sabato 3 maggio 2025

Furlani vuole continuare a comandare e non sceglierà nessun DS.

 

C’eravamo lasciati più o meno con le parole del titolo, che sembra non sia solo una mia convinzione, ma una nuova ipotesi che prende sempre più piede, qualcuno dice, che dopo averlo sbandierato ai quattro venti, il DS lo prenderanno a prescindere, perché non posso più fare a meno di prenderlo, ma il nuovo orientamento, che poi per Furlani è sempre lo stesso, camuffato sotto mentite spoglie, è quello di ricreare una situazione dove lui comanda su tutto e su tutti, garantendo un bel po' di molliche ai “piccioni” che gli svolazzano intorno, in un clima di calma apparente.

In questo clima di guerra fredda, bisogna farsi amico il nemico di turno e tra questi a quanto pare c’è pure Conceicao, che minaccia di “spiattellare” tutto a fine stagione, Furlani ha capito, al di là dei meriti di Conceicao, che l’allenatore va comunque cambiato, ma la conferma del portoghese, gli permetterebbe di avere un capro espiatorio che non gli rompe però troppo le palle, tutte cose che non potrebbe fare con Conte, con De Zerbi o con Gasperini, anche se dovesse trovare un direttore sportivo di “comodo”.

Non fate quella faccia, mio nonno diceva, che comandare e meglio di fottere, poi magari Furlani fotte perché comanda, ma oggi si fanno strada queste persone, i Moggi, gli Andrea Agnelli e così via, quindi l’idea che sembra prendere piede è che l’organigramma societario resti immutato, chiarito che a comandare è Furlani, non manda più Ibrahimovic a parlare, ma Moncada, che è ritornato al ruolo di capo scouting, quando dovrebbe essere l’AD a parlare in assenza di un DS, praticamente tira i sassi e poi nasconde la mano dietro a Ibra prima e Moncada ora.

Sulla scelta del nuovo direttore sportivo, Furlani prende tempo, perché il tempo è alleato del suo piano, al Milan risulta tutto abbondantemente ancora in fase di definizione nonostante i mesi trascorsi, ma Furlani non è così in confusione, il suo piano è preciso e ha solo necessità che passi il tempo, il nuovo DS se avesse voluto lo avrebbero già preso e non ci sarebbe tutto questo caos, ma Furlani sarebbe stato ridimensionato.

Cardinale ha rivisto Paratici, sicuramente avrà fatto un disperato tentativo per sbloccare la situazione e mettere la bandierina, che pensava di avere messo già a febbraio con Tare, che pur essendo stato bocciato da Furlani, ha ancora contatti con lui, Paratici non può più essere riproposto per i motivi legati alla squalifica e al processo sull’inchiesta Prisma, nonostante aveva trovato l’accordo, l’ex Juve ha deciso di ripartire dal Tottenham e l’intervento di Cardinale è stato vano come quello di Furlani prima.

Furlani vuole D'Amico, i contatti e gli incontri con Tare, sono per tenersi un’opzione di scorta, da Casa Milan arriva il messaggio, che la decisione sul nuovo DS arriverà solo dopo la fine del campionato, in quanto D'Amico è attuale DS dell'Atalanta, con cui ha un contratto fino al 2027, ma l’Atalanta si è premurata di avvisare, che D’Amico resta il prossimo anno e che quindi non lo libera, pertanto se così fosse (sarà), che non arriverà, non è da escludere che l'organigramma resti quello attuale.

Risulta chiaro, che all'interno del club convivano due anime diverse di Milan, Cardinale ha cambiato idea e pur di appropiarsi della scelta del DS, ha incontrato di nuovo Paratici, che però non è percorribile, se lo ha incontrato, significa che poteva esserci un escamotage per tesserarlo e che resta il prediletto del Milan per rivestire il ruolo del DS e allora, cosa sta facendo Furlani? Perché continua a incontra Tare? Perché vuole D’Amico? Perché non si siedono a un tavolo e trovano la risposta unitaria?

Perché i Milan sono due, ci danno l’idea, ci fanno credere che ci sia solo il Milan di Cardinale e invece continuino a convivere due Milan diversi, con “padroni” diversi e con linee guida diverse, il problema è che il Milan deve essere uno solo e avrebbe bisogno di farlo da subito, eliminare la forte spaccatura che c’è tra RedBird ed Elliott, con il primo che vuole Paratici anche se è squalificato fino a luglio e con il secondo (Furlani), che non sarebbe felice di mettersi a fianco un dirigente ingombrante, così come ha fatto per gli allenatori ingombranti.

Allora uno dei punti da cui ripartire, ma in fretta però, è la linea di comando, la ridefinizione dei ruoli e dei compiti, con un diverso e più snello processo decisionale, con l’ingresso di un Direttore Sportivo, anche sulla questione per il nuovo allenatore non manca il solito caos, per le "solite" visioni differenti, ma il nuovo corso deve ripartire dal DS, che sceglie l’allenatore, in base al criterio dettato dalla società, questo sì e quindi: un allenatore italiano, che conosca le dinamiche del campionato e che abbia in curriculum di successi, un tecnico esperto e non alle prime armi.

Si continuano a fare nomi di allenatori ed è un bene che non lo abbiano ancora scelto, anche se questo non si sa, perché spetta al direttore sportivo, giusto che ci sia una griglia di preferiti, che incarni l’identikit dell’allenatore preferito, ma per ognuno di questi, ci sono problemi e situazioni diverse: Conte potrebbe lasciare Napoli, ma davanti al Milan ora c’è la Juventus e per Furlani è troppo scomodo e non lo vuole, Allegri potrebbe andare bene, però non è un “giochista” e poi se andasse veramente via Conte da Napoli, De Laurentis ha già pensato ad Allegri, che a Napoli ci ha giocato e che non sarebbe un cavallo di ritorno, come lo sarebbe per il Milan.

Gasperini a quanto pare ci ha ripensato e ha dichiarato di volere onorare la scadenza del contratto e quindi di restare all’Atalanta, Sarri verrebbe di corsa ed è stato l’ultimo allenatore contattato prima di Conceicao e dopo Allegri credo sia il più papabile, Mancini non credo, ha le giuste caratteristiche, ma come indice di gradimento viene dopo tutti gli altri e se non si dovesse concretizzare l’idea di confermare Conceicao, al momento il prescelto risulterebbe Sarri, libero già da un anno, dopo l’ultima esperienza alla Lazio.

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