Tornando al discorso
dell’altra volta e continuando quello del post scorso, Ricci è diventato un
obiettivo del Napoli per la prossima stagione, ma se ha appena preso a gennaio
Demme? È chiaro che se l’Inter prende Tonali per fare la riserva a Brozovic, il
Napoli prende Ricci per fare la riserva a Demme, il Milan per forza di cose deve andare su Vranckx e non importa se non lo
conosce nessuno, perché è rimasto solo lui.
Forse al Milan però
qualcuno ha capito che il progetto giovani così non si può fare e in
considerazione che il FPF come ha detto Ceferin,
è destinato a diventare molto meno rigoroso rispetto alla versione originale, a quanto pare per il prossimo mercato Elliott apre anche
agli over 25, chiaramente tutto in funzione del rapporto qualità-prezzo del
cartellino, ma soprattutto dell’ingaggio.
Sempre in ottica mercato e Elliott, il
fondo in vista del corona virus e per via di una sua intuizione, ha ricavato
nei conti del primo trimestre un bel gruzzolo, cosa che gli ha consentito di
limitare le perdite e di avere un consistente paracadute, ora, se la stessa cosa
si replicasse nel Milan, questo momento di crisi sarebbe il momento migliore
per compiere investimenti importanti nella società, per attrezzare la squadra di
un organico migliore, dato che i prezzi dei cartellini saranno al ribasso, qui
diventano importanti le indicazioni dell’area tecnica.
In un modo (economico) e nell’altro
(tecnico), questo potrebbe essere l’anno giusto per la svolta, Rangnick è l’uomo
che la proprietà ha scelto per il rilancio sportivo del Milan e che a distanza
di trent’anni, ripropone il “Pressing” aggressivo di Sacchi, quel gioco
innovativo che non è mai passato di moda e che solo in pochi sono riusciti a
tenerlo al passo con i tempi, un calcio aggressivo e rapido, capace di sovvertire
velocemente l’azione da difensiva in offensiva, perfettamente rappresentato negli
anni dal Barcellona e ora dal Liverpool di Klopp.
Quindi dovremmo tornare a vedere un
calcio coinvolgente e divertente (Klopp è tra gli allievi calcistici
del “professor” Rangnick), fatto di pressing, velocità e rapidità di
esecuzione e di pensiero, caratteristiche che contraddistinguono il calcio fulmineo
e verticale del Lipsia, in realtà i giovani oltre ad essere un risparmio
economico, sono quelli più adatti (fame di mettersi in luce) ad un gioco
dispendioso e di sacrificio (Zeman docet).
Linea verde, rapida e promettente,
selezionata attentamente per interpretare sia il 4-4-2 che il 4-3-3, con ripartenze fulmine
sulle corsie esterne, che proprio sulle fasce trova la base del suo calcio
efficace e divertente, come Sacchi con la catena di destra affidata a Tassotti
e Colombo e quella di sinistra a Maldini e Evani (mentre scrivo una lacrima mi
solca la guancia, anche perché questo è il mio calcio).
Certo l’Italia non è terreno fertile per
i tecnici stranieri, più che fallito diciamo che non sono riusciti ad imporsi, gente
come Terim, Tabarez e Luis Enrique, giusto per citarne qualcuno, ma sono
arrivati in Italia relativamente giovani, Rangnick arriverebbe con un’età più
matura e più esperto, è vero che il tifoso rossonero è esigente, ma è altrettanto
vero che ha pazienza, capisce quando si sta costruendo qualcosa e poi è
abituato a ricominciare anche dalla serie B.
Al momento ci sono tante incognite date
dalla situazione, già il licenziamento di Boban è stato devastante, mettere in
piazza altre questioni non mi sembra proprio il caso, però moltissime cose dipendono
dalla permanenza o meno di Maldini, paradossalmente come dice qualcuno, i due
casi più importanti Donnarumma e Ibra, dipendono proprio dalla sua permanenza,
entrambi resterebbero e con ingaggi contenuti, perché avrebbero rassicurazioni su
un progetto in essere.
Tutti legati tra di loro (Romagnoli
compreso) dai programmi e dalle ambizioni della società, so per certo che la
proprietà non vuole vendere, che specialmente su Donnarumma imposta il suo programma
di rilancio, ma i parziali fallimenti recenti non gli hanno dato molte
soluzioni, i soldi nel bene e nel male la proprietà li ha spesi, ma non sono
stati spesi come pensavano, specialmente con Piatek, Leao e Paquetà e poi anche
i ruoli dirigenziali non sono mai stati chiari e definiti.
Maldini vuole restare, ma vuole capire in
maniera netta e precisa con quale ruolo e con quali mansioni, quali sarebbero i
suoi poteri e i suoi limiti decisionali, non credo che la scelta di Ragnick come
tecnico al momento sia ostativa, ma solo se il tedesco si limita a fare il
tecnico, pur dando alcune linee guida di mercato, Ibra ha bisogno di essere
protagonista di un progetto più o meno importante, se no si scogliona e la
permanenza di Maldini è garanzia di progetto.
Per Donnarumma non è una questione di
soldi (per Raiola si), lui vorrebbe restare in un Milan in veloce e continua
crescita, a queste condizioni trova l’accordo e Elliott non è interessato a
venderlo, per Gigio l’attaccamento al Milan, il sogno di vincere con questa
maglia, sentirsi al centro del futuro, valgono più di ogni vagonata di soldi,
ma questo progetto si deve almeno intravedere, stessa cosa per Romagnoli.
Con Donnarumma, Ibra, Romagnoli, Rebic,
Theo Hernandez e Bennacer, forse anche Tonali si farebbe guidare dal cuore e a
quel punto i soldi da spendere sul mercato sarebbero molto meno e possono
essere ancora di meno, se si risolvono alcune scadenze come quella di Ibrahimovic, per me fondamentale per avviare un nuovo
progetto, Kjaer è l’esperienza anche in panchina e Begovic potrebbe essere il
giusto secondo portiere.
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