sabato 31 maggio 2025

Allegri al Milan? Sono contento ma non mi piace.

 

Non mi piace, non mi è mai piaciuto e l’ho sempre detto, ma anche quelli che mi piacevano avevano dei contro, specialmente con questa dirigenza, motivi per cui molti tifosi per esempio non volevano: Conte (incazzoso e spendaccione), Allegri (paraculo e catenacciaro), De Zerbi (integralista e forse non ancora pronto per una big), Italiano (fase difensiva approssimativa e si perde al traguardo), Gasperini (permaloso e irriverente).

Quindi, esaurite le possibili opportunità italiane, anche perché nessuno è voluto venire al Milan, le piste estere sono troppo esose e poi c’è sempre l’incognita, quindi per evitare altri: Lopetegui, Fonseca, Conceicao e compagnia cantante, non ci resta che piangere, il Milan aveva, ha bisogno di un allenatore esperto, che fosse garanzia per la zona Champions e ha preso giustamente Allegri.

Serve un allenatore di personalità, un riferimento autorevole nello spogliatoio e fuori e una volta esclusi tutti gli altri per vari motivi, Allegri è il profilo che più si avvicina all’esigenza del Milan, è un esperto di Serie A e di coppe, è un tecnico che da garanzia di immediata riconquista della zona Champions, ha personalità, è un riferimento autorevole per tutti e pazienza se tra gli acquisti Furlani dovrà comprare uno o due pullman per la difesa, del resto, c’è così penuria di allenatori, che tutti ora vogliono Allegri e Pioli.

Devo ammettere mio malgrado, che Allegri era l'unica soluzione, perché questo Milan non ha appeal (Capacità o grado di attrazione, richiamo) e non è in grado di supportare o difendere figure come: Motta, De Zerbi o Italiano, ci voleva un allenatore “normalizzatore”, forse il ritorno di Allegri rischia di essere la solita “minestra riscaldata”, però, il Milan fuori dalle coppe europee ha meno assilli e avrà più tempo per lavorare durante la settimana.

Così come è successo quest’anno con Conte al Napoli, per Allegri (già lo pronuncio è sto male) l’ottavo posto rappresenta la possibilità di un miglioramento immediato e il tecnico livornese, è noto per la sua capacità di adattamento e gestione, potrebbe più di altri, tirare il meglio da ogni giocatore e da una rosa, che anche se dovesse perdere i big, ha comunque elementi interessanti.

Si parla di possibili cessioni importanti, che per quello che hanno reso negli ultimi due anni, non dovrebbero compromettere la competitività della squadra, certo, se l’allenatore non è accompagnato dalla società, sarà un flop come Conceicao e Fonseca, ripeto a me non piace, ma l’importante in questo momento è avere trovato subito l'allenatore e non un giovane in rampa di lancio.

In giro non ci sono molti top allenatori, chi ce li ha se li tiene e poi ce ne sono tantissimi, che uno vale l’altro, a me piace Sarri, ha personalità e idee chiare, ma non si sposa con Tare, non penso che con Allegri il Milan potrà giocarsi lo scudetto, ma resteremo più a lungo nelle prime posizioni e secondo me, possiamo centrare il quarto posto, non dico tranquillamente, ma quasi e comunque non prenderemo 20 punti di distacco dalla prima.

Credo che la seconda esperienza alla Juventus, gli sia servita per farlo cambiare, in meglio spero, Tare sta cominciando a lavorare con tempismo e decisione e questo è già un punto a favore, anche per il tecnico, nel Milan non ci sono giocatori straordinari, non ci sono campioni, quelli che lo potevano essere (Leao e Theo), non lo hanno dimostrato.

Ora più di tutto, bisogna capire in quanti vogliono comandare, se saranno in due (Tare e Allegri) sarà meglio, per me ci sono troppe figure (inutili) nell’area sportiva, andrebbe accorciata e anche questo potrebbe essere un lavoro per Tare, io credo che se dovessero restare questi giocatori, secluso Reijnders che è già venduto, Allegri potrebbe fare felice Furlani, giocando con il 4-2-3-1.

Certo, ci vorrebbero 3 o 4 innesti, soprattutto in difesa, credo che Leao sarebbe valorizzato di più, ma lo ritengo oramai un’incompiuta, Pulisic e Gimenez per me saranno i suoi punti fermi, però credo che alla fine, Tare gli farà una squadra per il 4-3-3, Allegri resta fumino e permaloso, non è un giochista, è un risultatista, però ha l'idea chiara di come vincere. 

In questo momento al Milan si deve tornare a competere e a vincere, Tare ha capito che non c'erano alternative a Conte e ad Allegri e con la nuova coppia Tare-Allegri, c'è sicuramente un recupero di competenza, conoscenza ed esperienza di calcio, il tecnico livornese firmerà un contratto biennale fino al 2027, con opzione per la società del terzo anno.

Nel caso in cui Allegri in questo triennio dovesse vincere lo scudetto, automaticamente la scadenza si sposterebbe al 2029, nel suo staff ci sarà anche Padoin, già collaboratore ai tempi della seconda avventura alla Juventus e il suo secondo storico Landucci, ora però, avendo l’allenatore c’è da pensare al mercato e a chi bisogna confermare, ai rinnovi e ai rientri dei prestiti.

Il fatto di avere un nuovo direttore sportivo e un nuovo allenatore entro la fine di maggio, se pur con notevole e colpevole ritardo, ci permette di potere affrontare il mercato con tempismo e risolutezza, condividendo con il tecnico e con Furlani, la responsabilità delle scelte, è un passo fondamentale per recuperare credibilità e competitività, Allegri deve ridare invece l’identità, la continuità e l’ambizione, a una tifoseria che vuole tornare protagonista.

