mercoledì 15 gennaio 2025

Milan brutto, serviva la vittoria e la vittoria è arrivata, ma che gran confusione.


 Successo pesante per il Milan, che riesce a strappare tre punti preziosi per il campionato, è stata sicuramente la vittoria più brutta, ma alla fine sono arrivati i tre punti e adesso è quello che conta, la classifica è cambiata e i rossoneri adesso sono al settimo (cielo) posto: Napoli 47; Inter 43 (con 2 partite in meno) e Atalanta 42 (1 partita in meno), queste comunque vada, dovrebbero essere sicuramente 3 delle 4/5 squadre che andranno in Champions, poi c’è la Lazio 36, che è quella su cui dobbiamo fare la corsa Champions, quinta la Juventus 33 (1 partita in meno), come Fiorentina 32 e Milan 31.

Primo tempo brutto, orribile, nei primi quarantacinque minuti il Milan ha sofferto le solite ripartenze degli avversari (vedi Cagliari) e ha creato solo una occasione, giocando a ritmi molto lenti, anche nel secondo tempo nonostante il triplo cambio, il Milan ha sofferto enormemente ed è addirittura andato sotto meritatamente, poi, dopo il gol dei padroni di casa, il Milan se pur in maniera confusa e confusionaria, ha cambiato atteggiamento, mostrando finalmente più cattiveria e più aggressività. 

Con l'ingresso di Gabbia poi è cambiata la partita, perché il difensore ha messo un po' d’ordine ed è stato decisivo in occasione del gol di Theo, una vittoria preziosa, per un Milan che somiglia a Porto Palo di Capo Passero, dove si incontrano lo Jonio e il Canale di Sicilia, adesso il Milan è l’incrocio, tra il gioco di Fonseca e quello di Conceicao, perché il lavoro di campo non è possibile farlo, a causa di tutti questi impegni ravvicinati e la mano dell’ex Porto non si vede ancora.

Dopo il pareggio, un’invenzione di Abraham per Leao, permette al portoghese di raddoppiare e di ribaltare ancora una volta la partita, anche se il Milan ha dimostrato le solite difficoltà in difesa e di atteggiamento, ma poi, più che la mano del nuovo allenatore, ha inciso la mentalità di Conceicao e alla fine il Milan l’ha vinta, ripeto, che oggi è quello che conta di più in questo momento.

Dei progressi comunque si sono notati, ma più sul piano caratteriale che sul piano del gioco e molte sono le scusanti, l’allenatore sta lavorando da sole due settimane, più per preparare le partite che sui nuovi concetti tattici e di gioco, è sicuramente un Milan più aggressivo e asfissiante, ma è un Milan dalla condizione atletica precaria, per tanto servirà ancora un po' di tempo, fra l’altro visto che non c’è il mese di preparazione, per cominciare a vedere chiari progressi.

Resto dall’idea che Conceicao non abbia in rosa i giocatori adatti per il suo gioco, si è visto un po' di scossa adrenalinica, ma si sono visti anche i vecchi problemi, il tempo per recuperare c’è, dopo questa vittoria il ritardo dal quarto posto (non parliamo di scudetto) non è più consistente, ma il Milan non può più sbagliare.

Quella di Como, come quella con il Cagliari, è stata una partita difficile, contro una bella squadra, che ha un bravo allenatore, non è facile per nessuno giocare contro il Como, i lariani hanno avuto molte occasioni, proprio come il Cagliari e il Milan non può permettere così tanto all'avversario, il Milan deve essere più solido, compatto, aggressivo, non può essere leggero nei contrasti, perdere una marea di duelli, regalare altrettante ripartenze e prendersi tutti questi cartellini gialli.

Il Milan non può permettere a un avversario di avere 5/6 occasioni da gol, i rossoneri difendono ancora malissimo e si deve cominciare proprio da qua, dalla solidità, se si vogliono vincere le partite, il primo tempo di Como è stato molto peggio di quello con il Cagliari, gioco orribile, zero idee, poca convinzione, i padroni di casa sono stati più ordinati e hanno messo in difficoltà la difesa rossonera, difesa intesa come fase difensiva.

Fase difensiva ancora troppo disattenta, passiva e che commette troppi errori, malissimo Emerson Royal, troppo confusionario, inadatto per una squadra come il Milan (da cambiare a gennaio) e male tutto il centrocampo (serve un altro Fofana), Morata è stato impalpabile (serve il grande centravanti), Bennacer si è preso subito la squadra in mano e questo manca al Milan, ma ha ancora una condizione precaria e poi in questo tentativo di accontentare Furlani e fare ancora il 4-2-3-1, l’algerino si è pestato i piedi con Fofana.

Se Bennacer dovesse tornare quello dello scudetto, sarà un giocatore importantissimo, un leader e un giocatore di qualità, ma deve giocare da mezzala sinistra e non alternandosi con Fofana, come fa l’Inter e il Napoli con il centrocampo a 3, con Reijnders che deve andare a emigrare a destra, però è vero che è ancora presto per vedere un altro Milan, un Milan diverso e continuo, chiudo con qualche accenno di mercato. 

Anche se si parla d’altro, è necessario trovare un giocatore che possa permettere a Fofana di respirare, il francese ha bisogno di riposare qualche partita, Frendrup non si muove da Genova e poi su di lui c’è pure l’Atalanta, Belahyane uguale e su di lui c’è la concorrenza anche dalla premier, il candidato più autorevole sembra restare Bondo del Monza, ideale per attitudini e funzionalità, ma anche qua c’è da convincere Galliani. 

Rashford certamente migliorerebbe la caratura della rosa, ma non risolverebbe il problema dell’attaccante centrale, l’inglese ha caratteristiche troppo simili a Leao, uno esclude l’altro e non si può fare nemmeno che escludano Pulisic, si può escludere Morata, ma bisogna farlo con un centravanti come: Kolo Muani, ma a quanto pare è passato alla Juventus, come David (troppa concorrenza per un profilo a costo zero) o come Giménez.

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