mercoledì 22 aprile 2020

Spatafora permettendo


Il blocco per il Covid-19 non ha fermato le trattative in entrata e in uscita, ma le ha solo rallentate, il Milan è già avanti su alcune operazioni già avviate e mai interrotte, come quella per il nuovo manager che è stato individuato in Rangnick e sono stati già individuati anche i calciatori che piacciono al nuovo tecnico per la prossima stagione.
Sarà una squadra rinforzarla nel rispetto delle regole del Fair Play Finanziario, ma con il sacrificio indispensabile di Donnarumma, per avere più facoltà d’investimento, è chiaro che il mercato cambia a seconda delle cessioni, sia per una questione di budget che per una questione tecnica.
Sarà un anno importante se non decisivo, per Elliott, per il Milan, ma soprattutto per Gazidis, perché dopo due stagioni “sbagliate”, in cui la parte economica non migliora e nemmeno quella tecnica, è arrivato anche per lui il momento della valutazione e di prendersi le proprie responsabilità.
Ad ogni “nuovo” insediamento di una “proprietà”, bisogna sempre prevedere 2/3 anni di assestamento, dove si possono verificare molti momenti di alti e bassi, ma dopo si deve vedere in maniera netta la strada intrapresa, magari le scelte porteranno ad un percorso più lungo, ma la linea tracciata per il rilancio deve essere ben visibile, probabilmente queste scelte particolari, in contrapposizione, saranno quelle della svolta.
Non mi sento di escludere che questo cambiamento radicale, senza “bandiere”, senza dirigenti italiani all’interno della società, senza campioni affermati, possa essere sicuramente un fattore negativo, non dimentichiamo che l’Inter del dopo triplete stagnava tra debiti e cilecche, poi cambiare con i cinesi è risultato positivo, non so se in Italia siamo pronti per affidare tutte le scelte ad una sola persona e snellire la catena di comando, fino ad ora la scelta della vecchia struttura con grandi ex non ha funzionato, funzionerà meglio così?
Siccome il Milan dopo anni difficili (8 per l’esattezza) deve rialzarsi e deve farlo in maniera veloce, penso che un tentativo di rivoluzione mentale (non credo a caso) anche se disperato va fatto, proviamo anche con questo e non è detto che non possa essere l’impulso nuovo e definitivo, per accelerare il processo di crescita, spesso per guarire da uno shock, ne occorre un altro più forte.
Sento dire che il Milan tra scadenze e cessioni sta azzerando quanto di buono è stato fatto in questi anni, ritrovandosi con una squadra ridotta all'osso, ma il Milan non ha parlato di cedere Hernandez, Bennacer, Rabic, e Romagnoli, sta solo facendo spazio al nuovo che avanza, lasciando una base solida su cui ricostituire, ci siamo sempre lamentati di Biglia, di Paquetà e di tanti, Chi altri sta vendendo? Quelli che non ci piacciono.
Donnarumma per via delle alte pretese del suo agente, che il Milan non può permettersi e forse Ibrahimovic perché non costituisce il futuro e poi? si parla di calciatori, che non sempre per colpa loro, non hanno avuto la possibilità di esprimersi con sufficienza, si parla di giocatori con stipendi elevati e di seconde (Biglia, Paquetà o Bonaventura) o terze scelte (Antonio Donnarumma).
Si tratta di stipendi che stanno impattando in maniera rovinosa sul bilancio già critico del Milan, certo davanti alla possibile titolarità di un ventenne straniero, si può essere un po' scettici, ma lo siamo stati anche la scorsa estate per Theo e Bennacer, certo, ogni singolo acquisto però va valutato bene, è arrivato il momento di evitare spese inutili, per giocatori che avranno scarsissime possibilità di mettersi in mostra.
Non possiamo continuare a cedere Cutrone e acquistare Leao, se ci si deve prendere un rischio, deve “incidere” poco nel bilancio, a questo punto tanto vale rischiare con quello che abbiamo, tradotto in soldoni, giovani per giovani, io mi terrei Gabbia, Plizzari e Pobega come seconde linee, con un risparmio importante a livello di ingaggio e cartellino, poi chi lo sa non vengano fuori i nuovi Baresi e Maldini.
In questa ottica dico: siamo interessati al 18enne Ricci dell’Empoli, giocatore di grandi prospettive che ha fatto una grande stagione in serie B e comunque al Milan sarebbe la riserva del regista in attesa di crescere ed esplodere? Bene! ma Pobega, che si è fatto notare pure lui in serie B al Pordenone e che insieme a Ricci è stato tra i prospetti più interessanti in Italia, non può fare la riserva a Kessie in attesa di esplodere?
Non vedo perché dobbiamo spendere 20/30 per un 22enne del Salisburgo, Gabbia è stato il miglior under 20 nell’ultimo europeo di categoria, assieme a Plizzari, e si è piazzato al quattordicesimo posto dietro a Pobega 13°, tra i giovani italiani più interessanti, quindi perché acquisire suoi coetanei strapagati, o cederlo per pochi spiccioli a squadre concorrenti? (oggi sono Torino, Verona, Parma) o prendere un calciatore a fine carriera (escluso Ibra) per ricoprire il ruolo di quarto/quinto di difesa, o di centrocampo nel caso di Pobega?
Per me il giocatore del Pordenone, può facilmente rimpiazzare la cessione di Paquetà a costo zero, senza spendere 3.5 milioni per il prestito di 6 mesi di un giovane sconosciuto come Saelemaekers, proveniente da un campionato a livello della serie B italiana. 

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