giovedì 30 gennaio 2025

Serata da incubo a Zagabria.

Debacle del Milan a Zagabria, prestazione inguardabile e soprattutto un primo tempo osceno, il Milan ha sbagliato l'atteggiamento, è entrato in campo senza intensità e nervoso, nel primo tempo non è riuscito mai a tirare in porta ed è andato sotto dopo venti minuti, con un erroraccio di Gabbia che ha spalancato la strada al primo gol, che ha reso il Milan più nervoso.

Pulisic ha protestato e ha preso il giallo, Musah ha strattonato un avversario infortunato a terra e ha preso il giallo, due gialli inutili, che ti hanno condizionato la partita, un nervosismo che è figlio dell’incapacità di sapere reagire, della disabitudine per molti a giocare queste competizioni, figlio di dovere e volere dimostrare.

È l’impotenza di riuscire a cambiare il copione delle partite, se una pianta è malata, non serve tagliare quelle 2/3 foglie avvizzite, serve un intervento radicale se no muore e dopo 3 anni di malattia il Milan sta morendo, Musah è uno di quelli incapaci di reagire tecnicamente, che ha la disabitudine a giocare queste competizioni, che ha bisogno di dimostrare, che è impotente a riuscire a cambiare il copione della sua partita, uno dei tanti brocchi non da Milan.

Non può un calciatore da Milan, commette un altro fallo poco dopo (Fofana ha preso 4 gialli in 30 partite), un altro fallo molto ingenuo, prende la seconda ammonizione e lascia i suoi in dieci, che già non erano buoni in 11 e figuriamoci in 10 quasi nove, tanto che ha rischiato di subire subito il secondo gol, serviva già una totale inversione di marcia e invece la strada si è fatta più in salita.

Conceicao ha provato a ridare equilibrio e a togliere alcuni riferimenti, entrano Terracciano e Chukwueze, altri due “inadeguati”, al posto di Gabbia e Morata, che dovrebbero essere le riserve del Milan vero, gli effetti comunque si vedono, i rossonero sono un po' più vivaci e Pulisic pareggia, la gioia per il gol e la speranza di un’altra rimonta dura poco, 5 minuti dopo la difesa commette un altro errore e lascia Pjaca libero di controllare in mezzo all'area e segnare.

Il Milan si è spento definitivamente e pur tenendo il pallone, non riesce a mettere in vera difficoltà gli avversari, il Milan così dice addio agli ottavi di finale diretti, si impicca con le due partite di spareggio, che invece gli avrebbero dato modo di rifiatare e lavorare un po' meglio, recuperare la partita con il Bologna e in più ha perso qualcosa come 15 milioni circa, che per una società che guarda solo al bilancio, rappresenta un fallimento tecnico, economico e di immagine.

Non ci sono scuse e non ci sono alibi da parte di nessuno, questa stagione più delle ultime due si trascina in un errore dietro l’altro, non voglio difendere Conceicao, perché poi la scelta è stata conseguenziale, per provare a recuperare la scelta sbagliata del primo allenatore, perché questo gruppo in disfacimento, aveva lo stesso malessere anche con Pioli e oggi (anche ieri) paga le mancate correzioni del passato e le scelte sbagliate, a cominciare da Maldini e Massara, mai sostituiti da un DS e affidarsi all’improvvisazione di qualche presuntuoso, fino a scegliere allenatori di ripiego.

Conceicao è la scelta (forse sbagliate) conseguente ad un miraggio tecnico-tattico-economico, sognato da Furlani e conclamato da Cardinale, la risultanza di un (sei sessioni) calciomercato sbagliato e inadeguato, sono d’accordo sulla fragilità nervosa di un gruppo, impreparato ad affrontare momenti e situazioni di questo tipo, che reagisce in modo scomposto e nervoso, ma per la prolungata assenza dei dirigenti, per il troppo buonismo di Pioli e Fonseca e non per Conceicao.

Adesso non possiamo scaricare tutto sul carattere forte di Conceicao, che si è trovato a gestire uno spogliatoio al limite e che sta provando a scuoterlo in maniera diversa, di chi con il loro modo di essere lo ha portato a questo punto, non dimentichiamo, che anche Fonseca aveva provato con le punizioni, insomma, qualcuno qualcosa deve fare e si sa, che chi mangia fa molliche, sempre meglio di chi si nasconde.

Non possiamo dare la colpa a Conceicao, se Leao gioca bene solo dieci partite l’anno, non può essere colpa di Conceicao, se Leao è sempre il solito, che quando non gioca bene è come se giocassimo in 10 e a Zagabria dopo l’espulsione di Musah, abbiamo giocato in nove, i big del Milan da dopo lo scudetto a questa parte, giocano una partita bene ogni tre e non la giocano quasi mai tutti insieme, quando lo fanno, quando succede, allora il Milan vince.

Se vogliamo fare politica facciamola pure, se dobbiamo esaminare le cose, allora il concetto e completamente diverso, possiamo pure cambiare un altro allenatore, ma se i calciatori non rispondono alle sollecitazioni, l’allenatore cosa deve fare? O li lascia fare come faceva Pioli e abbiamo visto che campionati abbiamo fatto dopo lo scudetto, oppure li incalza, come fa Conceicao o come avrebbe fatto Conte, per poi avere lo stesso risultato di oggi, se non c’è la società.

Se a me e a Cracco, danno da impastare della farina avariata, scaduta, fate voi, il nostro manufatto sarà più o meno presentabile, ma la farina sempre avariata resta, non possiamo darla da mangiare a nessuno, quindi, se si vuole veramente risolvere il problema, bisogna cominciare da zero e cioè, dal concetto di società di calcio, che è tutta un’altra cosa, rispetto a tutte le altre società.

Quindi, il presidente deve essere un presidente e non uno che possibilmente non sa nulla di calcio, l’AD si deve occupare dei conti, il direttore sportivo non può essere un megalomane che pensa di sapere fare tutto lui e la squadra va fatta con i giocatori che servono all’allenatore e non con Musah ed Emerson Royal. 

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