Un club come il Milan, che si vuole rilanciare, può anche fare a meno di calciatori come Leao, Theo e Maignan, che hanno già dato e che ora vogliono cambiare aria, Allegri non andrà in panchina alla prima partita ufficiale del Milan, perché era stato squalificato per due giornate, dopo le clamorose scene della finale di Coppa Italia con l'Atalanta, quindi non ci sarebbe in panchina nei preliminari di Coppa Italia contro il Bari e salterebbe anche gli eventuali sedicesimi contro una tra Lecce e Juve Stabia.

venerdì 30 maggio 2025

Tare è arrivato da pochissimo e al Milan è già cambiato tutto.

Tare appena arrivato ha già incontrato alcuni agenti e ha già contattato Conte e Allegri, la situazione non è chiara, ma sembra che con Allegri la vicenda sia in evoluzione, Tare vuole chiudere l’allenatore entro una settimana e sta provando a chiudere con Allegri, che rischia di aspettare invano e restare fuori dal Napoli (al 99% Conte resta) e dall’Inter.

Max che a me non piace, è però un allenatore manager, capace di gestire determinati giocatori, è un allenatore italiano che sa portare le squadra al suo massimo livello e possibilmente a vincere, non incanta con il suo gioco, ma il Milan non può continuare a sperimentare, non può permetterselo più, Allegri è il primo (terzo, dopo Conte e Italiano) della lista di Tare, ma il Milan si è mosso troppo tardi rispetto al Napoli, che ha già un accordo verbale per 6 milioni a stagione, nel caso in cui Conte dovesse lasciare il Napoli.

Gli ultimi aggiornamenti su Allegri al Milan, dicono che il tecnico si è riservato una risposta entro 24 ore, c’è ottimismo e più che altro, c’è Tare che pressa e lo tallona, Allegri si sta avvicinando e cresce la fiducia di poter chiudere, con un’offerta da cinque milioni più bonus a stagione, ma si deve fare in fretta, perché la situazione in casa Inter potrebbe cambiare dopo la finale di Champions, con Inzaghi tentato dall'Arabia.

La Juventus senza Conte e senza Allegri cosa farà? Alla Juventus cambiano le prospettive e anche la filosofia, è arrivato Comolli e prederà lui in mano la situazione, tanto che Giuntoli sembra arrivato anche lui al capolinea, Comolli sembra orientato verso Pioli, ma Tudor potrebbe essere la soluzione definitiva almeno per quest’anno.

Pioli è anche tra le opzioni della Fiorentina per il post Palladino, i viola sono alle prese con la ricerca del nuovo allenatore e servirà un'accelerata in tempi brevi, tra i nomi della lista ci sono anche: Baroni in uscita dalla Lazio, De Rossi che rescinderà dalla Roma, Tudor, che con la Juventus dovrebbe fare solo il Mondiale per Club e Sarri.

L’anno scorso hanno cambiato panchina 13 allenatori su 20 e quest’anno si prevede un mercato degli allenatori ancora più vivace ed entusiasmante, al momento Napoli, Milan, Bologna e Roma, sembra che abbiano già risolto il loro problema, Conte a meno dell’imprevedibile, sarà l’allenatore degli azzurri anche per il prossimo anno, Italiano ha firmato il prolungamento, Allegri verrà ufficializzato dal Milan a breve e Gasperini ha lasciato l’Atalanta e sta parlando con la Roma.


Molte altre, quasi tutte, sono alla ricerca di tecnici e certezze, l’Inter con Inzaghi, l’Atalanta che perso Gasperini sta puntando su uno tra: Palladino, Sarri o Pioli, la Fiorentina che pensa a Gilardino o a Vanoli, il Torino che cerca Baroni, la Lazio che potrebbe tornare su Sarri e la Juventus che potrebbe confermare Tudor o virare su Pioli, anche a Lecce, pare che Giampaolo non resti.

Ma si muove anche il mercato calciatori del Milan, che ha bisogno di correre, dopo tutto il tempo perduto, Saelemaekers potrebbe non restare a Roma, perché il Milan lo rivuole, Alexis è reduce da un’altra stagione più che positiva, la società giallorossa vorrebbe trattenerlo, ma il Milan valutando l’arrivo di Tare, il cambio in panchina e il mancato introito dalle coppe, vorrebbe puntare di nuovo sul belga.

Adli ha annunciato che la Fiorentina non lo riscatterà e che di conseguenza ritorna al Milan, andando a comporre un'altra “squadra” rossonera, che una volta ufficializzato Allegri, Tare deve provare a piazzare sul mercato, Tare si sederà al tavolo con: l’allenatore e chi di dovere (Furlani), per programmare la prossima stagione e costruire la squadra che verrà affidata ad Allegri.

Al momento non si possono fare proiezione sulle entrate e le uscite, per le uscite c’è qualche certezza in più, perché diversi calciatori sono in uscita a prescindere dall’allenatore, dovrebbero essere ceduti: Vasquez, Thiaw, Pellegrino, Theo Hernandez, Bennacer, Pobega, Chukwueze, Adli (c’è un interesse del Napoli), Okafor, Origi e Colombo, Saelemaekers potrebbe tornare e restare, in caso contrario entrerebbero nella casse rossonere non meno di 25 milioni, il Bologna è intenzionato a trattenere Pobega, rivedendo però i dettagli dell'accordo. 

mercoledì 28 maggio 2025

Il Milan rischia di restare senza un allenatore decente.

 

Sulla scelta del prossimo allenatore del Milan, Italiano rinnoverà quasi sicuramente con il Bologna, il Milan non è più attrattivo, oggi è una società “inesistente” a livello top, la grande forza del Bologna è la società: Sartori, Fenucci e Di Vaio, che con l’allenatore formano un poker di persone vincenti, quello che manca al Milan.

