Quindi non è una questione di allenatore, ma di un gruppo viziato, strapagato
e rilassato, chiaramente in assenza della società, non è facile gestire la
situazione in un gruppo di professionisti senza motivazioni, le motivazioni
devono venire da sole e l’allenatore nel tentativo di caricarli oltremodo, rischia
poi di creare l’effetto rigetto e con un allenatore fumantino, magari poi si
rischia di arrivare allo scontro (non fisico) e la convivenza o meglio, la
subalternanza diventa difficile.
A mediare e a vigilare, dovrebbe esserci la dirigenza (al Milan è assente),
dovrebbe esserci quella figura che raccorda allenatore e giocatori, che si
raccorda anche con la società, il direttore sportivo per intenderci (che poi fa
pure il mercato) e il dirigente accompagnatore della squadra, questo manca e
manca anche una dirigenza e una società forte, non economicamente intendo,
anche se, quando non spendi i soldi che hai, è come se non ne avessi.
Parlavo nel post precedente di rivoluzione, di azzerare tutto e ricominciare
da zero, sembra come se mi avessero ascoltato e come un fulmine a ciel sereno, sono
arrivate tutte una serie di trattative in entrata e in uscita, che ipotizzano
una vera e propria rivoluzione e che smentiscono i piani, il mercato e la
stessa idea di calcio, sposata l’estate scorsa.
A meno di sei mesi dal suo arrivo, Morata sta per passare al Galatasaray, per fare posto a Gimenez o a chi per lui
(Lucca), sulla base di un prestito semestrale
con obbligo di riscatto a 8 milioni circa, il capitano della nazionale spagnola ha capito (o ne
hanno parlato), che Conceicao non vuole giocare con il 4-2-3-1 e neanche con il
4-4-2 e che per lui non ci sarebbe più il posto da protagonista che cercava in
Italia, così ha già detto sì al club turco.
Ma così come vi dicevo, molte cose sono cambiate, da quando Ibra è andato
in America a parlare con Cardinale, Furlani si occupa di più del mercato e Ibra
prende più decisioni tecniche, come il cambio dell’allenatore e da quello che
sta accadendo, ho il sospetto che la dirigenza abbia capito, quante difficoltà
ci sono a mantenere questo gruppo e che più che “aggiustare”, è meglio
ripartire quasi da zero, forse però, il periodo è sbagliato.
Suppongo che Ibra (che ora ci ha messo la faccia per l’allenatore) e
Conceicao, stiano lavorando sul nuovo 4-3-3, così come Ibra aveva detto
quest’estate e poi è stato disatteso dagli ordini di Furlani, quindi, la punta
centrale deve essere una punta di peso e che segna, meglio se è giovane e rivendibile
come piace alla società, alzando di fatto il limite di spesa e quindi ecco
perché Gimenez.
Il Feyenoord voleva tenerlo fino al termine della stagione, ma pare che
oltre ai 40 milioni, si sia convinto per la promessa fatta al calciatore, che
nella prossima sessione di mercato (gennaio o giugno), in presenza dell’offerta
(40 milioni di clausola) di un grande club (se continua così, il Milan grande
club lo è ancora per poco), sarebbe stato ceduto.
Furlani ha messo le tende davanti alla casa del responsabile di mercato del
Feyenoord (scherzo, ma non tanto), ma se non arriva
a 40 milioni, il calciatore a Milanello non lo porta, se dovesse tornare con
Gimenez, allora si liberebbe Morata che andrà al Galatasaray lunedì, ci andrà indipendentemente
da Gimenez (il rapporto con Conceicao oramai è rotto) e se il Milan riesce
nelle ultime ore di mercato a trovare un centravanti (Lucca o Joao Felix) bene,
se no, andiamo avanti con Abraham.
Il Milan ha già parlato con l’Udinese per Lucca e la prima richiesta dei Pozzo è salata, si parla di 35 milioni, quasi quanto Gimenez, che però ha una cifra tecnica di gran lunga superiore rispetto a Lucca, forse, meno complicato diventa Joao Felix, ma chi lo sa e comunque, tutto è ipotizzato sul fatto, che escano anche: Okafor e Chukwueze, Camarda deve giocare e va al Monza, mentre Jovic che ha rifiutato tutto farà il terzo centravanti.
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