Quello che ci preoccupa per il futuro, è che ancora non è stato designato
il tanto necessario direttore sportivo, per potere avviare (già in
notevolissimo ritardo) la programmazione del prossimo triennio almeno, che è
più importante di non potere giocare il prossimo anno in Europa, non c’è il
direttore e manca anche la scelta dell’allenatore, in realtà manca la
prospettiva del Milan, che non ha chiaro ancora nulla, nemmeno gli equilibri di
forza all’interno della dirigenza e forse anche della proprietà.
Finire fuori dalle prime otto posizioni, significherebbe giocare anche
prima di ferragosto una partita ufficiale, quella della coppa Italia, così come
è successo quest'anno al Napoli, certo se poi il risultato finale fosse come
quello del Napoli, ben venga la coppa Italia il 10 agosto, solo che questo porterebbe
quasi sicuramente all'annullamento di qualche tournée oltreconfine, che a
livello economico avrebbe un peso non da poco, da aggiungere ai soldi persi per
la mancata qualificazione in Europa.
Conceicao vuole sedersi a fine campionato e
parlare, non so di cosa possa parlare oramai, come si dice, ogni lasciata è
persa e se poi aveva veramente qualcosa da dire, perché non dirla prima, solo
che neanche lui si aspettava un finale così deludente, di questo finale ci
resta solo, che il Milan gioca meglio in dieci e che in dieci Joao Felix è
stato il migliore in campo.
Non so a cosa possa servire adesso, che ognuno
deve ragionare e fare una valutazione su quello che è stato il suo lavoro,
Conceicao ha avuto molte difficoltà, ma tante se le è create lui e poi è
inutile portare i numeri, perché è stato il fallimento completo della stagione,
certo, chi lavora nel Milan deve capire cosa ha fatto di bene e cosa no,
Furlani lo ha capito, ma non se ne fotte niente e continua imperterrito per la
sua strada.
Anche Conceicao lo ha capito, ma non si può fare più
niente, quindi è inutile che lui dice: “Dobbiamo sederci e parlare, di cosa
sarà il Milan nel futuro", cosa può interessare a lui che il prossimo
anno non c’è e poi non vedo tutte queste cose positive che dice, non vede l’ora
di chiarirti con la società a fine anno, perché? A cosa serve ragionare e fare
una valutazione su quello che è stato il suo lavoro, tanto il fallimento è
certificato.
È vero che a Milanello lui era da solo, ma se ne
doveva lamentare prima e non dire a fine anno parlerò, dichiarazioni
discutibili come quelle di Moncada: "Giocare in B, in C o in D non è
così importante per noi. Per noi è importante creare talento", intanto
non sarà importante per lui, ma giocare in serie D o in Champions non è proprio
la stessissima cosa e poi, quali talenti hanno creato? Ne avevamo due: Camarda
e Liberali e li hanno bruciati.
Ma come si può pretendere di continuare a fare il
dirigente del Milan con questa mentalità diffusa, perché è la stessa di Furlani
e di Scaroni, dove e quando hanno creato talento? nel Milan Futuro?
E dice: “Abbiamo creato Milan Futuro per creare giocatori. Abbiamo avuto
sette giocatori che hanno giocato in Serie A col Milan,
mai ce n’erano stati così tanti dall’Accademy. È il primo anno,
l’importante è creare giocatori. Il Milan Futuro giocherà in Serie D”.
Abbiamo creato giocatori, chi? Quali? Sette che hanno giocato in serie A, escluso Jimenez tutti gli altri hanno fatto la comparsata di qualche minuto in serie A e poi: “mai ce n’erano stati così tanti dall’Accademy”, ma Baresi, Maldini, Evani, Albertini, Galli e Costacurta da dove provenivano? giocare in serie D è la certificazione di un fallimento programmatico, hanno fatto le cose senza averne un’idea, bisognava scrivere il nome del direttore sportivo nell’organigramma di prima squadra e ci hanno messo D’Ottavio, che prendeva solo lo stipendio.
Poi non sapendo cosa farne, lo hanno mandato come
direttore sportivo del Milan Futuro, l’allenatore era Abate, profilo perfetto,
invece Ibrahimovic per fare giocare suo figlio, lo ha fatto fuori a favore dell’amico
Bonera e fa fuori anche il padre di Abate, che era il preparatore dei portieri, Ibrahimovic
ha avuto anche una serie di scontri con D’Ottavio nella creazione e gestione di
Milan Futuro e lo ha relegato ad un lavoro prettamente d’ufficio, per affidare
la seconda squadra al suo amico Kirovski.
Kirovski viene messo a capo del progetto Milan Futuro,
ma senza alcuna esperienza nel calcio italiano e in una categoria così
difficile come la Serie C, sarà proprio Kirovski a convincere Ibrahimovic ad allontanare
D’Ottavio, che sarà esonerato, giocatori gestiti malissimo, Torriani,
Bartesaghi, Zeroli, Jimenez, Camarda e Liberali, passano con la prima squadra
per fare numero.
Questo continuo via vai ha portato i giocatori a non
trovare né continuità d’impiego in Milan Futuro né chance di livello in prima
squadra, passando da uno spogliatoio all’altro dalla mattina al pomeriggio, risultato? Non
c’è stata nessuna crescita, fatta eccezione per Jimenez, ma solo perché era
fuori categoria per la Serie C, tempistiche sbagliate per il cambio in
panchina, prima la promozione di Guidi dalla Primavera (Vergine non era
d’accordo) e poi l’arrivo di Oddo, che ha fatto il massimo con quello che aveva
ereditato, sotto tutti i punti di vista.
Una retrocessione in serie D, che è costata 15 milioni
e i giocatori li avevamo tutti in casa, è chiaro che non si può più mettere la
polvere sotto il tappeto, anche qui, come in prima squadra, dovranno cadere
delle teste e le due squadre dovranno ripartire, da due direttori di
categoria che sappia muoversi come si deve, perché anche qui, il modello di
gestionale americano ha fallito.
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