E’ nella volontà di tutti ricomincerà e finire questa stagione ad
ogni costo, anche perché nessuno vuole fare come in Belgio e Ceferin li ha pure
minacciati di esclusione dalle coppe, da dove le società di calcio raccolgono
gli introiti migliori, tanto da avere già fissato date, trovato gli antidoti e
fatti sparire i paletti, si nota una grande determinazione (rischio collasso
del sistema) e l’impressione è sempre più una certezza, il campionato
riprenderà.
Come riprenderà nella sua sostanza non è una cosa facile da
prevedere, bisognerà vedere con quale stato di forma fisica e mentale si
presenteranno le squadre, quante di queste hanno già staccato la spina e
quant’altre andranno in difficoltà con le partite ogni 72 ore, ma un’altra
certezza incombe, il tempo stringe, perché mai come quest’anno la fine della
stagione si accavalla con l’inizio della successiva.
C’è bisogno di rimettere in carreggiata un Milan che si stava
riprendendo faticosamente e che speriamo in questa pausa, sia riuscito a
metabolizzare la cacciata di Boban, riprendere la preparazione e rispolverare
gli stimoli, nonché mettere mano subito al progetto tecnico della prossima
stagione (cosa per altro già cominciata), senza distrarre nessuno dei
protagonisti, non essendo il caso di fare annunci più o meno pubblici.
Non tanto per i contratti da rinnovare per i quali non cambia
quasi nulla, ma per l’individuazione e le trattative degli eventuali nuovi
arrivi, che in un modo o nell’altro saranno affidati a Moncada e Almstad, che continueranno
a fare il lavoro che facevano e che hanno continuato a fare in questi giorni,
in attesa di consegnare tutto nelle mani Rangnick, dato che per me sono già in
grado nelle prossime settimane, di stilare una lista di giovani talenti e di
qualche elemento esperto, per rinforzare l’organico rossonero.
L’arrivo di Ibra ha spalancato le porte all’dea (necessità) di un mix
tra giovani ed esperti campioni, che poi alla fine è quello giusto per la
risalita del Milan verso posizioni di classifica più consone alla sua storia e
al suo blasone ed è proprio da Ibra e dal suo “ritrovato” interesse per il
Milan che bisogna ripartire, restare oppure no per il Milan è diventato
fondamentale, perché il Milan non può ancora fare a meno dello svedese.
Poi c’è la situazione Donnarumma, è fuori discussione che
rappresenta con Romagnoli, Hernandez, Bennacer e Rebic, la base su cui
costruire le nuove fortune rossonere e debba restare, ma ci sono dei criteri di
compatibilità economica con i bilanci, anche se è impensabile che dopo la crisi
corona virus, possano esserci squadre in grado di offrire le cifre congrue per
acquisire Gigio, però con l’allentamento del FPF sicuramente qualcuno aumenterà
il suo rosso di bilancio.
Il tempo stringe, ma sono più che sicuro che questi giorni di
quarantena, sono serviti anche al Milan per preparare le mosse per la prossima
stagione e in attesa di Rangnick, Almstadt (ex ds dell'Aston Villa) e Moncada
(ex capo scouting del Monaco) sono stati molto preziosi nella ricerca e nella
scelta dei giocatori da acquistare, tenuti durante l'anno sotto osservazione, grazie
ad un’ampia rete di osservatori in giro per il mondo, che permettono poi ai DS
di intavolare le trattative.
È il momento delle decisioni, ma si aspetta il ritorno di Zlatan
in Svezia con la famiglia, per sapere cosa vorrà fare nei prossimi mesi, solo un
colloquio con Gazidis può chiarire la sua posizione, ricostruire un rapporto e
intavolare una trattativa di prolungamento, che per il Milan oggi resta molto
importante e per conto mio lo sarà anche per il futuro (e se fosse lui il
prossimo DT?) di questa squadra.
Oramai si è capito che in Italia non si può vincere ad alti
livelli con la politica dei soli giovani, il programma avviato da Boban sarà
continuato e questo potrebbe convincere Zlatan a restare, arriveranno giovani talenti
e giocatori con età più avanzata, per continuare ad avere in squadra altri
leader come Ibrahimovic, questa è l’idea per convincerlo a restare, il progetto
della squadra che sarà allestita la prossima stagione, un Milan competitivo
dove Ibra potrà divertirsi ancora.
C’è poi una buona notizia, Suso non
vuole tornare al Milan, finalmente il ragazzo ha capito che il suo tempo in
rossonero è finito, è un bene per lui e un bene per il Milan, è stato bello finché
è durato, ma le strade spesso si dividono, in bocca lupo per tutto, anche se lo
spagnolo è in prestito al Siviglia e il suo riscatto non è sicuro e a proposito
di esterni d’attacco, la Juventus sarebbe disposta ad uno scambio Bernardeschi-Donnarumma,
Bernardeschi è un profilo ideale per il Milan, sia nel 4-2-3-1- di Spalletti,
che nel 4-3-3- di Pioli, un po' meno nel 3-4-1-2 di Rangnick.
Centrocampo comunque da ricostruire completamente e calciatori
importanti difficili da raggiungere, a fine stagione andranno via: Bonaventura,
Biglia, Kessie, Paquetà e forse Calhanoglu, si ripartirà dall’unico calciatore
certo Bennacer, l’obiettivo numero uno è e resta Tonali, che ha una valutazione
sui 50 milioni e una concorrenza spietata, a spostare l’ago della bilancia a
favore del Milan potrebbero essere; la fede milanista del ragazzo e il fatto
che al Milan sarebbe assoluto protagonista.
Vero è che si investirebbe quasi tutto il budget per un solo
calciatore, ma il reparto potrebbe essere completato con parametri zero o magari
con Pobega, l’obiettivo di “ripiego” e non
tanto, che il Milan ha seguito a lungo la scorsa estate è Torreira dell'Arsenal,
che potrebbe arrivare a Milano per una cifra attorno ai 40 milioni.
Auguro a tutti una serena Pasqua.
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