venerdì 10 aprile 2020

Tranne una catastrofe la serie A ricomincerà.


E’ nella volontà di tutti ricomincerà e finire questa stagione ad ogni costo, anche perché nessuno vuole fare come in Belgio e Ceferin li ha pure minacciati di esclusione dalle coppe, da dove le società di calcio raccolgono gli introiti migliori, tanto da avere già fissato date, trovato gli antidoti e fatti sparire i paletti, si nota una grande determinazione (rischio collasso del sistema) e l’impressione è sempre più una certezza, il campionato riprenderà.
Come riprenderà nella sua sostanza non è una cosa facile da prevedere, bisognerà vedere con quale stato di forma fisica e mentale si presenteranno le squadre, quante di queste hanno già staccato la spina e quant’altre andranno in difficoltà con le partite ogni 72 ore, ma un’altra certezza incombe, il tempo stringe, perché mai come quest’anno la fine della stagione si accavalla con l’inizio della successiva.
C’è bisogno di rimettere in carreggiata un Milan che si stava riprendendo faticosamente e che speriamo in questa pausa, sia riuscito a metabolizzare la cacciata di Boban, riprendere la preparazione e rispolverare gli stimoli, nonché mettere mano subito al progetto tecnico della prossima stagione (cosa per altro già cominciata), senza distrarre nessuno dei protagonisti, non essendo il caso di fare annunci più o meno pubblici.
Non tanto per i contratti da rinnovare per i quali non cambia quasi nulla, ma per l’individuazione e le trattative degli eventuali nuovi arrivi, che in un modo o nell’altro saranno affidati a Moncada e Almstad, che continueranno a fare il lavoro che facevano e che hanno continuato a fare in questi giorni, in attesa di consegnare tutto nelle mani Rangnick, dato che per me sono già in grado nelle prossime settimane, di stilare una lista di giovani talenti e di qualche elemento esperto, per rinforzare l’organico rossonero.
L’arrivo di Ibra ha spalancato le porte all’dea (necessità) di un mix tra giovani ed esperti campioni, che poi alla fine è quello giusto per la risalita del Milan verso posizioni di classifica più consone alla sua storia e al suo blasone ed è proprio da Ibra e dal suo “ritrovato” interesse per il Milan che bisogna ripartire, restare oppure no per il Milan è diventato fondamentale, perché il Milan non può ancora fare a meno dello svedese.
Poi c’è la situazione Donnarumma, è fuori discussione che rappresenta con Romagnoli, Hernandez, Bennacer e Rebic, la base su cui costruire le nuove fortune rossonere e debba restare, ma ci sono dei criteri di compatibilità economica con i bilanci, anche se è impensabile che dopo la crisi corona virus, possano esserci squadre in grado di offrire le cifre congrue per acquisire Gigio, però con l’allentamento del FPF sicuramente qualcuno aumenterà il suo rosso di bilancio.
Il tempo stringe, ma sono più che sicuro che questi giorni di quarantena, sono serviti anche al Milan per preparare le mosse per la prossima stagione e in attesa di Rangnick, Almstadt (ex ds dell'Aston Villa) e Moncada (ex capo scouting del Monaco) sono stati molto preziosi nella ricerca e nella scelta dei giocatori da acquistare, tenuti durante l'anno sotto osservazione, grazie ad un’ampia rete di osservatori in giro per il mondo, che permettono poi ai DS di intavolare le trattative.
È il momento delle decisioni, ma si aspetta il ritorno di Zlatan in Svezia con la famiglia, per sapere cosa vorrà fare nei prossimi mesi, solo un colloquio con Gazidis può chiarire la sua posizione, ricostruire un rapporto e intavolare una trattativa di prolungamento, che per il Milan oggi resta molto importante e per conto mio lo sarà anche per il futuro (e se fosse lui il prossimo DT?) di questa squadra.
Oramai si è capito che in Italia non si può vincere ad alti livelli con la politica dei soli giovani, il programma avviato da Boban sarà continuato e questo potrebbe convincere Zlatan a restare, arriveranno giovani talenti e giocatori con età più avanzata, per continuare ad avere in squadra altri leader come Ibrahimovic, questa è l’idea per convincerlo a restare, il progetto della squadra che sarà allestita la prossima stagione, un Milan competitivo dove Ibra potrà divertirsi ancora.
C’è poi una buona notizia, Suso non vuole tornare al Milan, finalmente il ragazzo ha capito che il suo tempo in rossonero è finito, è un bene per lui e un bene per il Milan, è stato bello finché è durato, ma le strade spesso si dividono, in bocca lupo per tutto, anche se lo spagnolo è in prestito al Siviglia e il suo riscatto non è sicuro e a proposito di esterni d’attacco, la Juventus sarebbe disposta ad uno scambio Bernardeschi-Donnarumma, Bernardeschi è un profilo ideale per il Milan, sia nel 4-2-3-1- di Spalletti, che nel 4-3-3- di Pioli, un po' meno nel 3-4-1-2 di Rangnick.
Centrocampo comunque da ricostruire completamente e calciatori importanti difficili da raggiungere, a fine stagione andranno via: Bonaventura, Biglia, Kessie, Paquetà e forse Calhanoglu, si ripartirà dall’unico calciatore certo Bennacer, l’obiettivo numero uno è e resta Tonali, che ha una valutazione sui 50 milioni e una concorrenza spietata, a spostare l’ago della bilancia a favore del Milan potrebbero essere; la fede milanista del ragazzo e il fatto che al Milan sarebbe assoluto protagonista.
Vero è che si investirebbe quasi tutto il budget per un solo calciatore, ma il reparto potrebbe essere completato con parametri zero o magari con Pobega, l’obiettivo di “ripiego” e non tanto, che il Milan ha seguito a lungo la scorsa estate è Torreira dell'Arsenal, che potrebbe arrivare a Milano per una cifra attorno ai 40 milioni.
Auguro a tutti una serena Pasqua.

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