È chiaro che il valore del Milan è diverso, ma il poker di persone del Milan: Tare, Furlani, Moncada e Ibra, devono diventare vincenti e attrattivi nel più breve tempo possibile e immediatamente devono diventare anche credibili, Italiano resterà a Bologna e anche Allegri non dovrebbe allenare i rossoneri, perché sul piatto potrebbe avere il Napoli del dopo Conte o l’Inter del dopo Inzaghi, qualora il primo andasse alla Juve e il secondo in Arabia, forse, fallite queste opportunità, accetterebbe il Milan.

Gasperini è in rotta con l’Atalanta, ma è un accentratore ed è molto permaloso, forse preferirebbe andare alla Roma, dove non comanda nessuno e lui si troverebbe a suo agio, poi resta Motta (dopo la Juventus meglio di no), Farioli potrebbe portare un calcio nuovo, entusiasmo, grande volontà, ma è una scommessa e infine c’è Sarri, con Sarri ci sarebbe un progetto globale di gioco, di struttura, di esperienza, per me da sempre sarebbe una grande occasione, però non va d’accordo con Tare e potrebbe tornare alla Lazio.

Tare anche se è stata la terza scelta, è una buona scelta, al Milan si parlava di aumentare l’italianità in campo e all’interno della società, il DS è albanese di nascita, ma calcisticamente ormai è italiano e italiano sarà l’allenatore, Tare è arrivato un po’ tardi e in piena bagarre nella ricerca dei tecnici, anche da parte delle altre squadre e come dicevo nel titolo, si deve dare da fare subito (visto che ha Furlani ha perso tutto il tempo del mondo), per portare a Milanello un allenatore decente.

Ai rossoneri serve un tecnico di “garanzia”, i progetti su tecnici innovativi ed emergenti li hanno sbagliati e ora bisogna andare sul sicuro, un tecnico italiano, collaudato e che se non ti fa vincere subito lo scudetto, almeno lotta fino alla fine in tutte le competizioni, bisognava continuare a migliorare il progetto Maldini-Pioli e invece si è voluto forzare la mano e annullare tutto quello che si era costruito.

L’allenatore di garanzia l’anno scorso c’era, Conte era disponibile ad andare al Milan e anche Allegri lo era, ma se Furlani nelle sue lunghe attese si fa sempre anticipare dagli altri, succede che il Napoli gli ha soffiato l’anno scorso Conte e quest’anno Allegri, è chiaro che con gli altri sotto contratto, non ne è rimasto nessuno decente, era necessario muoversi prima, avere le idee chiare e agire in fretta, adesso bisogna sperare di potere arrivare a qualcuno tramite un lauto ingaggio. 

Lauto ingaggio che dal vocabolario di Cardinale è stato bandito, specialmente per gli allenatori, perché al Milan si può fare senza DS (non serve c’è Furlani) e l’allenatore serve solo per il patentino, perché poi c’è Furlani, quindi, tornando alla ricerca dell’allenatore, se dobbiamo escludere quelli già menzionati, non resta che puntare su un profilo emergente, il nome che stuzzica di più è Fabregas, ma il Como non lo molla, il suo calcio piace e a Como ha fatto vedere cose interessanti, poi non lo so, potrebbe essere un altro Motta.

Fabregas mi sembra già sufficientemente pronto, del resto non sarebbe l’unico che si affermerebbe in così poco tempo, ha dimostrato di sapere reggere alla grande la Serie A e poi sinceramente, di tecnici liberi di un certo livello, chi rimane? Dovendo escludere Sarri (peccato), che non ha un grande rapporto con Tare dopo l’esperienza alla Lazio, bisogna strappare Allegri (a me non piace, però…) al Napoli, perché con tutti gli altri, aumenti la quota di rischio di quest’anno.

Tudor, se paragonato a Motta o a non so chi potrei dire, è meglio di una ginocchiata nello stomaco, lui spera giustamente che Conte resti a Napoli e che a lui venga data la panchina della Juventus, ma sinceramente, se il Milan dovesse restare fuori dalla cerchia degli allenatori “decenti”, io Tudor lo preferirei a Motta o mi affiderei a Mancini, meglio che niente, Tudor allenerà la Juventus al Mondiale per Club e penso che ci resterà anche per la prossima stagione.

Intanto parallelamente c’è da pensare al mercato, per non lasciarsi trovare impreparati anche in questa prima finestra di giugno, al 99% Hernandez andrà via e chiunque sia l’allenatore, sulla fascia sinistra, che potrebbe restare anche orfana di Leao (lo spero), qualcuno al nuovo allenatore bisognerà fare trovare e il Milan sta seguendo Junior Firpo, in scadenza di contratto con il Leeds United, squadra con cui il Milan farà un’amichevole in agosto.

L’ex Barcellona classe 1996 e neo promosso in Premier League con il Leeds United, non è un talento giovane, ma il Milan lo sta cercando, sta cercando anche Nicolussi Caviglia e Ricci, talenti giovani e italiani, profili ritenuti adatti per rinforzare il nuovo progetto tecnico, uno dei nomi più interessanti, italiano, talento, ma non più giovanissimo è Chiesa, se il club inglese decidesse di cederlo, anche con la formula del prestito.

Nicolussi Caviglia è un centrocampista classe 2000, che ha giocato una stagione convincente con la maglia del Venezia, il giocatore è in prestito con obbligo di riscatto dalla Juventus e poi c’è Ricci, sul quale il Torino non è disposto a fare sconti, serviranno oltre 30 milioni per strappare il nazionale italiano alla squadra di Cairo, con l’arrivo di Tare, il Milan definirà le sue nuove strategie operative, ma i primi sondaggi rivelano l’intenzione di puntare su giovani italiani di qualità, per rilanciare il progetto tecnico.

Non abbiamo fretta.

