lunedì 21 aprile 2025

Serve una società forte.

È possibile che nessuno di quei tre, abbia la dignità di dimettersi ammettendo che non sono tagliati per fare quello per i quali sono stati chiamati e che non sanno fare? È possibile che Elliott assista a tutto questo, senza dire o fare qualcosa? È possibile continuare così? È possibile non essere riusciti ancora a trovare uno straccio di continuità in questa stagione.

Il 3-4-3, per me e per questa rosa attuale è il modulo giusto per ripartire, la differenza in un modulo la fanno le motivazioni, se no, un modulo sono solo dei numeri, il modulo poi si deve interpretare e in fase difensiva a centrocampo per l’esattezza, viene interpretato male, il modulo presuppone gioco di squadra, automatismi e invece nel Milan di Theo e Leao, il modulo privilegia i giocatori che giocano per sé, mentre gli altri non sono messi nella condizione di esaltare le proprie caratteristiche.

Il Milan ha giocatori forti: Theo, Leao e Reijnders, che però giocano da soli, fuori dagli schemi, i compagni gli servono per appoggiarsi, poi giocano per sé, solo Pulisic (se è in giornata e per ora non lo è) fa la differenza, non c’è gioco di squadra, si vive di iniziative personali, come il gol subito, tutti avanti e nessuno poi è riuscito a recuperare, ma non è una questione di modulo, è l’interpretazione che non funziona, i concetti nel calcio sono: uno marca e uno copre, uno va e uno resta.

Serve organizzazione, programmazione, ogni dettaglio deve essere curato al meglio e qui sono le persone che fanno la differenza, non serve che Ibrahimovic metta la cravatta per far cambiare le cose, non serve a Conceicao lamentarsi a ogni sconfitta che è da gennaio che si parla di un nuovo allenatore, per far cambiare le cose, al momento dobbiamo mettere il giocatore davanti al portiere e non lo facciamo, se poi Conceicao dice che il primo tempo è stato equilibrato, solo perché è finito 0 a 0, beh, allora andiamo a farci un giro.

Siamo stati bassi, troppo bassi, abbiamo avuto meno del 20% del possesso palla, vero che l’Atalanta non ha creato occasioni, ma nemmeno noi, noi siamo il Milan e non la Salernitana, con il massimo rispetto per i campani che continuano vivere anni terribili, abbiamo cominciato bene il secondo tempo (stanchezza nerazzurra o cazziata rossonera negli spogliatoi?), però poi, poi si è visto una squadra che giocava d’impulso e che non riusciva a superare l’avversario e a mettere i giocatori davanti al portiere.

L’Atalanta alla prima occasione ha fatto gol e non c’entra niente che ne avevano pure parlato dei cross sul secondo palo, è stata un’azione di ripartenza, dove i rossoneri erano tutti nella metà campo orobica e si sono perse le marcature, perché non c’è organizzazione di gioco, perché i due centrali di centrocampo erano entrambi al limite dell’area e sono tornati con colpevole ritardo, su Bellanova Leao non era in marcatura e non c’era nemmeno Fofana su Ederson, se Maignan avesse respinto, ce ne erano 4 liberi pronti a metterla dentro.

La possiamo girare come vogliamo, ma i fatti dimostrano l’incompetenza totale delle persone messe nei punti strategici della società, dal proprietario, Cardinale non ha niente a che vedere con il senso di appartenenza di Commisso, dal presidente, anche Marotta è presidente di una squadra che è di fondo, ma niente a che vedere con Scaroni, per non parlare dell’AD dell’Atalanta (Luca Percassi) che ha studiato la materia calcistica in Inghilterra e non si è improvvisato come Furlani.

Sono le persone giuste al posto giusto che fanno la società, a parte tutto quello che ho elencato, il Milan attuale invece è senza direttore sportivo da due anni e i risultati che si conseguono in campo non possono essere casuali, il direttore sportivo è indispensabile, ci vuole competenza, conoscenza, organizzazione e programmazione ed è quella che aveva il Milan con Braida e Galliani, che Mirabelli ha disperso e che poi Maldini e Massara hanno faticosamente riportato a Milanello.

Non vinci (scudetto 2022) e soprattutto non continui a vincere, se mandi via il DS e non ti attrezzi per sostituirlo, non vinci se non hai dietro una società solida e non solo economicamente, con Massara e Maldini c’era uno spogliatoio diverso da quello attuale, era una famiglia e questo si è perso, si è persa la mancanza di appartenenza, di storia, di presenza “mitica”, queste assenze hanno allontanato i giocatori.

Mi ha colpito positivamente, la spiegazione di Franceso Letizia giornalista di “Sport Italia”, del perché non può più difendere Furlani e si è espresso così: "Ho cambiato negli ultimi tempi la mia idea. Voi sapete, per chi mi segue su Sportitalia e sul mio canale Youtube, che io di base ho una stima di Furlani come dirigente finanziario; uno che si laurea ad Harvard, uno come il portfolio manager per Apollo e per Elliott, deve essere uno con un cervello importante. Poi c'è il mondo del calcio, in cui oggettivamente Giorgio Furlani è un pesce fuor d'acqua. Di calcio, Furlani, a voler essere garantisti, è un tifoso. Come me, come quelli che ci seguono. Anzi, io penso di aver guardato più partite di Furlani. Non lo sto offendendo, ci mancherebbe altro, ma è una cosa oggettiva.

Due anni fa il Milan ha fatto una scelta: Paolo Maldini viene fatto fuori perché nel corso del suo ultimo anno gli viene data autonomia decisionale e le relazioni di chi ha lavorato con lui non sono stato ottime. Non è stato Furlani a mandar via Maldini, ma va messa in conto a Gerry Cardinale. Poi nasce il famoso gruppo di lavoro: Furlani, Moncada e poi Ibrahimovic. Le scelte che vengono fatte nella prima estate portano un secondo posto (a 20 punti dalla prima), alcuni giocatori degni, fai ridere in Champions ed in Europa League: una stagione non troppo disastrosa. Arriviamo alla stagione in corso. Che è disastrosa. Perché a inizio stagione dicevano che l'allenatore non è importante, perché vanno presi certi profili con un allenatore filosofo come Fonseca.


Io ci ho creduto. Poi: Morata un pacco, Fonseca scelta sbagliata e il suo sostituto pure, tanti giocatori sono stati sbagliati. Sei nono e quando sei nono sei indifendibile. Io sarei felice di risaltare sulla barca Furlani se domani facesse delle scelte giuste. Poi credo anche che non esista la barca Furlani, ma la barca Milan. E stiamo affondando tutti per colpa di Furlani, di Ibrahimovic e di Cardinale.

Io chiedo a Furlani di dimostrare coi fatti di aver capito di aver sbagliato e di dimostrare con i fatti di voler costruire un Milan vincente. Poi, per il momento, con tutti i ritardi sul DS, non sta facendo quello che spero faccia".

Vi lascio con questo pensierino di pasquetta, che approfondirò nel prossimo post, buona grigliata. 

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