martedì 25 marzo 2025

Italia orribile nel primo tempo, la rimonta del secondo tempo non basta.

Niente finale di Nations League e quindi si passa ora direttamente alla qualificazione per il prossimo Mondiale, l'Italia vista nel primo tempo contro la Germania, è stata un’Italia che ci mette addosso la paura di non andare per la terza volta al Mondiale, continuiamo a parlare di riforme mai fatte, di quanto sia utile o meno il VAR e intanto le altre nazionali progrediscono e noi regrediamo.

Tutto deve cambiare, affinché rimanga tutto lo stesso ed è rimasto Gravina con tutti i suoi “possessori di poltrona”, quelli del posto fisso, nulla in contrario con Gravina e tutti gli altri, ma intanto mi faccio due domande: è possibile che non c’era un altro candidato? Così, per rendere più bella l’elezione di Gravina e secondo, a che serve rieleggere un presidente che in 10 anni non ha mosso un dito?

Con questo se la nazionale va male da 15 anni non è colpa sua, ma è colpa sua se il calcio “italiano” è imprigionato dai tempi di calciopoli, da allora non si è fatto niente e non è successo niente, tranne aumentare il numero di squadre che falliscono e i ripescaggi esagerati con il lodo Petrucci, il gol preso su calcio d’angolo, è l’emblema del nostro calcio, giocatori messi in campo per compiacere qualcuno e senza nessuna passione per il calcio.

Per la stragrande quantità dei giocatori è un mestiere e come tutti i mestieri sono senza passione, per loro è un’opportunità per far soldi, un modo per guadagnare una barca di soldi, vacanze lussuose, avere delle belle fighe da cambiare spesso come i calzini, notorietà e follower, tutto il resto sono capricci, prestazioni risicate e altalenanti e continue pretese di rinnovi di lauti contratti ancora in essere, che non corrispondono alle prestazioni fornite.

Questo è il nostro calcio e cosa c’entra Gravina? Niente, lui è come tutti gli italiani che diventano famosi per non avere fatto niente, calciatori compresi e dopo che sono arrivati, continuano a non fare niente, sento parlare dei centri federali da 50 anni, non sono stati mai fatti e poi se ne parla sempre tutte le volte che la nazionale va male.

Si parla dei calendari intasati e si aggiungono tornei e sessioni aggiuntive di calcio mercato, si parla di salary cap e gli ingaggi lievitano a dismisura, si parla della riduzione delle squadre e la riforma dei campionati e le società continuano a fallire alla grande, il protocollo Var non è nemmeno uguale per tutti, ma se vogliano dire che non è colpa di Gravina è così, però qualcuno qualcosa la deve fare!

Bene, mi sono fatta la mia sfogata mattutina e adesso parliamo di calcio, di quel poco che è rimasto e che è fatto pure male, a Dortmund e non solo a Dortmund, la nazionale s'è consegnata agli avversari (fortunatamente per 45 minuti) lasciandosi strapazzare, poi s'è svegliata, ci ha provato e a un certo punto ci ha anche sperato, ma non è bastato e alla fine il pareggiato per 3 a 3 non ci consola e non ci basta.

È un risultato che sicuramente Spalletti si porta sulla coscienza, ma in campo ci vanno dei professionisti che guadagnano mediamente dai 4 ai 5 milioni netti a stagione e non credo che Spalletti dopo avere già perso la partita all’andata e per passare il turno dovevamo solo vincere, gli abbia detto: “Ragazzi, mi raccomando, arriviamo sempre tardi sull’avversario e non verticalizziamo mai”.

L’atteggiamento rinunciatario è figlio del nostro calcio, lo vediamo in tutte le partite e se lo abbiamo corretto a inizio ripresa, vuol dire che lo sappiamo fare, ricordiamoci che sono i giocatori che vanno in campo e che determinano le sorti degli allenatori, Spalletti ha sulla coscienza che ha iniziato la partita con quattro giocatori nuovi rispetto all’andata, perché?

Gatti, Buongiorno, Ricci e Maldini, qualcuno dice per un atteggiamento più conservativo, che nelle sue idee, doveva servire a contenere il furore agonistico dei padroni di casa, possibile che la sua idea fosse questa, ma non vedo niente di conservativo nei quattro giocatori nuovi, Gatti e Buongiorno hanno preso il posto di due difensori, Ricci il posto di Rovella (ruolo per ruolo) e Maldini quello di Raspadori (ruolo per ruolo).

Caso mai l’errore sta a monte, cioè, Di Lorenzo è un terzino e non un braccetto, Bastoni è un braccetto e non un centrale, Udogie è un terzino e non un quinto, se continuiamo a fare queste cose, per compiacere qualcuno penso o non so per quale motivo, il Mondiale lo vedremo sempre dal divano, in nazionale per il poco tempo che un allenatore ha disposizione, non deve stravolgere nulla, deve far giocare la gente dove gioca nel club e il modulo è poi una conseguenza e non viceversa.

Mi sono rotto le palle di questi moduli di “moda”, del 4-2-3-1 e del 3-5-2, premetto che a me non piacciono, ma poi sono moduli complessi, dove subentrano meccanismi particolari (i braccetti e due mediani per esempio), dove occorre lavoraci, avere i giocatori giusti per l’equilibrio e il meccanismo deve essere ben oleato.

Non si può arrivare in nazionale, con gente sempre nuova, che magari ha giocato con quel modulo, ma non in quel ruolo e quindi non si può pensare di avere l’atteggiamento giusto, ora il cammino verso il Mondiale inizierà il prossimo 6 giugno a Oslo contro la Norvegia, mi raccomando, prima scegliamo i giocatori titolari e poi scegliamo il modulo da adottare.

  

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