 

Questa frase spiega e certifica il perché, c’è poca fiducia per il futuro e grandissima delusione per non avere ancora capito nulla e per continuare a non fare chiarezza su niente e nessuno, sul futuro di Reijnders viene confermata l’ipotesi di una cessione e sembra che sia lui che vuole andare via, trovo giusto che il calciatore ambisca a situazioni chiaramente migliori, che li preferisca alla grande confusione che c’è al Milan e che provi a togliere ogni responsabilità, a chi poi deciderà di vendere il miglior giocatore, il più continuo e il più richiesto.

Sulla scelta del nuovo allenatore, il Milan adesso deve correre, non è rimasto più nessuno di un certo livello, tanto che Tare sta provando a capire con Conceicao, se è fattibile una riconferma del tecnico, il Milan nella persona dell’AD Furlani, ha ricominciato a fare errori (questo è il primo di una lunga serie) e ora toccherà a Tare trovare una soluzione, ammessa che ce ne sia una, che non è una ginocchiata nello stomaco. 

Furlani voleva tenere Conceicao e si augurava (era convinto che avrebbe vinto la coppa Italia) che alzasse anche la Coppa Italia per confermarlo, ecco perché si è perso tempo nel prendere il direttore sportivo, per evitare che Tare potesse impedire la riconferma, come se una partita può cambiare il giudizio sull’allenatore, queste non sono valutazioni tecniche, ma valutazione di convenienza, come se il Milan fosse il suo.

Trovo impossibile che anche Elliott gli permetta di fare tutto quello (sbagliato) che vuole, le valutazioni sull’allenatore non si fanno se ti fa giocare quelli che vuoi tu e come vuoi tu, non si fanno su quanto vai a risparmiare per fare bella figura con i padroni e poi non vinci mai nulla e magari arrivi ottavo e resti fuori da tutto.

Le valutazioni si fanno, per capire se l’allenatore ha in mano lo spogliatoio (no! E se ne vogliono andare tutti) e se stia facendo crescere la squadra (non mi pare completamente), allora si conferma anche se perde una finale o lo cambi anche se vince lo scudetto, come doveva essere fatto con Pioli (consiglio inascoltato di Maldini).

Cosa ha fatto la Juventus con Pirlo? Ha vinto due titoli ed è arrivato quarto, ma non aveva (non lo ha ancora) l’esperienza e il carisma per una panchina di un certo livello (anche serie B), lo hanno esonerato e continuano a farlo anche da altre parti.

Che non ci sia più nessuno di livello per allenare il Milan mi preoccupa, perché pare che Tare (pur di non prendere Sarri) continua a parlare con Conceicao e il suo piano B è Thiago Motta (oggi una ginocchiata nello stomaco), la mia e credo anche la speranza di tutti, sia che Gasperini non rinnovi con l’Atalanta (ma potrebbe scegliere la Roma, altra proprietà americana), l’ipotesi paradossale di un Conceicao bis è clamorosa.

Il Milan come l'anno scorso è indietro nella scelta dell’allenatore e se aspetta sempre come ha fatto per il direttore sportivo (libero da due anni e poteva cominciare prima), finiranno per ripetere il percorso dell’anno scorso e prenderanno altri due tecnici (stranieri) anche quest’anno (prima Conceicao e a gennaio Motta), ancora altre due scommesse ed è chiaro che nessuno vuole restare (Hernandez, Pulisic e Reijnders).


È possibile che non si capisca che di tempo ce n'è poco, che la rosa va sfoltita, che Leao, Theo, Maignan e Reijnders vanno ceduti e rimpiazzati e che c’è da costruire un gruppo,
ora tocca a Tare fare le prime mosse, dopo che Furlani gli ha fatto attorno (a lui) terra bruciata, per la panchina servirebbe un grande colpo, per riconquistare la credibilità perduta.

Ma la preoccupazione riguarda anche l’autonomia che avrà il direttore sportivo al Milan, Tare deciderà realmente? Spero che nelle prossime settimane capiremo quanto, Tare ha un compito difficilissimo, rilanciare il Milan dopo una gestione di due anni fallimentare, dove Furlani aiutato da Ibra e Moncada, ha sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare, non siamo stati mai competitivi per lo scudetto, siamo usciti presto dalla Champions, siamo fuori dalle prossime coppe europee e abbiamo un preliminare di coppa Italia ad agosto, ancora un disastro dopo quello dell’ultimo Pioli.

Tare appena arrivato in sede ha cominciato subito a lavorare, ha visto il DS della Roma per parlare di Saelemaekers, con cui il Milan vuole monetizzare qualcosa come 20/25 milioni, ma la scelta cruciale riguarda l’allenatore, poi i rinnovi e poi gli acquisti e le cessioni, sulla panchina servirebbe un colpo sensazionale (Conte), chiaramente servono 6/7 milioni di ingaggio per l’allenatore buono, se si resta sul tetto massimo per gli allenatori di 3 milioni, allora saranno tutti come Fonseca.

Piuttosto si prenda un giocatore in meno e si alzi l’ingaggio dell’allenatore, per rilanciare il Milan serve un allenatore top, una certezza e se non dovesse arrivare si commetterebbe lo stesso errore della scorsa stagione, cominciando con il piede sbagliato, Motta spero di no, io per il Milan preferirei a questo punto, Farioli o Sarri.

martedì 27 maggio 2025

Complimenti al Napoli e a Conte per la vittoria dello scudetto.

Gli errori che hanno fatto sono tanti, li commettono ormai da 3 anni e a mio avviso continuano a farne, mi chiedo se v
errà fatto un passo indietro per dare pieni poteri a Tare, ma Furlani questo non lo dice, al momento comunque la prima questione è quella dell'allenatore, Italiano è la prima scelta, però, è corteggiato con insistenza dal Bologna che vuole rinnovarlo, quindi la questione panchina, che doveva già essere risolta da almeno un paio di mesi si complica.

