martedì 18 febbraio 2025

Gran mercato invernale, ma il problema dell'equilibrio è rimasto.

 

Il Milan è migliorato dopo il mercato invernale, ma non ha ancora una sua identità di gioco, che non gli permette di ottenere risultati con continuità, il 4-2-fantasia si sapeva che comportava dei rischi e che non può essere utilizzato così com’è, se non per qualche partita o in particolari situazioni, il mercato è stato esaltante, ma i problemi di equilibrio sono rimasti, con questi giocatori messi tutti insieme in campo, non si potrà mai avere l’equilibrio necessario.

Di questi quattro “campioni” uno deve restare fuori, non sempre chiaramente, io sarò rimbambito, ma ricordo che Sacchi aveva due squadre di campioni e li alternava, lui addirittura aveva il Milan 1 e il Milan 2, uno che giocava le coppe e l’altro che giocava il campionato, Mazzola e Rivera facevano già staffetta in nazionale negli anni settanta, per provare a trovare l’equilibrio, non sarebbe male lasciare a turno uno dei quattro e potrebbe essere una soluzione che non esclude nessuno.

Se poi si aggiunge un centrocampista di contenimento in più, la cosa non è male, oggi, anche se a me non piace, è Musah l’uomo dell'equilibrio, magari poi quando Bondo sarà a pieno regime, potrebbe, anzi per me diventerà lui il terzo centrocampista, Leao è sempre stato croce e delizia, quest’anno sta facendo meglio da subentrato che da titolare, è più decisivo quando subentrata, potrebbe essere lui a subentrare in corsa.

La stessa cosa vale per Jimenez, che sta facendo bene e magari quando gioca dall’inizio non è la stessa cosa, con lui fra l’altro c’è un problema di riscatto e controriscatto con il Real Madrid, con cui ci sarà un appuntamento a marzo per parlare della situazione, Jimenez la scorsa estate è stato acquistato dal Milan a titolo definitivo per 5 milioni, ma nell’accordo c'è una doppia clausola di recompra a favore dei blancos.

9 milioni di euro al termine di questa stagione e 12 milioni al termine della stagione 2025-26, che al momento possono sembrare eccessivi, ma in proiezione futura sicuramente no, un po' come è successo per Brahim Díaz, l’obiettivo di Furlani sarebbe quello di provare ad eliminare questo diritto di recompra o rinegoziare la clausola a cifre più alte, i rapporti tra i due club sono ottimi e una soluzione si potrebbe trovare. 

Un altro problema è il Milan Futuro, che continua a perdere anche dopo qualche ritocco di mercato ed è arrivata l'ennesima sconfitta, che da un'ulteriore botta su classifica e a un progetto che doveva essere affascinante, ma che si sta trasformando anche questo in un fallimento, evidenziando l’inadeguatezza di chi ci ha messo mano, Kirowski su tutti, perché è già una categoria complicata per i più esperti italiani, ma il Milan continua a sfornare dirigenti e anche allenatori dal nulla e poi facciamo campionati di merda.

Ibra, Moncada, Kirovski ed Oettle, sono andati al pranzo UEFA con il Feyenoord a Rotterdam, a rappresentanza del Milan in occasione dell'andata dei play off di Champions League, dirigenti buoni e presenti quando si tratta di vita mondana, devo dire, che da quando Ibra è tornato dall’incontro con Cardinale, si accompagna molto meno con Furlani, manifestando una sua crescita manageriale, come se fosse diventato il responsabile unico del progetto tecnico rossonero.

Non scende più negli spogliatoi o si presenta in sala stampa con istrionici discorsi, è stato impeccabile nella gestione della questione arbitrale, visto che a Empoli il Milan è stato per l'ennesima volta danneggiato e impeccabile anche nello scorso calciomercato invernale, dove il Milan ha cambiato faccia, perché lui ha voluto che cambiassero gli interpreti, il cambiamento che sta avendo il Milan sul campo, è direttamente proporzionale al cambiamento che sta avendo Ibrahimovic nella dirigenza.

Lo svedese è stato spesso preso di mira dalle critiche, essendo la figura dirigenziale che doveva garantire ai tifosi rossoneri un futuro tecnico florido e l’unico che ci ha sempre messo la faccia per gli altri, ora mi sembra cambiato in positivo, nel modo di porsi e di parlare, Ibrahimovic ha finalmente fatto la voce grossa contro “il palazzo”, in maniera determinata ed equilibrata, è meno calciatore e più dirigente, ma vedremo.

Intanto sono pronti tre rinnovi su quattro e per certi versi è buono, Maignan nonostante il periodo infelice, ha avuto la fiducia della società e a breve annuncerà il rinnovo del contratto fino al 2029 con ingaggio aumentato a 5 mln netti, per me una buona operazione, perché anche così, Maignan resta un buon portiere e sarebbe complicato cambiarlo, in giro meglio di lui ci sono portieri vecchi, che guadagno tanto o giovani (Carnesecchi) che costano tanto e comunque il rinnovo ti dà la possibilità di monetizzare in caso di vendita e non come con Donnarumma.

A marzo verrà ufficializzato il prolungamento di Reijnders con un importante adeguamento, per Pulisic c’è ancora qualche dettaglio da sistemare, mentre su Theo Hernandez c’è una fase di stallo, anche lui come Maignan, pur essendo a mezzo servizio e sempre un buon giocatore, lo stallo significa che vuole quei soldi, per poi andare da un’altra parte con lo stesso contratto, se non migliore a parametro zero.

Onestamente, io lo rinnoverei e lo venderei, concentrandomi su Jimenez, così come farei una riflessione su Camarda, perché è stato bloccato il suo trasferimento al Monza? se poi non ha spazio e non è nemmeno pronto per la serie A? perché non farlo tornare al Milan Futuro o magari mandarlo a giocare il MLS, che è un campionato più abbordabile per lui? perché altrimenti rischia di non vedere più il campo.

Al Milan futuro è arrivato Tassotti per fare da tutor a Bonera, che è in difficoltà per una classifica deprimente, si è pensato all’esonero dell’allenatore, ma non si è trovato un profilo adatto all’operazione (era Abate) e ora si sta provando a salvare la categoria con l’aiuto di Tassotti, uno che ha esperienza, capacità e metodo d’insegnamento, se questo è il nuovo metodo Ibra (via chi non serve e dentro i milanisti), allora ci sono buone possibilità che arrivi anche il direttore sportivo di esperienza e di indubbie capacità, che renderebbe più stabile e strutturato il management del club.

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