venerdì 16 maggio 2025

Il Milan è mancato completamente e il Bologna ha vinto meritatamente.

 

Complimenti al Bologna, che ha dimostrato grande organizzazione, si è chiusa in difesa dopo il vantaggio, memore dei tre gol subiti in rimonta cinque giorni prima, ma poi, o prima in questo caso, ha difeso uomo su uomo e ha aggredito alto, senza permettere al Milan di costruire dal basso e nemmeno gli ha permesso di giocare con palle lunghe, il Milan individualmente è più forte, ma il Bologna ha una sua chiara identità.

Il Milan aveva tanto da perdere e i giocatori che potevano decidere la finale, ma non hanno avuto l'anima che occorre per una finale, quello che invece ha avuto il Bologna nei suoi giocatori, Leao ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che è un bluff, tutto fumo e niente arrosto e che non è vero che gli bastano 20 minuti per decidere una partita, Leao è il campione di cui noi non abbiamo bisogno, come non abbiamo bisogno di questa dirigenza.

Leao non ha fatto e non farà mai più quello step decisivo, per me è arrivato alla fine del suo percorso piatto di crescita, un giocatore da 10 partite l'anno e che non può essere chiaramente da Milan e un Milan che ha in Leao la sua massima espressione, è giusto che non vada in Europa e a quel punto è un fallimento totale, a Roma una prestazione deludente, non da finale, dove sono mancati i giocatori di qualità come Pulisic e Reijnders e dopo il gol subito non c'è stata nessuna reazione, il Milan non ha giocato da Milan ed è da qualche anno che non lo fa.

Meno male che Furlani ha avuto l’onestà intellettuale, di ammettere che siamo lontano dai traguardi che si erano prefissati e poi ammette con mio stupore, che non può negare, che questa è stata una stagione fallimentare e che sono stati fatti molti errori, io aggiungo troppi e continua dicendo, che bisognerà correggerli, per tornare a essere il Milan, ma queste sono le dichiarazioni di ogni fine anno, poi i fatti si rivelano altri.


Di circostanza anche le parole: “Ora è il momento delle decisioni forti, in questo momento c’è grossa delusione e non mi sento adesso di rispondere, ci sono ancora 12 giorni e due partite, poi prenderemo le decisioni e poi vedremo”, spero veramente che non sia vero, che invece abbiano già deciso, se no vuol dire che non abbiamo ancora le idee chiare, di quello che dobbiamo fare.

I problemi li ha creati questa dirigenza e la proprietà con le loro decisioni astronomiche, è chiaro che non possono essere loro, chi ha creato i problemi per incompetenza e arroganza a poterli risolvere, quindi devono immancabilmente affidarsi a un DS senza più nicchiare, dargli un budget di spesa e poi deve pensarci lui, magari con l’avallo della società, ma deve essere lui a programmare la ricostruzione, che se non sarà fatta, con le cose fatte per bene, sarà molto lunga.

Sul piano del gioco è stato un Milan deficitario per tutta la stagione e sono stati annullati tutti gli sforzi fatti da Elliott e Maldini, per arrivare a un Milan scudettato e in semifinale di Champions, il Milan contro il Bologna non ha mai avuto l'idea di come uscire dal pressing, Pavlovic e Gabbia sono andati in grande difficoltà, la dirigenza non può fare a meno di fare delle riflessioni importanti, non può escludere i risultati dal business, perché nel calcio sono due cose strettamente legate. 

Il Milan deve giocare stabilmente in Champions, deve lottare per lo scudetto fino alla fine e deve partecipare al mundialito per club, la finale di coppa Italia o della supercoppa, devono essere degli optional, le prestazioni oscene, non devono più fare parte del vocabolario dei giornalisti quando parlano di Milan, bisogna costruire una squadra determinata, aggressiva e con la testa, però il direttore sportivo deve avere autonomia di scelta, per potere creare un Milan all'altezza.

Alla vigilia la dirigenza pensava di vincere la coppa Italia e di confermare Conceicao, credo che dopo la finale, si siano convinti anche loro, che il tecnico portoghese nonostante tutte le attenuanti, non merita di rimanere, il Milan ancora non convince, è vero che i primi tre mesi sono stati difficili per Conceicao, ma ora doveva dare buone risposte e non le ha date, i risultati positivi per aiutarlo a migliorare li ha avuti, nel Milan ci sono solo delle individualità, ma la squadra, quella che conta veramente non c’è.

Come il Milan, neanche l’arbitro Mariani è stato all'altezza di una finale, premetto che non c’è nessuna recriminazione per la vittoria del Bologna, però giocare con uno o due calciatori in meno, non sarebbe stata la stessa cosa, ripeto, il Milan era così inesistente, che forse non avrebbe vinto nemmeno in 11 contro 9, però a me l’arbitro non è piaciuto, la partita si è conclusa con un nervosismo crescente, tanto che ha dovuto arbitrare il secondo tempo in maniera diversa dal primo.

Ai rossoblù ha concesso la possibilità di fare i fallettini alla Conte, quelle spinte leggere che destabilizzano l’equilibrio di chi ha la palla e non gli permette di calciare, per poi trovarsi sbilancio sul secondo avversario che arriva e che gli fa perdere la palla, quelli, se non li fischi generano nervosismo, come il suo metro di giudizio incoerente, oltre alle valutazioni totalmente sbagliate, come quella di Pulisic lanciato a rete, trattenuto e buttato a terra da Ferguson già ammonito.

A centrocampo Pulisic prende posizione su Ferguson che lo stende e nonostante Tomori fosse stato ammonito per lo stesso fallo su Ndoye e Fofana su Castro, inspiegabilmente, Mariani ha invertito il fallo e ha pure ammonito Pulisic per giuste proteste, è vero che il VAR non può intervenire, ma il collaboratore dell’arbitro lì vicino doveva segnalargli l’accaduto, ecco perché poi subentra l’idea della malafede, Mariani è stato protagonista di altri episodi, che potevano indirizzare la partita diversamente.

A due minuti dalla fine del primo tempo, Ferguson entra diretto sulle gambe di Leao, con la possibilità di fare davvero male, ci sono gli estremi per il rosso diretto, ma ne l’arbitro e né il VAR li ravvisano, poco prima, Beukema colpisce con il gomito Gabbia a palla lontana, dall'espressione facciale del giocatore si vede che è volontaria, il brutto gesto però Mariani non lo può vedere, ma non si capisce perché il VAR non è intervenuto, era un fallo che doveva essere punito con l'espulsione, ma anche qui va tutto va in prescrizione.

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