martedì 29 aprile 2025

Il 3-4-3 del Milan funziona?

Diciamo che va, che si sono messi alcune cose a posto, ma il funzionamento generale, l’efficacia totale, dipende dall’approccio mentale dei giocatori, così per fere un nome a caso, molto dipende da Leao, è vero che lui condizionava anche il 4-2-3-1, però così la squadra ha almeno un minimo d’identità, ma siamo ancora molto indietro, per potere dire che il malato è guarito o che Conceicao ha fatto un buon lavoro, tale addirittura da poterlo confermare per il prossimo futuro.

Come ho sempre detto, non sono un fan della difesa a 3 e le migliorie registrati in difesa, erano quelle che si potevano avere anche con la difesa a 4, il nodo focale era il centrocampo a 2 e i giocatori che lo componevano, inadatti per quella collocazione e in quel modulo, la cosa da fare era adattare il modulo ai giocatori e invece è stato fatto il contrario, così come pretendeva Furlani da Pioli, da Fonseca e dallo stesso Conceicao.

Il tecnico portoghese dice di avere difficoltà ad adattare le caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione e lo dice giustamente, perché la squadra è stata fatta per il fantacalcio di Furlani, poi però sono gli allenatori che devono metterla in campo e la devono allenare, spero che questo venga capito da chi di dovere e che faccia quei passi indietro necessari per lasciare lavorare il DS (ammesso che lo prenda) e l’allenatore.

A Venezia il Milan è partito bene, è passato in vantaggio subito e poi si è perso, fino a calare clamorosamente, quindi non posso dire che il 3-4-3 va bene, ma di contro la squadra ha un’identità maggiore, è più organizzata, più compatta, più disposta a collaborare e a giocare insieme, non era facile dopo il derby e dopo essere passati in vantaggio subito, avere la concentrazione (che non c’è stata in questi mesi) ma con il Venezia è bastato.

La squadra di Di Francesco gioca bene, come tutte le squadre dell’ex tecnico della Roma, continuo a pensare che è un tecnico che potrebbe ambire a guidare una big, ma la vita non gli è stata amica, i lagunari hanno pressato tanto, hanno giocato con molta qualità, senza timori reverenziali, con molta personalità e velocità, alla fine è stato un buon banco di prova, ma non quello che aspetta il Milan nei prossimi impegni.

Non so quanto il Milan abbia voluto portare a casa la vittoria, che oramai non interessa più, sicuramente la squadra aveva la voglia di venire a Venezia a prendere i tre punti, era fondamentale vincere anche questa, non per la classifica, ma per dare solidità alla vittoria fatta in semifinale di Coppa Italia e alimentare sempre di più quella voglia di vincere, anche il secondo titolo in stagione.

La vittoria di Venezia è arrivata con il minimo sforzo e per me comunque è stata gestita male, non bisognava dare tutte queste opportunità agli avversari, visto fra l’altro il vantaggio immediato, sembra che i rossoneri stiano trovando l’equilibrio che mancava e che è fondamentale, ma a livello difensivo dobbiamo migliorare ancora.

Il Venezia ha avuto tante occasioni da rete, che fortunatamente per noi ha sciupato, ma con Roma o Bologna non sarà così, la vittoria è servita per il morale e per collaudare il modulo che il Milan si porterà fino a fine stagione, perché una cosa è certa, bisognava cambiare modulo, perché il Milan a Venezia è stato pragmatico e la vittoria comunque sia arrivata, da morale per la finale di Coppa Italia, che è diventata la partita più importante della stagione, di un piccolo Milan vincente, ma non del tutto convincente. 

Sulla paventata permanenza di Conceicao qualcosa ho già detto, se fosse vero che il Milan ci abbia pensato, dimostra che non ha ancora capito cosa vuole, non posso pensare che il Milan scelga il suo allenatore a seconda di come va il tempo, Conceicao per sua ammissione non è l’allenatore per il prossimo anno e se poi ha deciso di prendere un direttore sportivo, deve essere lui a decidere l’allenatore e il mercato, il tutto, a prescindere dell'eventuale vittoria della Coppa Italia, perché ancora il Milan non l’ha vinta e perché non siamo in Europa.

Una società seria fa così, certo, non posso dire che il Milan non sia una società seria, ma non è una società di calcio e quando di mezzo ci sono i soldi, ci sono anche gelosie, arrivismi, situazioni personali, che non hanno niente a che vedere con cose di campo e lo testimoniano: Ibra che non sa nemmeno lui cosa fa, ma conosce bene il suo conto in banca e le dispute tra Cardinale e Singer, per stabilire chi è il padrone.

L’allenatore e il direttore sportivo, non sono figure di questa società, sono delle caselle da riempire in qualche modo a poco prezzo e per questo comunque ci pensa Furlani, tant’è che è due mesi che il Milan sta cercando un nuovo direttore sportivo e ancora non ce l'ha, perché non sa cos'è, non sa cosa deve fare, visto che fa tutto male già Furlani.

Non riesce a capire che Conceicao non lo può più tenere, che si è bruciato o l’hanno bruciato e sarebbe un errore tenerlo, anche perché, la coppa Italia non l’ha ancora vinta, uno scontro diretto escluso quelli di coppa non lo ha vinto, abbiamo giocato pochissime volte un buon calcio, ha insistito fino all’inverosimile con Musah e Felix e lo spogliatoio è sempre in fibrillazione, tutte cose di cui si sarebbe accorto un direttore sportivo.

In buona sostanza, quali sono i meriti di Conceicao? Essere passati dal sesto al nono posto? Avere vinto una coppa con la squadra allenata da un altro? E poi Conceicao parlando del suo futuro, continua a parlare di Allegri, per dire che lui non ci sarà e che Allegri è il nome che giornalisti voglio, ma Furlani vuole continuare a comandare e non ha scelto ancora nessuno. 

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