Il Milan ha fallito lungo tutta la linea, il
progetto Ibra-Conceicao è franato fragorosamente e c’è ancora chi dice: “Il
Milan ora non puoi fallire l'obiettivo quarto posto”, certo, insieme alla coppa
Italia, è l’ultimo obiettivo importante che gli rimane per salvare una stagione
fallimentare, dopo essere stato eliminato da una Champions con gli ottavi in
tasca.
Ci mancherebbe che adesso non si concentrasse sul
campionato, ma centrare a tutti i costi un posto nelle prime quattro,
scordiamocelo, il buongiorno si vede dal mattino, una squadra che perde a
Zagabria e non vince almeno uno dei due play off, non ha dimostrato di avere i
requisiti necessari, per stare dalla parte sinistra della classifica, figuriamo
il quarto posto.
I prossimi 10 giorni saranno cruciali, ma non per il
Milan, per il Torino e il Bologna che potranno recuperare punti
in classifica e poi magari i rossoneri romperanno le palle alla Lazio, è
vero che è un trittico di gare decisivo, ma se anche le dovesse vincere tutte e
tre, potrebbe recuperare 2/3 punti alle squadre che stanno davanti e poi?
Attualmente siamo a 5 punti dal quarto
posto ma con una gara in meno, potrebbe pure finire che magari poi le
perdiamo tutte e tre, questa è la classifica attuale per le prime 9 posizioni: Napoli
56; Inter 54; Atalanta 51; Juventus e Lazio 46; Fiorentina 42; Milan e Bologna
41; Roma 37 e la vedo dura, rientrare tra le prime sei.
Il Milan ha mandato in fumo 11 milioni per la mancata qualificazione agli
ottavi, più 6 milioni circa dell'incasso della partita casalinga degli ottavi,
tanto ci costa l’irresponsabile follia di Theo Hernandez, che prende
due gialli inutili, ma il “volto” di questo Milan fallimentare, non ha solo i
tratti somatici del francese, Conceicao (un’altra parte di questo volto) si
difende e per certi versi non gli si può dare torto, ma solo per certi versi.
È vero che è arrivato un mese e mezzo fa, che in questo mese e mezzo non ha
potuto lavorare come avrebbe voluto, ma lui allena professionisti,
atleticamente preparati, tecnicamente dotati e tatticamente formati, però
devono essere messi bene in campo e guidati altrettanto bene, è normale poi che
si facciano paragoni con altri allenatori, perché sarebbe stato lui il primo a
farli, se le cose fossero andate bene e comunque, in conferenza
stampa non ha disdegnato paragoni.
“Abbiamo vinto l'unico trofeo che potevamo vincere, siamo in semifinale di
Coppa Italia e in campionato, da quando sono arrivato io, abbiamo fatto 14
punti e il Napoli 15”, io anche se sono un allenatore dilettante, conosco le dinamiche
del calcio, tante volte anch’io sono stato chiamato a sostituire allenatori in
corsa, intanto devi dare per scontato il lavoro (atletico) di chi ti ha
preceduto e poi lo correggi piano, piano.
I giocatori sanno calciare (non devi stare a perdere tempo con il muro) e
soprattutto conoscono come si fanno: il fuorigioco, le diagonali, le
sovrapposizioni ecc, quindi, qual è il problema? Li devi rassicurare e
migliorare gli automatismi già esistenti, non devi sconvolgere nulla, quando
arrivi c’è tanto da lavorare, ma dopo un mese e mezzo, con Felix, Gimenez e
tutti gli altri (che possono giocare da soli), il lavoro è diminuito e la
squadra deve avere una sua “fisionomia”.
L'atmosfera qui al Milan non è la migliore e l'espulsione lo dimostra”, ma proprio questo è il compito di chi subentra “rassicurare”, disinfettare l’ambiente (oltre a Calabria via anche Theo e Leao), fare cose semplici ed efficaci, lavorare sui giocatori a livello mentale, sulla concentrazione, sull’applicazione, non si possono prendere tutte queste espulsioni.
E non si può, in un momento difficile come questo, andare ai concerti e
dipingersi i capelli di rosa, vuol dire che i giocatori non hanno capito
niente, sicuramente non è facile, ma se dopo un mese e mezzo, i tuoi giocatori
continuano a fare queste minchiate, vuol dire che hai fallito, senza se e senza
ma, per non parlare dell’equilibrio tattico.
L’eliminazione è anche il volto di Theo, è anche l'espulsione, vedete,
io in uno spareggio “rovente” per salire di categoria, non ho nemmeno convocato
il mio esterno titolare (un po' fumantino), proprio per evitare che potesse
succedere che ci lasciasse in dieci, in un momento importate, l’espulsione di Theo
Hernandez è stata molto pesante, perché il Milan stava dominando e poi è
cambiata la partita.
Theo è così passivo da tanto tempo, da moltissime partite, non gioca più
con quella scioltezza e naturalezza che lo contraddistingueva da tempo e il
Milan sulla fascia non ha ancora fatto niente, rosso a Musah a Zagabria, rosso a Tomori a
Empoli, rosso a Theo a San Siro, tutti errori di testa, che non si possono concepire per dei
giocatori che prendono tanti soldi e che non possono essere da Milan.
Per motivi
diversi io metterei sul mercato, sia Musah che Theo, adesso non c’è più la
lista Champions e spero che Bondo e Jimenez possono giocare, vincere la Coppa
Italia e entrare tra le prime quattro, è quello che può salvare la stagione, ma
ammesso che questo accada, per me, non salva Conceicao (è stato preso per
altro), non salva la dirigenza tutta (troppi fallimenti) e non salva la
proprietà, da un progetto triennale miseramente fallito.
Nessun commento:
Posta un commento