldissimo”, lo Strasburgo su di lui ha investito quasi 17 milioni, è un centravanti di struttura, ma non è un "9" statico, forte nel gioco aereo e capace di fare reparto da solo, attacca la profondità, si muove molto e sta dimostrando di avere anche una discreta incisività in zona gol (9 gol in 11 partite in Francia non sono poco).

Ha una buona tecnica di base, è 'attaccante perfetto per Allegri, Panichelli sarebbe un investimento futuribile e magari immediato per l’attacco, però è difficile che lo Strasburgo se ne priverà così presto e poi, il costo del cartellino, tra valutazione, bonus ecc, non sarà per niente economico, visto che di mezzo c'è sempre il Chelsea, ma il nome nuovo per l'attacco sembra essere diventato quello di Pellegrino, classe 2001 del Parma, che per costi e potenzialità, potrebbe essere un'occasione interessante, sulla quale andare ad investire il prossimo gennaio. 

Una nota che mi fa piacere, è che Donadoni è il nuovo allenatore dello Spezia e tornato ad allenare in Italia dopo sei anni, l’ultima volta è stato al Bologna, Donadoni pare che si sia convinto a ripartire dalla serie B per rilanciarsi, dopo essere stato anche commissario tecnico della Nazionale, ha cominciato ad allenare in serie A nel 2005 con il Livorno.

lunedì 3 novembre 2025

Contro la Roma snodo cruciale.

 

Nei primi 35 minuti la Roma ci ha annientato, guardare il Milan rincorrere gli avversari (per la terza partita consecutiva), senza mai riuscire a prendergli la palla, o quando la prendevamo e la perdevamo nel giro di uno o due secondi, mi spingeva a fare un gesto estremo, non quello di togliermi la vita, ma di sfasciare il televisore, nessuna squadra subisce l’avversario come il Milan, nonostante a centrocampo ci sia il mago Modric.

La Roma in quei primi 35 minuti, che sono stati come i primi 45 con l’Atalanta e i 40 con il Pisa, meritava assolutamente il vantaggio e anche di stare 2 a 0, anche se, delle 7/8 occasioni avute, nessuna è stata veramente clamorosa, come quelle che invece ha avuto il Milan nei primi 20 minuti del secondo tempo, che dopo essere andato in vantaggio poteva chiuderla e no lo ha fatto.

Alla fine viene fuori che nel Milan c’è stata anche una bella solidità difensiva, solidità da cardiopalma e anche molto fortuna, invece è vero che i rossoneri hanno un grande senso di sacrificio della squadra, da cui mi sento di escludere come sempre Leao, se poi lo vogliamo far passare per il trascinatore del Milan facciamo pure, ma nonostante gli strappi (voglio vedere la prossima) io Leao lo venderei.

Il Milan anche se a me non piace come gioca, diventa sempre più squadra (brutta da vedere), ma non mi piace che per la maggior parte della partita non riusciamo a giocare e sbagliamo tutto tecnicamente, ci facciamo schiacciare per troppo tempo dall’avversario, siamo stati sotto una grande pressione contro la Roma, al contrario di Pisa e Atalanta, una volta passati in vantaggio, il Milan si è messo meglio e ha fatto meglio la fase difensiva.

Cosa che poi ha permesso al Milan, approfittando di un po' di stanchezza e di disorientamento della Roma, nel secondo tempo di tornare in campo bene e creare tante clamorose occasioni per raddoppiare e chiudere la partita, poi il Milan si è fatto mettere di nuovo sotto pressione, si è difeso meglio, ma ha rischiato ancora, anche se di grandi occasioni pulite la Roma non ne ha avute, a parte il rigore.

Capisco che mancano Pulisic e Rabiot, capisco che il Milan è stato quasi tutto rifatto, che si è passato da una squadra “dominante” a una squadra con il corto muso, però il Milan ha approcciato sempre male le ultime 4/5 partite, nel secondo tempo i rossoneri si sono messi con il 4-4-2 ed è riuscito a dare più pressione alla Roma, allargando di più il centrocampo e coprendo di più il campo, riuscendo ad avere più pressione sui loro mediani.

Per Allegri sono passaggi di una squadra che deve migliorare l’autostima, per me è una stupida fissazione, di volere fare a tutti i costi questo maledetto 3-5-2, presentato come un modello di calcio totale e che invece, oltre che essere una moda è un modo per difendersi senza ammetterlo, non condivido con Allegri nemmeno il fatto che De Winter ha fatto bene, ha giocato tutti i palloni indietro, è stato timido e ha sbagliato tantissimo.

Mi piace sempre di più Bartesaghi, non è velocissimo e forse il suo futuro sarà da centrale, ma comunque deve continuare a giocare, non mi è piaciuta la coppia Nkunku-Leao, Rafa alla fine ha fatto una buona mezza partita, perché fino al gol era il solito Leao, Nkunku anche se Tare dice che ha fatto il 72% di partite da prima punta e ha segnato 100 gol in carriera, il centravanti in Italia non lo può fare.

Se abbiamo giocatori con queste caratteristiche: Leao, Pulisic e Nkunku, questi possono giocare soltanto come seconde punte e non parlo nemmeno di un attacco a tre, ma bisogna che in qualche modo si sistemi la squadra là davanti, almeno con un centravanti, l’importante è riempire l’area, anche con gli inserimenti di Fofana e Rabiot, che a onore del merito li fanno.

La Roma è stata grande nei primi 35 minuti e giustifica i punti che ha in classifica, Gasperini sta facendo un gran bel lavoro e la Roma come il Milan è incompleta, continuo a pensare che lo scudetto sia una questione tra Napoli e Inter, il Milan così come la Roma, se a gennaio completerà il suo organico, potrà essere il terzo incomodo per lo scudetto, però adesso in testa alla classifica sono in quattro, Milan e Roma devono temere l’eventuale ritorno della Juventus, che ora con Spalletti sarà più quadrata, difatti è stata buona la prima per Spalletti alla guida della Juventus.

Approfitto della circostanza, per dare un ben venuto a Spalletti, un tecnico che stimo e tra i migliori in Italia, che ha sfiorato più volte di andare al Milan e che a quanto pare non riuscirò mai a vederlo seduto sulla panchina rossonera e all’occasione, voglio rivolgere in saluto a Galeone che ci ha lasciato, aveva 84 anni, maestro e grande intenditore di calcio, mentore di Allegri, Giampaolo e Gasperini, due di questi proprio nel giorno della morte si sono affrontati.

Protagonista di quattro promozioni in Serie A, due con il Pescara, una con l’Udinese e una con il Perugia, è stata una figura raffinata e anticonvenzionale, uno dei tecnici più carismatici e influenti del calcio italiano, allenatore colto e ironico, amante della vita e del bel gioco, ha segnato un’epoca con il suo calcio offensivo e la sua personalità unica, una perdita che lascia un vuoto nel mondo del pallone, ma anche il ricordo di un uomo libero, coerente e profondamente umano.

Pioniere del gioco offensivo in Italia, il suo 4-3-3 privilegiava ritmo, tecnica e libertà creativa, con esterni schierati sul piede forte e difesa a zona. Un calcio “croato per passione e olandese per vocazione”, come amava definirlo lui stesso, era un esteta e non un presuntuoso: osservava, punzecchiava e sorrideva, sempre con eleganza.