Il prescelto era Berta, ma tra invidie, gelosie, arroganze e prevaricazioni
sono arrivati colpevolmente tardi, poi hanno perso dell’ulteriore tempo
intestardendosi (come per 4-2-3-1), a puntare su Paratici e a questo punto ci
può essere una sola spiegazione o meglio due per questo ritardo: uno, che il
prescelto al momento è ancora vincolato con il club e due, che Furlani non ha
ancora trovato un DS che gli faccia lo “schiavetto”.
Nel primo caso potrebbe (dovrebbe) trattarsi di D’Amico (Sartori penso che
non si muova), l’Atalanta che ha appena annunciato l’arrivo di un manager di
fiducia del socio americano dei Percassi e che svolgeva lo stesso ruolo,
potrebbe essere che stia aspettando il sostituto prima di liberare D’Amico, del
resto come abbiamo visto con Koopmeiners, l’Atalanta la tirerà per le lunghe e poi alla
fine accontenterà il suo Direttore.
L’altra è che Tare non abbia dato la disponibilità ad essere pilotato da
Furlani e che l’AD stia cercando un profilo più incline a mettersi a sua
disposizione, anche perché, dalla scelta del DS poi dipenderà anche la scelta
dell’allenatore, si dice che con Tare Furlani abbia esaminato alcuni profili di
allenatori, Allegri e Italiano su tutti, ma siamo sicuri che la disputa non sia
magari per Sarri?
Allegri e Sarri (ultimo allenatore interpellato prima di Conceicao) sono
liberi, hanno due carriere diverse e importanti, come è diverso il loro modo di
giocare e sono ugualmente motivati per la non bella conclusione del rapporto
con le loro ex società, Italiano (con Fabregas) è stato protagonista assoluto di
una stagione (l’ennesima) di grande rilievo, ma siamo sicuri che il Bologna
lasci libero il suo allenatore?
Sinceramente non capisco a cosa vuole arrivare
Furlani, se è in buona fede e sta cercando di essere sicuro di portare al Milan
il meglio che c’è, o se, sta cercando di tirare i suoi interessi (io propendo
per la seconda), perché alla fine deve essere sempre Furlani a decidere, se non
capiamo perfettamente questo, non capiremo mai il perché ci sta impiegando così
tanto a scegliere il direttore sportivo.
Ecco come la pensa Francesco Letizia, giornalista di Sportitalia: "Se
il Milan va a Roma a parlare con Tare e poi, quando torna a Milano, non si
ufficializza Tare, a che gioco stiamo giocando?! Se nelle quattro-cinque ore di
colloquio, uno dei concetti più sottolineati è quello
che tanto, alla fine, è l'amministratore delegato Furlani che decide, che
Moncada rimane lì come scout, che Ibrahimovic ogni tanto si può venire a fare
un giro perché è l'advisor della proprietà ed è importante, allora che cambia?! Non cambia veramente nulla. Che tipo
di autonomia potrà avere il direttore sportivo? Questa impressione di
Gattopardo spero venga sovrastata dai fatti e dalla personalità di Igli Tare,
se il direttore sportivo sarà Igli Tare.
Se così non fosse, allora vorrebbe dire che non è cambiato nulla: se tutte le decisioni finali passano sempre da Furlani e non per un mero firmare o per un mero controllo economico, se le decisioni tecniche passano sempre da Moncada, se Ibra parla lui con la squadra delegittimando il direttore sportivo, a che cosa serve metterlo in società?! Certe cose siano chiarite già in sede di presentazione. Non è un capriccio da giornalisti, ma è una questione di un ruolo che impone una certa autonomia".
Io la penso come lui, se uno dei concetti più sottolineati è quello che
tanto, alla fine, è l'amministratore delegato Furlani che decide, a che
serve dotarsi di un direttore sportivo, si può prendere un pinco pallino, lo si
manovra a piacimento e gli si fa mettere la faccia, quindi la ricerca sarebbe
per dare ai tifosi un nome altisonante per farli stare muti e per eliminare
dalle scelte Ibrahimovic, allora che cambia?! Non cambia veramente nulla.
Che tipo di autonomia potrà avere il direttore sportivo?
Questa è la mia convinta impressione, del resto fino a oggi è sempre andata
così e non penso che il “Gattopardo”, mi piace questa definizione per
Furlani ed essendo io siciliano, la prendo in prestito con piacere, dicevo, non
penso che Furlani sia stato folgorato sulla strada per Damasco e si sia
ravveduto, per tanto credo che anche per il direttore sportivo, assisteremo
quest’estate a grandi proteste dei tifosi.
Si parla di direttore sportivo e si parla di acquisti e cessioni, non sono
per tenere Theo e Leao, non mi fido delle loro prestazioni future e sono
dell’idea che se si deve “riprogrammare” un ciclo, Theo, Leao e Maignan non
hanno motivo per restare, si può e si deve partire da Pulisic e Reijnders, poi
da Fofana, che alla prima stagione in rossonero, è stato un acquisto decisamente
indovinato.
Il francese ha caratteristiche decisamente più offensive, si è reinventato mediano con tanta propensione a correre all'indietro e a recuperare palloni, ma ha anche una spiccata capacità di trovare il compagno, sia tra le linee, che sullo scatto in profondità, con Reijnders a Udine hanno dato vita a un centrocampo, che oltre alla fase difensiva, a turno si sono inseriti in avanti, se si continuerà su questa strada, Fofana sarà un interprete su cui fare affidamento.
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