Italiano è più lontano di quanto si pensi e anche Gasperini è vicino a prolungare il contratto con l'Atalanta, Allegri è senza squadra, ma potrebbe trovarla presto, perché il Napoli lo ha già contattato, per tutelarsi in vista di una separazione con Conte, destinato a tornare sulla panchina della Juventus e così De Laurentis ha accelerato per chiudere subito con Allegri, che era stato contattato nei giorni scorsi giorni e con cui c'è già un accordo di massima, per anticipare il Milan.

E così il Milan si trova costretto a cercare allenatori alternativi, come Mancini e Thiago Motta, vero che il Milan aveva cercato la scorsa estate il tecnico italo-brasiliano, ma è pure vero che con la Juventus ha fallito, mettendo in mostra i lati positivi (pochi) e i lati negativi (tantissimi), così sono tanti gli agenti che propongono un loro tecnico, proprio come l’anno scorso con: Lopetegui, Fonseca e Conceicao, vero che stavolta dovrebbe decidere Tare, ma allenatori non ce ne sono e credo che finirà come lo scorso anno.

Tra i candidati non c'è Farioli (un’altra scommessa), così come non c’è De Zerbi, orientato a restare al Marsiglia e non c’è Sarri, per il rapporto difficile avuto con Tare alla Lazio, per questo l’ancora di salvataggio è Allegri, ma il Napoli si è mosso prima e come è già successo l'anno scorso, il Milan rischia di trovarsi ancora una volta spiazzato, più passano i giorni e più si allontanano i principali obiettivi per la panchina e pensare che abbiamo avuto 3 mesi di tempo.

Purtroppo il Milan è in forte ritardo e si spera che con l'arrivo di Tare, si inizierà a lavorare seriamente sull’allenatore, a quanto pare, al di là delle certezze di Mediaset, Conte non ha preso accordi con nessuno, sul fatto che non ha preso neanche contatti con nessuno, ci credo un po' meno, posso essere d’accordo sul fatto che vuole prima parlare con De Laurentiis e che non si è promesso a nessuno, così come il Milan non si è mai mosso su Conte e la Juventus è quella più avanti.

Condivido che con l’arrivo di Tare, Conte è ancora un pensiero del Milan, perché Italiano vuole rimanere al Bologna e ha quanto pare lo ha pure fatto sapere al Milan e dovrebbe fare con i rossoblù un contratto di tre anni, poi sembra ci sia Allegri e neanche qua c’è il contratto firmato, ci sono stati contatti con il Milan e il Napoli e darebbe una disponibilità di massima ai rossoneri, ma il Napoli è più pronto per arrivare al livornese.

Praticamente Allegri è un allenatore già bloccato dal Napoli e sarà Conte farà partire il domino, il problema è, che se Conte va alla Juventus, Allegri va al Napoli, Gasperini, Italiano, Palladino, Inzaghi e Fabregas restano dove sono e Sarri con Tare al Milan non ci può andare, per la panchina del Milan restano solo due opzioni: Motta e Mancini, anche se ancora non ci sono stati contatti.

De Zerbi resterà al Marsiglia anche la prossima stagione, perché c’'è poca fiducia per il futuro rossonero e grandissima delusione per quella che è stata la stagione appena conclusa e nella società, che non ha fatto chiarezza su niente e su nessuno: allenatore, Rafa Leao, Theo Hernandez e Maignan, tutta gente che potrebbero partire e più esattamente: Leao Arsenal, Theo Juventus e Maignan allo United e non è stata fatta nemmeno una riorganizzazione e una chiarificazione delle gerarchie decisionali interne.

In questo clima di incertezza totale, come si fa a capire la possibilità di chi deve partire: (Chukwueze, Thiaw, Musah) e su cosa ci serve per rinforzarci, perché è vero che bisogna fare quattrini con i big, ma è pure vero che gente come Musah non può restare al Milan, mentalmente non c’è e da quando è arrivato a Milanello ha avuto un inesorabile declino, non è che sia mai stato un top, è sempre stato disordinato e impreciso.

Invece Camarda contro il Monza ha fatto un partitone, tutte le volte che stato chiamato in prima squadra ha fatto bene, magari dimostrando di non essere ancora perfettamente pronto, però il Camarda visto contro il Monza è un Camarda che merita di avere molto di più, di quanto ha avuto quest’anno, per l'atteggiamento e lo spirito coinvolgente, è entrato in più azioni lui in 45 minuti, che Jovic e Abraham in tutto il campionato.

Ha fatto intravedere sprazzi di grande talento e margini di miglioramento notevoli, gli è mancato solo il gol e se lo portano fisso in prima squadra, come la prima riserva di Gimenez, arriveranno tanti gol e se è gestito bene dal club (non come quest’anno) diventerà presto titolare, il Milan poi è interessato ad un altro giovane di prospettiva per il centrocampo e si tratta di Nicolussi Caviglia del Venezia, a centrocampo potrebbero esserci diversi cambi, soprattutto se Reijnders dovesse partire in direzione Manchester City e il Milan è sempre sulle tracce di Ricci del Torino. 

lunedì 26 maggio 2025

Al Milan non c'è aria di ribaltone, anzi.

Dopo la delusione per la Coppa Italia sfumata contro il Bologna e le ammissioni del fallimento, sembrava che al Milan dovesse avvenire un grande  ribaltone, soprattutto  nella dirigenza e invece, con il passare dei giorni, sembrerebbe con non ci sia la voglia di cambiare niente e nessuno, il quinto posto di due anni fa, lo hanno fatto pagare a Maldini, il secondo posto dello scorso anno con i venti punti di distacco dall’Inter prima in classifica, lo hanno fatto pagare a Pioli (è cosa buona e giusta) e il fallimento di quest’anno lo stanno facendo pagare a Ibrahimovic.

