lunedì 26 maggio 2025

Al Milan non c'è aria di ribaltone, anzi.

Dopo la delusione per la Coppa Italia sfumata contro il Bologna e le ammissioni del fallimento, sembrava che al Milan dovesse avvenire un grande  ribaltone, soprattutto  nella dirigenza e invece, con il passare dei giorni, sembrerebbe con non ci sia la voglia di cambiare niente e nessuno, il quinto posto di due anni fa, lo hanno fatto pagare a Maldini, il secondo posto dello scorso anno con i venti punti di distacco dall’Inter prima in classifica, lo hanno fatto pagare a Pioli (è cosa buona e giusta) e il fallimento di quest’anno lo stanno facendo pagare a Ibrahimovic.

Per l’appurato il ribaltane sarà solo con i giocatori (forse), ma solo per una questione economica e non perché si voglia punire o azzerare tutto e ricominciare, la mia personalissima opinione, è che da tutto quello che è successo in questi due anni, non abbiano voluto imparare niente e che abbiano ancora tantissima chiara confusione in testa, lo si vede da quanto tempo è passato per scegliere Tare e quanto ne sta passando per ufficializzarlo.

Stessa cosa sul dopo Conceicao, dopo almeno tre mesi, la proprietà sta considerando vari profili, segno che non hanno ancora parlato con nessuno, se non una chiacchierata esplorativa, come hanno fatto lo scorso anno con Motta quella specie di dirigenza, non hanno ancora chiaro a chi affidare la guida tecnica della squadra e non è perché stanno aspettando Tare.

Per me Italiano è il nome a sensazione per calmare i tifosi, ma forse l’unico a volerlo è Tare, a parte che risulta evidente, che sono poche le cose per cui il tecnico del Bologna dovrebbe scegliere il Milan, al Milan non doveva esserci più spazio per la confusione e invece credo che continui a regnare sovrana, la candidatura di Italiano sembra essere forte, ma non sono così tanto convinto che i dirigenti siano rivolti in quella direzione.

Credo che la panchina del Milan al momento sia molto scomoda, tant’è che i giornalisti parlano di Allegri, di un tecnico che sa arrangiarsi in qualunque situazione e il fatto che si parli di De Zerbi (vorrei sapere però chi ne parla), non significa per forza, che il Milan vuole riproporre un allenatore che faccia un gioco più moderno, servono scelte nette, ma io queste scelte precise e decise non le vedo.

A cominciare dalla comunicazione, che è sempre la stessa, nonostante il responsabile sia cambiato, perché non è cambiato il burattinaio, quello che tira i fili è sempre lui, sempre lo stesso e lo fa sempre nello stesso modo, anche quest’anno prevedo una stagione disastrosa, non so quanto conti effettivamente Tare e quindi non so quanto darà un’impronta diversa.

Io credo che con il triplice fischio finale di Milan-Monza, si possa fin da subito aprire il sipario, salutare e ringraziare Conceicao e tutto il suo staff, ufficializzare Tare e il nuovo allenatore (c’è rimasto solo Motta), con chiare linee-guida da seguire sul mercato, già ben stabilite e prepararsi alla prima finestra di mercato di giugno in occasione del mondiale per club.

La gestione quest’anno dovrà essere snella e rapida e non lenta, pachidermica e farraginosa come quella di quest’anno, l’organico squadra dovrà essere altrettanto snello e sveglio, non c’è bisogno di una rivoluzione, dovrà essere completato, ma in gran parte dovrà essere sostituito, per ridare nerbo e motivazioni a una squadra spenta e opaca, per sfruttare il vantaggio dell’esclusione dal Mondiale per club.

Il Milan ne dovrà approfittare per lavorare bene e intensamente, per potere partire di slancio e alla pari delle pretendenti allo scudetto 2025/2026, che dovrebbero tornare a essere: Inter, Napoli, Milan e Juventus, con il concetto di vittoria che è l’unica cosa che conta, anche se poi, magari ci si accontenta del piazzamento Champions, niente più campionati giocati per il quarto posto, anche perché come abbiamo visto non è una filosofia che paga (dopo lo scudetto: 5°; 2° e 8°).

Sei il Milan e la competitività su ogni fronte deve essere un “Karma” (la conseguenza di azioni positive nelle scelte, che generano conseguenze positive), nell’organico rossonera dovrebbero esserci diverse novità, date dalla mancanza degli introiti della Champions, dalle cessioni di molti giocatori senza stimoli, deludenti e in scadenza di contratto o fine prestito, il Milan più che essere costretto a sacrificare un big, diciamo che l’idea di “realizzare” prevale sul sacrificio.

Conoscendo la politica del Milan americano e il caso Tonali, non sarei meravigliato e né tanto meno contrario alla cessione al Manchester City di Reijnders, il giocatore merita un altro palcoscenico, al Milan non sono interessati a costruire un ciclo vincente e poi, meglio venderlo nel pieno del suo valore, che svenderlo come faremo con Hernandez e Maignan, entrambi in scadenza nl 2026, che non dovrebbero rinnovare e che dovrebbero essere ceduti in estate. 

Tare si troverà quindi subito a gestire una situazione difficile, senza Europa, con tanti casi di giocatori da gestire e una squadra da rigenerare e rilanciare nuovamente al vertice del calcio italiano ed europeo, partendo dai casi: Leao, Reijnders, Hernandez e Maignan, alle loro sostituzioni e al nuovo tecnico, Tare comincerà a costruire la squadra partendo dall’allenatore e dai “big” che vogliono restare o che la società (allenatore) vuole tenere.

Leao continua a essere nella lista dell'Arsenal e ha avuto una telefonata con il DS Berta, con Tare ancora da ufficializzare e il nuovo allenatore da scegliere, non si possono avanzare ipotesi, quindi è impossibile prevedere quale sarà il futuro di tanti giocatori rossoneri e Leao è uno su cui ci sono i maggiori dubbi, forse questa stagione, il portoghese potrebbe separarsi dal Milan.

  

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