È evidente, che l’ultima volta che il trio “Lescano” (Furlani-Ibra-Moncada)
è andato da Cardinale, le cose sono cambiate, suppongo, ma non credo di andare
poi tanto lontano, che Ibra volesse cambiare l’allenatore e anche qualche
giocatore, ma il “deus ex machina”
(divinità che inaspettatamente risolve tutte le situazioni molto difficili),
che dovrebbe corrisponde alla persona di Furlani, voleva difendere le sue
ennesime scelte estive.
Il grande
vecchio (personaggio che controlla e manovra) di RedBird
ha dato ragione a Ibra e da allora al Milan è cambiato chi comanda (ora Ibra) ed è cambiato pure
il ruolo di chi fa il mercato, tant’è che di ritorno dagli Stati Uniti, Ibra si
è visto sempre da solo, fino a quando il Milan non ha vinto la coppa, che
Furlani ha reclamato come una sua creatura e la conferma arriva dalla
bocciatura del mercato estivo, che vogliono attribuire Moncada.
Io credo fortemente che l’abbia fatto Furlani, a cominciare
dalla scelta di Fonseca, che ha difeso strenuamente fino all’ultimo, per
proseguire con gli acquisti di: Pavlovic, Emerson Royal, lo stesso Morata e
anche Abraham, tutti messi in discussione, il Milan non voleva un tecnico che imponesse le
sue idee e le scelte di mercato, perché volevano farle loro e adesso se ne sono
pentiti.
Da quando è andato via Maldini, il Milan ha il
problema di non avere un uomo di campo, all’interno di una dirigenza troppo
distante, che fatica a farsi sentire nei momenti di difficoltà e si mette in
mostra solo quando c’è da festeggiare, vedi la sera della vittoria della supercoppa,
Pioli ogni tanto si lamentava, ma se ne guardava bene da fare il “coach” come
era stato indicato, Fonseca si lamentava anche lui dell’atteggiamento del
gruppo e visto che la dirigenza non interveniva, ha provato con le misure forti
e ha pagato per tutti.
Ora anche Conceicao si lamenta, allora, forse è arrivato
il momento che qualcuno, un uomo di campo, un direttore sportivo, intervenga e
risolva il problema tecnico-tattico e caratteriale della squadra, la scelta di Conceicao va in questa
direzione, ma serve anche intervenire sull’organico, per permettere
all’allenatore di fare le proprie scelte, senza doversene pentire.
Con Conceicao la squadra è al capolinea e siccome non si può
cambiare ancora allenatore, tanto il problema non lo risolvi, Conceicao deve avere
l’appoggio di un direttore sportivo, che faccia una mezza rivoluzione e
permetta al tecnico, di trovare i correttivi necessari per uscire da questo
impasse, ma a questo deve pensarci la dirigenza, quella che non voleva il
tecnico-manager e che ha sbagliato il mercato estivo.
Allora, dopo avere cambiato l’allenatore e cambiare
mezza squadra a gennaio (forse), sarebbe il caso di puntare anche sul direttore
sportivo, certo, sarebbe stato saggio prenderlo prima di gennaio e fargli fare il mercato, ma al Milan è così
e comunque non è mai troppo tardi, poi, solo gli stupidi non cambiano opinione,
tant’è che a quanto pare, il Milan è alla ricerca di un direttore sportivo.
Da quando hanno licenziato D’Ottavio, manca questa figura nell’organigramma e per regolamento, una squadra professionistica non può non averne uno, il nome emerso sembra essere quello di Berta, ex DS dell’Atletico Madrid dei grandi risultati degli ultimi 12 anni e dal 5 gennaio è libero di accasarsi dove vuole.
Pavlovic ha detto di no al Fenerbahce, nonostante la
trattativa fosse ben indirizzata, per una cifra leggermente superiore ai 20
milioni, Pavlovic vuole giocarsi le sue carte in rossonero e a parte Emerson Royal, Chukwueze,
Loftus-Cheek, Okafor, Jovic e Terracciano, che devono essere ceduti per migliorare
l’organico, non vedo la necessità assoluta di dovere fare cassa per acquistare
Gimenez, perché a quanto pare è lui il centravanti designato.
Ad oggi, il Milan ha ottenuto dalla Champions League in corso oltre
52 milioni, tra bonus di partecipazione, ricavi dai diritti TV e premi per i
risultati, a questa cifra si aggiungono i ricavi da botteghino e un ulteriore
premio per il posizionamento finale, quindi i soldi per acquistare Gimenez ci
sono.
Fanno bene a tirare sul prezzo, a vendere o a prestare chi non rientra nel
progetto Milan o meglio, progetto Conceicao, perché ad oggi il Milan sarebbe
fuori dalla prossima Champions League e anche economicamente, non potrebbe
soddisfarsi con l’Europa League o addirittura la Conference League.
È una prospettiva preoccupante, perché senza la qualificazione alla
prossima Champions, il Milan perderebbe circa 80 milioni, una cifra che
influenzerebbe inevitabilmente anche il prossimo mercato estivo, intanto ora in
Champions, tutto dipende dalle ultime due partite, per accedere direttamente
agli ottavi di finale.
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