Per l’appurato il ribaltane sarà solo con i giocatori (forse), ma solo per una questione economica e non perché si voglia punire o azzerare tutto e ricominciare, la mia personalissima opinione, è che da tutto quello che è successo in questi due anni, non abbiano voluto imparare niente e che abbiano ancora tantissima chiara confusione in testa, lo si vede da quanto tempo è passato per scegliere Tare e quanto ne sta passando per ufficializzarlo.

Stessa cosa sul dopo Conceicao, dopo almeno tre mesi, la proprietà sta considerando vari profili, segno che non hanno ancora parlato con nessuno, se non una chiacchierata esplorativa, come hanno fatto lo scorso anno con Motta quella specie di dirigenza, non hanno ancora chiaro a chi affidare la guida tecnica della squadra e non è perché stanno aspettando Tare.

Per me Italiano è il nome a sensazione per calmare i tifosi, ma forse l’unico a volerlo è Tare, a parte che risulta evidente, che sono poche le cose per cui il tecnico del Bologna dovrebbe scegliere il Milan, al Milan non doveva esserci più spazio per la confusione e invece credo che continui a regnare sovrana, la candidatura di Italiano sembra essere forte, ma non sono così tanto convinto che i dirigenti siano rivolti in quella direzione.

Credo che la panchina del Milan al momento sia molto scomoda, tant’è che i giornalisti parlano di Allegri, di un tecnico che sa arrangiarsi in qualunque situazione e il fatto che si parli di De Zerbi (vorrei sapere però chi ne parla), non significa per forza, che il Milan vuole riproporre un allenatore che faccia un gioco più moderno, servono scelte nette, ma io queste scelte precise e decise non le vedo.

A cominciare dalla comunicazione, che è sempre la stessa, nonostante il responsabile sia cambiato, perché non è cambiato il burattinaio, quello che tira i fili è sempre lui, sempre lo stesso e lo fa sempre nello stesso modo, anche quest’anno prevedo una stagione disastrosa, non so quanto conti effettivamente Tare e quindi non so quanto darà un’impronta diversa.

Io credo che con il triplice fischio finale di Milan-Monza, si possa fin da subito aprire il sipario, salutare e ringraziare Conceicao e tutto il suo staff, ufficializzare Tare e il nuovo allenatore (c’è rimasto solo Motta), con chiare linee-guida da seguire sul mercato, già ben stabilite e prepararsi alla prima finestra di mercato di giugno in occasione del mondiale per club.

La gestione quest’anno dovrà essere snella e rapida e non lenta, pachidermica e farraginosa come quella di quest’anno, l’organico squadra dovrà essere altrettanto snello e sveglio, non c’è bisogno di una rivoluzione, dovrà essere completato, ma in gran parte dovrà essere sostituito, per ridare nerbo e motivazioni a una squadra spenta e opaca, per sfruttare il vantaggio dell’esclusione dal Mondiale per club.

Il Milan ne dovrà approfittare per lavorare bene e intensamente, per potere partire di slancio e alla pari delle pretendenti allo scudetto 2025/2026, che dovrebbero tornare a essere: Inter, Napoli, Milan e Juventus, con il concetto di vittoria che è l’unica cosa che conta, anche se poi, magari ci si accontenta del piazzamento Champions, niente più campionati giocati per il quarto posto, anche perché come abbiamo visto non è una filosofia che paga (dopo lo scudetto: 5°; 2° e 8°).

Sei il Milan e la competitività su ogni fronte deve essere un “Karma” (la conseguenza di azioni positive nelle scelte, che generano conseguenze positive), nell’organico rossonera dovrebbero esserci diverse novità, date dalla mancanza degli introiti della Champions, dalle cessioni di molti giocatori senza stimoli, deludenti e in scadenza di contratto o fine prestito, il Milan più che essere costretto a sacrificare un big, diciamo che l’idea di “realizzare” prevale sul sacrificio.

Conoscendo la politica del Milan americano e il caso Tonali, non sarei meravigliato e né tanto meno contrario alla cessione al Manchester City di Reijnders, il giocatore merita un altro palcoscenico, al Milan non sono interessati a costruire un ciclo vincente e poi, meglio venderlo nel pieno del suo valore, che svenderlo come faremo con Hernandez e Maignan, entrambi in scadenza nl 2026, che non dovrebbero rinnovare e che dovrebbero essere ceduti in estate. 

Tare si troverà quindi subito a gestire una situazione difficile, senza Europa, con tanti casi di giocatori da gestire e una squadra da rigenerare e rilanciare nuovamente al vertice del calcio italiano ed europeo, partendo dai casi: Leao, Reijnders, Hernandez e Maignan, alle loro sostituzioni e al nuovo tecnico, Tare comincerà a costruire la squadra partendo dall’allenatore e dai “big” che vogliono restare o che la società (allenatore) vuole tenere.

Leao continua a essere nella lista dell'Arsenal e ha avuto una telefonata con il DS Berta, con Tare ancora da ufficializzare e il nuovo allenatore da scegliere, non si possono avanzare ipotesi, quindi è impossibile prevedere quale sarà il futuro di tanti giocatori rossoneri e Leao è uno su cui ci sono i maggiori dubbi, forse questa stagione, il portoghese potrebbe separarsi dal Milan.

  

venerdì 23 maggio 2025

Tare sarà il nuovo direttore sportivo del Milan.

Dopo mesi di incontri, il Milan (Furlani) ha finalmente preso la decisione di dare vita a un nuovo corso, decidendo di prendere finalmente il direttore sportivo che mancava, dovrebbe trattarsi (segreto di pulcinella) dell’ex Lazio Tare, c’è l’accordo verbale, ma manca ancora la firma e l’ufficialità, con le parti che stando a quanto si dice, avrebbero raggiunto l’intesa totale, con l’albanese che dovrebbe firmare un contratto di tre anni, a 800mila euro netti a stagione. 

