Come ho sempre detto, non sono un fan della difesa
a 3 e le migliorie registrati in difesa, erano quelle che si potevano avere
anche con la difesa a 4, il nodo focale era il centrocampo a 2 e i giocatori
che lo componevano, inadatti per quella collocazione e in quel modulo, la cosa
da fare era adattare il modulo ai giocatori e invece è stato fatto il
contrario, così come pretendeva Furlani da Pioli, da Fonseca e dallo stesso
Conceicao.
Il tecnico portoghese dice di avere difficoltà ad
adattare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e lo dice
giustamente, perché la squadra è stata fatta per il fantacalcio di Furlani, poi
però sono gli allenatori che devono metterla in campo e la devono allenare,
spero che questo venga capito da chi di dovere e che faccia quei passi indietro
necessari per lasciare lavorare il DS (ammesso che lo prenda) e l’allenatore.
A Venezia il Milan è partito bene, è passato in vantaggio subito e poi si è
perso, fino a calare clamorosamente, quindi non posso dire che il 3-4-3 va
bene, ma di contro la squadra ha un’identità maggiore, è più organizzata, più
compatta, più disposta a collaborare e a giocare insieme, non era facile dopo
il derby e dopo essere passati in vantaggio subito, avere la concentrazione (che
non c’è stata in questi mesi) ma con il Venezia è bastato.
La squadra di Di Francesco gioca bene, come tutte le squadre dell’ex
tecnico della Roma, continuo a pensare che è un tecnico che potrebbe ambire a
guidare una big, ma la vita non gli è stata amica, i lagunari hanno pressato
tanto, hanno giocato con molta qualità, senza timori reverenziali, con molta
personalità e velocità, alla fine è stato un buon banco di prova, ma non quello
che aspetta il Milan nei prossimi impegni.
Non so quanto il Milan abbia voluto portare a casa la vittoria, che oramai
non interessa più, sicuramente la squadra aveva la voglia di venire a Venezia a
prendere i tre punti, era fondamentale vincere anche questa, non per la
classifica, ma per dare solidità alla vittoria fatta in semifinale di Coppa
Italia e alimentare sempre di più quella voglia di vincere, anche il secondo
titolo in stagione.
La vittoria di Venezia è arrivata con il minimo sforzo e per me comunque è
stata gestita male, non bisognava dare tutte queste opportunità agli avversari,
visto fra l’altro il vantaggio immediato, sembra che i rossoneri stiano
trovando l’equilibrio che mancava e che è fondamentale, ma a livello difensivo
dobbiamo migliorare ancora.
Il Venezia ha avuto tante occasioni da rete, che fortunatamente per noi ha
sciupato, ma con Roma o Bologna non sarà così, la vittoria è servita per il
morale e per collaudare il modulo che il Milan si porterà fino a fine stagione,
perché una cosa è certa, bisognava cambiare modulo, perché il Milan a Venezia è
stato pragmatico e la vittoria comunque sia arrivata, da morale per la finale
di Coppa Italia, che è diventata la partita più importante della stagione, di
un piccolo
Milan vincente, ma non del tutto convincente.
Una società seria fa così, certo, non posso dire che il Milan non sia una
società seria, ma non è una società di calcio e quando di mezzo ci sono i
soldi, ci sono anche gelosie, arrivismi, situazioni personali, che non hanno
niente a che vedere con cose di campo e lo testimoniano: Ibra che non sa
nemmeno lui cosa fa, ma conosce bene il suo conto in banca e le dispute tra
Cardinale e Singer, per stabilire chi è il padrone.
L’allenatore e il direttore sportivo, non sono figure di questa società,
sono delle caselle da riempire in qualche modo a poco prezzo e per questo
comunque ci pensa Furlani, tant’è che è due mesi che il Milan sta cercando un
nuovo direttore sportivo e ancora non ce l'ha, perché non sa cos'è, non sa cosa
deve fare, visto che fa tutto male già Furlani.
Non riesce a capire che Conceicao non lo può più tenere, che si è bruciato o l’hanno bruciato e sarebbe
un errore tenerlo, anche perché, la coppa Italia non l’ha ancora vinta, uno
scontro diretto escluso quelli di coppa non lo ha vinto, abbiamo giocato
pochissime volte un buon calcio, ha insistito fino all’inverosimile con Musah e
Felix e lo spogliatoio è sempre in fibrillazione, tutte cose di cui si sarebbe
accorto un direttore sportivo.
In buona sostanza, quali sono i meriti di Conceicao? Essere passati dal sesto al nono posto? Avere vinto una coppa con la squadra allenata da un altro? E poi Conceicao parlando del suo futuro, continua a parlare di Allegri, per dire che lui non ci sarà e che Allegri è il nome che giornalisti voglio, ma Furlani vuole continuare a comandare e non ha scelto ancora nessuno.
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