lunedì 6 aprile 2020

Passione per il Milan.


Avrò avuto tra i 9 e i 10 anni, frequentavo le elementari della scuola “Colozza” e facevo il turno pomeridiano, a casa mia già avevamo il televisore da 7/8 anni ed io andavo spesso allo stadio a vedere giocare il Palermo, visto che mio padre era il responsabile delle docce, dell’impianto di irrigazione del campo, insomma diciamo l’idraulico ufficiale del Palermo e mio nonno era un tifoso sfegatato, tanto da avere un abbonamento in tribuna scoperta.
Nonostante tutto ero ancora piccolo per avere un’idea di tifo e se vogliamo anche di calcio, la domenica sera trasmettevano un tempo di una partita (troppo poco per capirci qualcosa), poi davano i risultati e ricordo che mio padre si inalberava sempre quando davano il risultato dell’Inter, io chiaramente facevo caso solo a quello del Palermo (in serie B) e alla sua classifica.
Ma tornando alle elementari (io ero un po' il ragazzino per bene e per certi versi introverso), un gruppo di miei compagni faceva a gara se in classe c’erano più interisti (la squadra del momento) o più milanisti (la Juventus non c’era) e così si avvicinano e cogliendomi di sorpresa mi chiedono per quale squadra facessi il tifo, io ho risposto Palermo.
Loro incalzandomi mi mettono due figurine sul banco, una di Mazzola e una di Rivera dicendomi: “scegline una!”, il rosso al contrario dell’azzurro in coppia con il nero, mi ha dato un effetto cromatico migliore e poi il biondo di Rivera contro il bruno di Mazzola mi fece propendere definitivamente per la figurina del Milan.
È stata come un’iniziazione, perché: uno per mantenere la preferenza e vincere quella disputa, mentre l’altro per ripicca, entrambi mi dissero con tono imponente: “adesso sei milanista e non puoi cambiare più” e così è stato, da allora sono milanista e non ho più cambiato, quindi sono milanista per Rivera, forse se mi avessero fatto vedere un altro giocatore, oggi sarei interista, chissà.
Poi ho cominciato a seguirlo, sono arrivati i successi di Rocco, ho visto la partita della prima coppa intercontinentale vinta in Argentina, è arrivato Liedholm, poi Sacchi, Capello, Ancelotti ed ora Rangnick e a proposito dell’eventuale congelamento della classifica (7° con accesso alla E.L.), io solitamente non sono mai d’accordo con Stefano Agresti sul Milan, pur stimandolo moltissimo, stavolta condivido in pieno invece il suo pensiero.
Rifacendomi ad un mio post precedente in merito al congelare la classifica, dicevo che era giusto che si recuperassero le partite per equità anche nel congelamento, è giusto mettere tutte le squadre nella stessa posizione e nello stesso numero di partite, da quello che mi è sembrato di capire vorrebbero assegnare 3 punti a tutte le squadre che devono recuperare.
Non sono d’accordo perché in una partita non ci sono il palio 6 punti e quindi non sarebbe equo 3 punti a tutti, non trovo giusto nemmeno che il Milan sia settimo (quindi in E.L.) avendo giocato una partita in più, io sono d’accordo con Agresti, nel caso non si possano disputare i recuperi, per la soluzione con il calcolo della media punti totalizzata da ogni squadra.
Ma mentre disquisiamo su come si possa mettere fine a questo campionato, nel Paese è tutto bloccato, le squadre di calcio così come tutte le altre attività, devono affrontare l'emergenza e cercare di ridurre il più possibile i danni economici, solo i calciatori (sul tema taglio degli stipendi) sembrano non avere capito il momento economico particolare che attraversano le società e le grosse ripercussione per il futuro, la vita cambierà anche nel calcio, gli stadi se e quando riapriranno, avranno minori abbonati e spettatori, i prezzi caleranno e aumenterà la paura.
Anche il Milan sta lavorando alla riduzione degli stipendi, affidando all’avvocato Cantamessa la fattibilità dell’operazione, per discutere poi con i calciatori senza aspettare che si pronunci l’AIC, questa nuova prospettiva cambierebbe di molto anche il nuovo mercato estivo o autunnale che verrà, tanto che si torna a parlare della possibilità per il Milan di provare a prendere Icardi, difficilissimo, anche se nel calcio mai dire mai, Wanda è sempre in cerca di soldi e soldi il Milan non ne ha, vero è che nella ristrutturazione di Elliott potrebbe esserci una mossa clamorosa, ma se poi in panchina c’è Spalletti?
Per il Milan il problema non sarebbe acquistarlo, perché potrebbe ipotizzarsi un riscatto del PSG e poi lo scambio con Donnarumma, con buona pace dell’Inter, ma il problema è gestire il suo ingaggio e se arrivasse Spalletti, gestire anche il rapporto con il tecnico e Wanda, io leggo quello che si scrive, lo riporto e poi lo commento e a proposito di Spalletti, credo che sia tornato di moda per rompere ogni indugio con Rangnick, così come Allegri, che invece Leonardo potrebbe portare al PSG.

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