Non mi piace, non mi è mai piaciuto e l’ho sempre detto, ma anche quelli
che mi piacevano avevano dei contro, specialmente con questa dirigenza, motivi
per cui molti tifosi per esempio non volevano: Conte (incazzoso e spendaccione), Allegri
(paraculo e catenacciaro), De Zerbi (integralista e forse non ancora
pronto per una big), Italiano (fase difensiva approssimativa e si perde al
traguardo), Gasperini (permaloso e irriverente).
Quindi, esaurite le possibili opportunità italiane, anche perché nessuno è
voluto venire al Milan, le piste estere sono troppo esose e poi c’è sempre l’incognita,
quindi per evitare altri: Lopetegui, Fonseca, Conceicao e
compagnia cantante, non ci resta che piangere, il Milan aveva, ha bisogno di un allenatore
esperto, che fosse garanzia per la zona Champions e ha preso giustamente
Allegri.
Serve un allenatore di personalità, un riferimento autorevole nello
spogliatoio e fuori e una volta esclusi tutti gli altri per vari motivi, Allegri
è il profilo che più si avvicina all’esigenza del Milan, è un esperto
di Serie A e di coppe, è un tecnico che da garanzia di immediata riconquista
della zona Champions, ha personalità, è un riferimento autorevole per tutti e pazienza
se tra gli acquisti Furlani dovrà comprare uno o due pullman per la difesa, del
resto, c’è così penuria di allenatori, che tutti ora vogliono Allegri e Pioli.
Devo ammettere mio malgrado, che Allegri era
l'unica soluzione, perché questo Milan non ha appeal (Capacità o grado di attrazione,
richiamo) e non è in grado di supportare o difendere figure come: Motta, De
Zerbi o Italiano, ci voleva un allenatore “normalizzatore”, forse il ritorno
di Allegri rischia di essere la solita “minestra riscaldata”, però, il Milan fuori
dalle coppe europee ha meno assilli e avrà più tempo per lavorare durante la
settimana.
Così come è successo quest’anno con Conte al Napoli, per
Allegri (già lo pronuncio è sto male) l’ottavo posto rappresenta la possibilità
di un miglioramento immediato e il tecnico livornese, è noto per la sua
capacità di adattamento e gestione, potrebbe più di altri, tirare il meglio da ogni
giocatore e da una rosa, che anche se dovesse perdere i big, ha comunque
elementi interessanti.
Si parla di possibili cessioni importanti, che per
quello che hanno reso negli ultimi due anni, non dovrebbero compromettere la
competitività della squadra, certo, se l’allenatore non è accompagnato dalla
società, sarà un flop come Conceicao e Fonseca, ripeto a me non piace, ma
l’importante in questo momento è avere trovato subito l'allenatore e non un
giovane in rampa di lancio.
In giro non ci sono molti top allenatori, chi ce li ha se li tiene e poi ce ne sono tantissimi, che uno vale l’altro, a me piace Sarri, ha personalità e idee chiare, ma non si sposa con Tare, non penso che con Allegri il Milan potrà giocarsi lo scudetto, ma resteremo più a lungo nelle prime posizioni e secondo me, possiamo centrare il quarto posto, non dico tranquillamente, ma quasi e comunque non prenderemo 20 punti di distacco dalla prima.
Credo che la seconda esperienza alla Juventus,
gli sia servita per farlo cambiare, in meglio spero, Tare sta
cominciando a lavorare con tempismo e decisione e questo è già un punto a
favore, anche per il tecnico, nel Milan non ci sono giocatori straordinari, non
ci sono campioni, quelli che lo potevano essere (Leao e Theo), non lo hanno
dimostrato.
Ora più di tutto, bisogna capire in quanti vogliono
comandare, se saranno in due (Tare e Allegri) sarà meglio, per me ci sono
troppe figure (inutili) nell’area sportiva, andrebbe accorciata e anche questo
potrebbe essere un lavoro per Tare, io credo che se dovessero restare questi
giocatori, secluso Reijnders che è già venduto, Allegri potrebbe fare felice Furlani, giocando
con il 4-2-3-1.
Certo, ci vorrebbero 3 o 4 innesti, soprattutto in
difesa, credo che Leao sarebbe valorizzato di più, ma lo ritengo oramai
un’incompiuta, Pulisic e Gimenez per me saranno i suoi punti fermi, però credo
che alla fine, Tare gli farà una squadra per il 4-3-3, Allegri resta fumino e
permaloso, non è un giochista, è un risultatista, però ha l'idea chiara di
come vincere.
In questo momento al Milan si deve tornare a competere e a vincere, Tare ha
capito che non c'erano alternative a Conte e ad Allegri e con la nuova coppia Tare-Allegri,
c'è sicuramente un recupero di competenza, conoscenza ed esperienza di calcio,
il tecnico livornese firmerà un contratto biennale fino al 2027, con opzione
per la società del terzo anno.
Nel caso in cui Allegri in questo triennio dovesse vincere lo scudetto,
automaticamente la scadenza si sposterebbe al 2029, nel suo staff ci sarà anche
Padoin, già collaboratore ai tempi della seconda avventura alla Juventus e il
suo secondo storico Landucci, ora però, avendo l’allenatore c’è da pensare al
mercato e a chi bisogna confermare, ai rinnovi e ai rientri dei prestiti.
Il fatto di avere un nuovo direttore sportivo e un nuovo allenatore entro la
fine di maggio, se pur con notevole e colpevole ritardo, ci permette di potere
affrontare il mercato con tempismo e risolutezza, condividendo con il tecnico e
con Furlani, la responsabilità delle scelte, è un passo fondamentale per
recuperare credibilità e competitività, Allegri deve ridare invece l’identità, la continuità e l’ambizione,
a una tifoseria che vuole tornare protagonista.
Un club come
il Milan, che si vuole rilanciare, può anche fare a meno di calciatori come
Leao, Theo e Maignan, che hanno già dato e che ora vogliono cambiare aria, Allegri non
andrà in panchina alla prima partita ufficiale del Milan, perché era
stato squalificato per due giornate, dopo le clamorose scene della
finale di Coppa Italia con l'Atalanta, quindi non ci sarebbe in panchina nei
preliminari di Coppa Italia contro il Bari e salterebbe anche gli eventuali
sedicesimi contro una tra Lecce e Juve Stabia.