Il Milan passa la mano per
cominciare un nuovo ciclo, gente di comprovata esperienza calcistica alla guida
della sezione sportiva e un’ampia base di giocatori italiani, meno giovani
promesse e più collaudati parametri zero, regole chiare e rispetto per la
maglia, questo deve essere il prossimo Milan targato Tare-Allegri, dando per
scontato, che ogni anno dobbiamo lottare per lo scudetto fino alla fine.
La maggior parte dei tifosi ha capito il momento
del calcio italiano e si sono fatti piacere Tare (il direttore sportivo doveva
arrivare a tutti i costi) e Allegri (per quello che c’è in giro, possiamo ritenerci
fortunati), del resto stiamo parlando di grandi professionisti, anche se non
abbiamo avuto grandi possibilità di scelta e se penso a: Juventus, Inter e
Atalanta, che sono rimate con il cerino in mano, male mi sento.
Avere preso Tare e Allegri mi rincuora, abbiamo scampato
un grosso pericolo, avremmo potuto fare la stessa fine di Inter e Juventus, con
un tecnico imposto dalle situazioni, già l’anno scorso c’è basato e ora
pensiamo al calciomercato, quello vero, che non è ancora cominciato, perché la
cessione di Reijnders e le voci di corridoio, non sembrano accontentare i
tifosi.
Maignan e Theo vogliono andare via, perché non si
sono sentiti rispettati nel rinnovo del contratto, ma a me sembra, che non sia
stato rispettato il Milan e i sui tifosi da parte loro, con le loro prestazioni,
a parte che non si capisce bene, se vogliono restare o se cercano soldi, mi
sembrano decisamente disponibili ad ascoltare le avances del Chelsea e dell’Atletico
Madrid.
Capisco che il rinnovo messo in standby mesi fa
dal Milan, abbia indispettito il portiere, che ora nonostante Allegri voglia
che resti, valuta seriamente di lasciare i rossoneri, Maignan ha fatto male contro la Spagna, con una prestazione
insufficiente, ha incassato 5 gol, anche se è incolpevole su
quasi tutte le reti, ma il passivo pesa eccome, nella serata nerissima in cui è
incappato e pensare che al momento è nella sua forma migliore.
È vero che è stata una Spagna devastante, ma le prestazioni dei due francesi
del Milan, sono queste da oltre un anno, è stato il solito Theo, partito bene e che poi
si è perso, Yamal lo strapazzato nel secondo tempo e ha segnato una doppietta, la
Spagna ha dilagato, Maignan e Theo sono stati bocciati, Theo è decisamente
fuori dal progetto Milan, a un anno dalla scadenza e con un rinnovo mai
discusso seriamente, il club lo ha messo giustamente e tardi sul mercato.
Il terzino francese ha rifiutato la ricca offerta araba dell'Al-Hilal (non
è detta l’ultima parola), mentre prenderebbe in considerazione quella
dell'Atletico Madrid, ma è da capire se gli spagnoli presenteranno una proposta
soddisfacente, è certo che sono notizie che non possono far piacere ai tifosi
del Milan, soprattutto dopo che si è ceduto anche Reijnders, capisco che in
questo preciso momento non si può avere fiducia nell’operato di nessuno,
specialmente se vengono ceduti sempre i migliori.
Purtroppo il Milan si trova nel momento in cui bisogna ripartire ed è così, via tutti quelli che hanno creato “l’intoppo”, i protagonisti dell’ottavo posto e come dicevano Gabbia e Florenzi, che dentro il Milan ci sono: “Vada via chi non ha voglia di restare”, ricordo i giocatori della Juventus che sono rimasti quando la Juve è stata retrocessa in serie B, Theo e Maignan viste le prestazioni altalenanti degli ultimi due anni, seppur rimangano giocatori di livello alto, non si può ripartire da loro.
Nella ripartenza o ricostruzione, c'è un aspetto importante e che stato
trascurato dalla nuova leva di dirigenti, al Milan, come all’Inter e come alla
Juventus ed è quello del senso di appartenenza, noi non abbiamo più una bandiera
(meglio due e più) all’interno della società, l’uomo per tutte le situazioni,
il Tassotti per intenderci, così come oggi non c’è l’ha la Juventus e non c’è l’ha
l’Inter, ma le scelte di queste ultime, sono state fatte in funzione del
passato.
Tudor sarà più o meno scarso quanto chi volete voi, ma è Juventino dentro e
lo stesso vale per Chiwu, al Milan serve ripartire dall’appartenenza (oggi
difficile) e non lo sono Theo e Maignan, nonostante siano i capitani e dall’unione
nello spogliatoio, che grazie a Pioli, Furlani, Fonseca e Conceicao non c’è
più, testimoniata da chi vive Milanello tutti i giorni e conosce la realtà
delle cose, protagonisti come: Tonali, Giroud, Pioli, Fonseca, Morata, Conceicao,
Gabbia e Florenzi, che hanno fatto riferimento a comportamenti da cambiare.
Se devo ripartire dall’ottavo posto, devo farlo ricreando l’ambiente
particolare, ridando le "basi" e costruendo una squadra di
"uomini", perché al di là della classifica, c'è molto che non va in
questo Milan, meglio partire da zero, eliminando i problemi comportamentali, la
poca professionalità e questa è l'occasione giusta per rimettere tutto a posto
e ripartire, soprattutto nella dirigenza poco credibile, ecco perché ci farà
pure male, ma bisogna cambiare.
Adesso non facciamoci prendere dall’ansia e dal disfattismo, le varie voci
su Rovella, Ricci, Chiesa, Leoni e compagnia cantante, per la maggior parte
sono voci giornalistiche, di persone che vedrebbero bene questi giocatori, soprattutto
per "italianizzare" il Milan, ma la cosa importante è portare a
Milanello profili forti, giocatori che capiscano cosa vuol dire indossare la
maglia del Milan o di un’altra big, ripartire da un gruppo giovane, italiano e talentuoso (PSG insegna), può
essere il passo giusto verso la nostra direzione.
Vedremo se poi effettivamente Tare ed Allegri andranno in questa direzione,
una squadra giovane, italiana e talentuosa, allenata bene e diretta altrettanto
bene, il quarto posto ce lo assicura completamente e ci divertiremo di più, ci
farà divertire sicuramente più Modric con i suoi 40 anni, che Musah o Emerson
Royal, Modric non sarà giovane, non sarà italiano, ma è talentuoso e può essere
un esempio di comportamenti, non sarà il salvatore della patria, ma non sarà
nemmeno una figurina.
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