Se il Milan entra tra le prime quattro (ma quando?), non sarà sicuramente una stagione positiva, perché la stagione positiva è quella dell’anno scorso, quando praticavi un gioco bello, brillante, esaltante per certi versi e hai vinto pure qualcosa, se arrivi quarto per il rotto della cuffia e non sei stato brillante nel gioco, è per forza una stagione accettabile, se poi non entri nemmeno nelle prime quattro, non puoi non fare a meno di definirlo un fallimento, anche se sei arrivato in semifinale di Champions, perché il fallimento sta proprio nel non partecipare alla prossima Champions.
Non si può
definire positiva una stagione in cui abbiamo giocato 4 volte con l’Inter,
l’abbiamo sempre subita, senza mai riuscire
a trovare le contromisure necessarie (ed è l’allenatore che deve trovarle e non
Maldini), abbiamo fatto fatica con l’Inter e anche contro tante squadre meno
forti, nel 2023 il Milan ha subito un'evidente involuzione e non può essere stato Maldini,
a chiedere alla squadra di non giocare più a calcio, certo non gli e la detto
nemmeno Pioli, ma è lui che li allena, la crescita o l’involuzione di una
squadra, dipende dall’allenatore, se no a Monza non sarebbe servito cambiare Palladino.
Quando un
allenatore è bravo, è bravo sempre, migliora sempre la sua squadra e non la
peggiora mai, il Milan di fine 2022 non brillava, ma non stava facendo male,
era senza Kessie e c’era un mercato “fallimentare” che era appena arrivato e
doveva ancora essere inserito e cresciuto, la Champions ha
sicuramente influito, ma non così tanto, 20 e passa punti di distacco dalla
prima, una squadra che gioca il peggior calcio della serie A e che viaggia a una
media punti di 1,4 a partita, non credo che sia colpa di Maldini.
Con la semifinale di
Champions non salvi la stagione, in campionato e soprattutto in Coppa Italia il
Milan doveva fare qualcosa di più, il Milan non era chiamato a rivincere lo
scudetto, ma doveva stare tra le prime tre del campionato, perché Roma, Lazio e
pure la Juventus, le sono inferiori e non sarebbe una stagione accettabile,
nemmeno se il Milan arrivasse in Champions per via dell’eliminazione della Juventus,
non potrebbe essere un risultato notevole, con il quarto posto sarebbe da 6,
senza il quarto posto, da molto meno.
L’analisi deve essere lucida,
non possiamo farci prendere dal “tifo”, dobbiamo giudicare la società per le
sue scelte, l’area sportiva per le sue e l’area tecnica per le sue ancora, che
il Milan in questi 3 anni di Pioli, ha il maggior numero di infortuni muscolari
e con tante ricadute è vero, lo staff medico-atletico lo ha scelto Pioli e la
responsabilità della preparazione atletica è dell’allenatore, come per i moduli,
le scelte tecnico-tattiche (Messias mezzala o il 3-5-2), anche quelle sono
responsabilità dell’allenatore.
Perché Allegri e Mourinho,
che sono costretti anche loro per gli infortuni a cambiare spesso, cambiano il
modulo in funzione dei giocatori e si affidano a quasi sconosciuti come: Gatti,
Miretti, Soulè, Iling, Missori, Bove e Volpato, coppe compreso e Pioli invece
non tiene in considerazione: Pobega, Adlì e Vranckx, che hanno più esperienza e
sono pure più quotati?
La lucida analisi mi dice,
che Pioli non merita la riconferma sulla panchina del Milan, del resto Pioli
non è cambiato, è quello di Firenze, quello della Lazio, quello di Bologna e
quello dell’Inter, un allenatore mediocre che alterna anni buoni (uno) a anni
meno buoni (con esonero), giusta l’osservazione: “Non è che cambiando
l’allenatore, magicamente il Milan vince tutte le competizioni”, no! difatti
il Manchester City non ha esonerato Guardiola in questi 7 anni perché non ha
ancora vinto la Champions, lo tiene perché è bravo e Pioli bravo non è, almeno
a livello del Milan, anche se il Milan non è il City.
Pioli non è garante del
progetto tecnico del Milan, perché se fosse così, avrebbe dedicato molto più
tempo ai giovani e ai nuovi, a quelli che non servono 22 milioni per
riscattarli e che poi in campo fanno la pallina da flipper, sposare a pieno le
parole di Maldini, significa scagionare il direttore dell’area sportiva dal
“mercato fallimentare”, perché è vero che lui allo chef (Pioli) ha comprato
alimenti non di prima scelta, ma uno chef bravo, ne fa ugualmente un piatto saporito
e appetitoso, questi sono i soldi che hanno dato a Maldini e quelle erano le direttive,
il peccato originale di Paolo? avere insistito e investito molto su De
Ketelaere.
Ma De Keteleare è un discorso di prospettiva, è giovane e se dovesse venir fuori e restare al Milan, avrebbe ancora davanti quindici anni di carriera, è una scelta progettuale e va compresa, non può essere cacciato un direttore, che esegue al meglio le direttive della società e poi le affida ad una terza persona per farle crescere e questa invece le ignora (vedi Adli, Pobega e Vranckx), non li fa crescere e onestamente, non sappiamo nemmeno come sono.
A proposito
di Pioli, la panchina del Napoli è in bilico, dopo lo scudetto, per Spalletti
che ha ancora un altro anno di contratto, c’è il nodo del rinnovo, De
Laurentiis gli ha proposto un contratto fino al 2025, praticamente un anno più
lungo, mi sembra poco per quanto ha fatto Spalletti, anche se io come
allenatore preferisco contratti brevi, in modo da potermi “liberare” appena
possibile, per altre situazioni migliori o per non subire situazioni estreme.
Spalletti ha
rifiutato e nel caso darà le dimissioni, non sarà per i soldi o per la durata,
perché come Pioli ha vinto e non è detto che si ripeta, mentre potrebbe seguire
Giuntoli alla Juventus, dove c’è da costruire (e ci sono pure i soldi) e
chiaramente diventerebbe per i due più gratificante, anche se a quanto pare la
Juventus è più propensa per Palladino.
Cosa c’entra
Spalletti con Pioli, Pioli è al Milan perché Spalletti non si è potuto o voluto
liberare dall’Inter, ma potrebbe essere che, se al Milan avessero già deciso
l’esonero di Pioli, Spalletti potrebbe accettare una nuova proposta dei
rossoneri, dove poteva andare già tre anni prima e dove ci sarebbe come nella
Juventus, da ricostruire e prendersi tante soddisfazioni.
Per me a fine anno Pioli viene esonerato, non credo proprio che ci sia più un rapporto così idilliaco con Maldini, che invece mi sembra più saldo dell’allenatore all’interno del progetto Milan.
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