Tifosi ancora in rivolta contro la squadra con contestazione e fischi, la Curva Sud
ha dato così ancora sfogo a tutto il suo rammarico, a tutta la sua rabbia e a
tutta la sua preoccupazione sulla situazione di classifica, sembra di ripercorrere il
campionato del Napoli dello scorso anno e abbiamo visto quanto diventa
difficile poi salvare una stagione di questo tipo, il coro “Cardinale
devi vendere” e “Indegni”, oramai sono gli unici slogan ascoltati nelle gare
dei rossoneri, quello che si è continuato a vedere in campo da parte della
squadra, è stato uno spettacolo indecente.
Il Milan non
è una squadra organizzata e l’approccio contro la Lazio è stato ancora una
volta imbarazzante, vive di grandi momenti nella partita, che avvengono quando l’avversario si “rompe”
o quando la situazione diventa disperata, la Lazio, come le altre del resto, arrivano
in porta senza particolari problemi, in difesa mancano i raddoppi e i giocatori
hanno poca lucidità, non appena una squadra attacca in maniera organizzata il
Milan va in difficoltà.
I problemi del Milan comunque partono da lontano, l’epilogo è arrivato
quest’estate e da quella scelta non condivisa dell'allenatore, scelta che ha
creato questa situazione e che sta facendo precipitare le cose, da allora è un
susseguirsi di situazioni che hanno portato il Milan a dove si trova adesso, a
livello tecnico-tattico ci sono molti errori di concetto e i primi tempi sono
inaccettabili, per modalità, temperamento e agonismo.
Con i giocatori che ci sono a disposizione al Milan, è inevitabile che ci
si debba aspettare di più, molto di più, in campo il Milan ha un gioco lento,
macchinoso, senza idee, la prestazione è una prova confusionaria, il Milan
gioca male e la Lazio alla fine ha vinto meritatamente, in avanti i rossoneri
non si vedono quasi mai e continua sempre con lo stesso copione.
C’è più equilibrio nella ripresa, quando i rossoneri rientrano in campo con
un atteggiamento migliore, infatti la partita si fa più equilibrata, ma il
Milan resta in dieci e riesce a concretizzare la grande pressione, se pur
confusa, con il pareggio, frutto di una dormita della difesa della Lazio, al
Milan però una cosa va riconosciuta,
il fatto che non ha mollato mai fino alla fine, specie in inferiorità numerica.
Mentre le
voci raccontano di un Milan in crisi e ora pure spaccato (Cardinale e Ibra contro Furlani), a me
fa specie vedere parlare Furlani nel prepartita (una cosa inusuale), cosa che
potrebbe confermare quanto si dice e cioè, che all’AD rossonero, sia rimasta
solo la penna per firmare quello che Cardinale e Ibra decidono, nell’intervista
è vero che ci ha messo la faccia, ma era una acquisizione di responsabilità e
di commiato
Parole chiare, nette, dove non si è sottratto alla situazione del momento, a
livello comunicativo è apparso, sincero e ha risposto a tutto senza le solite
evasioni, ha ammesso che i fatti dicono che sarà ancora lunga e che questo è il
risultato di ciò che tutti dicevano e scrivevano da mesi, ma erano loro (lui) che
non lo capivano, ammissioni che gli fanno onore, ma solo se seguite dalle
dimissioni di operatore tecnico del club e sembra sia così, perché si sta
pensando seriamente a un DS.
Mentre Tare sembra il nome più caldo per il riassetto strutturale del Milan,
di sicuro il prossimo direttore sportivo dovrà ricostruire rapporti, dinamiche,
regole e gerarchie, ma dovrà anche dare credibilità al nuovo progetto (che a
comandare sia lui) e allo stesso tempo bisogna fare chiarezza su chi saranno i
dirigenti, di cosa dovranno occuparsi e fino a che punto possono farlo, di
certo Cardinale e Ibra dovranno fare una scelta chiara e precisa.
Paratici ha grande esperienza internazionale e anche se ha lavorato nella
Juve dei nove scudetti e al Tottenham, per me i risultati non sono stati eccellenti
come si può pensare, Tare ha fatto benissimo alla Lazio, ma ha un profilo
diametralmente opposto, anche per quanto riguarda il Milan futuro, va presa una
strada diversa e convincente, da quella presa in estate.
Intanto il Milan Futuro deve salvarsi e poi anche qua si deve fare la
rivoluzione per ripartire, Oddo e Tassotti lo hanno preso in cura e se rimarrà in serie C, dovrà
essere rivisto e riprogrammato tutto il progetto, servirà una dirigenza che
conosca il campionato di serie C, i giocatori e le dinamiche della categoria,
un direttore che abbia una strategia chiara e con i giocatori, che devono stare
con il Milan futuro e non fare avanti e indietro con la prima squadra.
A proposito di futuro, sono sicuro che nel futuro del Milan non c’è Conceicao, neanche con lui il Milan è diventato squadra e sono più che sicuro, che stanno già parlando dell’allenatore per il prossimo anno, in realtà dovrebbero farlo con il DS, ma a quanto pare a breve dovremmo avere il nominativo e la triade dovrebbe consegnare a lui le loro decisioni prese, io punterei intanto su un DS italiano, uno come Tare, che italiano non è, ma conosce bene le dinamiche del calcio italiano.
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