Tare ha tante questioni da risolvere, su tutti i rinnovi di Theo Hernandez e Maignan e la scelta del nuovo allenatore, c’è l’accordo sulla durata del contratto e sulla parte economica, però non si conosce, come cambieranno le mansioni all’interno dell’area sportiva, se Tare sarà un direttore sportivo tradizionale, con la possibilità della scelta finale, o se sarà solo un aiutante di Moncada e Furlani, vedremo come cambierà l’area sport del Milan e se cambierà.

Il DS albanese, dovrebbe prenderà in mano le decisioni sul mercato e sulla gestione di Milanello, come faceva alla Lazio e poi però, Furlani come faceva Lotito, avallerà la parte economica dei contratti e dei calciatori da acquistare, Moncada collaborerà a stretto contatto con Tare, tra i due si dice ci sia un buon rapporto, manterrà la carica di direttore tecnico (non so cosa significa) e sarà sempre il capo scouting, un modo per non sapere mai di chi è la responsabilità, ma comunque.

Diciamo un po' come erano Maldini e Massara, quindi, sotto Furlani c’è Moncada e sotto Moncada c’è Tare, in parole povere questo è, Ibrahimovic pian piano dovrebbe dissolversi dall’area sport e fare l’Advisor della proprietà, come è giusto che sia, sembra però, che Tare con Furlani abbia rivendicato la propria autonomia decisionale in ambito tecnico, del resto è un dirigente abituato al confronto con Lotito, così il nuovo Milan dovrebbe essere un club più “all’italiana” e più esperto delle dinamiche della Serie A.

La strategia comunque resta la solita, acquistare giocatori di prospettiva da valorizzare in rossonero, Tare è stato quindici anni dirigente della Lazio ed è abituato a costruire squadre da posto in Champions, a crescere campioni e che è poi difficilmente ha venduto, diciamo che è quello che interessa alla proprietà e al presidente Scaroni.

Se gli e lo permetteranno, dovrà colmare la lacuna degli ultimi anni, quella di un direttore sportivo che fosse un rifermento stabile per i giocatori e l’allenatore, Tare sarà presente quasi tutti i giorni a Milanello, però la prima cosa a cui dovrà pensare adesso è l’allenatore e poi al mercato e del mercato fanno parte pure i rinnovi, anche se la sua nomina è arrivata con colpevole ritardo, Tare bene o male, sa quello che serve alla squadra.

Gli è stato detto che avrà grande libertà di manovra dal punto di vista tecnico, altrimenti credo che non avrebbe accettato, Italiano è la sua prima scelta per la panchina, che chiarirà quanto prima se resta a Bologna oppure no, le ultime dicono che c’è la volontà reciproca con il Bologna di andare avanti insieme, il Milan al momento non vuole intromettersi, però, se non ci fossero stati “problemi” tra il Bologna e Italiano, il tecnico avrebbe già rinnovato.

Invece sta temporeggiando, vuole capire cosa gli offre il Milan e poi caso mai trovare il pretesto per lasciare i rossoblù, non è un mistero che nei colloqui avuti con Furlani, Tare abbia parlato di Italiano e di Allegri, quindi niente Sarri, ora il quesito è, vogliono continuare con un allenatore “giochista”, ammesso che Fonseca e Conceicao lo siano stati, o affidarsi al caro vecchio pullman davanti la porta? del resto il Milan di Berlusconi è passato dal “giochista” Sacchi, al “catenacciaro” Capello e Capello con il catenaccio non ha vinto solo al Milan, ha vinto al Real, alla Roma e alla Juventus, basta avere i giocatori buoni e il Milan i giocatori buoni li ha.

Italiano è un bel prospetto emergente, uno su cui costruire un progetto a medio-lunga durata, sembra pure che abbia migliorato la fase difensiva, ma è sotto contratto con il Bologna, mentre Allegri sarebbe libero (a me non piace) e anche lui è garanzia di un progetto lungo, ma bisogna fare in fretta, perché il livornese è la prima scelta del Napoli, per l’eventuale (quasi sicuro) dopo Conte.

Tare ha davanti a sé un lavoro complesso, ricostruire il Milan senza rivoluzionarlo, la dirigenza resta quella che è e Tare deve dare un’idea diversa del calcio, per come l’hanno intesa in questi anni, deve dare compattezza a uno spogliatoio, con dei giocatori che nell'ultimo anno hanno reso molto meno delle loro possibilità, ridare al Milan la voglia di lottare, di esaltare i campioni e di essere squadra.

Dopo l'addio di Maldini si è sempre parlato di un lavoro di gruppo, funzionerà? Se Tare diventerà un riferimento per la squadra, una persona che a Milanello gestirà la quotidianità, se vigilerà sul rispetto delle regole e diventerà un uomo di fiducia per i calciatori, funzionerà, quello che ci preoccupa, è la prospettiva di questo Milan americano, perché il rischio è quello di sbagliare ancora quasi tutto come quest’anno, a causa delle divisioni all’interno della società.

Tare dovrà inoltre prendere in mano la gestione di Camarda, il mercato estivo e quello invernale e la gestione di Milan Futuro, dovrà inoltre eliminare: la presunzione, l’incompetenza e l’arroganza, che hanno contrassegnato gli ultimi due anni e voltare pagina, dopo una stagione fallimentare, riposizionare il club ai vertici del calcio italiano e europeo, che faticosamente Elliott e Maldini stavano raggiungendo. 

mercoledì 21 maggio 2025

Ancora il direttore non c’è, forse aspettano la fine del campionato.

