giovedì 23 gennaio 2025

Dopo l’ultimo incontro con Cardinale, è cambiato chi comanda.

 

È evidente, che l’ultima volta che il trio “Lescano” (Furlani-Ibra-Moncada) è andato da Cardinale, le cose sono cambiate, suppongo, ma non credo di andare poi tanto lontano, che Ibra volesse cambiare l’allenatore e anche qualche giocatore, ma il “deus ex machina (divinità che inaspettatamente risolve tutte le situazioni molto difficili), che dovrebbe corrisponde alla persona di Furlani, voleva difendere le sue ennesime scelte estive.

Il grande vecchio (personaggio che controlla e manovra) di RedBird ha dato ragione a Ibra e da allora al Milan è cambiato chi comanda (ora Ibra) ed è cambiato pure il ruolo di chi fa il mercato, tant’è che di ritorno dagli Stati Uniti, Ibra si è visto sempre da solo, fino a quando il Milan non ha vinto la coppa, che Furlani ha reclamato come una sua creatura e la conferma arriva dalla bocciatura del mercato estivo, che vogliono attribuire Moncada.

Io credo fortemente che l’abbia fatto Furlani, a cominciare dalla scelta di Fonseca, che ha difeso strenuamente fino all’ultimo, per proseguire con gli acquisti di: Pavlovic, Emerson Royal, lo stesso Morata e anche Abraham, tutti messi in discussione, il Milan non voleva un tecnico che imponesse le sue idee e le scelte di mercato, perché volevano farle loro e adesso se ne sono pentiti.

Da quando è andato via Maldini, il Milan ha il problema di non avere un uomo di campo, all’interno di una dirigenza troppo distante, che fatica a farsi sentire nei momenti di difficoltà e si mette in mostra solo quando c’è da festeggiare, vedi la sera della vittoria della supercoppa, Pioli ogni tanto si lamentava, ma se ne guardava bene da fare il “coach” come era stato indicato, Fonseca si lamentava anche lui dell’atteggiamento del gruppo e visto che la dirigenza non interveniva, ha provato con le misure forti e ha pagato per tutti.

Ora anche Conceicao si lamenta, allora, forse è arrivato il momento che qualcuno, un uomo di campo, un direttore sportivo, intervenga e risolva il problema tecnico-tattico e caratteriale della squadra, la scelta di Conceicao va in questa direzione, ma serve anche intervenire sull’organico, per permettere all’allenatore di fare le proprie scelte, senza doversene pentire.

Con Conceicao la squadra è al capolinea e siccome non si può cambiare ancora allenatore, tanto il problema non lo risolvi, Conceicao deve avere l’appoggio di un direttore sportivo, che faccia una mezza rivoluzione e permetta al tecnico, di trovare i correttivi necessari per uscire da questo impasse, ma a questo deve pensarci la dirigenza, quella che non voleva il tecnico-manager e che ha sbagliato il mercato estivo.

Allora, dopo avere cambiato l’allenatore e cambiare mezza squadra a gennaio (forse), sarebbe il caso di puntare anche sul direttore sportivo, certo, sarebbe stato saggio prenderlo prima di gennaio e fargli fare il mercato, ma al Milan è così e comunque non è mai troppo tardi, poi, solo gli stupidi non cambiano opinione, tant’è che a quanto pare, il Milan è alla ricerca di un direttore sportivo.

Da quando hanno licenziato D’Ottavio, manca questa figura nell’organigramma e per regolamento, una squadra professionistica non può non averne uno, il nome emerso sembra essere quello di Berta, ex DS dell’Atletico Madrid dei grandi risultati degli ultimi 12 anni e dal 5 gennaio è libero di accasarsi dove vuole.

Pavlovic ha detto di no al Fenerbahce, nonostante la trattativa fosse ben indirizzata, per una cifra leggermente superiore ai 20 milioni, Pavlovic vuole giocarsi le sue carte in rossonero e a parte Emerson Royal, Chukwueze, Loftus-Cheek, Okafor, Jovic e Terracciano, che devono essere ceduti per migliorare l’organico, non vedo la necessità assoluta di dovere fare cassa per acquistare Gimenez, perché a quanto pare è lui il centravanti designato.

Ad oggi, il Milan ha ottenuto dalla Champions League in corso oltre 52 milioni, tra bonus di partecipazione, ricavi dai diritti TV e premi per i risultati, a questa cifra si aggiungono i ricavi da botteghino e un ulteriore premio per il posizionamento finale, quindi i soldi per acquistare Gimenez ci sono.

Fanno bene a tirare sul prezzo, a vendere o a prestare chi non rientra nel progetto Milan o meglio, progetto Conceicao, perché ad oggi il Milan sarebbe fuori dalla prossima Champions League e anche economicamente, non potrebbe soddisfarsi con l’Europa League o addirittura la Conference League.

È una prospettiva preoccupante, perché senza la qualificazione alla prossima Champions, il Milan perderebbe circa 80 milioni, una cifra che influenzerebbe inevitabilmente anche il prossimo mercato estivo, intanto ora in Champions, tutto dipende dalle ultime due partite, per accedere direttamente agli ottavi di finale.

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