Avrò avuto tra i 9 e i 10 anni, frequentavo le elementari della
scuola “Colozza” e facevo il turno pomeridiano, a casa mia già avevamo il
televisore da 7/8 anni ed io andavo spesso allo stadio a vedere giocare il
Palermo, visto che mio padre era il responsabile delle docce, dell’impianto di
irrigazione del campo, insomma diciamo l’idraulico ufficiale del Palermo e mio
nonno era un tifoso sfegatato, tanto da avere un abbonamento in tribuna
scoperta.
Nonostante tutto ero ancora piccolo per avere un’idea di tifo e se
vogliamo anche di calcio, la domenica sera trasmettevano un tempo di una
partita (troppo poco per capirci qualcosa), poi davano i risultati e ricordo
che mio padre si inalberava sempre quando davano il risultato dell’Inter, io
chiaramente facevo caso solo a quello del Palermo (in serie B) e alla sua classifica.
Ma tornando alle elementari (io ero un po' il ragazzino per bene e
per certi versi introverso), un gruppo di miei compagni faceva a gara se in
classe c’erano più interisti (la squadra del momento) o più milanisti (la
Juventus non c’era) e così si avvicinano e cogliendomi di sorpresa mi chiedono
per quale squadra facessi il tifo, io ho risposto Palermo.
Loro incalzandomi mi mettono due figurine sul banco, una di
Mazzola e una di Rivera dicendomi: “scegline una!”, il rosso al
contrario dell’azzurro in coppia con il nero, mi ha dato un effetto cromatico
migliore e poi il biondo di Rivera contro il bruno di Mazzola mi fece
propendere definitivamente per la figurina del Milan.
È stata come un’iniziazione, perché: uno per mantenere la
preferenza e vincere quella disputa, mentre l’altro per ripicca, entrambi mi
dissero con tono imponente: “adesso sei milanista e non puoi cambiare più”
e così è stato, da allora sono milanista e non ho più cambiato, quindi sono
milanista per Rivera, forse se mi avessero fatto vedere un altro giocatore,
oggi sarei interista, chissà.
Poi ho cominciato a seguirlo, sono arrivati i
successi di Rocco, ho visto la partita della prima coppa intercontinentale
vinta in Argentina, è arrivato Liedholm, poi Sacchi, Capello, Ancelotti ed ora Rangnick
e a proposito dell’eventuale congelamento della classifica (7° con accesso alla
E.L.), io solitamente non sono mai d’accordo con Stefano Agresti sul Milan, pur
stimandolo moltissimo, stavolta condivido in pieno invece il suo pensiero.
Rifacendomi ad un mio post precedente in merito
al congelare la classifica, dicevo che era giusto che si recuperassero le
partite per equità anche nel congelamento, è giusto mettere tutte le squadre
nella stessa posizione e nello stesso numero di partite, da quello che mi è
sembrato di capire vorrebbero assegnare 3 punti a tutte le squadre che devono
recuperare.
Non sono d’accordo perché in una partita non ci
sono il palio 6 punti e quindi non sarebbe equo 3 punti a tutti, non trovo giusto
nemmeno che il Milan sia settimo (quindi in E.L.) avendo giocato una partita in
più, io sono d’accordo con Agresti, nel caso non si possano disputare i
recuperi, per la soluzione con il calcolo della media punti totalizzata da ogni
squadra.
Ma mentre disquisiamo su come si possa mettere fine a questo
campionato, nel Paese è tutto bloccato, le squadre di calcio così come tutte le
altre attività, devono affrontare l'emergenza e cercare di ridurre il più
possibile i danni economici, solo i calciatori (sul tema taglio degli stipendi)
sembrano non avere capito il momento economico particolare che attraversano le
società e le grosse ripercussione per il futuro, la vita cambierà anche nel
calcio, gli stadi se e quando riapriranno, avranno minori abbonati e spettatori,
i prezzi caleranno e aumenterà la paura.
Anche il Milan sta lavorando alla riduzione degli stipendi, affidando
all’avvocato Cantamessa la fattibilità dell’operazione, per discutere poi con i
calciatori senza aspettare che si pronunci l’AIC, questa nuova prospettiva
cambierebbe di molto anche il nuovo mercato estivo o autunnale che verrà, tanto
che si torna a parlare della possibilità per il Milan di provare a prendere
Icardi, difficilissimo, anche se nel calcio mai dire mai, Wanda è sempre in
cerca di soldi e soldi il Milan non ne ha, vero è che nella ristrutturazione di
Elliott potrebbe esserci una mossa clamorosa, ma se poi in panchina c’è
Spalletti?
Per il Milan il problema non sarebbe acquistarlo, perché potrebbe
ipotizzarsi un riscatto del PSG e poi lo scambio con Donnarumma, con buona pace
dell’Inter, ma il problema è gestire il suo ingaggio e se arrivasse Spalletti, gestire
anche il rapporto con il tecnico e Wanda, io leggo quello che si scrive, lo
riporto e poi lo commento e a proposito di Spalletti, credo che sia tornato di
moda per rompere ogni indugio con Rangnick, così
come Allegri, che invece Leonardo potrebbe portare al PSG.
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