 

Quello che ci preoccupa per il futuro, è che ancora non è stato designato il tanto necessario direttore sportivo, per potere avviare (già in notevolissimo ritardo) la programmazione del prossimo triennio almeno, che è più importante di non potere giocare il prossimo anno in Europa, non c’è il direttore e manca anche la scelta dell’allenatore, in realtà manca la prospettiva del Milan, che non ha chiaro ancora nulla, nemmeno gli equilibri di forza all’interno della dirigenza e forse anche della proprietà. 

Finire fuori dalle prime otto posizioni, significherebbe giocare anche prima di ferragosto una partita ufficiale, quella della coppa Italia, così come è successo quest'anno al Napoli, certo se poi il risultato finale fosse come quello del Napoli, ben venga la coppa Italia il 10 agosto, solo che questo porterebbe quasi sicuramente all'annullamento di qualche tournée oltreconfine, che a livello economico avrebbe un peso non da poco, da aggiungere ai soldi persi per la mancata qualificazione in Europa.

Conceicao vuole sedersi a fine campionato e parlare, non so di cosa possa parlare oramai, come si dice, ogni lasciata è persa e se poi aveva veramente qualcosa da dire, perché non dirla prima, solo che neanche lui si aspettava un finale così deludente, di questo finale ci resta solo, che il Milan gioca meglio in dieci e che in dieci Joao Felix è stato il migliore in campo.

Non so a cosa possa servire adesso, che ognuno deve ragionare e fare una valutazione su quello che è stato il suo lavoro, Conceicao ha avuto molte difficoltà, ma tante se le è create lui e poi è inutile portare i numeri, perché è stato il fallimento completo della stagione, certo, chi lavora nel Milan deve capire cosa ha fatto di bene e cosa no, Furlani lo ha capito, ma non se ne fotte niente e continua imperterrito per la sua strada.

Anche Conceicao lo ha capito, ma non si può fare più niente, quindi è inutile che lui dice: “Dobbiamo sederci e parlare, di cosa sarà il Milan nel futuro", cosa può interessare a lui che il prossimo anno non c’è e poi non vedo tutte queste cose positive che dice, non vede l’ora di chiarirti con la società a fine anno, perché? A cosa serve ragionare e fare una valutazione su quello che è stato il suo lavoro, tanto il fallimento è certificato.

È vero che a Milanello lui era da solo, ma se ne doveva lamentare prima e non dire a fine anno parlerò, dichiarazioni discutibili come quelle di Moncada: "Giocare in B, in C o in D non è così importante per noi. Per noi è importante creare talento", intanto non sarà importante per lui, ma giocare in serie D o in Champions non è proprio la stessissima cosa e poi, quali talenti hanno creato? Ne avevamo due: Camarda e Liberali e li hanno bruciati.

Ma come si può pretendere di continuare a fare il dirigente del Milan con questa mentalità diffusa, perché è la stessa di Furlani e di Scaroni, dove e quando hanno creato talento? nel Milan Futuro? E dice: “Abbiamo creato Milan Futuro per creare giocatori. Abbiamo avuto sette giocatori che hanno giocato in Serie A col Milan, mai ce n’erano stati così tanti dall’Accademy. È il primo anno, l’importante è creare giocatori. Il Milan Futuro giocherà in Serie D”.

Abbiamo creato giocatori, chi? Quali? Sette che hanno giocato in serie A, escluso Jimenez tutti gli altri hanno fatto la comparsata di qualche minuto in serie A e poi: “mai ce n’erano stati così tanti dall’Accademy”, ma Baresi, Maldini, Evani, Albertini, Galli e Costacurta da dove provenivano? giocare in serie D è la certificazione di un fallimento programmatico, hanno fatto le cose senza averne un’idea, bisognava scrivere il nome del direttore sportivo nell’organigramma di prima squadra e ci hanno messo D’Ottavio, che prendeva solo lo stipendio.

Poi non sapendo cosa farne, lo hanno mandato come direttore sportivo del Milan Futuro, l’allenatore era Abate, profilo perfetto, invece Ibrahimovic per fare giocare suo figlio, lo ha fatto fuori a favore dell’amico Bonera e fa fuori anche il padre di Abate, che era il preparatore dei portieri, Ibrahimovic ha avuto anche una serie di scontri con D’Ottavio nella creazione e gestione di Milan Futuro e lo ha relegato ad un lavoro prettamente d’ufficio, per affidare la seconda squadra al suo amico Kirovski.

Kirovski viene messo a capo del progetto Milan Futuro, ma senza alcuna esperienza nel calcio italiano e in una categoria così difficile come la Serie C, sarà proprio Kirovski a convincere Ibrahimovic ad allontanare D’Ottavio, che sarà esonerato, giocatori gestiti malissimo, Torriani, Bartesaghi, Zeroli, Jimenez, Camarda e Liberali, passano con la prima squadra per fare numero.

Questo continuo via vai ha portato i giocatori a non trovare né continuità d’impiego in Milan Futuro né chance di livello in prima squadra, passando da uno spogliatoio all’altro dalla mattina al pomeriggio, risultato? Non c’è stata nessuna crescita, fatta eccezione per Jimenez, ma solo perché era fuori categoria per la Serie C, tempistiche sbagliate per il cambio in panchina, prima la promozione di Guidi dalla Primavera (Vergine non era d’accordo) e poi l’arrivo di Oddo, che ha fatto il massimo con quello che aveva ereditato, sotto tutti i punti di vista.

Una retrocessione in serie D, che è costata 15 milioni e i giocatori li avevamo tutti in casa, è chiaro che non si può più mettere la polvere sotto il tappeto, anche qui, come in prima squadra, dovranno cadere delle teste e le due squadre dovranno ripartire, da due direttori di categoria che sappia muoversi come si deve, perché anche qui, il modello di gestionale americano ha fallito.